Recensioni per
Nakama Di Passaggio
di Lady R Of Rage

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
18/12/20, ore 16:07
Cap. 1:

Ciao,
eccomi qui per lo scambio a catena.
Nonostante non frequenti questo fandom da molto, eppure seguo il manga settimanalmente, mi ha fatto molto piacere leggere la tua storia.
Di solito, in passato, leggevo più storie incentrate sui Mugiwara, però, sei stata una piacevole ed interessante alternativa.
Mi piace molto come hai tratteggiato Sugar, dalla sua voglia di vendetta contro i pirati di Cappello di Paglia, falliti a causa di una pila di piatti piovuta in testa, alla sua paura/non paura del mostro Usop.
Infatti, nonostante cerchi in tutti i modi di convincersi di odiarlo, soprattutto dopo averla sconfitta in combattimento, in realtà non riesce a farlo. Anche lo stesso Usop, nonostante tutto, non riesce a vederla più come una nemica, anzi, vuole stringere con la "bambina" un'amicizia, in pieno stile Mugiwara direi.
Ti devo fare i miei complimenti sull'IC, sei riuscita a rispettare in pieno i caratteri e le caratteristiche dei personaggi citati.
é stato un piacere leggere questa storia.
Ci vediamo.
Mask.

Recensore Junior
03/08/20, ore 10:16
Cap. 1:

[RECENSIONE PREMIO 1/3 - 2° CLASSIFICATA AL CONTEST "E' L'ORA DEL TE'"]

Finalmente riesco a passare! Perdona il tremendo ritardo con cui passo a recensire, in ogni caso mi piace davvero molto come scrivi. La saga di Dressrosa è stata una delle mie preferite e mi intriga molto il fatto che tu abbia dedicato così ampio spazio all'esplorazione della parte contrapposta alla ciurma di Cappello di Paglia! 
La lettura è stata piacevolissima, credo che anche le caratterizzazioni siano stato rispettate, in particolare quella di Sugar, ben studiata e vera. Anche le interazioni sono state ben gestite, Usopp che si approccia a Sugar è stato adorabile - malgrado quest'ultima abbia tirato fuori il suo bel caratterino - e mi è piaciuto il fatto che tu abbia saputo mostrare uno spiraglio di speranza per il futuro senza tradire l'essenza del personaggio.
Bel lavoro, complimenti!
A presto,

Asia

Recensore Master
02/07/20, ore 05:00

Ciao!
Eccomi qui. Oh, innanzitutto leggo nelle note che Pica è il tuo personaggio preferito di questa saga: colgo l'occasione per dirti che si nota un sacco, perché - te lo dissi anche in un'altra recensione, quindi non c'è nessuna falsità nel ribadirlo - è quello a cui istintivamente, senza conoscere questa saga, mi ero affezionata e incuriosita di più leggendo le tue storie. Quindi la caratterizzazione è senza dubbio alcuno ben riuscita.
Qui lo vediamo in una condizione di innegabile debolezza che però non spezza quello che il suo spirito, non si presta a quelle che definisce, forse esagerando, delle prese per i fondelli da parte di Zoro, personaggio che pur nella sconfitta e nella consapevolezza della sua vittoria sembra conservare una certa umanità, una sorta di rispetto verso di lui, senza lasciarsi andare agli eccessi di esaltazione che molto spesso frequenti in un contesto post-bellico.
Mi piace come hai reso il complesso della voce di Pica, perché è davvero, davvero presente in ogni riga: non mi riferisco solo al modo in cui egli si rifiuta di parlare, il modo in cui scambia comunque una conversazione per una presa dei fondelli sentendo appunto il limite di una voce poco virile che contrasta con il suo aspetto, ma anche e soprattutto al modo in cui hai deciso di porre l'accento sul modo in cui egli percepisce quelle che sono le voci altrui, da quella della renna a quella di Cappello di Paglia. Mi è piaciuta questa introspezione, questa attenzione ai dettagli che rende questo complesso un aspetto dominante della sua personalità, come difatti è.
Mi è piaciuto anche questo passaggio: "-Ma ti manca qualcosa, vero? Quel piccolo dettaglio che ti impedisce di essere come vuoi davvero. Che ti impedisce di sentirti…-
Rimane in silenzio, guardandolo di sottecchi. Si aspetterà che dica qualcosa, di sicuro. Qualcosa che gli piaccia, che lo soddisfi, che gli ricordi chi ha vinto e chi ha perso.
Perché Pica lo sa, come completerebbe quella frase, e lo odia.
-… sentirmi uomo.-"
Si è davvero sentito il modo in cui questa precisazione brucia, esponendo tutti i limiti di Pica e facendo male.
Complimenti, ancora una volta un ottimo lavoro.
Alla prossima.
Desy

