Hey! Come va? Che dire, sono un po’ troppo in ritardo forse, ma spero proprio di non essere l’unica, ci tenevo davvero a fare qualcosa di quantomeno decente, questa storia merita la giusta attenzione e, nel mio caso, ciò comporta una certa lentezza. Aggiungiamoci il fatto che la mia palpebra destra si era gonfiata per l’ennesima volta, ho un labbro spaccato e anche altre tre recensioni da fare, che mi trascino dietro da fin troppo tempo… non ho proprio idea di come sopravvivrò, ma suppongo che un modo possa riuscire a trovarlo, alla fine. Ad ogni modo, come ti ho già detto, ho letto il capitolo il giorno della sua pubblicazione e, senza alcuna esagerazione, ne sono rimasta estasiata, per ogni piccola caratteristica, portandomi a sorridere come una bambina davanti a una schiera di uova colorate, ma vorrei comunque andare con ordine e dire ogni cosa al momento più adatto.
Per questa recensione, proverò a seguire una struttura simile a quella che ho utilizzato con un’altra storia, ovvero quella di una lista molto approfondita. Sì, insomma, andrò a punti, nella speranza di riuscire a esprimere al meglio i miei pensieri, tuttavia, in caso dovessi fare fatica a seguirla, non esitare a dirmelo e troverò un altro metodo da mettere in atto. Vogliamo iniziare?
• Il titolo: Ammetto di non essere mai stata tra quelle persone che prestano attenzione al nome delle cose. Ho uno strano rapporto con i titoli, non sono brava a darne e mi viene troppo spontaneo utilizzarli per giudicare qualcosa in un primo momento, ma non ho proprio voglia di partire con un’opinione scadente nei confronti di qualcosa che in realtà merita solo per questa ragione, per cui, solitamente, evito in partenza di leggerli. In questo caso, però, l’occhio non ha potuto far altro che cadere su quell’intestazione un po’ più lunga di come sono abituata e sono rimasta senz’altro molto colpita, altrimenti lo avrei ignorato come avviene ogni volta. La fine arte di trovare un coinquilino. Non è difficile intuire il motivo di questa scelta, ricordavo dalla selezione che questo fanciullo avrebbe messo in affitto una camera, anche se poi le carte in gioco suppongo siano cambiate, considerando che cercava due persone, fatto sta che, per quanto particolare, inizialmente ho scelto di ignorarlo. La sorpresa ha iniziato ad essere presente man mano che proseguivo con la lettura, perché si rivelava sempre più perfetto al capitolo e al personaggio preso in considerazione. Il modo in cui questo è stato formulato, rispecchia perfettamente il tipo di carattere e perseveranza che Marshall ha dimostrato nel raggiungimento del suo scopo, ovvero trovare qualcuno che potesse trasferirsi nell’ultima stanza che gli restava. Non so se mi spiego, ma sono piuttosto convinta che, anche se il contenuto fosse stato simile, con un personaggio differente, lo stesso titolo avrebbe preso un’altra svolta, una valenza differente. In sostanza, mi hai seriamente impressionata con la tua incredibile capacità di riassumere ogni singola cosa in quelle poche parole: non è un titolo vuoto, articolato, con l’unico scopo di sembrare più piacevole o “da intellettuale”, esegue perfettamente il suo compito e spero davvero che dimostrerai questa abilità anche per quanto riguarda gli altri.
• Lo stile: Il tuo stile non può essere definito in altro modo se non esemplare. Ho sempre avuto dei gusti ben specifici per quanto riguarda queste faccende e, anche per questa ragione, preferisco evitare come la peste le storie scritte in maniera differente, semplicemente perché non troverei giusto finire a criticare le scelte stilistiche di qualcuno, solo perché non sono di mio gradimento. La tua scelta, a parer mio, non può essere definita in altro modo se non coraggiosa: molti scrittori finiscono, in un modo o nell’altro, per cercare di mostrare il punto di vista dei personaggi attraverso l’esplicazione dei loro pensieri, ma credo di non aver mai trovato nessun’altro che abbia attuato un cambiamento così evidente. Questi cercano sempre di mostrarsi, per così dire, oggettivi nella descrizione, mentre il tipo di lavoro che stai compiendo te è di tutt’altro tipo. Wendy e Marshall sono due personaggi a dir poco diversi, ma questo viene evidenziato dalle grandissime differenze che si possono trovare tra i due capitoli da te pubblicati, nel modo in cui sono scritti. È vero, i dialoghi sono importanti, ma qui la vera essenza risulta essere dimostrata dal modo in cui viene descritto il mondo attorno a loro, dalle cose che notano e da quelle a cui, al contrario, preferiscono non dare alcun peso. Questa volta, ho potuto notare molta meno tensione, nelle tue parole non c’era alcuna frenesia dovuta all’agitazione, bensì ti sei presa tutto il tempo del mondo, per descrivere ogni cosa con la stessa calma interiore che, evidentemente, stava provando in quel momento.
Insomma, risulta chiaro quanto questi personaggi differiscano l’uno dall’altro, proprio grazie al modo in cui ne hai parlato, e questo non può essere altro che un fattore ammirabile, non sono molte le persone che sarebbero effettivamente in grado di fare qualcosa del genere con così tanta efficacia, per cui spero veramente che te ne vada fiera, perché sono certa che tu abbia dedicato anni alla scrittura, prima di raggiungere un risultato del genere. Ciò, ovviamente, mi rende molto curiosa di sapere come te la caverai in futuro, man mano che dovrai utilizzare un punto di vista differente, suppongo diventerà anche più difficile creare delle caratteristiche stilistiche adatte per rispecchiare ogni personaggio, ma sono sicura che te la caverai alla grande. Devo dire che, per quanto riguarda l’impaginazione, preferisco decisamente questa rispetto a quella del primo capitolo. Georgia è il mio font, che mi porto dietro per qualsiasi cosa da anni, per cui mi ha dato un gran senso di familiarità riconoscerlo, per non parlare delle dimensioni: capiscimi, sono miope e già mi stavo preparando psicologicamente al perdere del tutto la vista nel tentativo di leggere i tuoi capitoli, così, invece, va molto meglio, anche se dipende molto dal dispositivo scelto per la lettura. Credo tu abbia trovato un buon equilibrio, per cui sappi che, almeno io, approvo con tutto il cuore.
