Recensioni per
For the Damaged Heart of Tony Stark
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 63 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/02/21, ore 18:34
Cap. 1:

Ciao, tesoro mio dolcissimo!

Desideravo continuare “Rewrite The Stars” con la speranza che avessi terminato la revisione, ma poi mi è balzato all'occhio l'avvertimento e ho trovato opportuno (per le mie braccia) cambiare direzione. Quindi eccomi su questo prequel per continuare a piangere insieme a te. ❤

Apri la storia con un Tony impotente. È strano vederlo in questo stato, ma è altrettanto vero che sa sempre come "avvelenare" la sua vita, penso per esempio alla sua impulsività e alla presa di scelte talvolta avventate, come escludere dalla propria vita chi potrebbe alleviare le sue pene con sincera vicinanza. È demoralizzato, non sappiamo ancora perché, ma ha perso la voglia di reagire. Preferisce la morte al dolore che sta provando, preferisce annullarsi, ricominciare da capo la sua esistenza e cercare una nuova ragione di vita che non sia il vuoto.

Poco dopo ci sveli il contesto nel quale è inserita la trama: hanno perso la guerra, hanno perso Peter e Tony ha regalato chili al suo dolore. Riemerge dall’inconscio ciò che ha vissuto, non vuole vedere i suoi amici, preferisce la solitudine, lo infastidisce persino il suo riflesso allo specchio. Spera che ciò che ha vissuto sia solo un incubo, uno degli incubi che continua a rivivere nella mente, ma si accorge con terrore che è tutto reale, l'acqua gelida sul viso non lo sveglia e le reazioni psicosomatiche (mal di testa e attacchi di panico) sono un triste segnale d’allarme.
Rivive all'infinito nella mente la morte di Peter, l'impotenza di quei momenti. Ricorda le ultime sensazioni che Peter ha provato e che ha trasmesso a Tony attraverso un semplice tocco: la prova che Tony lo conosce talmente bene da decifrare persino i suoi gesti. Pare che il destino li abbia interrotti ad un importante punto di svolta per il loro rapporto.

"Peter è morto e non torna, e la vita non va avanti se non c’è niente, più avanti, che ti aspetta con un sorriso che non ti appartiene, ma che si riflette in quello di un altro." → sono molto significative queste parole se pensiamo al loro rapporto. Tony non riesce ad andare avanti, perché in Peter ha rivisto un sorriso spensierato di cui non può fare a meno e che gli regala quella sensazione serena quando sono insieme. L'amore non è altro che rendere migliore l'altro, valorizzare le qualità migliori e Peter era molto bravo in questa impresa.

Nel ricordo che ci proponi Peter è vivo, ma anche al suo fianco la sensazione di oppressione alla testa non svanisce, prova comunque una sorta di “tira e molla” continuo verso il ragazzo, ma che lo frega sempre quando percepisce che il loro rapporto – nonostante cerchi di mantenere un buon distacco per il bene del giovane - potrebbe mutare. Il distacco che Tony si impegna con difficoltà a rispettare ammette lui stesso sia dovuto alla giovane età di Peter, ma anche al fatto che siano molto diversi e teme di contaminare l'ingenuità del ragazzo; sente la responsabilità di essere un esempio per Peter (il ragazzo dimostra di provare molta ammirazione per Tony). Peter gli fa bene e male allo stesso tempo per la fatica di nascondere la sua personalità, quella vera (davanti ad un giovane che non lo tratta superficialmente come la maggior parte delle persone che si interfacciano a lui), e i suoi “proibiti” sentimenti. Si offrono il “bene” a vicenda, ma a Tony questo spaventa e teme che Peter possa affezionarsi irrimediabilmente a lui. Tony trae beneficio dalla presenza di Peter, ma poi prova sensi di colpa, dal momento che non si ritiene all’altezza di Peter (intendo dal punto di vista spirituale). Tony non è certo l’uomo arrogante e freddo che agli occhi del mondo appare, è solo la maschera dietro cui si vuole nascondere, Tony stesso lo sa, Peter sta iniziando a capirlo (altrimenti non lo vedrebbe come una guida). Abbassare la maschera spaventa Tony, mostrarsi per ciò che è, secondo lui, potrebbe fare male a Peter. È come se Peter e Tony fossero attratti dal proibito (specie per Peter è così, il quale non si lascia intimorire dalla freddezza dell’altro).
Ho trovato molto significativa, quasi allegorica, la frase di Peter riguardo allo studio buio nel quale Tony dovrebbe lasciare entrare più luce; luce intensa come amore e affetto, è un messaggio bellissimo.
In qualunque modo Tony si comporti nei confronti di Peter gli sembra di ferirlo. I pensieri di Tony giocano sempre tra “Peter è troppo fragile per me (nel senso buono del termine), rischio di ferirlo” e “Peter è troppo per me, non lo merito”. Peter è talmente genuino da riuscire a contenere in sé più sentimenti, anche opposti (e la cosa stupenda è che tutti i pensieri che stai sviscerando passano attraverso il punto di vista di Tony, so per certo che stai offrendo una profondità immensa a quest’ultimo).

