Eccoci qua.
Se mi avessero detto un anno fa che avrei letto il finale di questo racconto, non lo avrei creduto possibile. Invece, contro ogni mio scetticismo sei meravigliosamente tornata e mi hai permesso questo piccolo, commovente addio. È difficile salutare personaggi che ti hanno accompagnato per un lungo periodo e che sono sedimentati dentro di te, perciò mi sento molto in difficoltà in questo momento e, aggiungerei, molto malinconica. Quando la iniziasti, ormai un lustro fa, avevo concluso il liceo da poco, ero fresca di memorie agrodolci e di aspettative, carica di nostalgia e ancora legata praticamente a chiunque avesse costellato la mia vita negli anni dell’adolescenza. Perciò, adoravo ogni situazione, ogni attimo descritto, vivevo tutto con il medesimo entusiasmo dei protagonisti, è stato come riattraversare un po’ gli anni più belli della mia vita. Perché sono i più belli e la bellezza risiede nell’innocenza di tutte quelle prime volte, una bellezza che può essere compresa solo molto tempo, molte esperienze dopo quei primi, goffi tentativi di barcamenarsi nella vita. I personaggi sono troppi perché io possa rendere giustizia alla complessità di ogni singolo percorso, ma come sai alcuni spiriti sono più affini di altri e così, alcuni di questi insolenti scapestrati mi sono rimasti dentro più di altri. Non riesco nemmeno a fare un podio! Ma al primo posto se la giocano Cristiano e Zosimo, in coppia, perché se Sonia è l’amore, Zosimo è l’anima gemella, la persona che ti cambia l’esistenza. Lo so bene, alle superiori ho incontrato io stessa la mia Zosimo, e a distanza di una decade posso affermare che di tutte le persone che hanno attraversato la mia vita, la figura del mio Zosimo resta il palo portante e lo sarà sempre. Vorrei chiederti che ne sarà di loro, ma alla fine non ne ho davvero bisogno, la forza di quel tipo di amicizia ti accompagna per sempre e sono appagata così, senza andare oltre.
Lisandro e Sara hanno scalato la vetta delle mie preferenze in fretta e in silenzio, poche scene, pochi momenti, ma sufficientemente sfaccettati per disegnare con discrezione il loro rapporto. Tutta la storia si basa sulla discrezione, come osservare da una porta socchiusa il percorso di questi ragazzi. È tutto semplice, scandito da momenti cruciali fermati in un’istantanea, e proprio per questo il finale è particolarmente azzeccato, pulito, quasi banale verrebbe da pensare, eppure proprio la banalità di una semplice foto racchiude la realtà meglio di qualunque tentativo di fare sciocca filosofia. La vita è questo, non ci si rende veramente conto dell’importanza di un momento se non in seguito, quando è passato. La riguardo a volte, quella foto, quella fatta nella gelateria vicino alla scuola dove con la mia classe mi sono raccolta l’ultimo giorno, prima di intraprendere ognuno la propria strada. Non riesco nemmeno a spiegarla, la sensazione di infinito che stringevo tra le mani allora, e nemmeno tu l’hai spiegata, perché non ci sono parole per definirla, però l’hai trasmessa. La scelta di concludere con l’occhio dell’adulto, del professore, è stata perfetta: è stata il tuo sguardo sulla tua creatura, mi è piaciuto. Lo sguardo da lontano, di un adulto molti anni dopo che vede tutto un potenziale in quelle giovani vite, lo sguardo di chi come noi del tutto adulto ancora non lo è, ma già guarda il liceo come qualcosa di molto lontano, una foto vecchia, una memoria tinta di seppia dalla nostra nostalgia. So che pensi di aver appesantito il finale, che la Te disillusa non è stata all’altezza di mantenere la spensieratezza e la leggerezza dell’adolescenza, ma paradossalmente io sono convinta che questo abbia solo dato valore a questa conclusione, gli addii sono fatti per essere tristi, malinconici e nostalgici. Non potevi fare di meglio, questo racconto è stato un nostos nel passato di chiunque, un ritorno ad un luogo che ci ha resi felici.
Mi mancheranno Aleksej, Sonia (Sì, sono atipica, ma si è conquistata un posticino, ha un caratteraccio e non è semplice, tutt’altro, eppure ha i suoi perché e il suo fascino), la dolcezza di Catena, quella secchiona d’Italia e quell’eccentrico di Romeo, la timidezza di Ivan che il duro tutto d’un pezzo non lo sa fare, e anche quella bocca larga di Zoe che fa esasperare il broncio costante di Igor! Insomma, tutti hanno trasmesso qualcosa, ma questa è la mia rosa dei favoriti <3
E cooomunque… con il cavolo che non mi interessano i tuoi annunci! Sono davvero contenta, pensavo che conclusa questa saresti sparita ed ormai io stessa mi ritrovo latitante su EFP, perché tutti gli scrittori che ho amato e mi hanno iniziato a questo sito sono lentamente scomparsi. I miei ritorni sporadici sono sempre stati legati alla speranza di ritrovare chi, come te, non ha gettato la spugna. Sapere che tornerai, che non solo ci saranno altre storie ma che anche Salvami, ti salverò potrà avere una veste migliore, mi fa gongolare!
Sappi che, se così sarà, questa volta ti commenterò capitolo per capitolo tormentandoti con tutte le mie impressioni, a Yul e Giulia sono troppo affezionata, sarà la vecchiaia che mi fa indugiare su ciò che ho particolarmente amato!
Ora ti libero, ma prima voglio ringraziarti per questo finale che non eri costretta a regalarci ma che ci hai donato lo stesso, l’ho desiderato davvero molto.
A presto spero, non vedo l’ora di entrare per imbattermi in qualsiasi tuo progetto! |