• Il protagonista: Il primo degli OC a venirci presentato è Marshall, o meglio, Mars. Che dire? Wow. Forse lo avrai capito, ma è un personaggio che mi ha attirato fin dal primo momento, un po’ per via del volto di Penn Badgley, che è dannatamente affascinante, un po’ perché si tratta dell’unico Purosangue tra le matricole, fattore non indifferente, ad ogni modo, però, non vedevo l’ora di poterlo conoscere e sono davvero felice che sia avvenuto quanto prima. Se all’inizio mi interessava solamente per ragioni superficiali, adesso non posso far altro che dire che lo adoro. Non credo sia quel tipo di persona con cui è facile andar d’accordo, specialmente in un primo momento: anzi, pensandoci bene, sono piuttosto convinta che se lo incontrassi io, prima non lo sopporterei e poi, una volta averlo preso in simpatia, farei passare secoli prima di riuscire effettivamente ad ammettere che non lo detesto più come prima. Tuttavia, risulta chiaro che il suo essere vada ben oltre alla sua iniziale atteggiamento da saccente, motivo per cui non posso proprio giudicarlo in modo negativo.
Mars mi piace, perché ha tutta l’aria di essere un personaggio ben costruito, uno di quelli che non potrai comprendere a pieno neanche nel momento in cui avrai saputo la sua storia o conosciuto la sua famiglia, perché mi sembra che sia uno di quelli che va vissuto per essere capito nella sua interezza, che va analizzato in ogni suo piccolo dettaglio. Spero che questo abbia senso anche per te, nonostante possa risultare un pensiero abbastanza confuso. Ad ogni modo, temo proprio che anche gli altri fanciulli e fanciulle riusciranno a conquistare in questo modo il mio cuore, se davvero sono così interessanti come tu stessa hai dichiarato, perciò prevedo un costante subbuglio di emozioni per il corso della storia, mi farete tutti impazzire, già lo so!
Ho amato il dettaglio del diminutivo, che inizierò subito ad usare, anche se non ne sarebbe molto entusiasta. Credo che ci siano sempre, nelle famiglie, queste piccole cose, tal volta anche imbarazzanti, ma che ci si continua a trascinare per anni, con una forte nota di affetto, per cui sono convinta che lo rendi molto reale, facendomelo sentire più vicino. Da quel che ho capito, sembrerebbe anche avere un bel rapporto con questo suo fratello, Sinclair, che deduco essere più grande di lui, anche considerando che c’è un bimbo in arrivo. Hai fatto intendere che si tratta di una persona fortemente introversa, di quelle che con le proprie emozioni proprio non vuole avere a che fare, per cui suppongo che un forte legame con quest’altro ragazzo, apparentemente più aperto e socievole di quanto lui sia mai stato, gli debba essere stato molto utile nel corso della crescita, portandoli a consolidare ancora di più il rapporto una volta entrati nell’età adulta. C’è da dire, inoltre, che dubito che avrebbe ceduto facilmente alla sua insistenza nel volergli trovare un coinquilino, se in cuor suo non sapesse che, alla fine, il suo fratellone non avrebbe potuto trovare qualcuno di poi così tremendo e difficile da sopportare, anche se risulta innegabile il fatto che lui e Lux abbiano molte differenze, ma a questo torneremo più avanti.
Sembrerebbe essere tra quei personaggi che il guaritore l’ha voluto fare per tutta la sua vita. La sua sicurezza, il suo modo di fare come se non possa che andare alla grande, perché non ha fatto mai nient’altro e quindi se lo merito, fanno pensare che porti avanti questo sogno da così tanto tempo da fargli credere che nessuno possa essere più adatto a quel mestiere di lui e la concorrenza sarà facilmente superata. Purtroppo per lui, temo che non ci vorrà molto prima che alcune di queste convinzioni verranno smontate, certo, probabilmente continuerà ha mostrarsi sicuro di sé, ma sono certa che ognuno di questi giovani stia impiegando anima e corpo per diventare un vero e proprio medimago, ci sarà sicuramente qualcuno che prenderà questa modo di fare così sul personale da iniziare una sorta di battaglia indiretta nei suoi confronti, che sia volontaria o meno non ha neanche importanza, se sono riuscita a comprenderlo almeno un po’ dovrà faticare per andare avanti all’interno del San Mungo, anche se non si farà abbattere tanto facilmente.
Mi ha colpita molto il rapporto che sembra avere con i bambini, lo hai definito disagio e questo è proprio ciò che hai fatto trasparire. In vita mia, ho incontrato davvero poche persone che non sapessero relazionarsi con questi, più che altro per questione di pazienza, come se non volessero giustificare la loro incapacità di controllarsi, avere un contegno di qualche tipo, ma non credo che questo sia il suo caso. È un Purosangue, che deve aver passato la sua infanzia negli anni ’60, non sarei poi così sorpresa se i genitori non fossero stati molto per le dimostrazioni d’affetto, ma più distanti, portandolo a sviluppare una certa difficoltà nel dimostrarsi comprensivo nei confronti di quelli che, invece, di comprensione ne hanno bisogno più degli altri. Sicuramente, questo fattore si rivelerà un gran bel problema per il suo percorso, insomma, dubito che evitare in reparto di pediatria possa effettivamente rivelarsi sufficiente.
Una cosa che ho senz’altro apprezzato è il suo modo di fare analitico. Sono convinta che la gran parte di loro sia così, in fin dei conti hanno scelto una facoltà scientifica, ma ha dimostrato che non si tratta semplicemente di un atteggiamento costruito per poter affrontare il percorso di medimagia, ma piuttosto un vero e proprio stile di vita. Ha subito iniziato a cercare di captare ogni dettaglio che potesse utilizzare a suo favore nella piccola missione che si era stabilito ed è riuscito a sfruttarli in un modo sinceramente impressionante, ma che non sarebbe poi così strano da trovare nella realtà di tutti i giorni. È evidente che abbia una grande mente, in momenti come questo, in quelli dedicati al suo libro preferito, ma anche e soprattutto, a parer mio, quando si è introdotto apertamente nelle conversazioni altrui: nonostante non sembri essere una persona molto portata per i rapporti interpersonali, ha dimostrato una grande abilità nel tirar su una facciata, mostrando solamente la parte migliore di se stesso, quella affascinante, creata solo per mantenere rapporti all’interno della società e che, magari, ha fatto impazzire molte ragazze.