Tony a differenza di tutti gli altri sembra gettare la spugna, per lui non c’è speranza di riavere indietro Peter. Si sente fragile nel corpo, ha perso la voglia di lottare e di vivere, l’ultima sconfitta è stata troppo pesante da sostenere. Era Peter a farlo sentire vivo e forse non si sente nemmeno più un supereroe in grado di fare l’impossibile. Davanti agli altri Tony è controllato nei pensieri, nei gesti e nelle parole pur di non mostrare ciò che davvero prova. Ma gli altri sembrano capirlo meglio di quanto creda. Tony crede di non aver tenuto fede ai suoi doveri e sente spegnersi la luce che Peter aveva acceso dentro di lui; non può sopportare di fallire ancora. Tony pensa che il vero eroe sia Peter e non lui. Alla fine sottolinei ancora quanto si siano amati, benché diversi.

Nella seconda parte del ricordo ci mostri la determinazione di Peter, il quale non si arrende all’atteggiamento freddo di Tony, forse è davvero più coraggioso di lui ad ammettere con schiettezza la verità, quella che ancora non conosce, ma non si arrende e vuole approfondire. A tratti irrita Tony il suo atteggiamento, ma è una dolce irritazione. Tony dal canto suo invidia quasi la schiettezza genuina di Peter, la sua invece è spesso tagliente e ferisce. Peter è tutto ciò che vorrebbe essere lui e perciò, come sa fare solo lui, lo sfida.
Peter lo stupisce grazie alla sua disarmante maturità; ancora una volta Tony invidia la sua capacità di scendere a patti con i propri sentimenti, pare totalmente disarmato davanti al ragazzo: Peter ha sempre una marcia in più, non si pone problemi a rivelare i suoi sentimenti, Tony invece rischia di restarne imprigionato.

Sono in super ritardo, ma posso garantirti che i tuoi scritti mi sono mancati tantissimi e mi è mancato anche tantissimo sclerarci su (spero si capisca almeno la metà di ciò che ho scritto), insomma mi è mancata la tua delicatissima mano da scrittrice. ❤

A presto, mia cara!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Ps adoro la moltitudine di metafore che hai scelto per questo capitolo, è un arcobaleno di colori, uno più bello dell’altro <3

Recensore Master
10/02/21, ore 15:50
Cap. 1:

E finalmente riesco a cominciare questa minilong, managgia a me. Bene dopo questa poco chiassosa introduzione veniamo al dunque, sarei voluta passare da Rewrite The Stars ma visto che c'è ancora l'avviso a caratteri cubitali e voglio evitare la tua ira solenne eccomi da questo prequel, affrontato questa volta dal punto di vista di Tony (ormai trovi facile chiamarli per nome, sono come parenti) <3
Devo ammettere che raramente ho visto un Tony così sconfortato, deluso, sconfitto. Una delusione che lo annichilisce completamente, persino davanti a Natasha, che lo sprona a continuare, a combattere il male rappresentato da Thanos; una Natasha che nel presente rappresenta una controparte perfetta delle sottili motivazioni che ora muovono Tony, un Tony troppo deluso da ae stesso per affrontare la realtà e perché no anche la speranza, la speranza soprattutto di rivedere Peter, poiché troppo grande è il fardello di averlo visto morire fra le sue braccia. E in questi presente così struggente si contrappone un passato fatto d'incontri, di confusione; dove forte è il dubbio verso l'amore provato verso Peter, molto più giovane di lui; un'amore percepito a volte come un peccato. E quindi Tony fa quello che sa fare meglio; erige muri e credo che quel sentimento passerà, non è disposto ad accoglierlo, nonostante Peter rappresenti la sua unica speranza di salvarsi. Come sempre un inizio molto molto coinvolgente. Un saluto cara e alla prossima Elgas

