Ciao cara!
Io mi scuso se riesco a passare solamente adesso, ma ultimamente la mia vita è un'alternanza folle tra non dormire e fare scatoloni, quindi solamente ora (alle sei e mezza di mattina, no comment) riesco a fermarmi un momento per recensire anche la tua flashfic. Sono sempre interessata alle storie su Sugawara, perché vorrei con tutta me stessa imparare a caratterizzarlo bene ma, purtroppo, per scopi di ship parecchio diversi dai tuoi.
Una premessa che devo fare è che, per questa storia, ti parlo da incompetente: è la prima Suga/Daichi che leggo perché, principalmente, per me sono una BROTP e non riesco, nella mia testa, a immaginarli in senso romantico. Quindi, in un certo senso, questa storia è stato un salto nel vuoto.
L'incipit mi è piaciuto moltissimo, ha immediatamente attratto la mia attenzione e mi ha fatta concentrare sullo sviluppo della trama: inoltre, trovo che tu abbia reso molto bene sia gli elementi fisici del luogo (il biancore), ma anche quelli con valenza psicologica - Suga ha paura, e questa considerazione mi ha stretto il cuore.
Perché io adoro Suga, è il mio personaggio preferito e, anche se suppongo che nel manga a un certo punto dovrà andar via (immagino che il manga copra più di un anno, ma ancora sono ai primi volumi), vederlo soffrire mi fa commuovere. Ovviamente dovevo aspettarmi delle storie Angst, dato che il prompt che avevo proposto si prestava parecchio a questo tipo di storie ma, devo dire, tu l'hai usato veramente molto bene.
In ogni riga emerge l'insoddisfazione e il rimorso di Suga, forse mitigati dalla rassegnazione di Daichi, con quella vena di ottimismo nel prossimo anno.
La conclusione, poi, con quella speranza mi è piaciuta un sacco. Ti faccio i miei più sinceri complimenti e spero di rileggerti presto, magari quando avrò abbastanza parole per scriverti un commento più articolato.
Gaia |