Recensore Master
30/06/20, ore 18:21

Ma ciao Madre Degenere!
Sono sempre felicissima di poter leggere di Pica e vederlo insieme ai protagonisti principali di One Piece è per me una gioia, devo proprio dirlo. Ho notato il riferimento al guanto e alla lite con Baby 5: in Pica c’è il rimpianto per aver scambiato con la sorella putativa delle parole astiose. Lei è fuggita con Don Sai, abbandonando la famiglia, come sappiamo, nell’illusione di poter essere utile e indispensabile a un uomo che ha semplicemente fatto leva sul suo bisogno di aiutare gli altri e a Pica sulla Sunny resta il rimpianto per la severità delle sue parole. È in cerca di una seconda possibilità, come dice anche il titolo, ed è bello che lo faccia anche in un momento in cui è legato all’albero di una nave, che non dimentichi la famiglia e, anzi, abbia dei pensieri sia verso Diamante, il padre, che Baby 5, la sorella.
Un altro elemento molto bello è il rapporto che si viene a creare tra Pica e i membri della compagnia di Cappello di Paglia: lui è sulla difensiva per via della sua voce che, come sappiamo, è la sua croce più terribile, eppure i membri dell’equipaggio non infieriscono.

Si trincera nel silenzio finché può, consapevole dell’ilarità che suscita nel suo prossimo e disposto a patire anche la fame pur di non permettere a nessuno di prenderlo ulteriormente. Zoro è appena irriverente ma punta più sull’abilità di spadaccino e in lui non ho visto la crudeltà che invece è palese tra i nobili della long o a Impel Down stessa. Ogni riferimento a Diamante mi fa struggere, perché con una sola battuta riesci a raccontarlo e trovo che non potevi descriverlo meglio che dicendo quell’unica parola, performer, che me lo fa subito associare alle grandi rockstar cui tanto assomiglia. Il tema della famiglia torna sempre nelle tue storie come un elemento essenziale e mi piace sempre moltissimo. Noto con piacere che quest’estate si sta rivelando proficua e spero di poter tornare a leggere presto altre storie tue! Un abbraccio forte e a presto,
Shilyss

Recensore Master
29/06/20, ore 07:55

Il bullo Zoro si redime... O ci prova.
Duro abbattere il muro della diffidenza e della difesa contro il mondo di Pica, che forse comprende che vi è del rispetto da parte di chi l'ha battuto.
Poche parole ma significative da parte di Roronoa, che fa un grande paragone (Kuina la sua promessa)
In tutto questo appare anche un Luffy selvatico che si, ci scommetto che la domanda sulla cacca la voleva fare.
Fragilità e storicità nel medesimo capitolo
Nel medesimo pg
Complimenti bravissima e dal tocco elegante come sempre


Zomi

Recensore Master
28/06/20, ore 10:30

Molto interessante, questo capitolo. Due personaggi così diversi, due nemici, eppure allo stesso tempo così simili. In fondo sono entrambi guerrieri, che non possono permettersi di mostrare debolezze. Per Pica la situazione è ancora più difficile, vista la sua vocina da castrato. Deve essere parecchio umiliante per lui non solo essere stato sconfitto, ma dover sopportare di essere legato e impotente, con l'uomo che lo ha sconfitto che continua a tormentarlo. Zoro però non è una persona crudele, e in un certo senso rispetta il suo nemico. Ecco, questa è stata forse la mia parte preferita del capitolo, perché mostra diverse possibilità interessanti per il futuro di questo AU in particolare. Chissà, magari qui Pica potrebbe diventare un membro della ciurma (e magari io inizierò a defecare oro).

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
28/06/20, ore 04:52
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi qui. A questo giro, sarei potuta passare un pochettino prima, ma ho voluto aspettare di avere abbastanza tempo per contestualizzare questa storia, per googlarmi qualcosa di più su Sugar, in modo da lasciarti una recensione che abbia anche un po' più senso. Innanzitutto ho letto del fatto che nonostante sia una giovane donna è bloccata nel corpo di una bambina perché ha mangiato il Frutto del Diavolo, quindi credo che, essendo lei una giovane donna, la sua frustrazione nell'essere continuamente additata come una bambina da parte di Usopp sia perfettamente giustificata, soprattutto in una condizione di debolezza e di prigionia come quella in cui si trova adesso nella tua storia, condizione che però - al di là del suo aspetto fanciullesco - non doma nemmeno un po' il suo spirito, tanto da arrivare a mordere le dita di Usopp quando questo le porge dell'uva, scottata da quella premura che forse assume troppo i contorni della pietà. Mi sono inoltre chiesta, memore delle tue OS in cui Monet recupera l'uva per una piccola Sugar durante la prigionia, se quel gesto non rievocasse in qualche modo il dolore scomodo causato dall'assenza della sorella, violando così un'integrità e un senso di famiglia a cui questo personaggio tiene e che non vuole certo invasa da un nemico naturale.
Il finale, dove vediamo Sugar ammorbirdirsi e accettare l'uva, credo esprima in pieno quelli che sono i crismi della dialettica servo-padrone di Hegel; in qualche misura da quell'accettare l'uva, anche solo per sopravvivere, di Sugar sembra essere sancito una reciproca dipendenza dei due, che diventa praticamente innegabile ed è dettata dalle loro condizioni.
Il tuo stile - te l'ho già detto - ed è sempre un sacco flessibile: ti ho visto davvero variare dalle child!fic a scene di gogna e abusi a descrivere il dolore del lutto a questa storia, senza mai tentennare, adattandolo a ciò che scrivevi, utilizzando sempre immagini efficaci e funzionali a quello che racconti.
Alla prossima.
Desy