• I personaggi secondari:
• Doran O’Sullivan: Iniziamo subito parlando del primo tirocinante che abbiamo potuto osservare tramite lo sguardo di Mars, ovvero una delle tue creature. Per qualche motivo, il suo prestavolto non mi aveva portato nessuna sensazione, se non quelle legate a Theon, quindi non ero proprio stata in grado di pensare a come potesse essere grazie a quel primo impatto, il che mi aveva un po’ destabilizzata. Sono dell’idea che, il volto che si sceglie di dare a un OC, così come il tipo d’immagine specifica a cui lo si associa, sia un grande indicatore per comprendere con chi potresti avere a che fare, perché, anche se in minima parte, a tutti noi viene spontaneo associarvi alcune caratteristiche, che siano effettivamente essenziali per la sua personalità o meno non ha molta importanza. Fatto sta che, in questo caso, non avevo un’idea da smentire o confermare, per cui è stato sicuramente una piacevole sorpresa.
A differenza che per altri, sto tutt’ora facendo un po’ di fatica ad inquadrare che tipo possa essere, ma credo che ciò renda il tutto ancora più interessante, poiché mi da la possibilità di scoprirlo poco a poco, forse però, adesso, dovrei iniziare a parlare del personaggio di per sé. La prima cosa che mi ha colpita, nonostante possa sembrare un po’ brutto da dire, è stata la sua sorellina, ma avrai già capito che una sostanziosa differenza di età tra un fratello maggiore e una sorella minore per me è una scelta vincente, poi il fatto che questo stacco potrebbe essere l’indizio per una particolare storia personale è solamente un punto in più.
Oserei dire che si tratti di un ex-Corvonero, è una casata che sembra proprio calzargli a pennello, nel parlare delle sue conoscenze si è dimostrato pieno di orgoglio con un pizzico di presunzione, il che non è poi così raro, quando si passa la propria adolescenza in un gruppo noto per la sua intelligenza. Mi piace molto il fatto che, nonostante le provocazioni, abbia proseguito il suo dialogo con Marshall: si è dimostrato un ragazzo maturo e pronto al confronto, una qualità non da sottovalutare, nonostante tu ci abbia già fatto capire che anche lui ha i suoi momenti. Non ha apprezzato che il suo modo di essere e le sue credenze fossero messe in discussione, ma credo che la maniera in cui ciò sia stato posto abbia anche aiutato l’accettazione di quelle parole, portandolo a proseguire il dialogo.
Mi chiedo, comunque, quanto Mars sia riuscito effettivamente a comprenderlo. Ha definito Doran come una persona esuberante e spero proprio che sia così, credo che bilancerebbe molto bene il carattere che sembrano avere altri personaggi, per non parlare del fatto che è un buon accostamento, quello con i tratti precedentemente nominati. Insomma, purtroppo non sono riuscita a crearmi un bel profilo mentale per quanto lo riguarda, ma credo che abbia davvero tanto potenziale come personaggio e non vedo l’ora di conoscerlo meglio, hai fatto un ottimo lavoro con lui.
• Clover Bluebell: Okay, l’abbiamo vista in modo decisamente più attutito rispetto a quanto avvenuto con Doran, ma mi sembra davvero un tesoro e questo mi rende entusiasta, non ha deluso le mie aspettative. Adoro il suo stile nel vestire, non credo sarebbe un look che porterei io stessa, appare essere molto appariscente, ma parti dell’abbigliamento colorate e una miriade di accessori trovo che siano un’accoppiata vincente per una personalità spumeggiante, che sembrerebbe proprio corrispondere alla sua. Una ex-Tassorosso, sta volta non ho alcun dubbio, una dolcezza come lei non potrebbe appartenere a nessun’altro posto, infondo sembrerebbe non aver dato nessuna rispostaccia a Marshall, benché lui sia arrivato introducendosi nella conversazione dal nulla e rubandole l’interlocutore.
In effetti, mi ha fatto molto piacere vederla interagire con degli uomini, semplicemente perché le mie esperienze mi hanno portata ad essere dell’idea che noi ragazze al primo incontro tendiamo a fare un po’ di fatica a scioglierci con loro, forse intimorite dalla possibilità che appaia come un tentativo di flirt, o anche soltanto perché non sempre gli sconosciuti sono rassicuranti, per cui troviamo la necessità di sondare meglio il terreno. Per quanto la riguarda, invece, pare non aver avuto alcuna difficoltà in nessuno dei due casi, la sua vivacità non svaniva e ha risposto bene alle piccole provocazioni, anche se sono dell’idea che non le abbia colte a pieno, forse non notando la nota leggermente canzonatoria.
C’è anche da dire che il piccolo dettaglio notato dal nostro detective improvvisato, il modo in cui cercava di dimostrare la sua più totale attenzione nei confronti delle parole di Doran, mi avrebbe fatto pensare a un atteggiamento leggermente più chiuso riguardo all’arrivo di un terzo elemento, per una sorta di necessità di dedicarsi a una e una sola cosa alla volta, ma anche lei ha preferito stupirmi, motivo per cui è riuscita a cavarsela alla grande. Credo potrebbe sviluppare un rapporto interessante con entrambi, da questo breve stralcio d’interazioni che ci hai donato, ma, a dirla tutta, forse sarebbe così con qualsiasi persona, mi da l’impressione di una ragazza che sta simpatica a prescindere dal resto.
L’ultima cosa che mi viene in mente, è solo un’ipotesi, potrebbe essere una mezzosangue figlia di maghi, forse? Ha precisato che lei, alla compagnia, non vi era stata, perché i genitori avevano preferito non mandarla, quindi potrebbe essere un indicativo che entrambi facessero parte del mondo magico, ma è anche vero che questa scelta potrebbe essere semplicemente dovuta al fatto che in realtà per uno dei due non fosse così, però sono più propensa per la prima opzione.
