Recensioni per
Da sempre e per sempre
di leila91

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/10/20, ore 19:01

No, non sei stata l'unica a pensarlo, infatti ho apprezzato molto che la tua storia riparta proprio da poco dopo l'apocalisse.
Trovo molto credibile il dolore e la sbronza epocale di Azra dopo aver scoperto che la sua spada è usata da guerra.
Bellissimo l'intervento del nostro demone che usa l'aggettivo che da sempre odia pur di sollevare il suo Angelo da un senso di colpa che non deve appartenergli.
Unica cosa, avrei preferito un'intrispezione maggiore nel momento del bacio. Di come questo gesto radichi Azra alla realtà e alle parole di Crowley, senza contare contare il POV del demone nel poter finalmente essere vicino al suo Angelo e dimostrargli il suo attaccamento. La familiarità nel tenersi stretti e scherzare dopo, finalmente liberi di essere della loro fazione. Insomma avrei dedicato qualche frase in più a queste emozioni belle dopo la descrizione del dolore di Azra (l'angoscia del sogno si può quasi toccare) e della preoccupazione di Crowley.
Questo è solo un mio parere, ma non toglie che la tua one shot sia bella e parta da un dettaglio che probabilmente in molti ora vorrebbero aver visto spiegato di più nella serie.
Spero di leggere altri tuoi scritti presto
(Recensione modificata il 18/10/2020 - 07:03 pm)
(Recensione modificata il 18/10/2020 - 07:03 pm)

Recensore Master
18/10/20, ore 16:11

Ciao Leila,
eccomi qui per lo scambio.
Ma che piacevole shot sugli Ineffabili hai scritto. La prima parte, quella del sogno è a dir poco perfetta. Mi sembrava di essere lì, al posto dell'angelo, nel vedere quel cadavere. Una descrizione minuziosa, cruda, realistica, brutale. Al risveglio è palpabile l'ansia, il senso di colpa, il rammarico, la rabbia verso se stesso che il povero Azi prova. L'aver spalancato involontariamente le ali, durante quel terribile incubo, è un chiaro segno del profondo turbamento che Azi prova. Il non aver il controllo sul proprio corpo mortale, fa capire il profondo turbamento interiore che sta subendo.
Giustamente, annegare nell'alccol sembra la soluzione giusta. Peccato che, alcuni ricordi siano talmente stronzi, da aver imparato a galleggiare.
L'intervento di Crowley è a dir poco provvidenziale (sembra un controsenso, lo so XD).
Capisce subito che il suo amico sta vivendo un profondo dissidio; giustamente seimila anni di conoscenza, dopotutto, insegnano qualcosa.
Finalmente si arriva alla confessione. Guerra con la spada di Azi, sta seminando morte e distruzione e l'angelo sente il peso di tutte quelle vittime e di tutta quella sofferenza. Fortunatamente ci pensa Crowley a mettere le cose a posto, dicendo la sacrosanta verità: gli uomini sono capaci di cose indicibili da soli, senza l'intervento di nessuna arma divina o di un demone. Tutt'altro, Azi ha fatto un gesto magnifico donando la sua spada ad Adamo, ha donato speranza all'umanità, per cui non ha nulla da rimproverarsi.
La scena finale, suggella l'ormai millenario rapporto dei due, cementando definitivamente la terza fazione. La migliore in assoluto probabilmente.
Come sempre sulla parte tecnica, ovvero, stile, grammatica, sintassi lessico, il tuo lavoro è superbo.
A presto.
Mask.

Recensore Master
18/10/20, ore 11:39

Ciao cara, è sempre un piacere leggere le tue storie su Aziraphale e Crowley, ognuna più bella dell'altra *-*
La sequenza onirica iniziale è perfetta, sin da subito si percepisce il turbamento di Aziraphale, che si sente responsabile per qualcosa e che lo tormenta mostrandogli una situazione in cui è impotente. Mi è piaciuto molto il fatto che non hai rivelato subito cos'è successo e che invece tu abbia scelto di ricostruire gradualmente il susseguirsi di eventi. Il senso di colpa che prova l'angelo è così profondo che lo porta a star male fisicamente, tant'è che non controlla neppure le sue ali. Ritengo che hai trattato bene il tema dell'alcolismo, senza esagerare né sottovalutarlo, perciò non preoccuparti per questo.
Normalmente Aziraphale è quello più ottimista, che vede il buono in tutti ed incline al perdono, perciò ho trovato estremamente interessante il fatto che quando si tratta di sé stesso proprio non ci riesce e crolla. Ed è qui che entra in gioco Crowley, colui che si mostra spesso menefreghista e tende a nascondere il suo lato più sensibile. Conosce Aziraphale così bene che capisce subito che qualcosa non quadra nella sua insolita richiesta, e per fortuna direi. È un po' uno scambio di ruoli, in cui è Crowley a dover risollevare Aziraphale e ricordargli che lui non è colpevole di nulla, che è l'essere più buono che conosca e che consegnando la spada ad Adamo l'ha fatto perché il suo buon cuore non poteva lasciare l'uomo e sua moglie indifesi. Ironicamente Crowley riaccende la scintilla della speranza nell'angolo che inizia a calmarsi, anche se ovviamente il senso di colpa non sparisce per magia, e a comprendere che se gli esseri umani commettono atrocità non è certo colpa sua.
E quel bacio a lungo atteso è arrivato proprio nel momento giusto, risollevando l'animo di Aziraphale, ricordandogli che non affronterà tutto ciò da solo.
Come sempre curi in ogni dettaglio l'introspezione dei personaggi, in questo caso il senso di colpa che prova Aziraphale è così tangibile che quasi avrei voluto abbracciarlo.
Ti faccio tanti complimenti, alla prossima <3

