Cara Npc!
Finalmente riesco a passare da te – ma possibile che domani è di nuovo lunedì?? Mah. Hinistel mi piace molto come personaggio, soprattutto mi piace il suo rapporto con Tazandil e queste realistiche incertezze su cosa scrivere nella lettera. La veggente è divisa tra la necessità di far tornare il marito in tempo per il parto al bisogno di farlo stare tranquillo e non mettergli pressione. Oscilla tra l’essere la moglie del capo e una semplice moglie, insomma, capace anche di mitigare quelle che sono le impressioni dei suoi familiari verso un padre/nonno esigente come Tazandil. Non è un compito facile, l’essere genitori, e qui ne abbiamo una dimostrazione, dato che Johel ha risentito per tutta la vita della necessità di assecondare ed essere all’altezza di un genitore severo. Anche Jaylah sembra essere sulla stessa strada, ma Hinistel è sicuramente già pronta all’evenienza e riesce a spiegare alla bambina che l’amore del nonno è a prescindere dai suoi risultati – e non è un concetto facile da spiegare, sono dinamiche familiari sempre molto complicate e contorte.
Di Jaylah ho adorato il sogno, perché era difficile da scrivere e ho trovato che tutto sia perfettamente realistico, nel senso: hai descritto una bambina di quattro anni che per un momento vive una sorta di esperienza extracorporale, per cui oltre a parlare con delle divinità riesce a vedere suo nonno e a essere lui, provando emozioni, accedendo ai ricordi, sentendo dolore. Essendo una bambina piccola che crede di sognare, ella non si spaventa per tutto ciò – anche perché Tazandil è una figura a cui vuole bene, ma di fronte a una serie di emozioni che non ha mai provato la vediamo assorbire senza capire appieno e tutto ciò è assolutamente credibile, perché il narratore esterno sa quali sono le emozioni e le sensazioni che Jaylah prova inconsapevolmente in questo delicato momento. Ciò rende la bambina erede di sua nonna e sottolinea la necessità che si avvicina alla cultura elfica di suo padre per meglio possedere un potere di chiaroveggenza forse destinato a manifestarsi.
Daren e Amyll sono sempre adorabili, col loro fare un passo avanti e due indietro. La scorsa volta li abbiamo visti parlare chiaramente, ma già ecco che Amyll non domanda – e Daren non dice – se anche lei sia tra i cari affetti del drow. Nella delicatezza che entrambi dimostrano nel voler non parlare io vedo il legame che li avvince e, come sempre, li adoro. Augurandoti di trascorrere una serena domenica, ti mando un abbraccio,
Shilyss |