• Sean Domheat: Sono rimasta davvero molto sorpresa, non c’è che dire. Ovviamente, come avevi immaginato e come io stessa ho ammesso in precedenza, il suo prestavolto aveva automaticamente portato delle aspettative con sé, che hai tenuto a infrangere nell’immediato, creando una giusta distinzione tra i personaggi. Per i tirocinanti, sicuramente, il sentimento non sarà condiviso, ma sono lieta di sapere che tu abbia scelto di dar loro un insegnante come lui, perché è solamente l’ennesima dimostrazione della tua volontà di mostrarci un contesto realistico e credo che sia davvero una cosa essenziale, ma anche di questo avevamo già parlato.
Sean si è mostrato spietato e cattivo e non da poi così tanta importanza ai sentimenti di quei giovani che lo circonderanno per il prossimo periodo, nonostante sia il tutor più giovane tra quelli che ci hai presentato. Ce ne sono a bizzeffe di insegnati così, che godono del tormentare i propri alunni, che sono distanti e pronti a spezzarti, distruggerti in modo lento e doloroso, ma spesso si tende a dimenticarlo, nel tentativo di costruire una sorta di mondo perfetto, eppure è molto meglio così. La sua presenza avrà un’ottima influenza su di loro, li aiuterà certamente a temprare i loro caratteri e, chissà, forse c’è molto di più dietro a questo atteggiamento, ma non so proprio se sperare che sia così o meno.
Il modo in cui li ha trattati, come ha riso vedendo Duncan in difficoltà, sembrava solo un bambino troppo cresciuto, di quelli che si comportano costantemente come se fossero ancora a scuola, le medie direi, visto che ormai neanche alle superiori si hanno questi metodi bruschi poi così spesso. Probabilmente, il fatto che a quanto pare provenga da una famiglia con forti radici nel mondo magico, deve averlo aiutato molto nello sviluppo di questo tipo di personalità, si sarà sentito superiore per moltissimo tempo, deve avergli donato sicurezza sotto vari punti di vista e non è poi così strano, a conti fatti, che sia cresciuto in questo modo. Spontaneamente, mi verrebbe anche da pensare che si tratti di un mago purista, ma non ci metterei la mano sul fuoco, poiché non ha maltrattato in alcun modo la tua Eave, che se non ricordo male è una natababbana, ma è anche vero che potrebbe semplicemente non essere sufficientemente informato sulle matricole per rendersene conto.
Abbiamo potuto notare, inoltre, che i suoi metodi d’insegnamento non possono essere definiti propriamente sani, ha un’etica molto discutibile, ma adesso sono solamente curiosa di sapere come si comporta, invece, sotto le vesti strettamente di guaritore. Un’altra cosa di cui sono curiosa, è vederlo avere a che fare con il mio Lux, del resto la specializzazione di cui si occupa è una di quelle a cui è interessato lui e mi pare anche evidente che siano due persone molto differenti tra di loro, per cui sono curiosa di come si rapporteranno l’uno nei confronti dell’altro.
• Duncan Greaves: Sono colpevole, lo ammetto. Sono un’amante dei personaggi e non ho vie di mezzo, ci sono moltissime “categorie” che adoro, gli insicuri sono i miei beniamini e Duncan mi ha davvero fatto tenerezza, così si è conquistato facilmente un pezzo del mio cuore. La prima cosa che ci viene introdotta è il suo cognome, ma in questo caso non ha davvero molta importanza, lui proviene da una famiglia babbana e già questo è un ottimo punto di partenza, per capire com’è fatto. Mi viene spontaneo collegare la sua proposta come prima domanda da rivolgere riguardo alla giovane paziente proprio alle sue origini, come se la vita a cui era stato abituato all’interno del suo contesto familiare abbia portato a una consequenziale difficoltà a pensare in modo “magico” ogni momento della sua vita. Questi dettagli, per lui, non sono poi così scontati e la sua visione mi è sembrata essere stata condizionata proprio da ciò, anche se forse sono solo io che parto in quarta e rendo tutto più complicato di quanto effettivamente sia. Mi viene facile capire cosa provasse, le sue insicurezze e la voglia di sprofondare, sono qualcosa di familiare anche per noi lettori ed è sempre piacevole quando avviene.
Istintivamente, mi verrebbe da crederlo come un ex-Tassorosso, ma per qualche motivo non sono sicura sia così facile. In particolare, mi ha sorpresa il fatto che gli sia venuto spontaneo nascondersi, se ho capito bene, dietro Marshall. Non so bene come spiegarlo, ma non credo che Mars sia quel tipo di persona che ispiri sicurezza soltanto guardandolo e, nonostante sia sicuramente stato spinto dall’istinto, probabilmente non sarebbe stato il primo tramite cui, personalmente, avrei chiesto riparo. È stato un momento d’infantilità, che di certo non ci si aspetterebbe da una persona cui scopo sarà salvare vite, ma estremamente reale. Ad ogni modo, non vedo l’ora di scoprire cosa si nasconde dietro al suo schermo di fragilità, i suoi punti di forza e i suoi difetti, sono sicura che come per tutti gli altri si rivelerà pieno di sorprese che apprezzerò in tutto e per tutto.
• Sebastian Lane: Passiamo al futuro misterioso coinquilino di Mars e Lux! Lui rientra in quella categoria di personaggi che a pelle non mi ispirano nessuna casa, certo, l’apparente timidezza potrebbe far pensare a un Tassorosso, ma questo vorrebbe dire che quelli appartenenti a questa sarebbero davvero parecchi, che di certo non mi dispiacerebbe, ma sarebbe comunque una sorpresa, quindi ne dubito, inoltre di lui sappiamo davvero poco, per cui potrebbe rivelare delle caratteristiche di altre casate in modo molto più evidente, quindi rimane un grande punto interrogativo per me.
Sono rimasta abbastanza sorpresa dal fatto che, benché si tratti di un ragazzo, lo stesso Marshall non gli presti particolare attenzione, al contrario che con Duncan il suo cognome viene liquidato con poche parole, come se non fosse neanche degno di quell’analisi etimologica, deve essere piuttosto bravo a scomparire da davanti gli occhi altrui, il che mi fa dubitare della mia spontanea associazione tra la sua altezza e quella del suo prestavolto, Hozier, ma se dovesse veramente superare l’1.95 vorrebbe dire che porta con sé fin troppi anni di allenamento.