Recensore Master
18/10/20, ore 10:20

Ciao tesoro **
Oh, questa storia. Questa storia ha toccato le corde del mio cuore. Questa storia è diversa, non solo per le tematiche in sé (che ti assicuro, non hai fatto trattato con superficialità), ma anche per il modo in cui è scritta. Ho notato che il tuo stile cambia a secondo del genere che vuoi trattare, l'ho visto anche quando hai scritto la mini-raccolta di tre capitoli. E per quanto ami le tue storie fluff, adorabili e che mi fanno venire il buon umore, sai la mia preferenza per storie del genere, quindi se volevi conquistarmi l'hai fatto (da tempo pure). Parliamo adesso di Aziraphale. Io credo che sia molto IC nella sua disperazione. Perché in effetti, la guerra in generale, cosa può portare se non solo disperazione? E l'idea che la sua spada sia proprio nelle mani di Guerra, come potrebbe farlo sentire se non così? Quell'incubo all'inizio mi ha spezzato il cuore, e ti confesso che ho tanto temuto per la sorte di Crowley. Ma qui non è lui a soffrire (lo fa nel vedere star male Aziraphale, ma è l'angelo che soffre). Mi si è spezzato il cuore nell'immaginarmi Aziraphale che si da all'alcol per non pensare, a Crowley che lo trova privo di sensi e prova paura. L'hurt/comfort è stato molto apprezzato e lì Aziraphale ha occasione di parlare del suo viaggio in Africa e del suo senso di colpa. La spada che Dio gli aveva affidato che invece genere odio e violenza. A me paice molto il fatto che nella serie abbiano messo l'accento sul fatto che poi, alla fine, gli umani non hanno bisogno che sia un demone a tentarli, perché poi le crudeltà le fanno da sole (anche perché io i demoni di Good Omens non riesco a vederli cattivi, con Crowley poi ancora peggio xD). La parte in cui Aziraphale gli dice che lo capisce se non vuole più vederlo e Crowley tira un pugno è molto forte psicologicamente e mi è proprio piaciuta. Sono troppo umani, entrambi, per non soffrire. E Aziraphale lo vedo davvero come "custode dell'umanità", è troppo buono (anche se pure Crowley non scherza). Il finale è molto tenero e da un attimo di speranza e di luce dopo questo dolore. Come vedi ho straparlato, ma la storia mi è tanto piaciuta e spero che si sia capita.
Un bacio, a presto :*

Nao

Recensore Master
18/10/20, ore 10:06

Ciao,
che cambio di registro! Molto interessante, devo dire, analizzare come un angelo potrebbe reagire nel rendersi conto di aver inavvertitamente portato la guerra tra gli esseri umani.
Povero Angelo. Molto bella e cruda l'immagine iniziale e bella l'idea che Azi, riconosca Crowley nei corpi martoriati dall'orrore della guerra. Un bel pugno nello stomaco.
Meno male che arriva il demone a salvare Azi.
È molto bello il suo discorso, gli uomini sono dotati di libero arbitrio, sono loro che scelgono liberamente di farsi del male.
E poi mi è piaciuto molto come Crowley fa notare ad Azi che il suo fu un gesto d'amore dettato dal fatto che l'angelo ragiona in modo diverso dai suoi colleghi, esattamente come Crowley.
E mi viene da pensare che in fondo anche loro, forse non lo sanno, ma in una cosa dimostrano di essere uguali agli esseri umani: possiedono il libero arbitrio solo che lo usano meglio di noi umani.
Complimenti, una storia molto bella che tocca temi seri con delicatezza.
A presto.
AlbAM

Recensore Master
17/10/20, ore 20:54

Ciao sono un po' morta.
Le recensioni non le so scrivere per questo non le scrivo quasi mai, ma a volte ci devo provare quando qualcosa mi piace tanto. Mi sforzerò.
Ok.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Bene sono calma.
Questa storia me ne ha ricordato un'altra, dal titolo Father of War, dove sempre Aziraphale riconosceva il suo ruolo come iniziatore delle guerre. Ma la tua mi piace di più per una serie di differenze che la distinguono e a parer mio la migliorano. E poi è scritta in italiano, e leggere le cose nella propria lingua madre è sempre più confortevole che leggerle in un'altra, non importa la fluenza con cui la si padroneggia.
Insomma, amo la tua storia.
E continuo a essere un pochino morta.

