Ma quanto sono contenta di averti dato questo prompt, Ele Malcontenta dei miei stivali?!
Nonostante non avessi specificato il personaggio, in cuor mio, sapevo che avresti scelto Sirius perché, insomma, chi è più inquieto di Sirius Black?
È bellissimo il momento in cui hai scelto di ambientarlo, il momento della fuga da Hogwarts con Fierobecco, con lo sconfinato mare delle Azzorre a far da sfondo a questa storia.
Tra l'altro, trovo il mare una metafora perfetta per l'inquietudine, con le onde che sono in grado sia di dar pace sia di far scuotere gli animi.
C'è pace ma solo temporanea perché c'è soltanto l'urgenza di "frapporre quanta più distanza possibile tra sé e la sua prigionia". C'è sempre l'ansia, l'inquietudine, di essere preso ancora. C'è la provvisorietà della pace ad animare un cuore inquieto come il suo.
Gli orrori di Azkaban sono lontani ma restano uno spettro.
C'è una libertà alla quale Sirius non aveva nemmeno pensato così annebbiato dagli impulsi di vendetta.
Ho amato il riferimento a Regulus perché, come riesci tu a rendere il rapporto tra questi due fratelli apparentemente tanto diversi ma nel profondo così uguali, non riesce nessuno.
Questa domanda, questa sensazione di viaggiare verso un nuovo mondo, è perfetta per chi, come loro, è cresciuto in una casa in cui la libertà non sembra una strada davvero possibile.
La rivelazione di Sirius, quella risposta che ora trova nella libertà, arriva dopo anni, dopo una vera prigione, dopo catene che gli hanno imbrigliato i polsi.
Il senso di libertà per un inquieto come lui, per lui che è rimasto solo, senza Regulus, senza James, senza Lily, dura un secondo perché Sirius sarà sempre tormentato da quelli che non è riuscito a salvare, da quelle morti che pesano sulla sua coscienza più di ogni altra.
E, Ele, che ti devo dire se non che ho avuto la pelle d'oca in questi passaggi, quando descrivi la condizione esistenziale di Sirius, non del Sirius scanzonato pre 1981, ma del Sirius della saga, tormentato da sensi di colpa e vendetta? Quanto è brutalmente realistica questa frase:
"I suoi morti, almeno, viaggiano veloci e il passato già lo attende dove non ha ancora messo piede e, ovunque, sempre lo attenderà".
È la descrizione perfetta della sua vita o, comunque, di quella parte della sua vita che va dalla sua permanenza ad Azkaban alla morte.
Infine, gli echi fenomenali di quel suo futuro ritorno a Grimmauld Place (quell'eterno ritornare al suo punto zero) ed i presagi della sua sorte futura sono stati perfetti per concludere questa storia di un uomo che, forse, non è mai stato libero davvero dai suoi fantasmi.
Tu sei proprio fatta per scrivere dei Black. Hai un modo di trattare Sirius, di dar forma alle sue inquietudini, ai suoi (innumerevoli) tormenti tale che ormai non riesco a leggere di Sirius se non da te.
Detto ciò, continuerò a darti prompt a manetta, forse sui Black, forse no, perché AMO il tuo stile.
Ciao, amica,
a molto, molto, molto presto
la tua fan n. 1! |