Non mi sembra essere il massimo, per quanto riguarda forza d’animo e coraggio. Non ha reagito in alcun modo a quelle provocazioni, alle parole piene di veleno che il loro mentore ha rivolto a lui e ai restanti ragazzi, come se fosse semplicemente abituato ad essere trattato in questo modo, eppure ha balbettato nel momento stesso in cui gli è stata proposta la convivenza, e sì, certo, il modo in cui Marhall gli si è rivolto non sembrava particolarmente rassicurante, ma questo repentino cambiamento mi fa soltanto credere che per quanto gli venga facile farsi scivolare addosso le critiche altrui, questo non lo aiuta ad acquisire più sicurezza di fronte agli estranei, ciò mi porta ad essere molto incuriosita dal modo in avrà a che fare con un carattere come quello del mio Lux.
L’unico dubbio che mi rimane, a questo punto, è il modo riuscirà a muoversi nei confronti dei restanti tirocinanti, insomma, non dubito in alcun modo della sua buona volontà nei confronti di questo mestiere, sarà spinto come tutti da una buona dose di determinazione, però non sembra essere una persona portata al dialogo, né con i colleghi, né tantomeno con i pazienti, per cui potrebbe ritrovarsi a fare più fatica rispetto ad altri, ma confido comunque nel fatto che anche lui riuscirà a trovare un buon equilibrio che lo porti, in futuro, ad eliminare, o comunque ovviare, questa problematica.
• Eave Moreen: L’ultimo personaggio da vedere, Eave mi intriga davvero molto. Appare come una ragazza alla mano, sicura di sé, che potrebbe perfettamente tener testa a Marshall durante uno scontro testa a testa, eppure non è capitata sotto il suo sguardo fino al momento in cui è passata all’azione, rimanendo del tutto ignorata durante le divagazioni sulle etimologie dei cognomi magici. Ci avevi già dato un piccolo assaggio della sua personalità tramite il prologo, ma adesso abbiamo avuto modo di conoscerla decisamente di più, anche se nel suo caso non riesco proprio a farmi un’idea di una casata a cui potesse appartenere. Forse Serpeverde? Non ne sono sicura. In ogni caso, è evidente che sia sveglia e astuta, in modo sicuramente differente da quello di Doran. La vedo energica, piena di vita, ma non credo che tutta questa sua giovialità sia completamente naturale, insomma, non dubito delle sue buone intenzioni e maniere, ma credo che la spontaneità che ha dimostrato sia dovuta in parte al fatto che dovesse guadagnarsi la fiducia dei pazienti e fare buona figura davanti a quel mentore che potrebbe distruggerla senza alcuna difficoltà.
È preparata, mi sembra evidente. Probabilmente sto correndo troppo, come sempre, ma credo che, al contrario di quanto è successo per Duncan, potrebbe star cercando di compensare le sue origini babbane tramite le sue conoscenze, si dimostra preparata sul mondo magico, sulle figure di spicco che lo riguardano, anche se si parla soltanto dei guaritori in questo caso, perché lei ne fa parte e nessuno la priverà di questa soddisfazione. Non saprei dire, ma mi sembra che abbia un carattere forte e determinato, per cui nonostante la prima impressione da raggio di sole credo che si rivelerà come una leonessa pronta a lottare per il suo ruolo all’interno dell’ospedale, non so neanche perché, ma mi da la sensazione di essere una di quelle con più potenziale. Insomma, ha tutta l’aria di essere un tipetto competitivo, abbiamo già avuto l’occasione di vederla svolgere il suo lavoro, per cui adesso sono solamente incuriosita dall’idea di vederla interagire con i restanti tirocinanti, credo proprio che ne verrà fuori qualcosa d’interessante.
• Il contenuto: Concludiamo questa recensione, perciò, con la parte che per te dovrebbe risultare più interessante, ovvero quella dedicata al contenuto di per sé, ma cercherò di non di dilungarmi più del dovuto, dato che ormai avrai iniziato a odiarmi. L’incipit del capitolo è senz’altro particolare, esattamente come nel caso dello scorso e, considerando che personalmente ho sempre avuto difficoltà a trovare un bell’inizio per qualcosa, non ho potuto fare a meno di apprezzarlo, perché, già così, introduce perfettamente all’interno dell’atmosfera che accompagnerà il lettore per tutto il corso della lettura e aiuta a comprendere nell’immediato con che tipo di personaggio avremo a che fare. Fai comprendere, fin dal primo istante, che si tratta di una persona interessata alla lettura, qualcuno di sveglio e con una certa cultura, lo stesso utilizzo del termine suggestivo non è da sottovalutare, perché se avesse preso per la prima volta nella sua vita un libro in mano non potrebbe mai dare una valutazione di questo genere.
Mi ha colpita, particolarmente, la cura che hai impiegato nella creazione di questo scrittore, perché dubito che così tante informazioni possano esserti state fornite da chiunque ti abbia mandato la scheda di Marshall. Non è un dettaglio posto con superficialità, non è un semplice nome utilizzato per colmare un vuoto, hai costruito un vero e proprio personaggio, con un animo celato dietro molti misteri e le sue stesse opere, uno pseudonimo articolato, ben costruito e con un forte significato, e una critica esterna, non abbastanza noto da essere nominato nella saga originale, ma pur sempre con un modo di scrivere mozzafiato: insomma, non hai lasciato nulla al caso e purtroppo non è scontato come fattore, soprattutto considerando che avresti potuto ottenere un risultato simile con il semplice utilizzo di un autore di libri babbani. Per non parlare, poi, del rapporto ideale che vi è tra Mars e Adair, di quelli che possono essere presenti solo tra un lettore appassionato e uno scrittore. La visione che ha di lui potrebbe essere un po’ idealizzata, in fondo non potrebbe essere in altro modo, ciò avviene anche nelle relazioni reali, ma ciò non gli impedisce di dimostrare la sua forte parte razionale, che a modo suo riesce a far intendere perfettamente il tipo di autore di cui sta parlando, così come il genere delle opere che tanto lo appassionano.
Deve trattarsi di qualcosa particolarmente profondo, che nella sua concretezza risulta essere molto più astratto di quanto possa sembrare, se lui stesso arriva al punto di non essere pienamente convinto della comprensione del suo libro preferito. Anche questa, è stata una scelta che mi è piaciuta molto e affatto scontata, non è raro che si dia per scontata una conoscenza assoluta riguardo un’opera che è di nostro gradimento, ma da quello che ho capito di lui, non sarebbe proprio una cosa da Marshall, mi viene più facile credere che sia in una costante ricerca di stimoli da parte delle sue letture e, per questo motivo, qualcosa che non è del tutto in grado di capire, che non può far altro che portarlo a ragionarci su, rifletterci ed esplorarla in ogni sua sfumatura, facendosi stupire da ogni più piccolo dettaglio, non possa che rappresentare la materializzazione dei suoi desideri.
