È sempre una buona occasione per parlare di Bucky, in effetti!
Concordo con te che il prompt fosse per lui, lui che più di chiunque altro ha dovuto costruirsi da capo, mettere insieme i ricordi, distinguere tra passato e presente, chiedersi chi sono?, chi è vero me? tra i tanti che si sono susseguiti.
Di questa drabble mi piace soprattutto il fatto che non si proponga di rispondere a queste domande, ma di ragionarci su e fare un passo in una direzione diversa, vale a dire quella dell'accettazione. Accettare di essere stato e non essere più, accettare di essere tutti e uno, di contenere in sé i sorrisi spensierati del ragazzo di Brooklyn e il braccio spietato del soldato dell'Hydra.
E mi piace come tutto questo sia James, e come in tutto questo ci sia spazio per Steve, che tenta di tirarlo via dalle ombre, di ricordargli di essere stato una persona eccezionale, che non è una macchina arida.
Le riflessioni del tuo protagonista trovo siano di una lucidità disarmante, quasi dolorosa, soprattutto nel chiedersi e se e nel rinunciare a una vita serena. Si è accettato, in fondo, con grande sacrificio. E mi piace pensare che l'abbia fatto anche grazie a Steve.
Bellissimo anche questo racconto, non so cosa non ti convinca, ma a me è piaciuto molto. In generale, sono molto contenta di aver iniziato a seguire questa raccolta, con poche pennellate riesci a mostrare i tuoi protagonisti, sorprendendoli sempre in momenti emotivi e complessi.
Finalmente sono in pari con la lettura dei capitoli, ora non mi resta che aspettare l'aggiornamento!
Un abbraccio e alla prossima! |