Recensioni per
Tempesta che porta via il silenzio
di _Il colore del vento_

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/11/20, ore 16:40

È inaccettabile che io venga a recensire una storia che ho amato così tanto con tre mesi di ritardo, non è vero? Lo so, ma tu ormai mi conosci (mi conosci benissimo!) e sai che ti devi rassegnare alla mia costante disorganizzazione (❤).
Questa storia è stata un colpo al cuore quando l’ho letta per la prima volta e adesso, rileggendola, mi sono lasciata trasportare con lo stesso coinvolgimento – perché tutto quello che scrivi è semplicemente magnifico, Ele!
Questo “Sirius in tempesta” è un Sirius che amo particolarmente, perché è riflesso del personaggio che ho sempre immaginato – e, soprattutto, è lo stesso Sirius che hai dipinto nelle altre tue storie, perché sei sempre di una coerenza meravigliosa quando si tratta di lui ed io non faccio alcuna fatica a trovare il filo rosso che collega tutte le storie!
Ho adorato che il suo viaggio attraverso il mare sia stato accompagnato anche da un “viaggio mentale”, da riflessioni che lo hanno condotto alla sola certezza di esser destinato a tornare a casa – a quello stato di angoscia che mai potrà smettere di abitare la sua anima.
È un Sirius che non vede possibilità di felicità oltre l’orizzonte, che vuole illudersi, vuole credere di sentire una pace che in realtà non gli appartiene – e come potrebbe? È tormentato da questi fantasmi del passato che continuano a raggiungerlo (i ricordi con Reg riescono sempre ad intenerirmi, hai un modo unico di trattare questo legame!), un continuo monito di ciò che ha perso e della serenità che non potrà mai conquistare.
Mi è piaciuto moltissimo come tu abbia posto l’accento sul sentirsi libero in un gioco di prospettive assolutamente sconfortante: sì, fisicamente è libero – pronto ad allontanarsi dalla cella in cui è stato rinchiuso per anni – ma mentalmente è bloccato in una condizione priva di vie d’uscita.
Sei stata bravissima nell’esplicitare questo concetto, la consapevolezza della presenza di una tempesta che è sempre pronta a stravolgerlo: è meraviglioso che Sirius stesso sia perfettamente a conoscenza di quanto irreali siano le sue sensazioni ma che, nonostante questo, preferisce illudersi e crogiolarsi nel tepore dei colori caldi (stupende le descrizioni di questo luogo che lo proiettano in uno scenario completamente opposto alla cupezza di Azkaban!) in attesa del momento in cui dovrà far ritorno a casa – è qui che emerge la forza di questo personaggio.
Credo che Sirius, dopo la morte di James, non sia mai più stato libero (costretto ad una vita a metà senza la sua parte migliore!) e ho amato ritrovare questo suo tormento nella tua storia. Soprattutto, ho adorato la netta contrapposizione tra l’atmosfera tranquilla in cui è immerso e il tumulto che si porta dentro, in una perfetta enfatizzazione della sua inquietudine!
Quindi sì, ecco, io questa storia l’ho amata in ogni più piccola sfaccettatura e ovviamente finisce tra le mie preferite – dopo mesi, però arriva anche nella mia lista!
Sei stata spettacolare, come al solito, ed io spero di non far passare un’altra eternità prima di recuperare le altre storie!
Un abbraccio enorme! ❤

Recensore Junior
24/09/20, ore 17:37

Ormai mi hai conquistata, seriamente. 
Adoro Sirius e ogni cosa che lo riguardi, e questa shot è semplicemente magnifica. Delicata, poetica, tempestosa. In questa storia presenti una psicologia del personaggio complessa, sicuramente condizionata dagli anni di prigionia e dai lutti che hanno segnato gran parte della sua giovinezza ormai sfiorita. Il fatto che sia libero, non implica necessariamente che si senta effettivamente libero, concetto che rimarchi molto bene quando si chiede se mai sarebbe ritornato a casa, che si potrebbe intendere come quel posto inospitale che nel bene e nel male -effettivamente solo nel male- lo ha cresciuto. 
Hai reso benissimo le sue contraddizioni e sfaccettature, quel momento un po' incerto prima della tempesta, la sensazione di stare in bilico su un filo sottile che ritarda un'inevitabile caduta. 
Ti faccio i miei complimenti. Sei bravissima.
A presto! 

Recensore Veterano
21/08/20, ore 14:53

Ma quanto sono contenta di averti dato questo prompt, Ele Malcontenta dei miei stivali?!

