Wow, una quarta poesia dove ritrovo il memorabile Camillo Benso, conte di Cavour. Se ti laureavi in Storia sono fortemente convinto che lo portavi come tesi di laurea, a cominciare da questo pensiero che merita di essere discusso davanti ai professori e al rettore.
La poesia comincia con quel ---aveva ragione" per poi a metà poetica mettere quel punto e virgola che non smonta la sua affermazione però lo porta ad uno stallo. La poesia a mio avviso si incentra sull'assunzione di responsabilità pubbliche, che è vincolata proprio dal nodo da te espresso, difficile da sbrogliare, del resto ai giorni nostri i politici non hanno unghie per poterlo fare... visto che se la mangiano.
Poesia quasi citazionista ma ciò che conta attuale, riflessiva e che non possa inosservata. Le grida disperate si odono anche oggi, ma ahimè non risolutive per far tremare Montecitorio come Cristo comanda.
Bravo Francesco, sei un big con la poesia! |