Ciao!
Eccomi qui come promesso, finalmente.
Devo dire che mi è piaciuto leggere di Dorcas e Sirius. Le differenze tra i due sono molte, principalmente dettate dai dieci anni in più di lei. Dorcas ha già vissuto la guerra, è già rimasta ferita, ha già perso amici e conoscenti, è stata temprata dalla guerra. Hai rappresentato questo aspetto bene nel primo paragrafo, in cui dici che si tiene sempre le mani su di sé come a ricordarsi che è ancora viva, che ha ancora un corpo.Sirius, invece, è ancora un ragazzino, un idealista, pensa di essere coraggioso e forte, ma non sa davvero come è la fuori, non ancora almeno. Ci troviamo davanti a un Sirius ancora acerbo; non immaturo, perché è comunque coraggioso, pronto a combattere e questo non è un atteggiamento da bambini.
È normale che lui si senta attratto da lei, è una donna matura, attraente e sicura di sé e lui si sente persino intimidito. Tutta quella sua aria misteriosa lo spingono a desiderare di conoscerla meglio, ma a Dorcas non sembra interessare affatto. Lei sembra infatti una donna così forte e sicura di sé, indipendente, che non ha bisogno di nulla e di nessuno, ma ci sono dei piccoli particolari nel testo che fanno capire che, in realtà, non è così. In primis il primo paragrafo quando dici che si tiene le mani sul corpo, poi anche il fatto di essere sempre così fredda, rigida, senza aprirsi a nessuno fa pensare che il tutto sia solo una barriera di protezione. E questa barriera a un certo punto crolla, Dorcas si lascia andare. Perché la guerra fa paura anche a lei in fondo e a volte ha anche lei bisogno di qualcuno che la faccia sentire al sicuro, qualcuno che la faccia sentire viva e che le faccia dimenticare, anche se solo per poco, la guerra. Ma Dorcas non è una donna come tutte, è matura, ne ha vissute molte e quei momenti in cui la maschera cade sono solo momenti di debolezza. La mattina dopo è infatti pronta a rimettersi la maschera da eroina e donna sicura di sé.
Credo che, in un certo senso, Dorcas cerchi di proteggere Sirius e i suoi amici: in loro rivede la se stessa di qualche anno prima e, probabilmente, non vuole che loro debbano affrontare quel grande nemico che è la guerra. Forse li vede lì, tutti impavidi, senza paura, idealisiti e determinati e vorrebbe che rimanessero così puri, vivi, intatti. Perché lei sa come la guerra può cambiare una persona. Non è che non abbia fiducia in loro, ma forse preferirebbe che non vengano coinvolti. Questo spiegherebbe la frase finale (bellissima, a proposito), quando dice che la guerra non è per tutti, intende che non per tutti è facile vivere un'esperienza simile e rimanere se stessi. E chissà, forse lei per prima non è adatta a combattere e per questo ora si comporta in questo modo. O almeno, questo è quello che ha trasmesso a me questa storia.
Ancora una volta sei stata bravissima a caratterizzare i personaggi e ormai sai quanto mi piaccia il tuo stile. Sicuramente questo Sirius meno spavaldo è stato piacevole da leggere e ho adorato il personaggio di Dorcas, mi sembra una tipa tosta e la relazione tra i due è sicuramente intensa, atipica, ma comunque passionale. Sirius l'ho sempre visto come un ragazzo che quando si innamora (cosa che accade difficilmente) ama con tutto se stesso, dimostrandolo però in un modo tutto suo; ma so che ognuno ha un po' la propria visione, dopottutto la Rowling non ci ha mai detto nulla al riguardo. Sono curiosa di leggere quindi come andrai avanti a dipingere la loro relazione (sempre che le prossime due storie siano una sorta di seguito di questa).
Ti faccio tanti tanti complimenti, sai che mi piace sempre leggerti (?) perché sei sempre bravissima ad esprimere emozioni e pensieri, e ciò non è affatto facile.
A presto spero!
Un grande abbraccio,
Felix |