Ciao! Questa riflessione sul tempo che sfugge mi ha molto colpita. Negli ultimi anni mi sono spesso soffermata a riflettere su ciò che ho perso, sui momenti passati che non torneranno più e sulle persone che ne facevano parte.
Da un lato è vero che il ricordo provoca dolore, soprattutto se le ferite sono fresche. Però se c'è una cosa che ho imparato a suon di schiaffi è che i ricordi sono importanti: ci appartengono e ci definiscono. Quello che intendo è che una memoria, bella o brutta che sia, anche se appartiene al passato fa comunque parte di noi nel presente perché è servita a definrci come persone, ad arricchirci, a insegnarci. Ciò che ci accade non svanisce semplicemente nel nulla, altrimenti saremmo solo fotogrammi immobili senza passato né futuro.
Credo che non dobbiamo essere tristi che alcuni momenti felici siano passati per sempre. Al contrario, dobbiamo essre grati perché abbiamo avuto la possibilità di viverli.
In particolare mi è capitato di perdere una persona a cui tenevo molto. All'inizio è stato atroce sapere che di fatto non esisteva più su questo mondo. Mi prendeva davvero l'angoscia di non poterlo mai più rivedere. Però neanche per un istante ho pensato che avrei preferito dimenticare tutto. Sono sempre stata fortemente convinta che ne era valsa la pena di incontrarlo: sono cresciuta, sono cambiata in meglio, mi sono sentita capita. Pian piano, guardando indietro non mi sono più detta "quei momenti non torneranno più", mi sono detta "se potessi tornare indietro nel tempo rifarei comunque tutto quello che ho fatto, lo incontrerei di nuovo anche se sapessi già che devo perderlo perché ne è valsa la pena".
Quindi credo che l'angoscia sia inevitabile nei momenti più bui, ma tutto passa e a volte è meglio soffrire per un po' ma tenerseli stretti nella memoria quei ricordi per poi, in un futuro, riuscire a sorridere guardando indietro. (Recensione modificata il 29/03/2020 - 11:20 am) |