Hellooo!
Giungo finalmente da queste parti per lasciarti una delirante recensione, come mio solito :')
Partiamo dal presupposto che l'idea alla base di questa raccolta mi piace tantissimo: il tema del ritorno è, tra i tanti, uno dei più delicati se si pensa alla storia di Tony e non vedo l'ora di leggere le prossime riflessioni, soprattutto perchè quelle di questo primo capitolo le ho trovate molto toccanti e profonde.
L'Afghanistan è il punto di partenza, Tony è tornato a casa ma non sa ancora che il suo viaggio è appena iniziato e di quante altre volte dovrà tornare, ogni volta in modo diverso, ogni volta con una parte di sè diversa, forse distrutta o più matura; per adesso assapora la vita, ma gli basta davvero poco per comprendere che non è più quella di una volta e che il concetto di "vita" è solo l'altra faccia della medaglia. Vita e morte si intersecano tra loro e non possono fare a meno l'una dell'altra, così lui è a Malibù ma è anche in Asfghanistan. Osserva il moto del mare, ma sente la sabbia del deserto scivolargli addosso, è steso su un letto morbido ma la sua mente corre a quando dormiva sulla terra battuta. E' curioso pensare come, quasi ironicamente, Malibù sia stata per anni la dimora della superficialità e del vizio, di un vuoto paragonabile a una morte, e come invece l'Afghanistan, luogo di guerra e di perdita, abbia visto nascere un uomo una seconda volta, modificando radicalmente il suo concetto di vita. Questo ritorno è molto più di un semplice "tornare a casa" e tu lo hai descritto in maniera eccezionale (non a caso sono partita per la tangente e mi sono messa a delirare, sorry :P)
Mi fermo qui e ti faccio tanti tantissimi complimenti, trovi sempre nuove sfaccettature di questo personaggio e di conseguenza nuovi motivi per famelo amare, come se non lo facessi già abbastanza poi :') <3
Bravissima, spero di leggere presto il seguito della raccolta <3
_Atlas_ |