Recensore Master
28/06/20, ore 01:31
Cap. 1:

Eccomi per lo scambio del giardino di EFP.
Ho deciso di passare da questa poi, nel caso, dimmi tu se preferisci che inizi da una vera e propria long.
Hai reso benissimo Sugar e il suo odio per Usop XD che infondo è stato diciamo il suo tallone d'Achille sia quando la fa svenire la prima volta che la seconda e mi è piaciuta come hai reso la scena.
I momenti in cui si ricorda della famiglia sono stati toccanti e fa percepire come gli manchino soprattutto Monet visto che la nomina più di una volta.
Usop poi è stato reso bene aldila del solito fifone cerca di creare una sorta di legame con quella bambina pestifera che, a Dressrosa, gli ha dato non pochi grattacapi davvero molto carino come oneshot.
Ciaoo e alla prossima.

Recensore Master
26/06/20, ore 15:26
Cap. 1:

Cara madre degenere,
questo tuo nuovo progetto mi attirava per il titolo e per la protagonista, Sugar, che ho imparato a conoscere meglio grazie alle tue storie <3. C’è qualcosa di tragico nella vicenda di questa piratessa donna costretta nel corpo di una bambina. È perennemente vincolata a un aspetto di bambola la fa sembrare innocua quando non lo è. Il fatto che tu abbia voluto mantenere un alone di indeterminatezza sul dove e sul come la famiglia è fuggita mi piace, perché coglie il senso delle storie. Tu sai, hai dimostrato di saper ampiamente descrivere come la famiglia può scappare e rifarsi una vita, ma qui (come giustamente fai notare nelle note) la trama va in secondo piano per la reazione.

La reazione di Usopp di fronte a Sugar, questo insieme di battute che si scambiano, questo studiarsi con circospezione, condito dal riferimento alla sorella di Sugar, elemento che mi rende sempre un po’ nostalgica per quello che le due hanno sofferto e perso. Usopp però, sebbene sia piuttosto schietto nel dire ciò che pensa di Sugar alla diretta interessata, le lascia l’uva, resta lì e questo segno potrebbe far sperare non dico nella nascita di qualche sentimento amicale ché la famiglia è una sola e nessuno sostiene il contrario, quanto una reciproca tolleranza, figlia anche delle valutazioni che sia Sugar che Usopp fanno l’uno nei riguardi dell’altro. Il titolo è un po’ un colpo al cuore.

Si tratta di un tema molto amato nell’ambito delle storie, quello dell’indagine su cosa è mostruoso e su cosa non lo è, che però si adatta bene al personaggio di Sugar ancora più che negli altri perché è inquietante una donna crudele nel corpo di una bambina. Ma in realtà non è lei il mostro, bensì Usopp col suo modo spiccio e quasi d’amicizia (eccezion fatta per quel “devi morire”), coi suoi lineamenti particolari e il lungo naso. Nelle tue storie ci sono sempre tanti elementi e tante riflessioni da fare e leggerti è sempre un piacere, soprattutto in questo caso in cui la mostruosità è una caratteristica che può essere attribuita a entrambi i protagonisti della vicenda ^^. Un caro saluto e a presto,
Shilyss
(Recensione modificata il 26/06/2020 - 03:27 pm)

Recensore Master
24/06/20, ore 15:27
Cap. 1:

PioSugar -anche se non è lei- all'attacco!!!
E il nasone monster ci rimette qualche falange
Bhè no, qui no, però la soddisfazione è uguale.
Adoro questa os, così placida, quasi tranquilla, dove Robin ha il sorriso di una sorella e Usopp cura una ex nemica come la bambina che è -o quasi
Sempre ben scritta,a ccattivante, dalle tinte più fluff ma senza ombra di dubbio sempre tua con il tuo solito carisma e grandi abilità
Complimenti


zomi

Recensore Master
24/06/20, ore 09:31
Cap. 1:

Mi piacciono eccome, le tue storie! E questa qui, in particolare, mi sembra molto interessante e originale. Una raccolta di oneshot sugli incontri tra i vari membri della famiglia Donquijote e i Mugiwara. Incontri che, per ovvi motivi, sono ambientati in altrettanti AU, ma che restano comunque molto, molto interessanti. Questo primo capitolo, con l'incontro/scontro tra Usop e Sugar, è particolarmente succulento. I due sono praticamente nemici naturali, con lei in particolare che non può fare a meno di detestarlo. Eppure, nonostante tutto questo, c'è anche la possibilità che le cose cambino in meglio. Magari, imparando a conoscersi meglio, potrebbero anche diventare amici (e magari i porci impareranno a volare).

Ottimo inizio, attendo con ansia il prossimo capitolo. A presto!