Ciao tesoro!
Eccomi finalmente qui da te per recensire questa storia.
Come mi sembra di averti già detto, il titolo “Niente cena per Nagini” mi piace moltissimo e mi incuriosisce un sacco.
Devo ammette che non ricordo la morte di Charity Bubage nel libro (sì, prima o poi dovrò farmi forza e rileggergli tutti e sette perché ho veramente dei grossi buchi di memoria), ma nel film è stato uno dei momenti che mi ha più toccato all’interno della saga, soprattutto quando, appunto, Voldemort dà in pasto il suo cadavere a Nagini.
Questo primo capitolo si apre proprio qualche istante prima che il Signore Oscuro la uccida, quando la fa fluttuare sopra il tavolo dove sono riuniti i Mangiamorte.
Anche in questo caso, la donna, non appena nota Piton tra i presenti, pronuncia quel balbettante: "Ss-severus, ti prego... siamo amici”. Non voglio neanche immaginare come Charity Bubage si possa essere sentita in quel momento: dopo essere stata torturata, la stanno esponendo come un qualunque pezzo di carne di fronte ad una folla affamata. È consapevole che la sua fine ormai è vicina, ma, ecco, come un miraggio, vede un volto amico e si aggrappa con le ultime forze che ha a quella flebile speranza che lui possa fare qualcosa per salvarla.
Ed è proprio in questo momento qui che la tua storia si discosta da quella che conosciamo.
Nel udire quel “ti prego” e quel “siamo amici”, la mente di Piton non può non pensare a due persone care che ormai ha perso, cioè Albus e Lily, e in questo caso, no, non può far finta di niente. Non riesce a fingere di non provare nulla mentre Voldemort sta per eliminare un’altra persona amica.
Il Signore Oscuro naturalmente si rende conto di quel piccolo spasmo sul suo viso e quindi gli chiede se è vero, se loro due siano veramente amici.
Mi piace che Severus si prende qualche istante per ricordare i momenti felici che ha trascorso insieme a Charity: momenti dove non c’è mai stato qualcosa di particolare, ma che, se ci pensa bene, dimostrano che per lui c’è qualcosa che va oltre l’amicizia.
Ma come si fa a spiegare qualcosa di così complesso a qualcuno come Voldemort? Non si può proprio, quindi si limita semplicemente a dire che è una donna con la qualche ci si è divertito qualche volta perché non vi erano altre compagnie femminili interessanti a Hogwarts.
Sembra che quest’ affermazione renda più che felice Voldemort che, desideroso da tempo che Piton si trovi una qualche forma di “svago” per poterlo finalmente vedere un po’ più umano, gli concede di prendere Cherity sotto la sua custodia e decidere lui stesso che cosa fare con lei.
Trovo questo passaggio molto verosimile: alla fine Voldemort non è una persona che si può ritenere completamente sana di mente, quindi ci sta proprio che possa cambiare idea in maniera così repentina e graziare qualcuno che aveva pensato di uccidere fino a qualche secondo prima. Penso che questo sia uno dei tratti che lo renda tanto pericolo e incuta maggior timore in tutti, persino i suoi Mangiamorte.
Menzione d’onore a quel "Dovrai tardare la cena, Nagini” che si collega così bene al titolo della storia.
Mi piace molto che, mentre la prima parte del capitolo viene descritta partendo dal punto di vista di Piton, la seconda parte, invece, viene vista da quello di Charity.
Dopo tutto quello che ha già dovuto passare, penso che non sia semplice dover sopportare anche le angherie e battutine di Bellatrix e Lucius Malfoy.
Non reagisce a tutto quello che le fanno, forse perché troppo stanca per opporsi o forse perché sa che sarebbe semplicemente inutile. Tira fuori però la rabbia che ha in corpo solamente quando Severus va a trovarla nella sua cella e, come se nulla fosse, gli spiega di avergli portato una pozione curativa, un antidolorifico e un rimedio specifico nel caso sia stata morsa dal serpente. La danno quasi fastidio questo genere di attenzione, soprattutto se accompagnati da quel tono di voce da professore, così freddo e distaccato, con il quale lui le sta parlando.
Mi fa piacere che anche lei si prende qualche istante per ricordarsi i momenti trascorsi insieme, magari chiacchierando dei propri autori preferiti o giocando a qualche gioco. Per lei, Severus è sempre stato un amico e, nonostante ora si trovi tra le file dei Mangiamorte, lei non riesce a vederlo diversamente da questo. È proprio vero, quando si vuole bene a una persona, questo sentimento non può scomparire da un minuto all’altro perché questo ha fatto qualcosa di tremendo, di abominevole. È qualcosa che rimarrà sempre dentro di noi ed è proprio perché sappiamo che non andrà mai via che fa così tanto male.
Nel ripensare a questi momenti, Charity si rende conto che, a volte, anche lei ha pensato che potrebbe esserci qualcosa di più tra di loro, proprio per questo quel "Mi sono divertito qualche volta con lei" detto qualche ora prima le ha fatto molto più male di tutte le torture subite.
Mi piace che ci sia un momento di silenzio dopo quel “Severus” che gli dice quando ormai lui sta uscendo dalla porta. È un silenzio veramente carico di parole, come un “Grazie” per averle salvato la vita o un “Come hai potuto?” per tutto quello che aveva fatto a partire dalla morte di Silente, ma alla fine lei decide per un “Sei davvero bravo a mentire”.
Mi piace che il capitolo termini con quel “Scoprirò esattamente in cosa sai mentire, Severus”. Come dicevi tu, infatti, Charity sembra molto caparbia e certamente vuole scoprire cosa nasconda il suo amico perché non ci sta a credere che abbia fatto un cambiamento così repentino così facilmente. In più, penso che sia fantastico per mettere nel lettore ancora più voglia di leggere.
Da parte mia, posso dirti che ho adorato questo primo capitolo. Ho trovato la storia davvero originale e penso che sia davvero interessante vedere come Severus si relazionerà con Charity, dovendo fare in modo che lei non rovini tutta la sua copertura.
Come sempre, il capitolo è scritto benissimo (quindi sta tranquilla) e non ho trovato nessunissima tipologia di errore.
Ora sono veramente curiosa di andare avanti con la lettura e, soprattutto, vedere se alla fine saranno “rose e fiori”.
Continua così, tesoro!
Un mega abbraccio,
Jodie |