Recensore Master
19/01/21, ore 23:44
Cap. 1:

Cara Miryel,
Finalmente eccomi. Come facilmente si intuisce alla fine ho optato per una lettura in ordine cronologico di avvenimenti e non di pubblicazione ma, tranquilla, che dopo questa "Protocollo Speranza" non me la lascerò scappare.
Già dal titolo immaginavo di dovermi mettere i braccioli per affrontare un fiume di angst e, di fatti, è proprio nelle gelide acque del cuore distrutto di Tony in cui mi sono tuffata.
Al solito, le emozioni post Infinity War (o End Game) sono un'arma con cui ti muovi con destrezza e qui c'è un sacco di disperazione, di rimpianto e senso di colpa perché non solo la battaglia contro Thanos è persa ed ha comportato il pagamento di un prezzo altissimo, soprattutto per Tony che ha perso quell'unica persona che aveva portato un po' di colore nella sua vita, in punta di piedi ma facendo "più danni" nel suo animo di un elefante in un negozio di cristalli. Perché, come ci mostrano i non meno amari scorci di passato, Tony prova qualcosa per Peter e ne è spaventato perché crede che ci sia qualcosa di sbagliato e quindi alza muri invalicabili a tratti ricoperti di spine irte di crudeltà, come quando brutalmente chiede ironicamente a Peter se si è preso una cotta per lui. E Peter che quei muri, nonostante la loro invisibilità, li ha percepiti tutti, inaspettatamente non scappa e confessa i suoi sentimenti che, però, ha già messo da parte. Sciocco, orgoglioso e spaventato Tony.
Devo dirti che la menzione a Pepper mi ha molto stupito perché di solito non c'è e sono estremamente curiosa di capire che ruolo avrà in questo canon/non-canon.
Come sempre il ruolo di coscienza "ruvida" che cuci su Nat mi piace moltissimo perché lei sa e gli mette subito sul piatto che fra le possibilità di successo ci sarebbe quella di far tornare Peter ma quella possibilità è troppo effimera per Tony, non si vuole aggrappare a quella speranza che, se malamente sfruttata, lo metterebbe di fronte ad un fallimento di dimensioni tali da distruggere definitivamente quei pezzi di lui che stanno ancora su per miracolo e, quindi, è meglio fingere che non ci sia.
Un'apertura davvero amara che dipinge con tratti poetici quelle emozioni che straziano il cuore come l'immagine di Tony come materia oscura sempre più nera e carica di putrefatta paura, o come il rimando ai corpi dissolti che popolano i suoi incubi che sfociano in quel senso di fine che porta all'attacco di panico perché di fatto quello è: il nostro corpo ci dice che stiamo morendo e Tony è morto quel giorno, su Titano, mentre Peter volava via dalle sue braccia.
E niente un capitolo che mi ha coinvolto e intrigato e mi farà andare a letto col magone.
Al solito, i miei più sinceri complimenti: sei bravissimissima!
Un abbraccio e buona notte
Cida

Recensore Veterano
19/01/21, ore 19:17
Cap. 1:

Carissima Miryeeel! Ciao!
È il terzo tuo racconto che leggo e devo dire che anche questa volta non mi stai deludendo affatto!
Tanto per cominciare, adoro come curi non solo il testo, ma anche la grafica delle tue storie. Esteticamente hanno un effetto veramente gradevole, mi piacerebbe vederle stampate, magari su carta lucida *^*
Ma ora passiamo al contenuto: questa volta ci porti all'interno della mente di un Tony distrutto dal dolore per la perdita dell'unica persona che sente davvero di amare: il giovane Peter.
Il modo in cui hai espresso i suoi sentimenti è tanto straziante quanto reale. Quella terribile sensazione che la vita non abbia più senso, che qualsiasi cosa sia sprecata senza quella determinata persona che per noi significava tutto, è struggente e l'hai resa benissimo. È un dolore che non si ferma alla mente, all'umore, ma diventa anche fisico, con quel terribile mal di testa che non lascia in pace Tony e il ricordo di Peter e degli attimi passati insieme che è impossibile scacciare, perché se Tony viveva per Peter, ora barcolla in balia del suo ricordo.
Cosa ancora più straziante, Tony non ha più la forza di sperare, non vuole provarci a risollevarsi e a tornare a combattere per risolvere la situazione, perché in fondo lo sa che se non dovesse funzionare ci rimarrebbe troppo male. E così ha perso l'amore e ora anche la speranza, come tornerà a reggersi sulle proprie gambe di questo passo? Sembra quasi voglia lasciarsi morire, giorno dopo giorno, pur di mettere fine alla sofferenza.
È un racconto veramente intenso, pieno di sentimenti forti, che sei riuscita a trasmettermi attraverso ogni parola, tanto che ora sento quasi il bisogno di riprendere fiato. Insomma, spero che Tony riesca ad uscire da questo vortice di negatività e per scoprirlo non mi resta che continuare la lettura!
Ti faccio tanti complimenti, sei davvero brava e regali sempre dei racconti meravigliosi!
A presto!

