Cara, questo capitolo è un pugno dritto nello stomaco, sappilo, crudo e doloroso come deve essere, visto il contesto, ma ti dico che ho le lacrime agli occhi.
Partiamo subito, anche in questo caso, da questioni che nella saga ci vengono solo accennate, come la morte di Marlene o di Benjy Fenwick, che tu riprendi per creare attorno a loro una storia, per mostrarci un Sirius ancora una volta ben diverso da come poteva essere negli anni di Hogwarts; certo, non è ancora ai livelli di Azkaban, ma lo vediamo cedere inevitabilmente a causa degli orrori con cui la guerra sempre ti costringe a fare i conti. Una Marlene che lui amava, a cui lui era legato, che gli viene portata via insieme alla famiglia da un giorno all'altro, lasciandogli quel senso di vuoto che niente potrebbe più colmare. È la guerra, che ti strappa tutto, come sottolinei tu, pezzo dopo pezzo.
Non parliamo poi della moglie di Benjy, uccisa quando era incinta, uccisa davanti agli occhi del marito, che ovviamente ci appare vuoto, senza più nulla per cui vivere, senza più nulla per cui andare avanti. E in questa prospettiva mi ha fatto tremare il dubbio che instilli nel lettore alla fine del capitolo, se lo abbiano fatto prigioniero o se si sia consegnato lui spontaneamente, perché in certi momenti la morte ci appare come ultima e unica soluzione plausibile.
In tutto questo Sirius cerca di reggersi ancora in piedi, e l'unico modo che ha per riuscirci è vedere le uniche ragioni che lo spingono a non mollare, a continuare quella guerra. In mezzo a tutta questa crudeltà ci regali un attimo di serenità quotidiana con James, Lily e il piccolo Harry, quasi un aiuto, anche per il lettore, per riprendersi e giungere fino alla fine.
Davvero complimenti, attendo con ansia il seguito!
A presto!
Lina Lee
(Recensione modificata il 13/08/2020 - 09:28 am) |
