COME UNA GAZZA LADRA (7° POSTO PARIMERITO)
TITOLO (5/5)
Ottimo, calzante, richiama perfettamente il tema della storia con l’amara verità che ne consegue; hai riassunto perfettamente i sentimenti della protagonista che poi ritroviamo intatti nelle righe che hai scritto. Bella la metafora.
GRAMMATICA E STILE (5/5 4,5/5)
La grammatica è perfetta, a parte un refuso che so benissimo essere uno svista o un errore di battitura ( una gazza ladra davanti a uno leone dalla scintillante criniera), quindi una cosa di pochissimo conto.
Lo stile mi piace, è scorrevole e a tratti lo percepisco graffiante e ciò mi fa entrare molto in empatia con la protagonista, così come succede con le frasi talvolta spezzate e le ripetizioni enfatizzate di determinati termini.
Avrei soltanto “rigirato” alcune frasi in modo che suonassero meglio, per esempio: ma questo è un bene, perché così riesco meglio a fare il mio di lavoro.
Ecco, in questo caso toglierei “di” lasciando: così riesco a fare meglio il mio lavoro.
Oppure, visto che ho notato l’enfasi che vuoi dare alla frase, avrei aggiunto una virgola in questo modo: così riesco a fare il mio, di lavoro -> sarebbe stato meglio, ma in ogni caso preferisco il primo modo che ti scritto perché risulta più scorrevole e meno forzato, tuttavia mi rendo conto che è assolutamente soggettivo e che si tratta soltanto del mio umile parere personale.
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGIO (9/10)
Mentre leggevo, avevo davanti l’immagine di una ragazza che inizialmente sembra vivere della piacevole illusione dei momenti spesi con il professore; ho percepito l’innocenza di quel sentimento trasmesso da un’adolescente sognatrice, tuttavia qualcosa è cambiato mentre andavo avanti con la lettura e ho sentito un sentimento più profondo, trasformato in un desiderio che si avvererà mai: ho letto tra le righe la frustrazione, un qualcosa di malizioso costituito dal dialogo, di possessione – il voler “rubare” a tutti i costi, non importa quanto. Ogni dettaglio, ogni istante di quei momenti a lezione, anche soltanto il farsi notare da lui.
E questo, appunto, con la consapevolezza che potrebbe non essere ricambiata e che il suo sentimento è a senso unico: ma non le importa e le va bene così.
Molto bella la caratterizzazione, anche se mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più – una descrizione appena più ricca – di entrambi: mi chiedo cosa di lui l’abbia colpita fino a scavare un po’ di più nell’introspezione, però appunto è un pensiero totalmente soggettivo.
INTROSPEZIONE (13,5/15)
Come spiegavo prima, hai gestito molto bene l’introspezione perché coinvolge, trasmette alla perfezione i sentimenti della protagonista e il tutto in un racconto abbastanza breve, quindi hai centrato alla perfezione il tema del contest. Nelle note affermi che si tratta di “una storiella a cui non si dovrebbe dare neanche una lira” e invece io credo il contrario. È una storia che fa comprendere la sottigliezza dei sentimenti della ragazza, la profondità di ciò che prova. Io ho capito perfettamente che esistono varie emozioni tra quelle righe, soltanto avrei voluto poterle toccare più con mano, rendendole più palpabili nonostante il buon lavoro che hai svolto. Mi rendo conto che si tratta comunque di una storia autobiografica e, magari, ci sono delle cose che hai trattenuto, dei non detti che l’autore probabilmente non vuole lasciar trapelare. Ecco, io penso che sia una storia – e non una storiella – profonda, assolutamente non meno delle altre che gareggiano, ma forse proprio perché tu sei la prima a pensarla diversamente non hai scavato più nel profondo. Non parlo di lunghezza, ma di esternare, fare comprendere al lettore il motivo per cui non dovrebbe fermarsi all’apparenza descrivendogli il passaggio fondamentale che la protagonista sta vivendo: non una cotta, ma qualcosa di più profondo. Io l’ho capito, ma avrei letto volentieri questa “trasformazione”. In ogni caso adoro le tue introspezioni e anche questa volta non sei stata da meno. Complimenti!
TOT. 37/40
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