Recensioni per
Few words, many worlds
di MissAdler
Preziosa, allusiva, ammiccante, ricca di spunti... |
In ff, più che raccontare dei fatti, secondo me, hai dato vita ad un’atmosfera ben caratterizzata, anche se lo spazio non è ampio. Infatti i tratti che connotano il magico, indimenticabile mondo di Harry ci sono tutti. In più hai saputo inserire efficacemente i richiami IC che danno il giusto tocco di Johnlock e di connotazione “canonica” di ciò che costituisce il nucleo di Baker Street.
Infatti c’è l’accento a Mike Stamford, come tramite sorridente e pacioso tra i nostri due, e solo il suo nome evoca il loro primo incontro e l’inizio di tutto. |
Ciao, non sai quanto mi renda felice leggere questa storia anche qui su Efp. Ammetto, ora lo posso dire, che la sola ragione per cui ti avevo proposto il pirate AU era perché volevo leggerne un pochino. Sono disperata in questo senso, credo che non ne troverò mai in italiano. Sono stata un filino egoista, lo ammetto, ma il risultato è davvero stupefacente e sarebbe bellissimo se decidessi di scriverne ancora. |
l’ultima storia è molto interessante, sarebbe bello se ne facessi un seguito. |
Ciao, finalmente riesco a lasciarti qualche riga di recensione, come sai in questi ultimi giorni avevo leggermente da fare... ma comunque, questo piccolo assaggio del mondo di Harry Potter (o per meglio dire di Hogwarts AU) mi è piaciuto davvero tantissimo. Già mi è piaciuta l'assegnazione delle case ai rispettivi personaggi, Sherlock Corvonero e John Grifondoro sono davvero perfetti. Anche se non scontati, perché negli anni ho assistito anche a discussioni accese a riguardo. A me piacciono molto così e mi piace tanto questo John giocare di Quidditch e Sherlock che in teoria non dovrebbe essere interessato al gioco, ma in realtà lo è... è sempre strano trovarli nel contesto di Harry Potter, ma al tempo stesso mi sono piaciuti davvero molto. Sarebbe sempre molto interessante, come ho già detto anche per gli AU precedenti, leggere una Johnlock ambientata in un simile contesto, magari anche scolastico, e lo dico da persona a cui non piacciono i contesti scolastici quando i protagonisti sono così giovani... su Sherlock e John però rende tutto ancora più interessante. |
Ehi! Ma che delizia questa raccolta di flash! Adoro le AU, soprattutto se riescono nel delicato compito di non allontanarsi troppo dalla caratterizzazione e dall'atmosfera originale. Per ora quella che mi è piaciuta di più è stata quella su Hunger Games (testa a testa con quella ambientata nell'universo di chiamami col tuo nome, e credo che l'abbia spuntata solo perchè sto seguendo la maratona di Hunger Games in TV). Per me è sempre stato un sacco stimolante vedere i personaggi agire in contesti leggermente diversi, più che altro perchè so a memoria tutti gli episodi, e qualcosa che li ricalchino troppo da vicino non mi attira poi molto. |
Ho rivedere il film “Chiamami...” perché avevo un po’ perso il sapore di quell’atmosfera magica d’estate e di inebriante ubriacatura d’emozioni e di sentimenti. |
Questa devo ammettere che delle tre è forse la mia preferita. Chiamami col tuo nome mi è anche piaciuto, anche se non ho mai sentito l'impulso a scrivere fanfiction (né AU Johnlock che li riguardano), ma qualcosa l'ho letta e questa la trovo qui con immenso piacere. Le atmosfere ricordano sempre un po' vagamente (anche se qua essendo l'inizio della storia sono ancora un po' smorzate) la storia che hai appena concluso, "La strada che porta a te". Smorzate perché questo è il primo incontro che, e qui l'ho adorato ancora di più, ricorda anche vagamente quello di A Study in Pink, con diverse, giustissime, differenze. |
Hunger Games devo averlo intravisto per sbaglio una vita fa e mi ricordo davvero poco, o direi anche niente, ma questa storia è bellissima e volevo recensirla lo stesso. Mi è piaciuta davvero molto, e fa sempre un po' strano vedere Sherlock e John in un contesto simile a questo. Così tanto diverso dalla serie (strano, ma piacevole ovviamente, anche perché poi le AU le amo tantissimo soprattutto per questo). Mi sono piaciute molto le osservazioni che John fa del proprio avversario. Colui che ritiene essere tale, ma che poi si dimostra non esserlo affatto. Chiaramente gli piace, e anche parecchio e questo lo si intuisce fin dal modo in cui lo squadra, senza farsi neppure troppi problemi. Certo, ufficialmente "studia il proprio avversario" ufficiosamente una guardatina a quegli zigomi che alla fine si arrossano molto deliziosamente oppure ai fianchi magri, gliel'ha data eccome. Mi piace questa mezza scazzottata, che poi altro non è che un modo di Sherlock per saggiare le abilità del proprio nemico (e magari anche futuro alleato? O chissà qualcosa di più!), mi ha ricordato lo Sherlock Holmes di The Abominable Bride che lancia un bastone al povero Watson e gli dice "Andrete benissimo" con un sorrisone da guancia a guancia. Questa è stata più o meno la stessa cosa, si lanciano uno sull'altro e si rotolano per terra in quelli che sembrano essere più dei preliminari che voglia di menare le mani... |
Ciao, sono in leggero ritardo, ma ci sono. Avevo notato che ti avevano suggerito diversi AU su cui scrivere, alla Challenge su Facebook, ma in quei giorni come ben sai il mio computer non era nelle condizioni più ottimali, e quindi leggo ora per la prima volta. Saranno recensioni tutto sommato brevi, perché le storie sono di fatto molto corte. Dei veri e propri accenni a un universo che potrebbe essere in realtà molto complesso, con storie molto più corpose. |
Giá con questo secondo pezzo riesco a scorgere, se non mi sbaglio, con chiarezza, l’ispirazione che sta alla base di questa, della precedente, delle future ff di questa raccolta, probabilmente. Ci si muove sulle tracce di un film, uno per O.S., quindi l’AU riguarda proprio questo. Già questo mi aiuta molto a non sproloquiare.
Allora, direi che gli elementi portanti di “Hunger games” ci sono, quindi l’AU diventa, per me, comprensibile fin da subito. Evito perciò, come puoi notare, il delirio di supposizioni che possono appesantire una recensione ma che mi sono state necessarie per “Idem” perché non avevo capito bene l’orientamento della raccolta. Ma non per colpa tua. |
Vedo che hai aggiornato anche “Your…”, ma per quello devo ritagliarmi un po’ più di tempo perché lì si deve entrare, piano piano, nell’atmosfera magica che viene emanata da ventisei capitoli, più ovviamente l’ultimo, uno più intenso dell’altro. |