Recensioni per
Hibiscus
di ChrisAndreini

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/09/20, ore 11:57
Cap. 1:

VIII Posto - Hibiscus di ChrisAndreini

Titolo: 5/5
Questo titolo mi è piaciuto tantissimo. Credo che sia davvero perfetto per questa storia e per il suo contenuto, la visione di un vero e proprio sistema in cui si celano una serie di personalità contrastanti e in parte contraddittorie. Sono una grande amante del linguaggio dei fiori, quindi sicuramente ho apprezzato l’idea molto originale d’inserire un elemento simile all’interno di una vicenda tutt’altro che felice. Questa dicotomia l’ho davvero molto stimata, complimenti.

Grammatica e stile: 8/10
Ci sono alcuni errori grammaticali che preferisco segnarti. Spesso sono errori di distrazione o di battitura, ma vi sono anche delle sviste dal punto di vista della consecutio temporum.
[…] bambina di sette anni premuta con forza nel pavimento […] Sarebbe sul pavimento.
[…] che ancora teneva meccanicamente tra mani […] Errore di distrazione. Tra le mani.
[…] a ad aprire finalmente […] Errore di distrazione, c’è una a di troppo.
[…] non significava necessariamente che aveva un incarico per May in particolare […] Generalmente in un contesto narrativo non colloquiale si preferisce l’utilizzo del congiuntivo. Che avesse un incarico.
[…] e un’altro po’ di autocommiserazione. Credo sia un errore di battitura, ma c’è un apostrofo di troppo. Un altro po’.
[…] May non capì cosa stessa guardando, e non le importava particolarmente. Errore di battitura, stesse guardando.
[…] senza stingere la mano di Samson […] Errore di distrazione, stringere.
[…] a farle bruti scherzi […] Errore di distrazione, brutti scherzi.
[…] casa e prendere un aspirina […] Anche qui c’è un mancato apostrofo, un’aspirina.
[…] E poi non era poi così stanca […] V’è una ridondanza dell’avverbio di tempo poi.
[…] Quasi peggio di Marika. Quasi […] Manca il punto fermo.
[…] posto a un altra coinquilina per tornare a dormire. Manca un apostrofo. Un’altra coinquilina.
[…] Se provavano a scappare, sarebbero finiti così. […] V’è un errore nella concordanza della consecutio temporum, sarebbe “se avessero provato a scappare”.
[…] Mer Maya dai tuoi racconti […] Errore di battitura, per Maya.
Per quanto riguarda lo stile ho trovato un buon utilizzo della punteggiatura, nonostante a volte vi sia un abuso della virgola che risulta superflua. In qualche occasione ho riscontrato dei periodi un po’ troppo lunghi, durante i quali si perde un po’ il senso logico della frase, ma in linea di massima posso dirti che la lettura scorre molto bene e le parti descrittive sono curate con dovizia di particolari, indi per cui mi ritengo soddisfatta.

Caratterizzazione dei personaggi: 12/15
Dunque, la caratterizzazione c’è ed è anche molto apprezzabile, tuttavia vi sono dei punti per i quali mi piacerebbe soffermarmi di più per spiegare il motivo di tale punteggio.
Credo che questo sia molto dipeso dal bonus da te utilizzato, ma a volte risulta molto complicato comprendere ed analizzare l’introspezione di tutte le personalità di Margo, di cui si evidenzia May, che almeno in questa storia risulta determinante per i fini narrativi.
Sia ben chiaro, i personaggi si comprendono e addirittura rappresentano dei temi fissi, solo che molti di loro non ritengo che siano approfonditi abbastanza da poter comprendere a pieno le motivazioni principali della protagonista: le personalità che possiede, dalla prima all’ultima, sono state create per ovviare a delle mancanze della vera Margo, indi per cui May è nata per proteggerla, Marika per fare in modo che non mostrasse traumi con l’altro sesso e via discorrendo, ma di tutte queste solo May è quella sulla quale ti sei davvero soffermata – ed in parte anche Marika, che però poi si perde senza lasciare altra traccia.
Anche Sammy, che ammetto ho molto apprezzato all’interno della storia, è un personaggio che mi sarebbe piaciuto vedere un po’ più approfondito e delineato, così come le motivazioni che spingono Rachel ad agire in quel modo. Per quel che ho potuto constatare, questa storia ha un potenziale enorme, ma sarebbe più adatta ad una vera e propria long con la quale saresti sicuramente in grado di gestire meglio tutte le introspezioni senza lasciare dubbi nel lettore. Anche le stesse figura di Maddy e Maya sarebbero veramente interessanti se analizzate più nel dettaglio, mentre qui vengono accennate senza poter dar loro una vera e propria forma.
Quando si tratta d’introspezione, la prima cosa che mi piace osservare è quanto il flusso dei pensieri del protagonista incida a livello di trama e intreccio. Questa cosa, in questo racconto, viene analizzata molto bene, May pensa a qualcosa e quella cosa è come se divenisse reale, si materializzasse. Persino i battibecchi tra lei e Marika li ho apprezzati molto, mi ha reso ben chiara l’immagine di due personalità in costante lotta tra loro, ma votate entrambe allo stesso scopo, ossia quello di pretendere di diventare ognuna la personalità dominante. È sicuramente un punto di vista affascinante che, se fosse stato approfondito un po’ di più, avrebbe sicuramente reso la storia molto coinvolgente.
Nonostante queste mie considerazioni – che non vogliono assolutamente sminuire il valore della caratterizzazione generale – ritengo che questa storia sia comunque molto ben esaminata dal punto di vista dell’introspezione complessiva.