Andando oltre alla questione Adair, che ormai avrai ben chiaro mi abbia colpita, hai proseguito il tuo discorso con una descrizione più nella norma, volta a fornirci delle caratteristiche forse già comprensibili dai “vibes” generali che emana il personaggio, ma che comunque è sempre meglio precisare. Ci hai donato un veloce sguardo alla sua normalità e a ciò che non possiamo sapere perché avvenuto prima dell’inizio della narrazione, facendo comprendere con efficacia la sua natura organizzata e schematica, mi ha fatto sorridere il fatto che abbia messo via il libro in modo frenetico ma allo stesso tempo ordinato, il che è stato ovviamente piacevole.
Non posso che apprezzare molto, inoltre, anche il tipo di rapporto che c’è tra Mars e suo fratello, Sinclair. È evidente che si tratta di due persone molto differenti tra di loro, ma sembra che siano riusciti ad andare ben oltre ai tratti caratteriali che li distinguono, forse puntando maggiormente sulle loro similitudini. Mi sembra chiaro che, con lui, si sente a suo agio, può permettersi senza alcun problema di dimenticare le formalità che gli sono state insegnate sicuramente con molta cura e, probabilmente, lui deve essere una delle persone con cui il suo modo di fare diventa meno artificioso e più naturale. Ciò si può facilmente evincere dalla loro piccola discussione, per comprendere se il libro fosse stato interrotto o meno, perché questo tipo di conversazioni sono quelle che ti aspetteresti facilmente tra due migliori amici che si conosco da una vita, apparentemente insensate ma che danno pur sempre una ragione in più per tentare di essere nel giusto, e da quel che ci hai mostrato, sotto alcuni punti di vista, il loro modo di relazionarsi sembrerebbe proprio questo. “Era così difficile ammettere di essere in torto? Probabilmente sì, se lo si è sempre.”, così mi hai proprio stesa, perché conosco un sacco di persone che la penserebbero proprio in questa maniera e questo lo rende solo più divertente.
Ammetto che il fatto che si sia fatto convincere da Sinclair a trovare un coinquilino mi abbia intenerita. Insomma, ho anche io un fratellino, il nostro rapporto è del tutto differente e posso dire con certezza che se gli dessi un consiglio farebbe letteralmente di tutto pur di non seguirlo. Al contrario, Mars si è lasciato condizionare e convincere, questo dice davvero molto su di loro, credo che questa influenza l’uno nei confronti dell’altro non sia unilaterale ma bensì reciproca, nonostante ormai siano entrambi adulti, o forse proprio per questo motivo, perché ormai hanno superato l’orgoglio infantile che porta alla sfida. Trovo comprensibile anche il rapporto che ha con i soldi, la necessità di non sentirsi in debito con i suoi genitori, sono cose che capisco perfettamente e sento vicine, anche se ovviamente il suo contesto familiare è decisamente diverso dal mio.
Ora, questo mi sembra di avertelo già detto, ma amo i flashback sui personaggi, ho un debole per gli stralci del passato che riguardano gli OC, e questo in particolare ci ha dato l’occasione di scoprire un dettaglio interessante sulla sua vita, l’origine del suo diminutivo. Mi ha sicuramente divertita immaginare questi bambini avere a che fare con del cibo totalmente differente da quello a cui erano abituati, molto meno elaborati, ma soprattutto il fatto che, al contrario che con Mars, la correlazione tra Sinclair e Snickers non sembra avere un vero e proprio filo logico, se non per qualche lettera in comune, perciò appare solo come un infantile tentativo di vendetta da parte sua, il che è già fantastico. E, a proposito di bambini, ce n’è uno in arrivo? Non oso immaginare il momento in cui questo nascerà e lui sarà costretto a provare a fare lo bravo zio, da quello che ho letto in questo capitolo non mi sorprenderei se finisse per esordire con un bel “tieni quel coso lontano da me”, una volta raggiunti nel reparto maternità.
E poi, sorpresa delle sorprese, ecco che viene introdotto il mio Lux! Che dire, ovviamente sono davvero molto felice di sapere che condivideranno l’appartamento, ormai ho ripetuto non so quante volte che sono affascinata da Marshall e spero davvero che il mio bimbo riesca a costruire un buon rapporto con lui, anche se questo caro ex-Serpeverde parte sicuramente restio per colpa della forzatura che è l’intera situazione, ma, in ogni caso, non mi sarei proprio potuta aspettare che venisse raccomandato da Sinclair stesso. Direi che, molto probabilmente, potrebbero essersi incontrati durante gli anni di Hogwarts, nonostante abbiano almeno due anni di differenza, ma non mi verrebbe in mente nessun’altra occasione, soprattutto considerando che sembra avere tutta l’aria di un ex-Grifondoro. Comunque, una parte di me si aspettava quel commento sul nome Pollux, insomma, nel momento in cui l’ho detto di fronte a mio fratello è stata fatta proprio una battuta del genere, sarebbe stato più o meno impossibile riuscire a scamparla, quindi almeno questa siamo riusciti a togliercela subito, ahaha.
E finalmente, ci viene raccontata la missione per trovare il terzo coinquilino, che, con l’arrivo di Mars al San Mungo, sembrerebbe essere una sorta di concretizzazione del suo modo di fare apparentemente analitico e calcolatore, portandolo ai più svariati viaggi mentali. Tra i suoi più vari ragionamenti, però, quello che ha attirato maggiormente la mia attenzione è stato quello in cui viene evidenziata una delle differenze tra medicina e medimagia, una piccolezza, certo, ma amo i dettagli e sono davvero felice di poter delineare con sempre più chiarezza questo campo lavorativo e la visione che i vari personaggi ne hanno. C’è da dire, comunque, che non deve essere apparso affatto come rassicurante, questo giovane uomo, in piedi, con lo sguardo indagatore, che inizia a squadrarli tutti con aria critica e concentrata, alla ricerca di solo lui sa cosa, non biasimerei nessuno di loro se avessero pensato fosse meglio stargli lontano.
