Recensioni per
Arrivò...L'amore
di bea210202b
A parte qualche piccolo errore di battitura ortografico, la struttura narrativa rimane solida e ricorda i tuoi proemi in maniera piacevole. Rimanendo sempre ignaro alle vicende del contesto di Lady Oscar in generale, anche qui sei riuscita a catturarmi con frasi semplici ma pregne d'emozioni, in particolare da dialoghi ben scritti e saggi, in alcuni punti. |
Ciao Bea. In questo capitolo viene considerato il punto di vista di Andrè e ho letto con piacere le tue descrizioni, tutto a livello introspettivo ritrattando, secondo il tuo sentire, un momento della vita dell'uomo che conosciamo molto bene. Si può avvertire la sua sofferenza, il suo essere perduto. Mi è piaciuto venga nominato il profumo di lavanda, è importante nel lettore stimolare i vari sensi. Sono curiosa di vedere cosa sta facendo Oscar. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Cara Bea, interessante e profonda questa introspezione che stai mettendo in campo per meglio comprendere cosa provino i personaggi. Mi è molto piaciuto questo passaggio su Andrè, che pur nella sua brevità, ci ha restituito tutto il dolore e lo sconforto, che lo hanno colto dopo quanto accaduto con Oscar, e del quale continua a colpevolizzarsi, e la sua partenza, che gli ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Tutto nel palazzo parla di lei: i libri della biblioteca, che sempre hanno condiviso insieme nel corso degli anni, le passeggiate per il parco della villa, e soprattutto il roseto. Quello è un luogo creato da loro in un tempo lontano e al quale hanno tutti e due cercato di mantenere fede piantando ogni anno un nuovo seme affinché la bellezza di quel luogo potesse rimanere impressa oltre che negli occhi anche nei cuori e nella mente di coloro che vi venivano a sostare. In questo luogo i ricordi si fanno pressanti, sembra ad André che se si fosse girato avrebbe potuto vedere la sua Oscar lì ad annusare il profumo emanato da quella sterminata distesa di rose bianche, le sue preferite, simbolo di amore e rispetto. Rispetto è la parola che gli percuote la mente e gli fa decidere di allontanarsi, almeno per quella sera, per un momento, per ritrovare un poco di pace. Recandosi a Parigi sceglie una locanda qualsiasi e prende una bottiglia di scadente vino e comincia la sua passeggiata senza meta lungo la Senna. Qui ha un incontro che gli aprirà gli occhi, con un suonatore di fisarmonica, che riunisce in sé la saggezza di cui ha bisogno André. L’uomo con il suo strumento gli fa notare quale sia la vera luce da ricercare, non quella del sole che tutti possono vedere ma quella interiore visibile solo a pochi che dona la speranza anche quando si ha molto sbagliato. Non deve arrendersi alla sfide che il destino gli pone dinnanzi poiché qualla forza interiore gli darà il coraggio di ritrovare la felicità e la serenità di cui necessita. E’ sempre stata la figura del suonatore di fisarmonica molto intensa, in quel suo vivere ai margini della società sapeva cogliere alla perfezione ogni sensazione delle persone che aveva intorno e che con lui colloquiavano. E’ una figura che resta impressa nella memoria al pari di un personaggio principale, le sue parole, poche ma molto ben dosate e quanto mai puntuali, per aiutare a scavare dentro se stessi. Capitolo che mi è molto piaciuto, ora attendo che tu faccia ricomparire Oscar e i suoi pensieri. Ti auguro nel frattempo una serena domenica. |
Cara Bea, Questo secondo capitolo che hai pubblicato mi è piaciuto moltissimo! Quel mendicante di Parigi,con la fisarmonica ,la sua saggezza, direi la sua lungimiranza e i suoi messaggi di speranza e di luce che reca ad ogni passaggio, mi ha affascinato fin fa piccola mi ha colpito e lasciato un segno. Forse la figura più introspettiva e carismatica dell' anime quella che rappresenta meglio lo stravolgimento, la rivoluzione in atto . L' incontro con André è molto efficace hai reso una scena come reale , è palpabile la sofferenza di André e l' angoscia di aver perso Oscar definitivamente , fortunatamente l' uomo cerca di infondere coraggio al suo " giovane " amico e lo esorta ad essere forte , se non vuole perdere la ragione. Per amore. Già perché quel signore pur senza sapere ha già intuito tutto riguardo André. Ti aspetto per il prossimo capitolo e sono molto curiosa di sapere come va con Oscar! Ciao buona giornata |