Originalità: 9/10
Allora, anche qui ho da fare alcune considerazioni che però credo che in parte derivino sempre dall’utilizzo del bonus. A volte, specie in alcuni punti particolari della storia, mi sono un po’ persa, non comprendendo per bene la trama e ritornando in più punti per cercare d’afferrare un po’ l’intreccio.
La trama è sicuramente molto complessa, il che rende difficile inquadrare subito il contesto narrativo: si comprende facilmente che May sia una specie di sicaria, quella che si sporca le mani e che fa in modo che Margo resti protetta, ma non si evincono particolari importanti sulla missione che deve svolgere, e molte cose rimangono irrisolte senza che vi sia uno scioglimento finale. Alcune scene, per esempio il primo incontro con Sammy, risultano molto ben sviluppate, altre invece appaiono un po’ velata d’un alone di mistero che però non si sviluppa e non lascia capire al lettore quella scena dove andrà a parare. Mi spiego con un esempio: nel momento in cui Marika si “ribella”, specificando che lei non è solamente un oggetto e che ha voglia di “emanciparsi”, ci si aspetta subito che quella scena porti ad un ragionamento più profondo, una successione conseguente a quanto detto in precedenza. Invece rimane lì, senza evolversi ulteriormente.
Comprendo pienamente che, in soli tre capitoli, sviluppare una trama perfettamente coesa con la presenza di così tanti “personaggi” – anche se sono personalità – non è per niente facile, anzi io personalmente non credo ne sarei affatto in grado. Per cui, nonostante il poco spazio, io ritengo che tu abbia fatto comunque un gran bel lavorone, sono davvero contenta.

Utilizzo del bonus: Disturbo dissociativo dell’identità {+2} + Disturbo schizoide di personalità {+2}
Neanche a dirlo, qui il bonus Disturbo dissociativo dell’identità c’è ed è forse quello più presente all’interno di tutte le storie. Si percepisce perfettamente quanto lavoro tu abbia svolto per rendere il tutto il più verosimile possibile e ti posso assicurare che questo punto è davvero evidentissimo e trattato in maniera esemplare.
Il disturbo dissociativo dell’identità è sicuramente il tema portante di tutta la vicenda, è alla base delle personalità di Margo ed è il filone conduttore della vicenda: Margo, May, Marika, Maddy, Maya, sono tutti personaggi che s’interfacciano all’interno della storia, costituendone l’impalcatura portante.
Anche la presenza di questi frequenti mal di testa, di questo isterismo perpetuo che sembra cogliere Margo nei momenti in cui appaiono May e Marika, tutto richiama perfettamente la sindrome sopracitata, mostrando splendidamente tutte le peculiarità che di solito sono appannaggio di questi individui.
Anche il Disturbo schizoide di personalità è sicuramente presente ed è parte integrante della storia, anche se si associa molto più fedelmente a May piuttosto che a tutte le altre personalità. Per quanto riguarda il Disturbo istrionico della personalità, invece, l’ho riscontrato in pochissimi accenni a Marika, ma non è abbastanza approfondito da poter stilare una vera e propria valutazione su di esso, in quanto rimane sullo sfondo senza prendere una vera e propria parte sullo svolgimento della vicenda, che rimane sconnessa dal filone principale e non granché approfondita, indi per cui – purtroppo – non sono proprio riuscita ad inserirla nel bonus.
Nonostante ciò, ritengo che tu abbia fatto davvero un lavoro grandioso con le altre due, brava.

Gradimento personale: 4.5/5
La storia mi è piaciuta un sacco. Da quando, alcuni anni fa, ebbi il colpo di fulmine con Split, ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto molto analizzare molto di più l’aspetto dovuto al disturbo dissociativo dell’identità, e questa tua storia è davvero molto avvincente e affascinante. Alcune questioni irrisolte mi portano a sperare che tu possa continuarla, analizzando quei personaggi che non hai avuto la possibilità di analizzare con maggiore attenzione, ma soprattutto mi piacerebbe sapere qualcosa di più su Rachel, su quello che, come pensa, etc.
È un personaggio sicuramente molto intrigante, sarebbe bello poter continuare la storia e vedere quale mistero si cela dietro questa figura.
Ti dico subito che, qualora tu decidessi di continuarla, mi avresti senza dubbio come tua lettrice!

Totale: 42,5