Recensioni per
Non possiamo scegliere chi amare
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/11/20, ore 22:04

Premio Miglior personaggio maschile nel contest: Make love to me tonight, like there's no tomorrow, di Setsy
cara, eccomi su questa semplicemente meravigliosa storia
Ora posso dire che quella del contest non è stata un caso isolato
Scrivi in punta di penna, con uno stile soave e lieve
E dire che hai trattato, qui, morte, desolazione, tradimento, intrighi... e non è che tu ti sia risparmiata, perchè hai aggiunto un decesso in più, eppure non c'è ombra di pesantezza
Bellissima l'apertura e chiusura, con i titoli di Dany e quello, molto più modesto di Jon
Ho sorriso, devo dirlo, perchè ho rivisto la faccetta dell'adorabile Ser Davos quando alla tracotanza dei titoli di lei risponde con un secco; "questo è Jon Snow"
perchè, (tu devi scusare me) io odio Daenerys e amo Jonnino ^-^
Comunque sulla brutta coppia siamo d'accordo, malgrado non fosse possibile fare diversamente, in fondo. Il titolo la diceva lunga e ghiaccio e fuoco erano Lyanna e Raeghar, e lo sono loro. Dobbiamo avere pazienza!
I passaggi sono tutti significativi, ma soprattutto mi piace da impazzire la tua scelta stilistica di alternare in corsivo quel triplo elenco che si trova sempre in contrapposizione
perchè loro sono così: gli opposti che si attraggono e insieme gli opposti che non si conciliano
sono stati passione, ora sono freddezza
Lei è arrivata da Regina, ma al Nord ha avuto un'accoglienza ostile
E quei nomi che danno il titolo al tutto?
Alcuni nascono importanti, altri sono insulti. dicono chi siamo, ci danno - ingiustamente - credito o no. Ma si possono anche trasformare. Il bastardo degli Stark è un Re Stark. L'erede dei Targaryen può improvvisamente diventare "solo una donna". Il medioevo non perdona, per quanto fantasy. E purtroppo, forse sarebbe ancora così.
Hai messo in risalto con sicurezza eppure con grazia come ambedue siano stati poco padoni del loro destino. Destini grandiosi, eccezionali, ma tutti dipendenti dall'essere figli di qualcuno, e non a caso, non genitori, come poteva sembrare che ci suggerisero nell'ottava stagione.
Sono ancorati al ruolo filiale, di eredi, da questa catene. da un potere non voluto e uno troppo ambito, fino a perdere la ragione
Devo dire una cosa, per quanto mi dispiaccia: in questa tua storia la morte di Jon ha senso.
Chiude con estrema forza drammatica, mentre l'esilio assurdo del finale...bà
bravissima. C'è qualcosa di Shakespiriano nella morte insieme, nobilita questa coppia un po' stirata.
è un piacere leggerti, spero di vederti presto *-*
Setsy

Recensore Master
14/10/20, ore 22:34

Tesoro, ho voluto leggere un'altra storia, non potevo resistere ad una Jon/Dany.
Ahh, sono una tua NOTP, nel mio caso invece... sono una ship, non li amo e non avrei voluto che si innamorassero, visto anche l'incest di mezzo che non tollero, però sotto sotto nel corso della serie mi sono piaciuti, fino a che la serie non è diventata uno scempio ad opera degli sceneggiatori. Quindi ero curiosa di sapere cosa avessi scritto di loro <3
Ma, a parte la divagazione, ho amato anche questa storia. Io credo che sia azzeccato dare per loro un certo peso al senso del nome, e dare il via ad un gioco di nomi che li porta a morire. Dany ama sfruttare i suoi innumerevoli titoli, ama far sentire dalle labbra di altri gli elenchi dei suoi nomi e di ciò che si è conquistata, ma il nome di fiamma che ha quello dei Targaryen. Per quanto la sua stirpe possa essere stata un marchio e un peso, perchè lei è la figlia del re folle. 
Ma sa come diventare regina, vuole essere regina, ed ecco che i nomi di Dany, così come quello di Jon, si trasformano. Da bastardo a protettore del Nord a re. Da uomo Jon diventa guerriero e re, perchè re lo è di diritto, più di Daenerys. 
Di fronte a Jon che diventa re ecco che Dany comincia a sentirsi più in decadenza  -donna straniera folle (ti ho già detto che amo il ritmo e la musicalità che hanno le tue fic? Bene, lo ribadisco.)
Ecco che il potere dei nomi stravolge il gioco del trono, facendolo diventare il gioco del nome. Perchè sono entrambi Targaryen, hanno lo stesso nome di fiamma. E se per Jon i Targaryen non erano che in passato la stirpe di Daenerys, ecco che ora diventano anche la sua stirpe. "Daenerys lo ha chiamato con desiderio, un tempo, e suonava tanto dolce alle sue orecchie. Un tempo. Ora è solo l’ennesimo ostacolo a fermarla a un passo dall’unica ambizione che abbia mai avuto, quella che l’ha resa grande, degna della propria stirpe – la loro stirpe."
Tutto questo, per come lo hai gestito, è poesia. Come un circolo vizioso in cui entrambi non possono non rimanere schiacciati dal gioco del nome che li porta prima ad amarsi e poi ad odiarsi. A voler far del male al popolo, per Dany, a voler salvare il suo popolo, per Jon.
E poi ad uccidersi a vicenda, ahahahah. Ok, hai un leggerissimo odio verso Jon, però io ho amato anche questa storia e come li hai gestiti. Li hai mantenuti IC, e il finale è stato spiegato talmente bene da poter sembrare canon (sarebbe potuto accadere, in effetti).
Che aggiungere, è un'altra fic che mi è piaciuta tantissimo <3 tanti complimenti <3

