Recensioni per
Le parole che non servono
di Lisbeth Salander

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/12/22, ore 19:42

Cucù. ❤

Ma che ci fa qui Gabry, ma perché recensisce me e non altro, e perché trova tempo per queste cose ma è matta?
Risponditi quello che ti pare, io di tuo ho letto tanto e vorrei avere davvero il tempo (come quando sono arrivata) di dedicare parole e parole alle meraviglie che hai scritto e pubblicato e invece eccomi qui, che riappaio dopo secoli e provo a scegliere una fic fra le tante.
Perché James e Sirius si prendono un sacco di spazio nel mio cuore e non è proprio possibile far finta di niente davanti a una fic come questa. Poi, tu ormai mi conosci, io con queste brotp ci vado a nozze e loro due li immagino proprio così, come uno di quei rapporti che va al di là delle parole che poi sono i rapporti che preferisco anche nella vita. Le parole che non servono è un titolo perfetto.

Quando leggo qualcosa di tuo, poi, accade sempre una magia. Ritrovo i miei momenti preferiti. Non credo di avertelo mai detto, ma uno dei miei momenti “preferiti” della saga (virgoletto perché può sembrare molto macabro ma spero che tu capirai il senso), uno di quelli che proprio sono fissati nella mente col fuoco, è quell’immagine di Sirius che si ritrova il corpo morto di James davanti agli occhi. È un’immagine di un’atrocità incredibile per questi due ragazzi che sono stati tutto. Amici, compagni, famiglia. In quel momento ci sono da una parte tutte le aspettative di James e la sua vitalità, ciò che lo ha sempre distinto, che non esiste più e dall’altra parte Sirius che ha perso tutto e ha perso sé stesso.
Quindi eccomi qui, a leggere di questi due e a ritrovarmi con le mie emozioni preferite e con le mie immagini preferite.

Però questa fic è bella tutta, davvero. Perché in pochissimo tempo tu questa amicizia sei riuscita a tracciarla in modo proprio nitido, partendo non dal treno che tutti conosciamo ma da quel primo giorno di scuola e da quegli sguardi furbetti che imparano a capirsi al volo già a 11 anni.
E sei passata anche nei momenti che questo rapporto avrebbero potuto incrinarlo e sono quelli in cui sono servite le parole.
Perché, dopotutto, a 12 anni non è possibile né facile riuscire a staccarsi dalle convinzioni che la tua famiglia purosangue ti ha indottrinato, e a 15 anni è possibile perdersi e sottovalutare un pericolo. E in ognuna di quelle occasioni le parole di James hanno tenuto in piedi Sirius e quell’amicizia lo ha riportato sulla strada giusta. E sei stata bravissima, sei riuscita a farmi toccare con mano la mortificazione di Sirius, ogni volta.
E di quella terza volta non ne parlo più. Anzi si. E ti dico che fa malissimo, che vedere quel Sirius che nulla può, che non si riprenderà, che è avvilito come mai, è una stilettata dritta nel cuore. Una delle tue.
Sono arrivata alla fine, a quel velo. Ho un rapporto complicato anche con le fic che trattano l’argomento “aldilà” (nemmeno questo sai, forse) ma tu qui lo tocchi in modo così delicato da risultare perfetto. Quello stesso velo cala su questo tema con una sensibilità infinita.

Ho deciso di scriverti qualcosa per questa chicca bellissima sempre sperando di aver detto abbastanza e di averti fatto piacere e ho deciso anche che è un po’ un regalo di Natale perché l’ispirazione è andata a farsi benedire (e invece questo si che lo sai!) e qualcosa dovevo pur inventarmelo!
Grazie, per questa storia e per il tuo talento. E soprattutto grazie per le parole che non servono. ❤
Ti mando un abbraccio grande, Stranger ❤
gabry
 

