♪♫ Paaaaaa pa paaaaa! Para pa– ♪♫ Stooooop!
Ops... Fandom sbagliato! *volano triangoli*
E dopo questa frizzante intro musicale (che so che canterai nel giusto modo)... Cosottola mia adorata ** Come al solito mi prendo i miei tempi biblici per passare, ma alla fine arrivo!
Da cosa cominciare? Beh, intanto dal fatto che io non capisco UNA CIOSPA di Rick&Morty, se non quei due fatidici episodi (tre, contando quello che mi ha traumatizzata e che non nominerò) che ho visto appositamente per poter leggere codesto splendore – ma anche e soprattutto perché so che tutto ciò che mi consigli è oro e mi piacerà. E questo vuol dire che, sì, il recupero è dietro il triangolo l'angolo!
Comunque, non ci capirò una mazza o quasi ma, dal corso intensivo che mi hai fatto e dal poco ma abbastanza che ho potuto evincere dagli episodi, tutto ciò che ho letto mi è piaciuto moltissimo. E mi è piaciuto il tuo Morty... che in verità è il nostro Morty, tra la miriade che affollano gli universi esistenti. Quello a cui ci affezioniamo e che impariamo a conoscere meglio di tutti gli altri anche se, in fondo, sono tutti quanti Morty (e qui hai l'autorizzazione a dirmi se sparo cazzate pinzillacchere, ché l'esperta sei tu, e io una povera profana!). Tutti loro hanno dignità e diritto d'esistere, nonostante i Rick tentino di dimostrare il contrario. Quei Rick, non il nostro Rick – non sempre, almeno.
L'altro Morty... devo davvero parlarne? Perché potei semplicemente dire "da brividi" e finirla lì, eh, sappilo. E lo farò, per il semplice fatto che si tratta di un personaggio così oscuro, anche nel canone, che vorrei avere davvero tutti i tasselli in mano per commentartelo come si deve. Posso dirti che ricevi il bollino d'oro anche per caratterizzare i villain, però, e che questo Evil-Morty spietato e pragmatico, costruito da quel pochissimo che ci è dato sapere di lui, funziona e sembra saltar fuori dalla pagina – o dallo schermo.
Infatti, mi sono sentita davvero dentro a una delle puntate, con questo inizio così turbolento, folle, senza mezzi termini. So, leggendoti, che tu ami "preparare la scena" agli eventi, e che per te gli antefatti sono importanti quanto il fatto stesso. Qui ho invece amato il modo in cui ci catapulti nella scena senza nemmeno passare per il via, piazzandoci di fronte a questo Morty-non-Morty nel giro di un paragrafo e mezzo. Ho amato questa direttezza, che funziona bene quanto la preparazione certosina che hai applicato in altre storie. Semplicemente, Rick&Morty chiede questo tipo di approccio. Pretende di scaraventarci in situazioni ai confini della realtà senza fornire spiegazioni logiche, e di non darne nemmeno su ciò che accade, né sulle motivazioni e ambiguità morali dei personaggi.
Succedono cose, i personaggi reagiscono, danno il meglio e il peggio di sé, c'è magari un minimo di disquisizione in proposito e il resto è lasciato al lettore.
E tu così hai fatto, aggiungendoci quel pizzico d'introspezione che, almeno da quel poco che ho visto, è inserita in modo molto più indiretto nello show, tra la frenesia di colpi di scena e adrenalina e nonsense non davvero nonsense che ci propina; e qui l'hai fatto raccontando di quanto con Rick "sia complicato". Già, è complicato avere un nonno del genere, col costante dubbio di quanto tenga effettivamente a noi, o se siamo davvero solo il "fantoccio sacrificabile", in questo universo come in tutti gli altri.
Hai fatto tutto ciò in poche righe, ma incisive. Poche righe in cui Morty ricorda il se stesso più sfortunato di un altro universo, morto. E qui sai di avermi scioccata, perché nella mia ignoranza rispetto alla serie so di potermi aspettare di tutto... ma questo è il genere di follia psicologica che sconvolge e turba la mente a un livello fin troppo profondo, che lascia addosso un senso di viscido disagio nel provare a immedesimarsi.
Perché Morty, in fin dei conti, è un ragazzino. E potendo, sceglierebbe sempre di tenersi lontano dagli intrighi della Cittadella per andarsi a fare un tuffo ad Atlantide con Rick; ma difficilmente Morty riesce mai a scegliere per sé.
Qui ci pensa l'altro se stesso, a scegliere, trascinandolo in un ciclo di vendetta di cui non vorrebbe mai far parte, e che comunque lo tocca, perché per ogni Morty c'è un Rick e per ogni Rick c'è un Morty, e le conseguenze di uno ricadono sull'altro, rendendo impossibile scindere i due o rendere uno del tutto esenti dalle ripercussioni scatenate dall'altro. Tutto ciò è terribilmente tragico nel senso più puro del termine: Morty non potrà mai sfuggire al suo destino, perché ha come Rick il Rick dell'altro Morty – e ci saranno sempre "un altro Morty" e "un altro Rick".
E dopo aver scritto questa frase inizio a capire i mal di testa per scrivere questa storia, e la mia ammirazione sale di pari passo al prezzo che mi chiederà lo psicologo e che ti addebiterò :D
Mi hai accennato della (per ora) fan-theory riguardo a quest'ultimo fatto, e sai che le trovo affascinanti,nel modo più assoluto. Oltre che dei mindfuck totali, ovviamente Mi perderò dei pezzi e dei riferimenti, questo è poco ma sicuro, ma non posso che apprezzare il nucleo più profondo di tutta la vicenda, che rimane comprensibile anche conoscendo il minimo indispensabile. Ovvero, i legami e il conflitto personale, e come un rapporto d'affetto possa essere complicato quanto uno d'odio, soprattutto quando le persone coinvolte sono "straordinarie" come i nostri due protagonisti. Morty sarà anche un ragazzino tra tanti, spesso additato anche come mediocre e inferiore alla media – ma è indubbio come il semplice fatto di essere sempre coinvolto nelle pazzie del nonno l'abbia reso di riflesso straordinario, fino a farlo brillare di luce e complessità propria che si aggiungono e stratificano a quelle di Rick.
Ora chiudo con una battuta da cabaret: sai cos'ho pensato, iniziando a scrivere questa recensione? Che stavolta "dai, per forza mi tengo sul breve, manco conosco il fandom"
*inserire risate registrate*
La verità è che, fandom o non fandom, tu hai sempre qualcosa da dire, e io sono qui per ascoltarla e leggerla tra le tue parole ♥
Aspetto il seguito, Cosetta, consapevole che ci rimetterò i neuroni a cercare di mettere insieme i pezzi **
Dalla Cittadella delle Light è tutto!
-MabeLight col maglione glitterato di Mando- |