Una grande nota di tristezza e malinconia questo tuo scritto, tu che non dovresti perdere la via maestra, anche se di fatti l'hai già percorsa per un bel po' alla tua giovanissima età.

Aspetteremo il Cristo per Eboli, dunque, che tra l'altro è una città a mezz'ora da dove abito.

Interessante.

Un abbraccio e stai in campana, Francesco.

AP.

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Caro Francesco, ci proviamo a vivere di storia, peccato che non la conosciamo abbastanza, altrimenti non staremmo a continuare a smarrirci in errori già commessi. Persino chi si picca di conoscere il nostro passato più recente incespica in madornali errori di linguaggio che travisano ciò che è il vero senso di ciò che si è vissuto. Così ci richiudiamo in ambiti a noi più consoni, facendo finta che le bufere che stanno investendo la nostra società non possano toccarci e torniamo a preoccuparci delle cose semplici che possiamo o pensiamo di poter gestire, non dando così un apporto che possa effettivamente modificare questo nostro mondo troppo distratto da se stesso. Un’altra delle tue creazioni che induce alla riflessione. Un augurio di buon proseguimento di giornata.

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Buon pomeriggio.
E' vero, spesso si vuol vivere pensando al passato e non credendo che i giorni d'oro possano ancora tornare; quindi con pigrizia ci si accascia e nulla cambia.
Niente è inevitabile e la tua poesia ce lo racconta.
Grazie come sempre e serena giornata :)

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