Recensioni per
Wolves ain't howl alone
di Saeko_san

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master

Baraggan per me fu... l'inizio di quel prototipo di cattivo "mi faccio fott*** dal mio stesso potere/mi faccio fott*** dal potere dello Shinigami che GUARDA CASO annulla completamente il mio.... Yhwach!". Quindi boh... quando morì mi passò abbastanza in sordina ecco, non provai nulla se non un senso di frustrazione (poiché graficamente mi piaceva un casino Baraggan).
Ma! Anche qui sei riuscita a farmi apprezzare l'ex Re dell'Hueco Mundo. Il primo pezzo l'ho percepito come la nascita, la sua essenza; uhm... vi è inoltre un velo misterioso; si tratta della morte di Baraggan nella vita terrana? Un re potente distrutto dalla noia; o del suo percorso come Hollow e infine Arrancan?
Nel secondo pezzo arriva finalmente la rinascita; una rinascita sotto qualcuno di più forte, Sosuke Aizen, l'unico in grado di spezzare la noia e di dare di nuova una vita, uno scopo al Re. Beh... non ricordo come fosse il manga; però qui hai dato una motivazione valida affinché Baraggan segua Aizen.
Aizen riesce a monopolizzare la scena anche se non è il protagonista XD
Che dire... questa raccolta si sta facendo sempre più interessante. Un saluto e alla prossima cara
Elgas

Recensore Veterano

Pura poesia.
Trovo davvero molto curioso il tuo interesse nei confronti di personaggi “poco popolari” all’interno del fandom di Bleach; Baraggan è l’incarnazione di ciò che si può definire facilmente un personaggio “oscuro”, già solo per il suo aspetto, le macabre sembianze che lo hanno appunto reso “impopolare”. La tua one shot si apre con una sorta di introduzione all’indole del Secondo Espada: troviamo la presentazione di un arrogante Re annoiato dalla sua stessa forza. Un sovrano solo, solitario e colmo di disprezzo nei confronti della stessa noia che lo attanaglia, a tal punto da perdersi nella cognizione del suo concetto di tempo. Baraggan si pone come lo scheletro di un regnante onnipotente a tal punto da non potersi più confrontare con nessuno se non se stesso, finendo con il farsi pietrificare dalla stessa noia che tanto lo annoia (gioco di parole davvero azzeccato).
La descrizione della sua impossibilità di muoversi dal suo stato mentale, è praticamente identica a quella di un uomo depresso: annoiato dalle sue idee, svogliato nei più piccoli gesti, rinnega ogni volontà a favore di un torpore che si induce da solo, in una sorta di moto perpetuo. Ogni volta che pensa di far qualcosa per sconfiggere la noia, quest’ultima lo paralizza e lo convince che non ne valga la pena, all’infinito, mentre il tempo scorre e lui si fossilizza. Straziante poi è il suo sfogo, relativo al fatto di non avere più nulla con cui sfogare la propria frustrazione: non c’è autolesionismo possibile che gli conceda di provare anche solo per un’ultima volta, qualcosa. Non può strapparsi carni e capelli, perché il tempo ha portato via tutto. Si è corroso nel tempo, aspettando una svolta che non è mai giunta a salvarlo ed a dargli una motivazione per alzarsi dal suo trono di ossa.
Quando Aizen ed il suo seguito (Gin la serpe e Tousen l’insetto) si presentano dinanzi a lui, un fiotto di superba arroganza scuote ciò che resta delle sue membra e lo spinge persino a ridere dell’audacia dell’ex Capitano della Quinta Brigata. Pieno di orgoglio, si sottomette ad Aizen nascondendosi dietro alla scusa di far fronte alla noia. Il Capitano traditore lo sconfigge utilizzando l’orgoglio stesso di Baraggan, promettendogli tra le righe un valido rimedio alla sua noia, per poi spodestarlo, costringerlo ad abdicare e detronizzarlo per prendere possesso di Las Noches. L’ascesa di Aizen Sousuke è il rimedio che per millenni Baraggan ha cercato, e si è presentata sotto forma di sfida, persa in partenza da colui che sarà poi nominato Secondo Espada. Colui che si erge a Dio, perisce sotto alla potenza e alla giovinezza del nuovo Sovrano: quando però Baraggan capisce, la noia non è che un lontano ricordo, così come la vita stessa che ha cessato di avere molto tempo prima. Perso nei meandri del tempo, come se si stesse lamentando di un capriccio, nulla di più.
Curiosa la netta antitesi che sorge spontanea dalle sue riflessioni: Baraggan è un re vecchio e superbo, mentre Aizen è giovane e audace. Quando entrambi però si trovano rispettivamente sconfitti, Baraggan è colui che l’accetta mentre Aizen si spezza (e qui mi riferisco alle grida che rivolge a Urahara quando è sul punto di essere sigillato, alla sua rabbia).
Il testo è perfettamente in linea con quello che potrebbe essere il discorso di un vecchio re morente. Dal suo pensiero traspare tutta l’esperienza di un sovrano consumato dalla sua stessa forza, che ha visto praticamente ogni cosa, a tal punto da annoiarsi a furia di non avere nessuna novità con cui intrattenersi. In poche parole, la sua è la maledizione di un immortale in solitudine. Aizen compare come la figura del giovane sbarbato che si prende con superbia il diritto di comandare - ed effettivamente così è stato - e che si pone con fare ingannevole per ottenere il posto di Baraggan. Kyoka Suigetsu non è che un contorno, perché il vero inganno cucito ad arte si trova nelle sue promesse. Il Secondo Espada si disgrega sotto allo sguardo felino di un nuovo Dio in ascesa, più arrogante ancora del primo sovrano in carica.
Ho trovato davvero suggestiva questa parentesi, perché mi ha permesso di rivalutare sì Baraggan, ma anche le fondamenta di Aizen come sovrano (che peraltro ha fallito a furia di peccare di superbia). Questo contrasto tra gioventù e vecchiaia, audacia e superbia, inesperienza contro esperienza, è molto interessante.
Per correttezza ti segnalo l’unico errore di battitura che ho trovato: “Mi sembra di invecchiare sempre di più, nonostante sia già vecchio, mi perdo nuovamente nei meandri del tempo; perdendomi nei meandri del tempo, quasi non capisco cosa mi viene detto, non seguo in consigli di nessuno e mi annoio.”
Come sempre, complimenti per le analisi che mi stai offrendo con questa raccolta. Mi sembra davvero di essere tornata indietro ai bei tempi del Bleach eroico, che tanto mi mancavano...
Ti abbraccio fortissimo, alla prossima shot!


Nexys