Qui invece sei stato molto tattico, molto da manuale, ma come sempre davvero istruttivo, e grazie per ricordarci e insegnarci sempre tante cose! |
L'Iliade è uno dei miei libri preferiti, quindi come non apprezzare una poesia dedicata al personaggio a cui è stata attribuita l'intera trasposizione ed interpretazione degli avvenimenti e dei personaggi dell'Iliade e dell'Odissea? |
Omero... Ce lo immaginiamo tutti come un anziano nonnetto che racconta storie di guerra. Invece chissà quante persone hanno rimaneggiato Iliade e Odissea, aggiungendo e togliendo parti, modificando versi, ricordando a memoria le storie degli eroi che qualcuno più vecchio di loro gli cantava come una filastrocca... Mi perdo in questi pensieri... |
Caro Francesco, la tua poesia andrebbe letta quotidianamente, come fosse un antidolorifico. |
Caro Francesco, continua la tua panoramica su personaggi famosi che hanno scritto e fatto la Storia e che, tramite le tue righe, hai deciso di condividere con noi stimolando una conversazione continua e quanto mai proficua per scoprire il sentire altrui. Omero, niente meno che il sommo poeta della Grecia classica, di cui si dubita l’esistenza in carne e ossa, ma che è stato, con le sue opere, croce e delizia degli studenti di tutti i tempi. O lo si amava o lo si odiava ardententemente. L’Iliade e l’Odissea hanno scatenato i sostenitori dell’una o i detrattori dell’altra. Profondamente diverse, anche per le epoche che narrano, ci danno una visione del “POETA” più giovanile nella prima e più anziana nella seconda. Il suo modo di vedere la civiltà del momento è variata ma resta comunque un prezioso aedo che narrava sia di re e delle loro guerre intestine per la conquista del potere come di belle fanciulle che ammaliavano il navigante errante. Leggendo l’Odissea sembrava di immergersi in un altro mondo, in una dimensione diversa, quasi ci si sentisse ai confini della galassia conosciuta alla soperta, come l’astronave ENTERPRISE, di strani e nuovi mondi. Non dimentichiamo poi lo scatenarsi che verrebbe fuori se ci intrattenessimo sulla “questione omerica” che tanti studiosi ha visto avvicendarsi con le loro teorie. Insomma, anche questa volta mi hai fatto tornare ragazza, quando ero alle prese con lo studio di questi poemi ai quali, se non li avessimo studiati a scuola, difficilmente ci saremmo accostati a tali opere. Resta comunque il fatto, del tutto personale, che da giovani impariamo perché è nostro dovere il farlo, ma da adulti abbiamo il piacere della scoperta della conoscenza con la sensibilità che con il tempo abbiamo acquisito e che non ha, ahimé, nulla a che vedere con quella di età scolastica. Anche questa volta mi sono dilungata oltre misura, ma l’argomento era stimolante. Un ringraziamento e un caro saluto per un buon fine settimana. |