Nonostante non avessi specificato il personaggio, in cuor mio, sapevo che avresti scelto Sirius perché, insomma, chi è più inquieto di Sirius Black? 
È bellissimo il momento in cui hai scelto di ambientarlo, il momento della fuga da Hogwarts con Fierobecco, con lo sconfinato mare delle Azzorre a far da sfondo a questa storia. 
Tra l'altro, trovo il mare una metafora perfetta per l'inquietudine, con le onde che sono in grado sia di dar pace sia di far scuotere gli animi.

C'è pace ma solo temporanea perché c'è soltanto l'urgenza di "frapporre quanta più distanza possibile tra sé e la sua prigionia". C'è sempre l'ansia, l'inquietudine, di essere preso ancora. C'è la provvisorietà della pace ad animare un cuore inquieto come il suo. 
Gli orrori di Azkaban sono lontani ma restano uno spettro. 
C'è una libertà alla quale Sirius non aveva nemmeno pensato così annebbiato dagli impulsi di vendetta.

Ho amato il riferimento a Regulus perché, come riesci tu a rendere il rapporto tra questi due fratelli apparentemente tanto diversi ma nel profondo così uguali, non riesce nessuno.
Questa domanda, questa sensazione di viaggiare verso un nuovo mondo, è perfetta per chi, come loro, è cresciuto in una casa in cui la libertà non sembra una strada davvero possibile.
La rivelazione di Sirius, quella risposta che ora trova nella libertà, arriva dopo anni, dopo una vera prigione, dopo catene che gli hanno imbrigliato i polsi.

Il senso di libertà per un inquieto come lui, per lui che è rimasto solo, senza Regulus, senza James, senza Lily, dura un secondo perché Sirius sarà sempre tormentato da quelli che non è riuscito a salvare, da quelle morti che pesano sulla sua coscienza più di ogni altra.
E, Ele, che ti devo dire se non che ho avuto la pelle d'oca in questi passaggi, quando descrivi la condizione esistenziale di Sirius, non del Sirius scanzonato pre 1981, ma del Sirius della saga, tormentato da sensi di colpa e vendetta? Quanto è brutalmente realistica questa frase: 

"I suoi morti, almeno, viaggiano veloci e il passato già lo attende dove non ha ancora messo piede e, ovunque, sempre lo attenderà".

È la descrizione perfetta della sua vita o, comunque, di quella parte della sua vita che va dalla sua permanenza ad Azkaban alla morte. 
Infine, gli echi fenomenali di quel suo futuro ritorno a Grimmauld Place (quell'eterno ritornare al suo punto zero) ed i presagi della sua sorte futura sono stati perfetti per concludere questa storia di un uomo che, forse, non è mai stato libero davvero dai suoi fantasmi.

Tu sei proprio fatta per scrivere dei Black. Hai un modo di trattare Sirius, di dar forma alle sue inquietudini, ai suoi (innumerevoli) tormenti tale che ormai non riesco a leggere di Sirius se non da te.
Detto ciò, continuerò a darti prompt a manetta, forse sui Black, forse no, perché AMO il tuo stile.
Ciao, amica,
a molto, molto, molto presto
la tua fan n. 1!

Recensore Master
19/08/20, ore 19:07

Ciao, cara ♥︎

Eccomi qui a recensire questo gioiellino. Non scusarti per riproporci sempre Sirius, alla fine ognuno hai i suoi (io vi propongo sempre i Mangiamorte XD) e tu scrivi di lui magnificamente, quindi per favore non fermarti ♥︎

Anche questa volta ci regali una storia di rara bellezza, delicata ma incisiva, evocativa ma quasi tetra, come giustamente penso che siano i pensieri di Sirius, pensieri intricati ma che contengono sempre un germe di inquietudine e latente oscurità - d'altronde, di cognome fa sempre "Black". Inoltre, è un Sirius che riemerge da una situazione inimmaginabile fatta di stenti e privazioni e sacrifici e dolore, prima con gli anni di Azkaban, e poi con il periodo che trascorre da latitante, quando cerca di uccidere Peter/Crosta. Tu fai attenzione ai dettagli e poni l'attenzione sulla sensazione di libertà, di Sirius, ma la libertà che lui si conquista al termine del Prigioniero di Azkaban, quando si è finalmente chiarito con Remus e ha potuto conoscere e abbracciare Harry. Solo in quel momento Sirius sente di essere veramente libero, quando decide di lasciarsi alle spalle la vendetta, e tutto ciò che lo aveva pesantemente tormentato in precedenza. La sua è però una libertà effimera e che dura un secondo, perché la guerra (con la sua tempesta) è dietro l'angolo e attende tutti loro, volente o nolente. È con malinconico affetto e rimorso che Sirius ripensa a suo fratello Regulus, tra l'altro, a quei momenti del passato che sembrano quasi appartenere ad un'altra persona, e che sicuramente arrivano da un momento della sua vita ormai lontano e perduto. La libertà è un concetto da sempre anelato, forse una libertà anche dalla coercizione di una casa importante e opprimente come Grimmauld Place e dalla loro famiglia, e da tutti gli obblighi che da sempre si sono portati sulle spalle - obblighi che sono finiti interamente sulle spalle di Regulus, quando Sirius se n'è andato, e che Regulus non è riuscito purtroppo a sostenere. 

