Buonasera! Ti ricordi di me? Sono quella che lascia i papiri sotto ai tuoi capitoli!
Sarai felice (o anche no) di sapere che per questa storia ho dovuto prendere l'abitudine di leggere tutto d'un fiato il capitolo, poi riprenderlo dall'inizio e fare la recensione man mano, altrimenti non riesco a toccare tutti i punti che vorrei e onestamente, lasciatelo dire, non ti meriti una tale disattenzione.
Vado in ordine, ovviamente: ho adorato la descrizione dei vestiti estremamente meticolosa. L'immagine della stanza è perfettamente chiara, pulita, nonostante le lunghe descrizioni, e anche i dialoghi sono facili da attribuire al personaggio interessato. Bokuto in smoking bianco, comunque è la mia nuova cosa preferita nel mondo.
L'interesse che Atsumu e Oikawa nutrono nei confronti di Hinata mi stuzzica moltissimo e il fatto che lui stesso non abbia idea del perché risulti così fuori luogo in quell'ambiente, tengono tutto molto in tensione. Forse è stata solo una mia sensazione, non so nemmeno se fosse quello l'intento, devo per forza spiegarmi con un esempio: mi sembra di guardare un'animale in gabbia. Uno pericoloso, che però in questo momento non sta facendo nulla di strano, un po' come quando si va allo zoo e vedi i leoni che dormono a terra: sai che potrebbe staccarti la testa a morsi, ma lui per primo non ti presta l'attenzione necessaria. Sto divagando, ma il punto è che la sua presenza (di Hinata) mi ha tenuta sul filo del rasoio per tutto il capitolo.
In ogni caso, ho trovato estremamente intrigante il fatto che ci sia stato dato un assaggio dei ricordi di Hinata nel momento in cui il personaggio stesso ne prende atto e spero che questa cosa continuerà perché il flashback è perfettamente inserito nel testo, non risulta un modo impacciato di cambiare scena (sulla falsa riga di Dante che sviene da un girone all'altro, per capirci) ed è utile per mantenere lo strato di tensione di cui parlavo prima.
A questo punto del capitolo mi prostro per lo stesso motivo per cui l'ho fatto negli altri due: il commento scientifico da tuttologo di Oikawa (parlo di quando esprime la sua ipotesi sul farmaco per recuperare i ricordi) dà la misura di quanto sia studiata in profondità la trama, le piccole accortezze che nel complesso contribuiscono a dare veridicità ai fatti sono un insieme di perle che mi esaltano mentre leggo.
Ora, non mi soffermo sui singoli personaggi perché il commento sta già uscendo lungo quanto un poema, ma sintetizzo dicendo che la divisione in camerate la trovo azzeccatissima, perché le varie personalità sono mischiate in modo che in ogni occasione ci sia l'elemento statico, quello di conflitto e quello che "guida" l'azione, il che non era affatto facile e si tratta, secondo me, di un segno che la caratterizzazione dei personaggi da parte tua sia stata estremamente precisa.
Piccola parentesi per dire che ho apprezzato il dettaglio di Tsukishima germofobico (?) e che mi è mancato moltissimo Yamaguchi.
Finisco col dire che il plot twist di Osamu traditore e di quello che, no spoiler, penso che sia un Iwaizumi traditore, mi hanno fatto sorridere come una pazza mentre leggevo. Mia madre si è preoccupata che avessi mal di pancia... Che dire?
Chiudo con un piccolo appunto, sempre dettato dal gusto personale, liberissima di ignorare a piedi pari la mia opinione :')
Ho trovato il testo un po' più forzato del solito, meno scorrevole. Ho notato che il registro linguistico è più ricercato di quello dei capitoli precedenti, ma penso che questo alzare l'asticella abbia rotto l'equilibrio tra fluidità e particolarità dei termini che invece di solito mantieni perfettamente. L'ho notato in particolare nelle digressioni (chiaramente non faccio riferimento a termini descrittivi come i colori), non tanto nei dialoghi, e solo una volta superata la prima parte (per intenderci: fino al primo quadro rosso tutto liscio, dopo quello ha cominciato a stridere un po'). Personalmente sotto questo aspetto ho preferito i primi capitoli, anche perché c'è da dire che una situazione come quella della prima parte, dove ci sono molti personaggi che si muovono contemporaneamente nello stesso ambiente, un linguaggio semplice è fondamentale per capire tutti i passaggi.
Tutto qua, e scusami infinitamente per il poema, giuro che non volevo scrivere una cosa tanto lunga, ma è venuto fuori così, che devo fare?
Come sempre mi auguro di leggere il seguito al più presto, rinnovo i complimenti per la storia spettacolare e ci vediamo al prossimo mega-commento (ormai mi sono affezionata, mi dispiace ;))
-LB |