Recensore Master
02/04/20, ore 21:50

Ciao!
Approfitto dello scambio a catena per tornare su questa raccolta.
Se avevo gradito lo spaccato su Theon e Robb, questo non è stato senz'altro da meno. Anzi.
Premetto subito che, nonostante abbia trovato la serie televisiva di GOT davvero ben fatta, io continuo a preferire quella cartacea, dove non accade assolutamente nulla di ciò che ci hanno mostrato nelle ultime stagioni – e mai potrebbe accadere, per giunta –: questo è uno dei motivi per cui ritengo la coppia Jon-Daenerys frutto di puro fanservice e, come tale, assolutamente priva di fondamento.

Tuttavia, il tuo lavoro mi ha colpito moltissimo, e per più di una ragione.
La riflessione sul peso di certi nomi è di un'esattezza meravigliosa, tanto per cominciare.
Quello della Madre dei Draghi sa di magnificenza, di potere, di destino che, giunto da lontano, fatalmente si compie; quello di Jon, al contrario, è sinonimo di errore, di uno sbaglio da sotterrare – con neve, sabbia o roccia, poco importa.
Nonostante la diversità dei loro percorsi, fatalmente si ritrovano entrambi ad avere fra le mani lo scettro del potere, in quanto gli ultimi della rispettiva stirpe: per l'una è il culmine di un cammino fatto di sangue e lotte, per l'altro un imprevisto non desiderato. 
All'inizio, anziché scontrarsi, Jon e Daenerys si incontrano: ma, com'era prevedibile, un equilibrio così precario non poteva durare.
Una volta venuta a galla, la verità ribalta inesorabilmente le sorti: mentre lo Stark si toglie di dosso il "peccato originale" di essere nato bastardo, Dany viene all'improvviso (perché sì, lo fanno succedere di punto in bianco) schiacciata dalla figura del padre folle e tiranno, che finisce per inglobarla completamente. 
Ecco che allora, per Jon, non è più questione di consegnare il Nord alla sua Regina, ma di sottrarre il regno al dominio di una pazza: e lui, che ha sempre agito per dovere, non può proprio sottrarsi a quest'onere – il più doloroso di tutti. 

I diversi momenti sono cadenzati con perfetta maestria; lo stile è ricercato, dal tono quasi epico, e i personaggi sono delineati esattamente secondo le loro canoniche caratteristiche. 
Questa recensione non rende assolutamente l'idea di quanto la storia mi sia piaciuta, me ne dispiaccio – e dire che l'ho chiusa e poi riaperta 10 volte. 
Complimenti!
Irene 

 

Recensore Master
28/03/20, ore 12:56

Ma ciao Maqri!
Che gioia vedere che hai aggiornato la raccolta! Ti rassicuro col dire che no, non sono la mia coppia preferita perché avevo tanato da eoni la discendenza di Jon e non mi piacciono le incest, quindi speravo nella fine della coppia e speravo anche in un finale più o meno come stato, motivo per cui questo capitolo mi è piaciuto moltissimo, anche se declinare il mio gradimento in un’ottica unicamente della coppia non renderebbe giustizia a questa storia bellissima. Hai centrato il problema fondamentale. Daenarys, prima di essere la penultima dei Targaryen, è una donna considerata straniera. Le avversità e i tradimenti passati in oriente l’hanno resa crudele, accentuando la follia di famiglia, facendo sì che per imporsi come regina e donna divenisse eccessivamente spietata. Dalle tue righe si evince (e anche dalla serie, si evince, ma tu lo hai reso con maggior chiarezza) che il sostegno a Daenarys è venuto a mancare prima della distruzione di Approdo del Re. Quando Jon si è rivelato un Targaryen nel gioco del “tieni un segreto” peggiore di sempre, neanche alle elementari, tutti hanno immediatamente votato per lui; pur essendo un bastardo – di Ned o di Rhaegar poco importa – è più affidabile della regina venuta dal mare, straniera e isolata, cui non bastano nemmeno tre draghi (di cui due persi) e un paio di armate per farsi ascoltare, per avere una credibilità di qualche tipo.