Recensore Junior
28/11/20, ore 12:29

Ciao!
Eccomi qui per la quarta (?) volta solo da stamattina ed ovviamente, dopo una storia tanto allegra, dovevo passare ad una storia triste. Ho detto che voglio leggerezza nelle storie... sì, ho mentito. Cioè, adoro la leggerezza, ma adoro anche le storie un po' angst quando scritte bene. E questa è decisamente scritta bene. Quindi intanto complimenti per questo. E poi complimenti per la storia. Mi ha fatto ridere il "perché quando sono felice, esco". Effettivamente è vero, però non del tutto: se per esempio fuori piove ma si è comunque felici bisognerà pur sfogare l'estro creativo in qualche modo.
Mi piace molto l'idea che non ci sia bisogno di parole tra James e Sirius, perché è esattamente come li vedo io: due ragazzi che si capiscono con uno sguardo. E le volte in cui però le parole sono necessarie le hai identificate benissimo - anche se mi si è spezzato un po' il cuoricino quando hai scritto "l'unica volta che James non ha risposto" (però forse un po' me lo sono cercata, eh).
Ormai da stamattina ti ho detto talmente tante cose che non so più cosa scriverti, in pratica, quindi mi sa che dovrò smettere qui, sia perché il tempo è scaduto e sia perché risulterei banale e ripetitiva ed invece ogni recensione deve essere al meglio.
Quindi tanti complimenti ancora , leggerò altre storie presto, spero. In ogni caso tu avvisaci, se ne fai uscire di nuove.
A presto,
Felpie

Recensore Junior
10/07/20, ore 00:15

Inizio dicendoti che, dopo aver letto questa storia, sono andata a cercare se esistesse un'altra opzione oltre a "storia preferita" e "autori preferiti" perché, credimi, sei stata impeccabile - meravigliosa, strabiliante, assolutamente perfetta.
Ho amato tutto, ogni singola frase, e vorrei riempirti di complimenti perché spesso l'amicizia tra questi due non viene compresa nella sua totalità e tu invece sei riuscita a metterla per iscritto senza ridurne neanche un piccolo aspetto!
Confesso che io ho sempre pensato che Sirius non abbia mai avuto neanche il più piccolo scrupolo, con James, neppure all'inizio (del tipo che, quando è stato smistato a Grifondoro, si è voltato verso James tutto allegro e poi si sono abbracciati come se si conoscessero da una vita quando anche James l'ha raggiunto al tavolo) ma, prendendo in considerazione la tua versione su questi "riflessi involontari" di una rigida educazione nobiliare, devo riconoscere che è assolutamente sensato. In realtà, quella consapevolezza che "ad ogni scherzo può seguire la più dura delle punizioni" mi ha fatto un po' digrignare i denti (ultimamente mi sono interrogata parecchio sul passato di Sirius e su cosa abbia passato proprio per mano di Walburga!). Anyway, ho trovato anche piuttosto appropriata la reazione James - sfacciato e insolente James con quei capelli che ormai sono un punto debole per tutti noi!
Adoro che Sirius colleghi la nascita della loro amicizia al primo momento in cui decide di fidarsi di James, di seguirlo in uno scherzo (o meglio, un'idea folle, visto che hanno intenzione di coinvolgere la McGranitt!) e che riconosca in quel luccichio una promessa di "fratellanza".
La parte successiva mi ha fatto sognare, davvero. Spesso si tende a banalizzare l'amicizia tra James e Sirius, talvolta a porla anche sullo stesso livello delle altre (e per carità, i Malandrini possono pure considerarsi migliori amici per la vita, ma non venitemi a dire che le relazioni tra loro sono le stesse perché NO. Non esiste mondo dove James non preferisca Sirius e viceversa - sono un'altra storia, non c'è competizione che regga) ma tu, con quel tuo stile chiaro e quella capacità di scavare nelle vite dei personaggi per coglierne anche gli aspetti più critici, sei riuscita a far uscire l'essenza di questa amicizia. Ed è assurdo, una sorta di paradosso, che proprio la frase "Non è qualcosa che si può spiegare ma, semplicemente, è." è invece proprio quella che riesca a spiegare meglio il loro rapporto!
Sai perfettamente che sul fatto che i Potter - e James, nello specifico - siano stati l'unica famiglia che Sirius abbia mai considerato tale, mi perdi proprio. Credo non ci sia modo più giusto di concretizzare questo loro legame se non diventando uno la famiglia dell'altro - e James lo sceglie come padrino e custode, più famiglia di così!
Il fatto che Sirius tema d'essere stato "contagiato" dalla sua famiglia, mi fa stringere il cuore. Per tutta la sua vita è stato educato a credere che i Purosangue fossero migliori di chiunque altro e che "gli altri" fossero inferiori - figurati un Lupo Mannaro! - e credo che qualche insicurezza a riguardo sia lecita - purtroppo - ma, fortunatamente, James è qui. Ricordo benissimo che già in un'altra storia descrivesti James come il cuore del gruppo, quello che li ha tenuti uniti dall'inizio alla fine (e sì, io ho proprio un debole per quelle storie che si richiamano l'un l'altra!) e ancora, ecco tornare il filo rosso del salvarsi a vicenda - come se ci sia bisogno di nominarlo, con questi due!
Il fatto che Sirius faccia quella promessa, quella di non essere più l'anello debole e di non deluderlo, ha reso ancora più angosciante la parte successiva (ah, questo angst che odio ma che in realtà adoro!). Credo che non riuscirò MAI ad accettare il fatto che Sirius abbia passato ogni istante della sua vita, da quel 31 ottobre sino alla sua morte, ad incolparsi della morte di James e Lily. E' uno di quei punti su cui non riesco ad andare avanti (come il fatto che Harry si incolpi della morte di Sirius!).
E ti giuro che sono rimasta completamente stupita dall'ultima parte, da sorrisone sul volto e occhi velati di lacrime: nel momento in cui l'ha visto morto, Sirius ha sentito il bisogno di parlargli, ma adesso che lo rivede, le parole tornano ad essere superflue e lo trovo MERAVIGLIOSO.
Fede, io non so più come dirti quanto io ami il tuo modo di scrivere, ogni volta riesci a farmi emozionare più di quella precedente (con questi due, poi, mi conquisti in un attimo!).
Io non ci capisco molto di giochi di scrittura - ma sembrano davvero simpatici! - e non so se spetti a me dire qualcosa riguardo a come hai sviluppato il prompt in relazione alla coppia che ti è stata assegnata, ma, comunque, ci tengo a dirti che secondo me sei stata bravissima - io, leggendo quella frase, ne ho ritrovato l'essenza nella storia!
Alla prossima!
Un abbraccio,
Trau <3

