Ciao, vediamo se a questo giro riesco a non cancellare la recensione come ho fatto poco fa... Dunque, anzitutto mi scuso per il leggero ritardo con cui arrivo, ma non è sempre facile star dietro agli aggiornamenti con rapidità, specie se le storie vengono aggiornate molto alla svelta come in questo caso. Mi piacerebbe non far altro che leggere fanfiction, ma purtroppo non sempre questo è possibile.
Ad ogni modo... avevi annunciato che avresti scritto una storia dal punto di vista di John, dopo Sherlock, ed eccoci qui. Oltretutto ambientata in quello che è uno dei momenti più delicati e particolari dell'intera serie di Sherlock BBC. The Lying Detective, come forse avevo già detto nella recensione al capitolo passato, è di per sé un momento molto delicato. Un episodio in cui lo stato emotivo di Sherlock, la sua condizione fisica anche, e quello di John si scontrano in un miscuglio esplosivo di sentimenti, emozioni e dialoghi spesso anche ingiusti. Ho in mente un paio di dialoghi di John da prenderlo a cazzotti davvero... qua ad ogni modo ci parli di quando finalmente capisce. Corre da Sherlock per salvarlo, dopo avergli detto praticamente di tutto, ci mancava soltanto un "meritavi di morire tu al suo posto" e avremmo fatto en plein! Io ritengo che questo John sia tra i più difficili da descrivere, usarlo in una fanfiction richiede a mio avviso una certa sensibilità, oltre che il dare un'idea di lui molto forte (idea che naturalmente nasce dalla mente dell'autore stesso). E tu ci sei secondo me riuscita alla perfezione, anche grazie a un'ottima introspezione. Non posso dirti di conoscerti come autrice, ho letto soltanto le due storie che stai aggiornando adesso, ma quanto sto leggendo mi piace anche se per ragioni diverse. In questa storia c'è un reale desiderio di approfondire i personaggi anche da un punto di vista psicologico, usando la narrazione e l'introspezione. Utilizzando sempre frasi molto brevi, ma d'effetto che scavano dentro la testa del protagonista. Questo, John, è molto tormentato dai sensi di colpa. Lo si intuisce perfettamente e d'altra parte non potrebbe essere che così. Anzi, il fatto che sia così tormentato è un segnale positivo, significa che ha ancora una coscienza, che non se l'è mangiata il dolore per la morte di Mary. Sa di aver fatto del male a Sherlock, anche psicologico oltre che fisico, e qui finalmente arriva ad ammetterlo con stesso, almeno questo lo fa. Certo siamo ancora lontani dalla stabilità, oltre che da una confessione a cuore aperto. Quel: "Sherlock aveva ucciso sua moglie. Falso" dice già tutto questo, dovrebbe soltanto esser detto al diretto interessato. Magari anche seguito da delle scuse sentite. Ma per adesso siamo sulla strada giusta. Mi sono piaciuti molto anche questi ricordi del passato, dialoghi appartenuti a molto tempo prima che però spuntano tra un momento concitato e l'altro, come a vole ricordare a John chi è Sherlock Holmes e chi sono sempre stati loro due. Molto bello ed emozionante, complimenti.
So che non è strettamente una long, ma una raccolta di one shot. Ma noto comunque una certa continuità tra una storia e l'altra, spero che presto arriveremo a una parte un po' più slash, o almeno me lo auguro. Per ora c'è soltanto dolore e sofferenza.
Koa |