Complimenti perché ci hai regalato una storia bellissima, uno spaccato nei pensieri di Sirius che sei riuscita a ricostruire con maestria e poesia ♥︎

A presto,
con affetto Marti ♥︎

Recensore Junior
18/08/20, ore 22:52

VABBE'.
la mia pausa studio non è mai arrivata, io il programma non l'ho mai finito ma comunque questa storia l'ho letta con gusto. Che dire...che storia incredibile!
Come ben sai per me Sirius è un richiamo inarrestabile, leggere di lui proprio mi piace - quando la storia è ben scritta come la tua, poi, diventa una esperienza davvero appagante. Il tuo stile è davvero particolare e bello, più che leggere una prosa mi pare di trovarmi di fronte ad una poesia. Adoro come la scelta delle parole sia perfettamente calcolata, anche se il tuo modo di scrivere ogni tanto si trascina un pochino di ridondanza io non sarei riuscita a mettere una parola in più o in meno di quelle che hai scelto di metterci tu. Chapeau. Il prompt è centrato alla grande e tra l'altro, adoro il modo in cui tu riesci a donare profondità a Sirius (che purtroppo viene molte volte appiattito ad un uomo immaturo e sconsiderato), rendendolo un animo riflessivo e tormentato. Bello anche il riferimento al tornare a casa, nocciolo dell'essere di Sirius, luogo attorno a cui si snoda la sua esistenza (personalmente lo considero un po'il fil rouge tra tutte le tue storie) e ho apprezzato anche il rimando a Regulus (OVVIAMENTE). Devo dire che la visione che traspare di lui da questa Fanfiction è leggermente più morbida da quella che è realmente la considerazione che Sirius ha di suo fratello nel canone, ma non per questo l'ho trovata meno realistica (del resto, si tratta pur sempre di suo fratello). In realtà i veri motivi dietro la morte di Regulus vengono svelati solo dopo la faccenda del medaglione, per cui Sirius muore con la convinzione che suo fratello sia una persona malvagia e vigliacca (altra cosa struggente che sarebbe bello approfondire, mi sa che ti ho lasciato un altro mezzo prompt). Ad ogni modo, sono davvero molto contenta di averla letta- continua così.
Un bacio, Otago

Recensore Junior
18/08/20, ore 10:43

Ciao!
felicissima di ritrovarti, e proprio con Sirius! visto che si parte da una frase della Bronte, che adoro, non posso che iniziare dicendo che ho adorato l'uso che ne hai fatto e come per tutto il testo le riflessioni di Sirius rimandino alla tempesta, l'agonia del ritorno al passato, ad affrontare i propri fantasmi, me lo vedo errante come Heathcliff sulla Brughiera. Il tema della Libertà è per questo personaggio fondamentale, visto che passa tutta la vita ad agognarla disperatamente, ed è il principale motivo per cui ha lottato tanto: libertà di viverla come voleva, libertà per i diritti suoi e dei suoi amici di vivere lontani da una società Purosangue, libertà da un'accusa di omicidio, libertà da Azkaban. E leggerlo per un paio di righe quasi sereno, ad illudersi per qualche giorno di poter essere libero, è bello nonostante l'amaro in bocca che rimane a pensare a come la storia procederà. E' bello che abbia pensato a Reg, anche se solo citato hai delineato anche lui alla perfezione - come sempre- con poche, perfette parole.
Il qualche modo leggendo la tua descrizione e la frase d'inizio mi è tornata l'immagine di Heathcliff che cerca senza sosta il fantasma di Caterina, e che poi viene trovato morto bagnato dall'acqua della tempesta entrata dalla finestra che aveva lasciato aperta, anche se la situazione è del tutto diversa, Sirius è perseguitato allo stesso modo, nella mia testa in particolare dal ricordo di James, credo, ma anche Reg e i vecchi compagni dell'Ordine.
come sempre hai usato un linguaggio ricco e adeguato al contesto, fila tutto alla perfezione e alla fine del testo rimane la voglia di leggerne ancora ;) grazie di questi scorci sui Black che ci regali, un abbraccio e alla prossima!
(Recensione modificata il 18/08/2020 - 10:45 am)