Recensore Master
08/07/20, ore 16:12

Ciao!
 
Al momento ho un elenco talmente infinito di storie da recensire che non so se riuscirò mai a spuntarle tutte, e tecnicamente dovrei anche studiare, ma una capatina prima di tornare sui libri dovevo farla. Pensavo sulla James/Lily o Harry e Hermione, ma poi ho aperto il tuo profilo e c’era questa in prima fila a chiamarmi, e come potevo dire io di no? (se c’è James Potter “senior” io non sono mai capace di dire di no)
 
Questa storia mi è piaciuta tanto a partire dal titolo, che credo sia proprio perfetto per sintetizzare un legame d’amicizia tanto profondo e meraviglioso quale quello tra James e Sirius, una di quelle amicizie per cui l’altro non è un semplice amico o fratello, è proprio una parte di te che ti capisce meglio di te stesso, a volte, e con cui le parole proprio non servono – come ben dici ci sono i pensieri, sempre condivisi, a unirli.
Ho adorato come, in questo legame oltre le parole, hai però scelto di focalizzarti su quelle tre volte in cui anche loro hanno avuto bisogno di fermarsi, guardarsi negli occhi e dirsele, quelle parole. Perché a volte serve anche confessarle a voce alta, certe cose, tanto sono importanti e preziose.
Credo che soffermandoti su questi tre momenti tu abbia saputo cogliere non solo l’essenza della loro amicizia – che va oltre il sangue e la famiglia, che è fatta di una comprensione istintiva e totale, così naturale da nascere subito, sin alla prima proposta di organizzare uno scherzo –, ma anche la caratterizzazione di entrambi i tuoi personaggi.
C’era Sirius, con tutte le sue ombre e il passato buio e ingombrante, che come una maledizione lo seguirà sempre. Mi è piaciuto tantissimo il pezzo in cui, davanti a James che propone lo scherzo, lui riflette sulle punizioni che sa seguono sempre questi gesti, a riprova dell’atmosfera che regnava in famiglia. È solo un piccolo dettaglio, ma ha saputo trasmettermi subito tutta l’atmosfera angosciante di casa Black. Bellissimo e dolorosissimo come ti sia poi soffermata sul senso di colpa: per il gesto ai danni di Remus e Piton, per il dopo, per quelle morti da cui si sentirà sempre oppresso perché era stato lui a consigliare il piano, a metterli nelle mani di Peter. Sirius trovo sia un personaggio davvero difficile da rendere, in quel suo essere un miscuglio di luci e ombre, colpe e valore, ma credo tu abbia saputo fare un ottimo lavoro.
Ma la mia preferenza va, senza alcun dubbio, a James! Che è soprattutto quello che tu hai mostrato: forse la persona più fedele della saga, quello che davvero per gli amici avrebbe fatto di tutto, perché l’amicizia era per lui la cosa più importante, che tu fossi un Lupo Mannaro o venissi da una famiglia come i Black poco importava. Uno che ha messo se stesso e tutta la sua famiglia nelle mani degli amici. E, non so, quando qualcuno finalmente sa dare alla sua figura le parole che si merita, invece che il ritratto piatto di bulletto che poi diventa una brava persona per una ragazza, io mi sciolgo e mi si allarga il cuore di una taglia.
 
