Recensioni per
Museo delle anime
di VigilanzaCostante

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/11/20, ore 17:39
Cap. 1:

Premessa: il capitolo che recensirò per l'ABC non sarà ovviamente questo, ma per mio ocd sono solita andare in ordine. Ergo, non potevo saltarne uno per passare direttamente al successivo. Tra l'altro la cosa mi preoccupa un po', perché tendo a essere prolissa anche se si tratta di drabble eheh

MA ANDIAMO AL DUNQUE.

Innanzitutto, sono molto contenta che tu abbia proposto questa raccolta perché mi è parsa subito molto in linea con la mia e col mio modo di vedere la scrittura e la vita - questo almeno è ciò che ho potuto evincere dalla breve descrizione.
Il titolo l'ho amato appieno: è profondamente evocativo e metaforico, difatti le anime non possono materialmente essere racchiuse all'interno di un museo, ma al contempo è una bella immagine per suscitare nel lettore l'idea che ci troveremo di fronte a una raccolta di persone estremamente variegate, oltreché il fatto che trovandosi all'interno di un museo sono anche preziose (socialmente e culturalmente soprattutto).
Ho riletto la descrizione e confermo che la trovo davvero perfetta: mi ha suscitato curiosità e interesse e mi ha anche fatto sentire un po' a casa, perché è esattamente ciò che penso delle persone di cui sono circondata.

La drabble che troviamo qui riprende quella medesima scia. Con questo breve componimento prendi per mano il lettore e lo trascini all'interno del tuo mondo, un mondo che avverti essere composto da innumerevoli e variegate sfaccettature e altrettanti individui. Ci parli di coloro che ci sono stati, che ci sono tuttora e che non ci sono più e io devo confessarti che trovo estremamente affascinante disquisire sul concetto di effimero che, ovviamente, ho ritrovato anche qui. D'altronde, mi piace proprio tanto dirlo, il per sempre lo si può ritrovare solo all'interno di singoli attimi circoscritti e sta agli individui che li vivono scegliere se cristallizzarli nel tempo o restarne indifferenti.
Che poi è un po' quello che mi pare tu abbia fatto attraverso questa raccolta, nessun esempio calzerebbe più del ritratto-dipinto; tant'è che domandi al lettore di osservare questi tuoi volti-scritti come fossero opere d'arte e quale immagine è più in linea con la volontà di "cristallizzare nel tempo" di questa? Ci inviti a prenderli, osservarli, analizzarli, lasciarci influenzare (che significhi questo lo scegliere di tenerci alla larga o entrare nel pieno delle tue e delle nostre emozioni).
E allora, come posso io che tanto amo le persone, non accogliere il tuo invito e lasciarmi coinvolgere e sconvolgere ancor più?

Recensore Veterano
06/11/20, ore 18:31
Cap. 1:

Ciao, eccomi per lo scambio :)
Dato che questa è solo un’introduzione, ho pensato di passare da qui e dal primo “capitolo”, ma per non creare confusione farò due recensioni separate, così da poter commentare più chiaramente le due parti.
Innanzitutto, mi piace molto l’idea di partenza di questa raccolta. Credo che chiunque ami davvero scrivere abbia questa tendenza a guardare la gente intorno a sé analizzandole e “sezionandole” in senso letterario. L’idea di dedicare loro una raccolta è come il passo successivo, l’elaborazione in forma compiuta di questa analisi.
L’incipit si apre dicendoci che ci accompagnerà nell’anima di chi parla e poi scopriamo che il contenuto della narrazione saranno “e anime delle persone che hanno camminato nella mia vita, che ancora camminano, che mi hanno voltato le spalle o che non hanno mai smesso di amarmi”. Il fatto che quindi il primo invito sia rivolto ad entrare nell’anima di chi narra, mi ha fatto percepire che noi stiamo per incontrare non le persone reali, ma come queste persone si sono riflesse nell’anima di chi scrive (so che in questo caso si tratta di un racconto autobiografico, ma preferisco dire “chi scrive” piuttosto che “tu” perché mi sembra più corretto nel caso di qualche libertà poetica che si distanzi dalla realtà).
“guardateli come se fossero opere d’arte” => quest’idea di museo delle anime mi è piaciuta molto. Sarà che per me un museo è un qualcosa di sacro, al di là della realtà contingente e quindi l’ho trovata un’immagine azzeccata in questo contesto. Se penso “museo” mi immagino le sale ampie e imponenti del Louvre, in cui si respira un’aria di tacita ammirazione e non riuscirei a pensare ad ambiente migliore per questo percorso dell’anima e delle anime.
Ho apprezzato molto anche il dettaglio finale “scoprirete voi stessi”, perché ha ricordato in modo semplice ma chiaro che non possiamo dimenticare di essere tutti esseri umani e quindi legati alla base gli uni con gli altri. Qui mi viene in mente la famosa frase di Terenzio “homo sum humani nihil a me alienum puto” ma non so se la tua fosse una cosa voluta. In ogni caso, non serve conoscere Terenzio per capire quanto sia facile vedere se stessi negli altri e magari, guardandosi dall’esterno, imparare qualcosa su se stessi.

Complimenti per questo promettente incipit, corro a leggere il primo capitolo!

Alla prossima,

M.