Recensore Master
18/08/20, ore 02:03

Ciao! Incredibilmente mi trovi a leggere di Sirius Black che amo con lo stesso ardore del quadro di Walburga... 😅

Però amo immensamente Regulus, con la venerazione di Kreacher, e quindi finisce che gira e rigira Sirius salta fuori spesso (troppo) nelle mie letture. Quando sono così belle e Angst è anche un piacere. Ho adorato l'ambientazione e il modo in cui hai sfruttato il prompt.
L'ambientazione alle Azzorre, il sole e il mare con l'attesa della tempesta richiama il prompt in senso letterale, ma poi c'è il riferimento alla guerra, al ricordo dei morti (che sono più dei vivi) che arriva veloce e non può non finire a Grimmauld Place.
Sinceramente non ho mai pensato l'accostamento tra l'anno in giro per il mondo con Fierobecco e poi il suo finire nella casa da cui era fuggito, è stata un'immagine molto potente che ha smosso un po' anche il mio cuore da Mangiamorte.
Altra bellissima scena (per me adesso sarà Canon) è la lezione di geografia con il mappamondo di Orion Black. Hai questa capacità di fare vivere i luoghi attraverso piccoli dettagli che è impressionante. Il dito di Sirius che corre lungo il mappamondo e quasi sembra di sentirla la sua brama di libertà tra quelle pareti polverose e piene di regole asfissianti. Regulus non riesce nemmeno a rispondere, non riuscirà a ribellarsi e troverà la libertà solo nel combattere la tempesta. Curioso che morirà annegato e questo Sirius nemmeno lo scoprirà. 😭😭😭
Complimenti vivissimi per questa piccola perla e per il modo incantevole in cui hai sviluppato il prompt.
Sono felicissima di aver scoperto un'autrice tanto talentuosa. ❤️
Un abbraccio
Sev

Recensore Master
18/08/20, ore 00:51

Ciao cara Ele ^^

Hai sempre questa deliziosa abilità di catturare attimi, di ripresentarceli e di farceli rivivere sotto una luce nuova, cogliendo ogni sfumatura dell'anima.
Hai giocato molto bene sulle antitesi; la luce della libertà si contrappone a quella della prigionia, il sogno si contrappone alla realtà, ma al momento della liberazione avviene una piacevole sovrapposizione per Sirius.
Si avvertono chiaramente i polmoni di Sirius respirare l'aria della libertà, una libertà che deve ancora realizzare pienamente, dopo dodici anni di Azkaban è incredulo e confuso.
Il termine pace è messo ben in evidenza, è una pace che fa riferimento al prompt e che lascia spazio ad una tempesta che sente già molto vicina.
Perde la cognizione dello spazio e del tempo, la sua unica meta è vagare lontano dalla prigione, lasciare che il mare e tutta la vita che ora lo circondano rimpiazzino lo strazio che ha vissuto ad Azkaban.
La sua è una libertà associata ad una vendetta che brama da dodici anni verso chi lo ha ingiustamente rinchiuso in prigione. È la stessa libertà che persone a lui care non hanno avuto il tempo di assaporare prima di una morte ingiusta, perché perseguitate dal male; Sirius perciò non riesce a riscoprire la pace della libertà, si lascia sovrastare dalla malinconia. È cresciuto velocemente Sirius, ha alle spalle un passato difficile, non crede perciò nella pace duratura; direi quasi che tu lo abbia dipinto come un uomo lungimirante, le esperienze, seppur ancora molto giovane, gli hanno consentito di maturare saggezza.
È molto bello l'accenno in modo molto originale al tema del viaggio e del ritorno a casa, spinto da ricordi felici e malinconici (è un tema classico che offre spessore alla tua raccolta).
Alludi alla battaglia finale attraverso la metafora della tempesta che si manifesterà in pioggia.

È sempre un piacere leggerti e io parto pervenuta (sperando che in un angolino del cuore risuonino in futuro le mie parole), ti prego non cancellare questo gioiellino. ❤

Spero di riuscire a tornare presto da te!
Un grande abbraccio
-Vale (sempre tua fan)