Recensioni per
Lettere
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/20, ore 13:05

Sono un po' in ritardo, ma eccomi!
Questa lettera - quindi capitolo - è molto toccante.
Madame Trevor è una donna del suo tempo, ma soprattutto è una mamma.
Devo dire che me la immaginavo un pochino meno affettuosa, più bilanciata senza propendere tanto più per il figlio che per il marito. Invece, pur con le mani legate che poteva avere una signora nel XVII° secolo - quindi in pratica del tutto - col cuore è stata proprio al 100% per Victor. Tanto da arrivare a dirgli che ha fatto bene, almeno per il suo animo, addirittura a scegliere la pirateria piuttosto che ritirarsi in convento come gli ha imposto il padre
Parole difficili specie pensando ad una dama. Victor ha avuto molto amore, per quanto questo non l'abbia protetto finché è rimasto ancorato alla sua famiglia.
Infatti torna col suo IC: anche io credo che senza una minima fonte d'amore è quasi impossibile non crescere "cattivi"
Insomma, far parlare la mamma ha messo in evidenza dei lati del figlio. E' vero, si può essere generosi e di mentalità aperta anche solo per reazione, per dire: "io sono diverso" però sotto sotto l'esempio si scava una galleria...
Invece lui ha avuto un po' tutto. Avversione e autoritarismo quanto comprensione e tenerezza. Forse per questo è così interessante.
La signora Trevor pare anche un po' addolorata per la morte del marito, magari la malattia è stata dolorosa, o era solo immersa nel suo ruolo (brava moglie-brava cristiana-brava persona d'alto rango) e si è trovata ad avere quelle reazioni di compassione che si hanno per acquisizione culturale, più che vero interesse. Non sono sicura, ma mi sembra così.
Con questo non dico che la mamma sia anche la più furba del mondo, perché pensare che Victor potesse essere contento di dare al padre la possibilità di perdonarlo mi pare grossa. Magari il contrario, chissà. Questo sarebbe potuto succedere, ma di fatto comunque era una possibilità irreale per la pericolosità: e se la signora ha un pochino di quel pragmatismo che apprezza nel figlio, sa che quello che sta dicendo è uno sfogo emotivo, ma non poteva mai essere una realtà
In ultimo c'è la brutta notizia che già conosciamo dal capitolo della long. Qualcosa che è bruttissimo per la sicurezza interiore di Victor, però per fortuna non cambia il fatto che la famiglia importante, quella che si è costruito è lì con lui. Ed è così palese che la chiusura della lettera dice di tenersi stretti gli amici.
E' molto emotiva, questa lettera e d'altra parte è di un personaggio femminile, che usi di rado
baci, a presto sulla long!Setsy

Recensore Master
23/02/20, ore 17:22

Ciao !
Mamma mia che tristezza, non posso che esordire in questo modo. Se già mi dispiaceva per la situazione di Victor, adesso che leggo questa lettera di sua madre è pure peggio, perché alla fine pure il suo dolore si sente forte e chiaro. Non fa troppi giri di parole, rivelando al figlio che il padre è morto e che le sarebbe piaciuto fosse lì al suo capezzale. E poi inizia a parlare di quanto Victor fosse effettivamente amato dal padre, fa cenno al fatto che fosse molto orgoglioso della sua intelligenza. E si sente anche in colpa, perché non ha fatto nulla per cercare di dissuadere il marito dal madre Victor in convento. Tra l'altro è bello che anche lei si sia accorta del forte legame che c'era (e c' tutt'ora) tra Sherlock e Victor. Lei stessa sapeva quanto Victor così avrebbe potuto essere felice, ma questo ha preferito non farlo presente. Come se non bastasse, il povero Victor è stato spogliato del suo cognome, eventuali eredità e tutto, ma almeno l'affetto di sua madre è rimasto tale, e meno male! E niente, mi dispiace, povero Victor. Trovo che questa raccolta di lettere dia completezza al tutto, comunque.
Ci sentiamo presto, baci <3

Nao

Recensore Master
23/02/20, ore 12:13

Buongiorno! Avevo già adocchiato questa lettera ieri sera ma ero ad una festa e non ho avuto modo di leggerla, limitandomi a sbirciare il mittente. Ora ci sono riuscita e sono davvero contenta di averlo fatto a così poca distanza dal capitolo della tua long.
È qualcosa di strettamente correlato a quel che hai raccontato e fa ulteriore chiarezza sullo stato in cui versa Victor negli ultimi tempi.
Non mi stupisce che sua madre possegga questa caratterizzazione, da come hai descritto il padre, da ciò che Victor ha confessato a John sul letto, immaginavo una donna simile, remissiva, timorata del marito, affezionata al figlio e speranzosa che possa trovare la libertà e la felicità, ma non abbastanza coraggiosa da sostenerlo o difenderlo.
E non solo, a suo modo, dopo tutto quello che è successo, cerca ancora di giustificare suo marito, di convincere Victor del suo amore per lui. Non so. L'amore ha tante sfumature, ma privare qualcuno della sua libertà non è di certo una dimostrazione di affetto, così come diseredarlo in punto di morte.
Ogni volta che penso a Victor in convento, costretto ad abbandonare la sua vita di sempre, le sue aspirazioni, i suoi affetti, ma anche la sua indole e la sua identità, mi viene in mente la povera Maria di "Storia di una capinera" e penso che forzare qualcuno senza vocazione a prendere i voti sia nient'altro che una violenza terribile e spietata. Gli si toglie la vita, è un po' come ucciderlo e la madre di Victor forse se ne rende conto, perché è segretamente sollevata quando il figlio fugge con suo nipote, rivela lei stessa.
Non mi sento di biasimarla per certi suoi atteggiamenti, perché una donna di quell'epoca avrebbe avuto ben poche alternative, ma capisco anche i sentimenti di Victor, la consapevolezza di non aver avuto nessuno dalla sua parte, nessuno che l'abbia salvato dalla sua condanna, a parte Sherlock. Ovvio che si sia legato a lui in quel modo, che siano diventati una cosa sola.
È una lettera ambigua, affettuosa e spietata insieme, che instilla immediatamente un senso di colpa nel destinatario, nonostante a tratti lo giustifichi.
Inizi ogni paragrafo con le stesse parole, ottenendo l'effetto rafforzativo che si ottiene con l'anafora, facendo trasparire non solo l'amore di una madre per il figlio lontano, ma anche il concetto che, nonostante il padre l'abbia diseredato, per lei nulla è cambiato, da questo punto di vista. È suo figlio, lo sarà sempre, nonostante tutto.
Abbiamo quindi una donna profondamente imperfetta, contraddittoria e prigioniera della sua condizione.
Mi è piaciuto molto leggere questa lettera e immedesimarmi in Victor, grazie per averci dato un altro tassello per continuare ad assemblare questo puzzle.
Complimenti e a prestissimo!
S.
(Recensione modificata il 23/02/2020 - 12:14 pm)