Ciao carissima, rieccomi qua!
Come va? Spero bene.
Prima di tutto grazie per l'ultima recensione che mi hai inviato.
E poi volevo scusarmi anche con te per il mostruoso ritardo con cui sto rispondendo e recensendo a mia volta.
Periodo incasinato, purtroppo.
Ed oltre a ciò...mi sto sottoponendo ad un autentico tour de force per pubblicare gli ultimi due capitoli prima di concedermi la consueta e rigenerante pausa estiva.
Tre, se consideriamo l'altra storia su Ken che ho in ballo.
Due li ho finiti, e quello su Zootropolis se va tutto bene lo posterò tra un paio di giorni. E l'altro...l'ho iniziato ieri.
C'é da dire che a volermi occupare di due fandom in contemporanea ho finito col tirarmi la classica e proverbiale zappata sui piedi.
Lo avevo già fatto, in passato. Per poi dirmi MAI PIU'.
E alla fine...ci sono ricascato.
E va beh. Scelta mia, inutile lamentarsene.
E poi...é una bella sfida. Mi stimola.
Sembra proprio che certe persone debbano sempre spingersi al limite per vedere fin dove possano arrivare.
Noi esseri umani abbiamo bisogno di compiere sempre imprese, pare.
Ma passiamo al capitolo.
Molto bello. Coinvolgente ed intimo, per certi versi.
Sono contento che Judy e Russell abbiano deciso di parlarsi e di conoscersi meglio. Fino ad adesso si erano limitati ad "annusarsi" senza entrare troppo in confidenza.
Temevo che fosse subentrata una sorta di "gelosia" da parte dello scoiattolo, per via di Nick.
Ed invece...hanno molto in comune.
Molto bella la frase con cui Russell conclude la chiacchierata. Che mi ha ricordato una simile detta un personaggio di un fumetto che ho letto.
PECCATO SOLO CHE SEI UNA RAGAZZA…
Beh, il senso lo si può riassumere più o meno così.
Ho anche apprezzato che abbia mostrato, esattamente alla pari di Alice in alcuni frangenti, una certa fragilità.
Sorprende. Se si considera quanto siano, per via della loro professione, piuttosto spigliati, schietti, sinceri e anche molto, molto diretti.
A costo di spiazzare. Ed il loro comportamento eccentrico ha sicuramente il suo peso…
Mi ha fatto sorridere la storia dei nonnini sorridenti nella cornice.
Che dire...se credere in una cosa può aiutarti a vivere meglio, perché no?
E' vero. Le persone a noi più care col tempo ci lasciano. ma nache se non ci sono più...non é detto che non ci siano, anche se non le vediamo.
Un ricordo, una frase, un gesto...loro rivivono in tutte queste cose.
Credo che una persona muoia davvero solo quando nessuno la pensa più.
E se possono continuare ad esistere anche sotto forma di presenze invisibili che ci consolano, consigliano, proteggono ed aiutano...non vedo cosa ci sia di male.
E a proposito di sorprese...pare che la nostra gattina se la cavi alla grande anche col fai - da - te!
Ai maschietti possono piacere, certe cose. ed infatti Finn sembrava già su di giri. Anche se per me, dalla posizione equivoca e compromettente in cui stava messa...il tappo le stava sbirciando qualcos'altro.
Diciamo che dei mestieri di casa (nel senso di riparazioni) ce ne dovremmo occupare noi. Ma Finn...semplicemente non c'ha voglia.
Hai sollevato una questione interessante con la storia del tema.
La nomenclatura e le etichette...che roba odiosa.
Rendiamoci conto. Ritengo ci siano un sacco di ragazzini dotati di capacità superiori alla norma, e a molti dei loro alunni. Ma che purtroppo (e lo fanno proprio perché sono intelligenti, e capiscono al volo che é il modo migliore per evitarsi i guai)…si ritrovano costretti a celare le proprie capacità e a rimanere nascosti nel mucchio.
Tutti uniti dalla stessa mediocrità, che bello.
I maestri ed i professori dovrebbero lodarli, per la loro intraprendenza.
Ma di fronte ad un talento acerbo...si sentono sminuiti.
E i compagni? Spesso li trattano da secchioni.
Balle. Quei ragazzi...semplicemente hanno capito che le lezioni più importanti non si imparano a scuola.
La scuola può fornirti un metodo. Parlando di scrivere...impari a conoscere gli scrittori, e le loro opere. Ma se si tratta di affinare la propria tecnica...beh, lì ci devi pensare da solo.
Ma sembra che se nella società non ti si possa inquadrare in un certo modo...allora spaventi. Fai paura.
Non si può incasellare tutto. Così fanno le formiche.
Con tutto il rispetto per le formiche, eh. Che hanno un'organizzazione che possiamo solo invidiare.
Ma l'uomo...deve avere anche il tempo di fermarsi. Di parlare e di osservare il cielo.
Siamo tutte canne al vento, certo. Ma forse noi...siamo gli unici a renderci conto di esserlo. Si preferisce dimenticarlo, forse?
Padronissimi. Ma io ritengo sia uno spreco.
Bene...a quanto pare nel prossimo capitolo scopriremo qualche retroscena interessante sul conto della nostra coniglietta.
Un piccolo appunto sull'autore da te citato, Brian Jacques.
Non lo conoscevo. Mi sono informato un po'...e mi é venuta una gran voglia di leggere qualche suo romanzo (e pare ne abbia fatti parecchi).
E non solo. Leggendo la sua storia (soprattutto quando scriveva storie per i ragazzi non vedenti)...mi ha dato l'idea che fosse una gran bella persona.
Ed infatti, come tutte le gran brave persone, ha deciso di levare il disturbo fin troppo presto.
Sono sempre i migliori, che se ne vanno.
Un gran bel capitolo, complimenti e alla prossima!
See ya!!
Roberto |