Il finale… non dico che ho pianto, ma ci sono andata vicinissima, perché sono sicura che sia andata esattamente così, oltre quel velo: c’era sicuramente James pronto ad abbracciarlo e a ricominciare a essere quelli di prima, quelli a cui le parole non servono.
 
Insomma, questa storia è stata un colpo al cuore, ma uno di quelli che fanno bene. Grazie di averla scritta, e tantissimi complimenti!
 
Un abbraccio e a presto,
Maqry

Recensore Master
08/07/20, ore 01:53

Ma cosa hai scritto?
Non sono sicura di avere le parole adatte per recensire questa storia, mi hai travolta con un'onda emotiva assurda, non so davvero cosa dire se non che questo racconto mi ha emozionata e mi ha fatto soffrire un po'.
Sarà che quando ci sono James e Sirius il mio cuore è già pronto a battere all'impazzata, o sarà che questa storia fotografa dei momenti così forti per questa amicizia da riuscire a mostrarla in tutta la sua complicità, purezza, unicità. Insomma, se qualcuno mi chiedesse cosa rappresenti James per Sirius o che tipo di legame condividano, gli direi di leggere queste tue parole, perché c'è tutto, veramente tutto: dallo scegliersi alla complicità istintiva, dal bene immenso al senso di colpa più marcio.
Sai bene quanto ami Sirius e le sue zone d'ombra, quindi potrai immaginare quanto abbia amato il tuo modo di caratterizzarlo (sono proprio felice di averti suggerito quel pacchetto!): non solo luci, ma anche ombre fitte, nutrite dal buio in cui è cresciuto e da cui si sdradica a forza. Ho trovato veramente credibile che fosse lui quello più colpito in negativo dalla licantropia di Remus, perché credo anch'io che essendo cresciuto in una famiglia piena zeppa di pregiudizi abbia dovuto prima incassare la notizia per poi rielaborarla al fine di scrollarsi di dosso i pregiudizi inculcatigli negli anni dell'infanzia - ed è meraviglioso come trovi in James la sua ancora, il coraggio e lo sprono per continuare a essere diverso, migliore di chi l'ha cresciuto.
Le parole di James sull'amicizia e sul suo valore sono a dir poco perfette per lui. È un personaggio di cui sappiamo pochissimo, ma questo pochissimo ci dice che nulla per lui fosse da anteporre agli amici, e ho amato il modo in cui hai messo in evidenza questo suo lato.
Ammetto che la caduta nel baratro di Sirius ha fatto un po' male tanto l'hai saputa ben delineare. E non parlo dell'orlo del precipizio da cui James lo salva, ma di quello in cui Sirius sprofonda inerme (convinto di non meritare nulla di meglio) quando la guerra annerisce tutto e si porta via suo fratello. Hai descritto il dolore di Sirius in maniera veramente vivida: sei cruda e diretta, senza sconti, nel mostrarci questo ragazzo giovanissimo a pezzi, che ha perso tutto a eccezione di un senso di colpa che non lo abbandonerà mai, e che gli costerà a priori anche la possibilità di una felicità futura. Leggendo ho proprio ritrovato nelle tue parole una delle mie certezze su questa amicizia: Sirius muore assieme a James - e, credo, non può essere altrimenti.