Mi ha incuriosita parecchio, inoltre, il suo ragionamento sulla questione dello stato di sangue. È particolare, non c’è che dire, e sotto certi punti di vista capisco perfettamente che cosa intenda, mi ha ricordato, in qualche modo, il ragionamento che sembrano fare molte ragazze latino americane che ho conosciuto, ascoltando musica rigorosamente in spagnolo e frequentando quasi esclusivamente persone che hanno le loro stesse origini, semplicemente perché per loro è più facile capirsi, perché hanno un contesto di provenienza simile, una storia e un passato in comune. In sostanza, è qualcosa di realistico, ma non posso comprendere a pieno questo ragionamento, perché, nonostante tutto, una forte patina di discriminazione è comunque presente, forse però dovuta più a una mancata comprensione del mondo babbano che a un problema vero e proprio.
Ad ogni modo, parlerò schiettamente, la maniera in cui ha analizzato la situazione passo per passo, per potersi avvicinare a Doran e Clover, mi ha letteralmente fatto smattare, insomma, è stato un momento fantastico, tra quelli che mi ha fatto ridacchiare più degli altri. Non lo nego, credo sia normale cercare di capire l’argomento che viene trattato per potersi presentare in modo naturale, ma essere a conoscenza dei suoi mille pensieri, dei tentativi di captare qualcosa da ogni più piccolo gesto e il suo modo di criticare qualsiasi cosa gli altri tirocinanti stiano indossando, ha solo reso quest’insieme esilarante, invogliandomi ancora di più nel proseguire la lettura e scoprire come se la sarebbe cavata una volta iniziato il confronto con i due compagni, ma a questo torneremo tra un attimo.
Mi è piaciuto da matti il riferimento a questo asilo per piccoli maghi e streghe, è senz’altro una cosa davvero molto originale. La prima infanzia è, per gli scrittori, che siano di opere originali o fanfiction, un momento sicuramente molto sottovalutato, i bambini sono piccoli, senza un vero e proprio pensiero personale e pieni d’ingenuità, per cui non si sa mai bene che cosa farci, come muoverli, portando questi a ignorare tale parte della vita di una persona e infatti, come volevasi dimostrare, sono piuttosto convinta di non aver mai visto, all’interno di una storia, qualcuno preoccuparsi di creare un ambiente di questo genere, o almeno non era accaduto prima d’ora. Ci hai fornito poche e semplici informazioni, sufficienti per sapere di cosa si stia parlando, ma senza apparire pesante, non si trattava di uno dei cosiddetti spiegoni ed era, bensì, un’introduzione molto funzionale.
Tornando alla loro discussione, invece, ritengo sia risultata piuttosto interessante. Da una parte, certo, è proprio grazie alla storia di Niflùngar, d’altra parte, invece, è merito anche di quell’attenta analisi che parte proprio dalla camicia di Doran. Credo sia uno dei momento di cui ho preferito leggere, non pensavo potesse rimanere così sconvolto da un semplice capo d’abbigliamento, tanto da lasciarlo un po’ come punto fisso. Una cosa sicura è che alcuni dei commenti rivolti da Mars nel corso della conversazione risultassero piuttosto discutibili, non faccio nuove conoscenze senza alcun “tramite” da un bel po’ di tempo, ma se la memoria non mi inganna ci vuole davvero coraggio per essere così schietti nei confronti di qualcuno con cui, in teoria, vorresti fare buona figura, eppure sembravano decisamente adatti al personaggio che ci hai mostrato fino a questo momento, quindi non mi lamento. Nel complesso, comunque, l’intero pezzo risultava piacevole, ho provato anche una sorta di moto di orgoglio nei confronti di Clover che, in ogni caso, è riuscita a non farsi escludere dalla conversazione per un bel po’, anche se un pochino temo abbia dovuto cedere, considerando quanto lui fosse poco fosse interessato a rivolgerle parola.
Il capitolo, però, ovviamente non si ferma qui, perciò proseguiamo, arrivando al momento dell’intervento di Domheat, perché si tratta di quello in cui, probabilmente, hai sfruttato meglio le precedenti osannate capacità analitiche di Marshall, credo che tu non potessi trovare modo migliore per continuare a fornirci piccoli dettagli sul mondo della medimagia e sui vari personaggi. In questo caso proprio non ricordo se ne avevo già parlato, in caso scusami la ripetizione, ma ho apprezzato il ragionamento basato sui cognomi e sulle loro origini, per capire se i ragazzi che lo circondavano fossero proveniente da delle famiglie magiche o meno, perché, in effetti, gli stessi Potter non sono stati annessi alle Sacre 28 perché possedenti un cognome considerato troppo babbano.
Da qui, inoltre, si arriva a nominare nuovamente il mio Lux, il che non è altro che un piacere. Passando a questo momento, ho adorato vedere la prospettiva di Mars nei suoi confronti. Sarò strana io, ma non ho potuto fare a meno di ridere quando ha ammesso di non conoscere le famiglie magiche spagnole e di non sapere, perciò, se i Mendes fossero dei Purosangue, perché ho potuto immaginare perfettamente la sua famiglia paterna ribaltarsi nelle tombe, sdegnata da questa ammissione mentale, e vogliamo parlare, poi, della sua definizione jeans babbanamente aderenti? Qui ti sei proprio superata, sono morta dalle risate e non ci sarebbe un modo più dignitoso per dirtelo. Il suo look non gli ha di certo portato punti a favore nei confronti del suo futuro coinquilino, ma sinceramente questa prima impressione prettamente visiva ha fatto solo aumentare il mio desiderio di vederli interagire di persona, soprattutto perché sarebbe l’unico modo per scoprire se, effettivamente, la mente di Lux sia sufficiente a farlo andare oltre a tutte quelle caratteristiche che, ne sono sicura, gli daranno sui nervi. Punti bonus per il piccolo riferimento leopardiano, perfetto per descrivere la situazione degli studenti di medicina, da quello che so.