Recensore Master
17/10/20, ore 14:12

Buongiorno cara, eccomi qui per poter leggere con molto piacere l’ultimo aggiornamento presente sul tuo profilo. L’inizio è decisamente d’impatto, anche perché non me l’aspettavo: ho avvertito la rassegnazione trasformarsi in terrore nel momento in cui si è mostrato un volto familiare. Ero già pronta con il mio “ma e che ca**o” quando ho capito s’era trattato di un incubo.
E che incubo.
Anche perché non è l’unico, afggiunto alle immagini terrificanti vissute in prima persona e con i propri occhi. È andato a fare quel che ha potuto Aziraphale, preso dal senso di colpa annebbiante come l’alcool che ha ingerito a quantità industriali: si è fatto carico di colpe non sue, si è preso demeriti che non gli appartengono, travisando gesti e sensazioni che invece non avrebbero mai dovuto nemmeno entrare nell’anticamera del suo cervello.
C’è tanto di quello spaesamento, malessere fisico e psicologico, tanto bisogno di essere capito ma al tempo stesso di allontanarsi il più possibile dopo aver visto la crudeltà del mondo. Il problema non è solo il suo staccarsi da Crowley per non coinvolgerlo in quel suo male, ma anche quello di farsene una colpa in prima persona: il suo sentirsi diretto responsabile qui è così assurdo, ma ci crede davvero, e ne soffre come se avessero aperto una voragine nel petto e gli avessero strappato il cuore. Per fortuna Crowley comunque non è stupido, tra tante cose del suo caratteraccio c’è da riconoscere che la testardaggine è una delle migliori, e per fortuna… arrivare e vedere l’amato in quelle condizioni terribili, al limite fisico del corpo umano che ha, è destabilizzante: credimi, la scena in cui descrivi le condizioni in cui lo trova, mi ha fatto venire i brividi sappilo. Sembrava tutto così vero attraverso le tue parole, tutto così coinvolto… e invece lui è lì, si prende cura dell’angelo a modo suo, sfiorandolo, cercando di capire cosa ci sia che non va, confortandolo come solo chi sa amare e rispettare, è in grado di fare. Un lato di Crowley meraviglioso ci hai mostrato, qualcosa di così privato e profondo che mi ha scaldato il petto. Perché se lo meritano di non soffrire, dopo tutto ciò che hanno vissuto, Aziraphale si merita di capire di essere meraviglioso anche se imperfetto.
E qui via di angst terribile accostato ad un fluff meraviglioso, il tutto condito da un enorme lavoro di suggestione della mente del personaggio accostato ad un insieme di sensazioni reattive forti e molto pericolose. La tensione si sente, è pesante, come una condanna quasi, e si quieta solo alla fine, quando sono assieme e capiscono di andare bene così come sono.
Sono stupita davvero del risultato di questa OS, che è pesante nel contesto perché tratta temi dolorosissimi ed attuali, anzi, sempre attuali, distanziandosi da ogni tipo di giudizio e focalizzandosi invece sulla sfera emotiva di chi ne è direttamente coinvolto. Hai fatto un lavoro ottimo con loro, davvero, e sicuramente questa storia è entrata nella mia testa senza aver nessuna intenzione di andarsene. Hai una capacità di gestione delle emozioni di chi le vive, che è invidiabile.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Junior
17/10/20, ore 09:50

Sto per piangereee T-T in queso momento mi ento proprio come Azi, e avrei solo bisogno di avere un certo demone davanti a me per poter piangere e sfogarmi. Ma passiamo alla tua storia: sarà per il mio umore che mi sta accompagnando in questi giorni, ma mi sono trovata a sguazzare nell'angst in maniera totalmente diversa da come faccio di solito: molto spesso lo schivavo, e adesso invece sentivo perfettamente ciò che Aziraphale provava, e il mio patatino è troppo sensibile per sopportare questo genere di cose, non ce la fa proprio. E hai ragione, vedere la propria spada in mano alla Guerra in persona avrebbe dovuto far riflettere parecchio,e  sono contenta che tu abbia dato nuova voce a questo pensiero. Poi mi conosci, il lieto fine a me piace sempre, e Crowley...beh, come si fa a non amarlo? Lui non riesce a vedere Azi in quelle condizioni, è il suo angelo... e con le sue parole fortunatamente riesce a portare il suo amato nella calma, a farlo ragionare, e a fargli capire che non è assolutamente colpa sua. Ma alla fine, non poteva non esserci un bacio, per finalmente rendersi conto al 100% che loro sono un'unica fazione, solo loro due. Benni, sei uscita dal tuo mondo di verde e comico (che adoro) e hai intrapreso una strada leggermente diversa, ma non posso spiegarti quanto amo il modo in cui scrivi, per me potresti scrivere di tutto, e lo amerei. Sniff, vado a piangere un altro pochino, ma dovevo dirti come la pensavo. Bravissima ancora tesoro, non smettere mai di battere sulla tastiera con in testa questi due <3

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