Il finale, però, ripaga di tutto il dolore implosivo che abbraccia la seconda parte del racconto e le vite dei tuoi protagonisti. È sussurrato, solo suggerito, eppure li ho visti entrambi oltre il velo, dove parlare non serve, perché tra loro le parole sono sempre state di troppo, e dove non occorrono neanche perdoni, perché James l'ha aspettato solo per riabbracciarlo.
Meraviglioso, dico sul serio.

Sono soddisfattissima di come hai utilizzato il prompt! La citazione ha un significato molto forte e ho apprezzato tanto il modo in cui l'hai declinato nel testo, cucendolo come una seconda pelle sul tuo protagonista, che sin da bambino fa i conti con questo pensare o non pensare come tutti, che si problematizza assieme al suo divenire adolescente e poi adulto.
Insomma, volevo leggere di un legame fraterno (che amo!), volevo leggere di Sirius e volevo emozionarmi. Posso solo ringraziarti per aver scritto questa storia, è stupenda!
E mi spiace non riuscire a scrivere qualcosa di più ordinato, che renda giustizia a ogni aspetto del tuo racconto, ma sto recensendo a caldo e, non so, sono ancora lì con Sirius e James, ad ammirare il loro legame fatto di fiducia totale e bene senza confini.

Sei stata bravissima, grazie ancora di aver sviluppato il mio pacchetto.
Un abbraccio, a presto! ❤

Recensore Veterano
08/07/20, ore 01:27

"Le parole che non servono" qua, sono le mie. Proprio così.
Non servono perché, ormai, sai già ampiamente cosa penso di te e delle tue storie - io, però, qualche parolina te la scrivo comunque (anche se a fine giornata e dopo una lettura del genere).


Dunque, già nella tua storia su Remus - "A stento sapeva il passato" (perché no, io non dimentico!) - avevo apprezzato tanto la tua capacità di far risaltare, attraverso gli occhi di uno dei Malandrini superstiti, il ruolo di James: cuore pulsante del gruppo, "voce della coscienza", mediatore, individuo sempre pronto a spronare gli amici e a ricondurli sulla giusta strada. Anche qui - e, stavolta, avvalendoti del caro Sirius! - hai saputo far emergere alla perfezione l'importanza vitale di James, la sua influenza positiva, benefica, su coloro che lo circondano.
Per Sirius, in particolare, oltre che "coscienza", James significa praticamente casa: è "l'unica famiglia che ha mai avuto e che avrà mai". E James è l'unico in grado di farlo sentire in colpa per i propri errori, l'unico in grado di farlo fermare un attimo a rivalutare le proprie azioni, che abbia il potere di indurlo a migliorarsi - di indurlo a voler desiderare di migliorarsi. Perché sì, Sirius è un personaggio impulsivo, con un vissuto traumatico alle spalle e che, soprattutto, commette errori e non può non commetterne - errori più o meno consapevoli (dovuti ad un'educazione troppo rigida e ideologicamente orientata , a questioni di carattere o, anche, ad entrambe le ragioni assieme): come quel tentennamento dopo la confessione di Remus o uno "scherzo" che non è davvero tale, bensì qualcosa di più, di pericoloso - tra l'altro, ho apprezzato molto questa selezione di momenti (sono proprio quelli che anche io reputo i più segnanti, nella loro amicizia e nel contesto della crescita di Sirius).


