Recensioni per
Facile, troppo facile
di _sweet

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/08/20, ore 10:26

Ma come può una perla del genere non avere recensioni? Non che non lo abbia capito, che EFP è un mondo un po' particolare , ma - ecco - non si finisce mai di indignarsi!
Sfogo a parte, torniamo a noi.

_sweet, cara, cara _sweet, dal momento che volevo scriverti questa recensione da giorni, mi sono ritrovata a leggere questa storia più volte... e l'ho amata ogni volta un po' di più!

Innanzitutto, vorrei farti i miei complimenti per la completezza di questo ritratto di amicizia, amicizia vista attraverso gli occhi del "braccio destro", della "spalla" dell'eroe.
A me, Ron è sempre piaciuto tanto e qui ne ho trovato una panoramica davvero completa e fedele.
Come scrivo praticamente in tutte le recensioni alle storie belle su questo personaggio, credo che Ron sia uno dei più umani della saga (che si lascia spesso andare ai propri difetti: insicurezza, irascibilità, gelosia, invidia sono i suoi tratti più evidenti), ma - al contempo - è indubbiamente uno dei personaggi più buoni e puri. Lo si evince dal modo in cui, senza battere ciglio, accoglie Harry: Ron, che non ha nulla, non esita a condividere con Harry l'unica cosa che ha a disposizione - l'amore della sua famiglia. Lo conferma nel supporto continuo che gli offre o, direi, per lo più continuo (ci sono, infatti, quei momenti in cui, preda dei propri "demoni", Ron finisce col negare all'amico questo supporto: come nei primi mesi del Torneo Tremaghi o, appunto, durante la ricerca degli Horcrux). E sono momenti terribili, per Harry. Nonostante la presenza - anch'essa inestimabile (ma in maniera diversa, che non sopperisce all'assenza di Ron) - di Hermione, ci sono vari punti dei libri in cui comprendiamo il valore profondo attribuito da Harry alla sua amicizia con Ron. Ron è insostituibile e comprende Harry così come Hermione - che è, pure, la strega più brillante della sua età - non riesce a fare. Ron, il ragazzo dalla sfera emotiva di un cucchiaino, ha quel modo tutto suo di essere vicino alle persone e di offrire il suo appoggio e, sebbene molti (che, evidentemente, non hanno poi prestato molta attenzione alle dinamiche del Trio) lo reputino inutile, di fatto è insostituibile. Ron è l'elemento fondamentale per mantenere l'equilibrio all'interno del Trio.

Ciò che ho adorato di questa storia, a parte - come dicevo - la completezza (ci sono praticamente tutti i momenti di svolta della loro amicizia), è che - a partire dal titolo - tu non abbia fatto altro che sottolineare la facilità , la spontaneità di questo legame tra Harry e Ron. È un punto fondamentale della loro amicizia: la naturalezza con cui si sono scoperti e si sono ritrovati a volersi bene.

Ho amato il punto in cui questo Ron che riflette su "un Poi che sarebbe dovuto essere un Prima" (ma lo sappiamo, lo sa, che non avrebbe voluto davvero questa consapevolezza "prima", prima dello scompartimento e della loro amicizia) pensa a come sarebbe stato intrattenere con Harry un legame cordiale ma non troppo profondo. Mi è piaciuto tanto il confronto che fa con Dean, Neville e gli altri coetanei: "magari, l’amicizia non sarebbe risultata così facile all’inizio, ma molto più semplice dopo."
E noi lo sappiamo che Ron non ha tutti i torti, eppure sappiamo anche che è proprio la complessità derivante dall'essere amico del Prescelto, l'impegno che questo legame richiede, a rendere la loro amicizia straordinaria (nel senso proprio di: "fuori dal comune"). Perciò, per quanto Ron possa avere questi momenti di sconforto e amarezza, lo sappiamo che - messo davanti ad una scelta - avrebbe scelto sempre quello scompartimento e quel bambino dagli occhi verdi e spauriti dietro le lenti degli occhiali. Tra l'altro, l'elemento degli occhiali mi ha ricordato "Attraverso gli anni, ti vedo" ed è stato un colpo al cuore.

Comunque, in genere, ho amato come tu ti sia soffermata su tutti i momenti in cui Ron "resta indietro" e sulle reazioni successive, dovute proprio all'essere rimasto in disparte (come quando riflette sui punti in più assegnati da Silente o sul fastidio per l'intromissione di Harry, una volta salvata Ginny). A partire dalla scena della scacchiera, passando per i momenti con Allock, fino alla Battaglia all'Ufficio Misteri (nel mezzo, non dimentichiamolo, Ron è l'unico del Trio che non salva Sirius e Fierobecco; poi, appunto, c'e la questione di Harry Campione del Torneo Tremaghi per cui, ancora una volta, Ron si trova ad assistere "dagli spalti" alle imprese dell'amico), ti sei soffermata davvero su tutti i punti cruciali della crescita di Ron, fino al momento del salvataggio di Harry dalle acque ghiacciate del lago. Anche quello è un momento fondamentale, dato che è con quel gesto che Ron si riconferma consapevolmente il migliore amico di Harry - è quasi un atto simbolico, con cui riconferma (e, stavolta, è un impegno che mantiene fino alla fine senza ulteriori cedimenti) il suo appoggio, il suo sostegno.
Salvandolo da quelle acque e prendendo parte attiva nella distruzione dell'Horcrux-medaglione, Ron - forse per la prima volta - sta scegliendo consapevolmente di combattere. Il momento in cui distrugge l'Horcrux è davvero un momento fondamentale, non solo nella sua amicizia con Harry (il rapporto si ricuce e si salda come mai prima, Ron sceglie ancora lo scompartimento di Harry e decide di entrarci e restarci definitivamente), ma è un punto di svolta per il personaggio stesso, che si ritrova ad affrontare per la prima volta le sue stesse paure (vincendole).

Che dire, poi, del dialogo che conclude il tutto? Come dicevo su, Ron sa che non avrebbe mai potuto fare diversamente: l'amicizia con Harry è facile. Le complicazioni arrivano con "il Prescelto", con il dover essere amico del Prescelto: è quello che è impegnativo e che, talvolta, sembra qualcosa di irrealizzabile. Ma, alla fine, è l'amicizia con Harry che prevale su tutto. Solo quello, solo Harry - non il Prescelto, non il Bambino che è Sopravvissuto. Harry.
Harry con gli occhi verdi spauriti dietro le lenti degli occhiali e un mucchio di dolci da condividere; Harry che non sa nulla del mondo magico e con cui è facile, maledettamente facile fare amicizia. E, perciò, con quelle righe finali, eccoci con Ron catapultati proprio all'inizio di questo legame, un legame che avrà i suoi alti e bassi (che tu hai analizzato meravigliosamente), ma che - lo sappiamo, lo sa anche Ron! - li ha arricchiti in una maniera unica e di cui nessuno dei due può fare a meno. Nessuno dei due sarebbe quello che è, senza l'altro.

Ok, mi ero ripromessa di non divagare (ahimè, impossibile!), ma questa storia è così bella, è un omaggio così emozionante al personaggio di Ron e alla sua amicizia con Harry, che io non posso dirti altro - dopo aver doverosamente divagato - se non: complimenti! Complimenti e BRAVA!

Ora vado, un bacione!

(Recensione modificata il 03/08/2020 - 10:34 am)
(Recensione modificata il 03/08/2020 - 11:06 am)