Ciao, perdona questo clamoroso ritardo, ma ultimamente la scuola e la famiglia (sempre di più) non mi danno alcuna tregua. Ma comunque. Ho letto il capitolo il giorno in cui è uscito (alla vigilia del quinto anniversario) però non ho trovato abbastanza tempo per poter recensire bene. Perdona se ogni volta il format delle recensioni cambia, ma non riesco a mantenere un ordine mentale, credo.
Mi è piaciuto parecchio quando Undyne si ritrova per un istante nella sua cucina con le macchie fresche di pomodoro che allestiscono la carta da parati, ricredendosi poi visto che il frutto è illeso.
Già dal primo capitolo mi ha incuriosito il fatto che Alphys sia la cuoca di casa, cosa parecchio particolare, considerando la sua esperienza nel Sottosuolo.
Sarò io idiota sicuramente, come sicuramente sarà spiegato tutto in questo capitolo, ma io sono una cretina e non ho capito da cosa si sia scatenato questo episodio erotico di Undyne. Altra cosa che non mi è risultata chiara è la questione della procreazione/copulazione/figliare o come dir si voglia. Poi in quest'ultimo caso non so il binomio di genere maschile e femminile valga anche per i mostri, considerando che alcuni di questi sono nonbinari (Napstablook, MK)
Alcuni consigli:
"pensieri di sorta" di ogni sorta/genere.
"la conclusione era rimasta la stessa: [...] avrebbe, sarebbe [...]" i tempi verbali della seconda parte della frase (quella dopo i due punti) non sono corretti considerando il tempo del verbo rimanere. Quindi avrei messo aveva, era zampillato,... visto che sono eventi già accaduti.
"[...] sopra a una scaletta che le permetteva di raggiungere il ripiano
della cucina e assistere la sua amata mentre le dava consigli su [...]" solo a me non era chiaro che il soggetto di "dare consigli" fosse Alphys? Io avrei messo "e assistere la sua amata dandole consigli"
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La descrizione mi è piaciuta da matti, si vede che sei veramente abile a dare idea dell'ambiente in cui si svolge questa scena.
Il panico di Alphys è chiaro, anche se secondo me non ben espresso: in genere in momenti di ansia tanto intensi non si è neanche in grado di formulare frasi coerenti, corrette o sensate, tanto meno elaborate come "l'attrezzo per le braccia, l'olio per la rotellina, il piccolo pennellino per i pannelli", oltre che essere ridondanti e innaturali. Immagino stesse parlando con se stessa, quindi non è necessario ricordarsi la funzione di ogni attrezzo. E piccolo pennellino è una ripetizione.
Quel "sta' calma, che è l'ottava volta che controlli" di Undyne non lo vedo come incoraggiamento, ma come tentativo di conforto e rassicurazione. Poi non penso che quello che ne segue si possa definire un litigio, visto che dovrebbe esserci una disputa da ambo le parti.
"Deve essere [...] curato con degli attrezzi" penso sia abbastanza ovvio, considerando la natura del suo contenitore. Quel "Te lo assicuro" ancora non lo comprendo.
Non vedevo l'ora di un altro scontro tra Undyne e un umano!
E questo umano non sembra conoscere limiti. Il paparino che cerca di salvare la reputazione del figlio, più in basso di così si muore (ahah). La tensione è ben distribuita nella sequenza. Devo dire che però i discorsi di lui sono fin troppo innaturali e preparati in precedenza. Voglio dire, l'aggressione era premeditata (la stessa Undyne lo realizza), ma fino a questi livelli, a crearsi un copione? "mostraccio orribile", "orrenda creatura lì a terra" "dissuatore elettrico [taser...]" "schifo su due gambe [già più naturale]"... Sarebbe stato molto interessante se invece di "misera morte" avesse detto "sarai testimone della fine della sua misera vita", sottolineando l'abominio dell'esistenza di Alphys, poi non so io.
Non vedo l'ora di vederne il seguito. Spero che le due siano sane e salve e che il bastardo paghi per i suoi reati insieme ai complici e al figlio.
A presto! (Recensione modificata il 24/09/2020 - 09:33 pm) |