Infine, l'ultimo "errore": il piu grande rimpianto di Sirius, ma anche - ironicamente - l'unica scelta che abbia commesso senza poterne davvero immaginare le conseguenze, che abbia compiuto con la speranza di difendere quella famiglia, la sua famiglia, a cui - come hai detto anche tu in nota - è legato
da una devozione incondizionata.
È straziante, davvero, poiché questa scelta fatta a fin di bene gli si è ritorta contro nel peggiore dei modi possibili e - come si evince perfettamente dalla saga - è una scelta che lo tormenterà fino alla fine al suo ultimo respiro. Questo "errore non errore" è quello che, crudelmente, lo priva di quel fratello che, fin quando ha potuto, gli è sempre stato accanto, cercando di aiutarlo a far emergere la parte migliore di sé, di supportarlo in un processo di emancipazione da quel bagaglio opprimente di ideologie e visioni distorte che Sirius ha ereditato dai suoi genitori.
È molto triste, in effetti: a ben pensarci, dopo Azkaban, Sirius si mostra spesso un po' impetuoso, talvolta quasi infantile (da qui gli attriti con Molly) - come se, bloccato dal senso di colpa, perseguitato dai suoi fantasmi, avesse smesso di crescere e migliorarsi; e tu, qui, mostri brillantemente che questo arresto nel processo di crescita è quasi naturale, conseguenza inevitabile dopo la morte di James, "voce della coscienza" del gruppo e di Sirius in particolare.


Cara Fede, ora capisco perché ti sei premurata di "avvisarmi": sapevi di aver sganciato una bomba simile!
Ma, come sempre, non importa quale sia il genere prescelto, vale sempre la pena leggere le tue storie. Soprattutto quando, come in questo caso, scrivi di questi personaggi che conosci come le tue tasche e che, di conseguenza, rendi meravigliosamente.
Ok, ora vado. Mi sa che mi sono dilungata troppo!

A presto (per forza!)♡

Recensore Master
07/07/20, ore 21:42

Ciao ♥︎

Ti ho già accusata di essere stata una criminale su Facebook, quindi passerò oltre u.u

Quando ho letto i nomi di James e Sirius mi sono fiondata! Li adoro tantissimo, questi due, da sempre, nonostante non mi sia mai cimentata a scrivere nulla sulla loro amicizia. Di recente, rileggendo l'Ordine della Fenice, ho rivissuto tutti i vibes del caso, e che sofferenza... La dedizione di Sirius per il suo vecchio amico, e per Harry, è incredibile. Vuole loro bene in modo del tutto disinteressato e vero e la cosa mi fa sempre emozionare.

Detto ciò, questo è un sentimento che ho ritrovato nella tua storia, ed è un concetto che tu ribadisci molto chiaramente anche nelle note alla fine. Intanto, ci regali una bell'immagine quando racconti del "fratello che Sirius si era scelto", quindi di questa amicizia che trascende il sangue e i legami familiari (che per Sirius non sono mai stati granché) e supera qualsiasi cosa, e qualsiasi ostacolo, e resiste negli anni, arrivando fino ad Harry. Tra i due amici c'è una tale comunione di pensiero che, appunto, le parole non servono, ci si capisce al volo e senza bisogno di spiegazioni e formalità, e questa è una prerogativa solo delle grandi amicizie, quelle vere.

Ho trovato il riferimento a Remus e alla sua licantropia molto realistico e plausibile. Come dici tu, intanto sono ragazzini di 11/12 anni, e a 11/12 anni non tutti hanno la sensibilità necessaria per comprendere appieno il mondo, e ciò che è diverso e in qualche modo "pericoloso", per cui ci sta che James e Sirius nutrano dei dubbi in merito alla presenza di Lupin; in più, come scrivi tu nelle note, Sirius è cresciuto dove sappiamo, in un ambiente dove i pregiudizi permeavano tutto quanto, per cui è assolutamente plausibile che non sappiano bene come comportarsi, inizialmente. Ma è bello poi sapere che il legame d'amicizia che li legherà a Lunastorta cambierà tutte le carte in tavola.

Il finale... che dire... il finale è uno strazio. Non c'è molto altro da aggiungere tranne che è dolorosissimo e nonostante abbia avuto ANNI per metabolizzare questa cosa, posso dire con assoluta certezza di non aver ancora superato la morte di Sirius (senza offesa per James, ma Sirius lo abbiamo "vissuto" di più, nel corso di 3 interi libri). So che faceva tutto parte di uno schema simbolico per cui tutti e 4 i Malandrini dovevano morire, ecc ecc, MA INSOMMA, io protesto. Tu sei stata bravissima a rendere tutta l'angoscia e il dolore e la sofferenza.

Concludo questo fiume facendoti i complimenti per questa shot - e chissene per le cose tristi, molto spesso sono le più belle ♥︎

Alla prossima,
Marti ♥︎