Ora tocca, finalmente, al fatidico primo caso di questo piccolo gruppo di tirocinanti. Era ovvio che, prima o poi, avremmo visto una bambina o un bambino con un qualche tipo di problema, ma di certo non mi aspettavo potessi iniziare subito così, anche se il disagio di Mars nei confronti dei bimbi è una spiegazione sufficiente. Insomma, suppongo tu abbia scelto di proposito di porlo subito di fronte a qualcosa che lo mettesse in difficoltà, la sicurezza che ha riguardo alle sue conoscenze è innegabile, per cui credo proprio che fosse troppo invitante una scelta del genere, forse necessaria per riportarlo con i piedi per terra. C’è da dire che, nonostante le sue difficoltà nel relazionarsi con loro, ha avuto comunque modo di dimostrare le sue conoscenze, con quel primo intervento, ma ho la sensazione che questo non sia stato sufficiente per essere effettivamente ricordato da Domheat, al contrario di quanto avverrà per il primo errore di Duncan.
La breve parte dedicata a lui, in effetti, mi ha fatta proprio dispiacere, anche questo l’avevo già accennato, ma trovo evidente che abbia un carattere timido, per cui capisco perfettamente che per lui debba essere stato proprio un brutto colpo, è un evento imbarazzante, di quelli che proprio non vorresti ricordare, ma che invece ti rimarranno impressi per davvero molto tempo, senza la possibilità di sfuggirne. È stato un errore nel corso del primo giorno, seguito da una rovinosa caduta sul pavimento, perciò, probabilmente, anche quando sarà ormai un guaritore affermato ricorderà quel momento con tanto imbarazzo, senza dubbio non è il modo in cui si vorrebbe dare inizio alla propria carriera.
Una cosa che mi ha fatto piacere, è che Mars sia ritornato sui suoi passi per quanto riguarda Domheat. All’inizio, tutto di lui gli faceva pensare a una persona degna di stima e che probabilmente avrebbe potuto voler imitare, ma il suo comportamento l’ha fatto ricredere e non ha avuto problemi nell’ammettere a se stesso che, è vero, avrebbe potuto essere anche un bravo insegnante, ma se solo ne avesse avuto il desiderio avrebbe potuto rovinarli tutti, per puro divertimento, perché pare proprio avere tutto il potenziale per farlo. Non è facile ammettere di aver dato un’iniziale valutazione errata, anche per questo io tendo a scrivere sempre tutto, quindi è bello sapere che lui è stato in grado di farlo.
Per quanto riguarda il caso della piccola Eimyrja, suppongo che per qualcuno che ha passato anni sui libri solo per questa ragione non debba essere risultato particolarmente complesso, forse addirittura semplice, ma sono ugualmente molto felice per Eave. È stata brava a capire come approcciarsi alla famiglia e alla paziente stessa, questo è innegabile, ma più di tutto credo sia stata una scelta intelligente quella di farsi avanti e prendere in mano la situazione, considerando il fatto che, probabilmente, attendendo che fossero i suoi compagni a fare una mossa avrebbe finito solo per ritrovarsi contro l’ira di Domheat senza una vera e propria ragione, se non quella di non iniziare il suo lavoro. A questo, aggiungiamoci l’immensa soddisfazione di poter dire di aver iniziato alla grande il proprio tirocinio, riuscendo anche a fare bella figura davanti al proprio mentore, insomma, era senz’altro la sua giornata fortunata e lei è stata in grado di sfruttarla al meglio. Non vedo l’ora, tuttavia, di vederli avere a che fare con qualcosa di più complesso, per capire come saranno in grado di reagire a qualche tipo d’imprevisto, sono sicura che ci sarà da divertirsi.
Quindi, ci avviamo alla parte conclusiva di questo capitolo, in cui Mars, di nuovo negli spogliatoi, si ritrova a fare le somme di ciò che è successo in giornata. Non posso negare di essere stata sorpresa quando ha dichiarato di non aver scelto Doran, per il semplice fatto che non ha avuto vere e proprie interazioni con nessun altro dei ragazzi. Il suo discorso, però, sembrerebbe aver senso, un pochino mi fa temere come si comporterà con Lux, ma ha comunque un suo filo logico, per cui capisco che abbia optato per una mossa totalmente differente, c’è da dire, comunque, che un’altra cosa che proprio non mi aspettavo è che scegliesse Sebastian, ma ho la sensazione che con questo nuovo trio ci sarà da divertirsi. Direi che è evidente si tratti di persone molto differenti tra di loro, personalità distinte che sembrano avere davvero poco a che fare l’una con l’altra, ma il bello è proprio questo, dovranno imparare ad avere a che fare l’uno con l’altro, creare un loro equilibrio, credo, inoltre, che la loro presenza potrebbe davvero aiutarli, in qualche modo, magari ad affrontare i loro difetti e le loro difficoltà, non so se mi sono spiegata bene.
E ho finalmente concluso! Vorrei scusarmi ancora una volta per tutto il tempo che ho impiegato: inizialmente, credevo che avrei finito molto prima, ma poi sono ricominciate le lezioni online, sono di nuovo stata sommersa da temi impossibili e quando non ne dovevo fare ero troppo esausta per mettermi effettivamente d’impegno, per cui non ce la potevo proprio fare. Spero, tuttavia, che anche per te sia valsa la pena quest’attesa e, anche se solo un po’, che la recensione sia stata di tuo gradimento, perché purtroppo non sono sicura di come sia venuta e sono piuttosto convinta di aver fatto un mezzo disastro, quindi chissà se te riuscirai a tirarne fuori qualcosa di buono.
Soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei personaggi e il vano tentativo di dare un’opinione, sarò stata chiara? Chi lo sa, se non dovesse essere così, però, avvertimi pure, con il tempo capirai che sono una sorta di disastro vivente e che i miei pensieri sono sempre un flusso impreciso di cose apparentemente senza senso, insomma, ci sono sicuramente un sacco di cose (specialmente per quanto riguarda lo stesso Mars) che avrei potuto dire ma che mi saranno sfuggite, o che avrò semplicemente dimenticato, a un certo punto io stessa desideravo solo finire, per cui spero che il mio discorso ti sembri coerente. In ogni caso, spero davvero di poter leggere presto un altro capitolo, ma adesso devo proprio scappare per dedicarmi alle altre tre recensioni!
Baci
;*
Zoey
PS. Ok questo è praticamente standard: non ho la minima intenzione di rileggere questo ambaradan di roba, sono sinceramente fusa, poi mi verrebbero in mente nuove cose da dire e io non ce la potrei fare a sopravvivere #sorrynotsorry |