Su Jon mi trovo a dire poco; in lui prevale il senso del dovere verso la gente del nord e ha quella saggezza tipica del soldato. Ci sa fare e gli danno retta, spesso (a volte lo pugnalano a morte perché come leader non sempre eccelle). Sente il peso della sua inadeguatezza e temo che su di lui non possa fare una recensione accurata perché è un personaggio che se nel primo libro mi aveva molto colpita, andando avanti mia ha scontentata. Trovo che tu l’abbia reso molto bene nel suo non volersi addossare un peso che non ha mai preteso o chiesto, in questo e in generale come IC tu hai fatto un lavoro, come sempre, sublime. E ripensando alla fine mesta del personaggio, trovo che sarebbe stato meglio il tuo finale. Bellissima storia, bravissima come sempre <3: sono felicissima di avere iniziato a leggerti **,
Shilyss

Recensore Master
26/03/20, ore 17:06

Cara Maqry, un altro dei tuoi scritti fra i più riusciti di questa raccolta: il gioco dei nomi è il titolo giusto per descrivere questi due personaggi dalla forte personalità. Nei loro nomi è racchiusa la loro storia, la loro stessa essenza, dapprima rimasta celata e poi svelata alle genti per arrivare ad uno scopo comune, la salvezza. Poi quegli stessi nomi hanno cominciato a dare alla testa ai loro possessori, qualcuno volendo confermare ancora di più chi fosse e quanto contasse, Daenerys, e qualcun altro che invece avrebbe solo voluto che il suo nome finisse dimenticato, Jon. Daenerys si è beata oltre che del suo nome anche della sua stirpe che avrebbe voluto perpetuare, ed ecco allora aggiungersi un poco alla volta in base alle scelte che compiva, un numero sempre maggiore di aggettivi volti a rendere edotti chi lei fosse realmente e cosa perseguisse. Lei era una Taragaryen che avrebbe voluto riavere sotto il suo potere ciò che era stato dei suoi avi, era qualcosa che lei sentiva come suo di diritto e quando ha compreso che era solo questo che veramente voleva, ha ripudiato il sentimento e l’amore in funzione della ricerca del potere assoluto che avrebbe potuto riportarla nell’olimpo di coloro che erano stati e diventati grandi e il cui nome era ancora sulla bocca della gente. Per un personaggio così arrivista e pieno delle proprie convinzioni, un altro era comparso all’orizzonte, Jon, che semplicemente avrebbe solo voluto essere uno Stark, pensare al suo popolo come aveva fatto a suo tempo quel grande uomo che era stato Ned Stark, dal quale aveva appreso come comportarsi e come giudicare gli altri non prima di essersi fatto un bell’esame di coscienza. Ma Jon ha incontrato la regina dai capelli d’argento le cui parole sono riuscite a convincerlo che l’unione avrebbe fatto la forza, e così si era inginocchiato di fronte a quella donna consegnandole anche il suo cuore pensando che lo avrebbe tenuto in grande conto dopo che si era quasi consegnato con l’intero popolo del nord. Ma per la regina dei draghi tutto questo non era stato sufficiente, e quando si è sentita tradita nel perseguimento dei suoi scopi ha tentato di eliminare l’unico ostacolo che ancora si frapponeva fra lei e il potere, ma l’ostacolo, in questo caso, aveva percepito molto prima che la regina portava avanti una follia e così ha pensato per il bene comune di eliminare il pericolo alla radice. Ho trovato il colpo di scena della morte di entrambi con una reciproca pugnalata geniale, ormai tutti e due si erano spinti molto oltre da far pensare che la scomparsa di entrambi, ognuno ad opera dell’altro, sarebbe stata l’unica soluzione saggia da prendere in quel momento dove la follia imperversava su tutto e su tutti. Ancora una volta di più resto piacevolmente sorpresa dalla tua capacità di far entrare il lettore in completa empatia con quanto stai narrando, con le cadenze che imprimi alle frasi e l’enfasi su alcune parole che diventano la chiave per le spiegazioni successive perfettamente concatenate le une alle altre in un intreccio di rara eleganza. Un ringraziamento per aver pubblicato nonostante questo periodo di buio che stiamo vivendo dove l’unica cosa che ci consola è un volo oltre la fantasia. Un affettuoso abbraccio seppur virtuale.