Eccomi con immenso ritardo a recensire questa tua altra storia cara Bea. Oarti dal momento più doloroso della storia. Lo strappo non è solo fisico ma emotivo per i due. André sicuramente voleva strappare il bozzolo di cui Oscar si era ammantata per sfuggire a tutte le emozioni e al suo vero essere, la corazza cui cui era vissuta fino ad allora. Non voleva ferirla André, ma forse farle comprendere che lei era e rimaneva sempre una donna, nonostante tutto. Non credo che quello di André fosse vero amore, se avesse amato veramente Oscar se ne sarebbe andato lontano e l'avrebbe dimenticata, ma una specie di ossessione data da tutti gli anni vissuti insieme a lei. Tra i due è André quello che ha bisogno di Oscar, Oscar non ha bisogno di André, se lui se ne andasse lei lo potrebbe dimenticare già il giorno successivo. Ma lui preferisce seguirla e seguire la sua ossessione mentre lei vuole solo dimenticare e allontanarsi da lui. Fersen è sempre presente nel cuore di Oscar, fino allultima puntata dell'anime, non è André che Oscar vuole anche se all'ultimo, forse per ripiego, mente a lui che le ha dedicato la vita dice do di amarlo. Perché non ha denunciato André e non lo ha allontanato con qualsiasi scusa quando si è arruolato nei soldati delle guardia? Credo che anche l'amore di André non sia vero amore perché lui comprende benissimo che la ua presenza non è gradita ad Oscar. Ho sempre Pensato che la soluzione più logica per lui sarebbe stata quella di innamorarsi un'altra lasciando Oscar sola completamente con i suoi demoni. Oscar avrebbe affrontato da sola le difficoltà e la malattia ma ci sarebbe stato comunque suo padre accanto a lei, l'uomo dopo Fersen più importante della sua vita. André ha sofferto troppo ma non per colpadi Oscar, ma di se stesso, in quanto non ha capito fino all'ultimo che il suo sentimento non sarebbe mai stato ricambiato. Soero sempre che almeno posso riscattarsi. Bravissima come sempre. |
Ciao Bea. Eccomi a seguire questa tua storia nel fandom di Lady Oscar, che tanti di noi amiamo. Nell'introduzione scrivi che sarà importante l'introspezione e non posso che esserne lieta, amandola anch'io. Scegli un punto dal quale partire complesso, ricco di sfumature ed è sempre interessante vedere i punti di vista degli altri autori, che arricchiscono questo scambio con la loro sensibilità. Un momento delicato dal quale partire sia per Oscar che per Andrè. Bello che sia uno scritto dedicato, mostrando quanto possa essere importante lo scambio di idee per l'ispirazione e per crescere sempre di più. Un caro saluto. |
Dolcissima e carissima Bea |
Cara Bea, |
Hai uno stile narrativo semplice, ma allo stesso tempo rappresentato da buone descrizioni che rappresentano molto bene quello che si svolge nella vicenda. Essendo, come sempre, estraneo al mondo di Lady Oscar mi hai comunque trasportato nella storia, e sei riuscita a farmi immedesimare in questo racconto, esplicando le note d'emozioni dei personaggi in maniera veramente ben fatta. |
Complimenti per l'originalità della descrizione: il tema dello strappo della camicia è stato da tanti trattato, ma tu hai riportato nuovi dettagli, partendo dalla fuga di Oscar verso un padre deluso del nuovo incarico della figlia, e verso un vecchio amico di cui lei non si identificava più. |
Parti da un momento dell'anime molto complesso e doloroso. Perché André ha compiuto quel gesto, perché lei se ne è andata e non lo ha denunciato? Tante domande alle quali, credo, tu voglia dare tutte le risposte. La tua scrittura è sempre ottima, l'introspezione ben fatta. Sono molto curioso di sapere come svilupperai tutti gli elementi per creare una nuova, coinvolgente storia. A presto. |
Cara Bea, non ho resistito alla curiosità e appena rimasta sola, mi sono ritagliata un momento per concentrarmi sulla lettura di questo tuo nuovo lavoro. Sai quanto l’idea mi sia cara, il poter indagare quel periodo di allontanamento fra i nostri due ragazzi, dopo la fatidica sera dello strappo della camicia e non solo. Lo strappo è stato fisico, brutale nel suo svolgimento, ma vi è anche un altro tipo di strappo di tipo emotivo che li ha coinvolti e stravolti e che ho sempre pensato che, se opportunamente analizzato, avrebbe potuto portare a chiarimenti in primis, ma anche ad una presa di coscienza da parte di entrambi e che probabilmente avrebbe, in un qualche modo, potuto cambiare il corso degli eventi. Probabilmente la storia si sarebbe conclusa comunque come Madame Ikeda aveva previsto, ma avrebbe donato delle opportunità in più a tutti e due di comprendersi nel profondo e di vivere un sentimento che secondo il mio modesto parere, è sempre stato dentro di loro, custodito nelle profondità dei loro animi, così tanto uniti fino ad diventare talmente intrecciati da non comprendere dove iniziava l’uno e terminava l’altra. Con questo tuo racconto spero di poter vedere esplorata tutta quella schiera di sensazioni che faranno prendere coscienza di cosa siano veramente l’uno per l’altra. Non ho idea di come hai studiato l’evolversi degli eventi, ma spero ardentemente di vedere esplicitato il lavorio interiore che li ha coinvolti e che nell’anime si è poco approfondito. Ti ringrazio fin da ora per aver voluto mettere a frutto un suggerimento, con la curiosità di vedere come, una mente giovane e brillante ma dotata di sensibilità come la tua, potesse districarsi fra gli elementi di contrasto di questo sentimento che può essere definito solo con il suo nome più vero: Amore. Interessante e dovuta la panoramica data per contestualizzare la situazione, ma da ora in poi saranno la tua fantasia e la tua penna a dar vita a questa storia introspettiva e sicuramente coinvolgente. Ti auguro pertanto un buon lavoro e ti mando un caloroso abbraccio. A risentirci al prossimo capitolo che attenderò con la solita curiosità. A presto! |