Mi vergogno immensamente, perché ho letto questa prima drabble il giorno stesso in cui è stata pubblicata e la recensisco soltanto oggi.
In realtà ho davvero poco da dire stavolta, se non ribadire che adoro questi due e tu sei bravissima nel rendere il loro rapporto. Puoi cambiare atmosfera, ambientazione, contesto, dialoghi, puoi cambiare ogni cosa, potresti perfino immergerli in un mare di niente, ma riesci comunque a rendere uguale e perfetto il loro modo di interagire. Ed è questa caratteristica che adoro di loro e delle tue storie su di loro.
Ho trovato troppo divertente Napoleon nelle vesti di Robin Hood, anche perché di questo personaggio ha parecchio anche nel canon; voglio dire, Napoleon è un ex ladro di opere d'arte, che ancora oggi si diletta a sfruttare i suoi vecchi trucchi e il suo fascino nelle sue missioni per la CIA e trarne comunque un suo beneficio, ma che dietro questa maschera da birbantello si nasconde un uomo dalla sensibilità sopraffina (e non soltanto racchiusa nelle sue mani) con un cuore puro e degli ideali... d'accordo, gli ideali sono un po' ammaccati, ma anche questa è solo una facciata. Diciamo che lui, come il nostro Robin, usa metodi alternativi per equilibrare le ingiustizie del mondo. Ecco perché vederlo nei panni di Robin Hood è semplicemente perfetto.
Illya, invece... no, scusami eh, ma io sto sputando ancora un polmone nell'immaginarmelo nei panni di Little John. Confesso, questo personaggio io lo immagino nelle sue vesti meno leggendarie, ho un'idea di lui che si avvicina di più alle rappresentazioni recenti, in cui non appare poi tanto astuto o indipendente, e vedere Illya "costretto" in questi panni mi ha fatto troppo ridere, perché - io ho le visioni, ragazza mia - mi immagino Illya sbraitare contro te - autore - e guardarti torva e stringere in pugni per resistere alla voglia di stenderti.
E un po' di questa voglia di stendere qualcuno - ops, putacaso Solo/Hood - l'ho ritrovata proprio in questa piccola drabble, ed è questo siparietto leggero comico, che mi ha fatto troppo ridere, e mi è piaciuto davvero tanto.
Sarà una deformazione della mia mente, non abituata a leggere AU che fanno indossare a un personaggio i panni di un altro in un altro universo conosciuto parecchio, ma non sono riuscita a staccarmi dall'idea di questo Illya che si sentisse a disagio in calzamaglia, che si sentisse un po' ridicolo in questa scenetta - non so se si capisce cosa intendo, ma non c'entra la storia, è proprio la mia mente che si fa film mentali su Illya.
Finito con le sciocchezze, ti faccio come sempre i complimenti per lo stile, e a costo di essere ripetitiva, adoro il modo in cui descrivi, in maniera pulita, nitida, adoro il modo in cui sei capace di rendere visiva e allo stesso tempo scenica una scena (scusa il gioco di parole), invidio - e non tanto benevolmente, ti taglierei le ditina - il modo in cui sai muovere i personaggi (Napoleon che fa il pavone non richiesto e che trova il modo di provocare Illya sempre e comunque, mi spiazza sempre... e poi c'è gente che è ancora confusa su chi sia da preferire tra i due, ma Napoleon è il meglio che c'è!). Del tuo stile e del modo in cui strutturi lo spazio, ciò che mi colpisce è il taglio visivo e di reazione che prediligi. Dai molto spazio alle reazioni dei personaggi, e questo va a giovare in maniera intelligente a caratterizzare carattere e interazione dei personaggi, rendendoli di fatto veri e tridimensionali.
Infine, io amo i personaggi - come se finora avessi fatto qualcosa di diverso dal sbavarli dietro. La leggerezza che Napoleon mantiene anche di fronte al pericolo, la sua ironia, la sua faccia tosta, il suo modo di stuzzicare, l'eleganza nel parlare (resa anche qui magnificamente); e ho adorato il poco spreco di sangue che fa, come a essere restio a sporcarsi i bei vestiti che indossa. E questo giocare con i nomi perché è un bugiardo cronico mi ha fatto morire da quant'è perfetto.
Illya è i suoi esercizi di autocontrollo, i suoi modi più bruschi, la sua refrattarietà, ma anche l'immenso disagio che prova davanti alle dichiarazione più o meno velate del suo Cowboy.
Complimenti anche per il lessico, che va a cucire vestiti su misura sui personaggi: per esempio "grugnito feroce" rende perfettamente il personaggio scontroso e dalla scorza fredda di Illya, così come anche il dettaglio del bastone, arma più rozza e brutale, si adatta al temperamento e al modo di essere e combattere del cucciolotto qui sopra citato.
Anche la sua parlata così secca, sbrigativa, ma perentoria e pragmatica è perfetta e completamente IC.
Ho adorato il gioco di battute tra loro, questo stuzzicare di Napoleon sul nome, e io trovo che sia canonico fino al midollo, visto quanto Illya combatte per essere degno della sua nazione, per rivendicare l'onta in cui è cresciuto, e credo che la questione del nome, nonostante sia immersa in un contesto così leggero e comico, mantenga un significato più recondito, che va a toccare il cuore più fragile del personaggio. E' un rimando che personalmente ho adorato molto, come se fosse il contraltare dell'orologio del film; il nome è il legame che ha con la sua famiglia, il suo passato, tutto ciò che per cui combatte. E c'è Napoleon che cerca di rilassare questo suo lato così cupo, andando a toccarlo proprio là dove più duole, non certo senza sensibilità, ma cercando di tirare fuori il lato più umano, come a dirgli "adesso sei al sicuro, non devi dimostrare nulla". Mi ha trasmesso un senso di complicità e protezione che mi ha sciolto, e ha reso l'atmosfera più profonda di quanto non avrebbe forse dovuto essere, ma io li amo per questo, perché in mezzo alla comicità o drammaticità questi due sanno trovarsi e avvolgersi in un abbraccio di marshmallow.
E niente, ho già detto che li amo? Bene. Allora complimenti per farti odiare così tanto, ci sei riuscita anche stavolta.
A presto! |