Misa

Recensore Master
15/01/21, ore 14:46
Cap. 1:

Felice di tornare anche io in questi lidi e, del resto, di una bellissima TonyxPeter, assolutamente nel tuo stile, non se ne può proprio fare a meno! :)
Come amo ripetere ogni volta, io adoro le storie che passano dal presente al passato, SOPRATTUTTO quando, nel passato la persona persa è ancora viva, parla, sorride, assume una certa espressione, lo trovo assolutamente straziante e degna dell'angst che tanto amo.
Di Tony e di Peter ci sono molte cose da dire, innanzitutto che sono agli antipodi, che partono da un rapporto maestro/discente che poi sfora in qualcos'altro di ancora più bello ed emozionante, che sono assolutamente indispensabili l'uno per l'altro e che, come accade molte volte, è "l'allievo" ad insegnare al maestro, non viceversa.
Un passo avanti per Peter (adoro follemente la sua schiettezza, il suo esporsi, il suo essere così genuino) e due indietro per Tony, che invece è sempre trattenuto, sempre chiuso, restio ad esprimersi, diffidente nei confronti del mondo. Questi due creano proprio un'accoppiata vincente, assolutamente perfetta.
E se lo scenario di partenza è quello di sempre, posti Infinity War, i processi, gli sviluppi sono tutt'altro che prevedibili, e offrono al lettore una marea di emozioni ^^
Li adoro entrambi, sia Tony che Peter, per motivi diversi, ma adoro ancora di più vedere la reazione di Tony allo sfacelo che si è portato dietro Thanos, quel suo mandare al diavolo tutto e tutti, rotto dal desiderio di avere indietro quell'unica persona che ha fatto breccia nel suo cuore; gli incubi, con cui deve convivere, perché, come scrivi tu, la realtà è altra, la realtà è dura, difficile, spietata... è impossibile non immedesimarsi in lui, non provare quello che prova lui, e trovo sia una cosa bellissima.
Complimenti per questo primo capitolo, è davvero interessante e ricco di spunti, mi piace molto il tuo modo di scrivere! :)

Recensore Master
10/01/21, ore 23:30
Cap. 1:

Buonasera! Eccomi per lo scambio e CHE CAPITOLO.
Avevo già letto una tua storia in passato, prima di entrare nel gruppo su face: "Sketch my Soul" e ne ero rimasta incantata. Tra l'altro dopo averla letta sono subito tornata a rivedermi il film ed immaginarmi la tua storia come sequel nella mia mente.
Ma ora torniamo a questa storia.
Quindi è un prequel? Bene, ne avrò da leggere allora se tutti i capitoli sono come questo.
Scrivi da paura, le tue descrizioni sono stupende, ti fa immergere pienamente nella storia e nei sentimenti che provano i personaggi.
Questo inizio così angst mi ha lasciata turbata (in senso positivo, non preoccuparti), la caratterizzazione di Tony è impeccabile e lo scambio di battute tra lui e Peter è reale, sentito. Scrivi in un modo davvero poetico, mi ha subito coinvolta. Sono andata avanti a leggere e senza nemmeno rendermene conto ho divorato immediatamente il capitolo, desiderando di voler leggere di più.
Anche se non sembra io amo le tante descrizioni, soprattutto per quanto riguarda le emozioni dei personaggi (sono un po' una pippa in queste cose, me la cavo di più con i dialoghi), qui invece è un susseguirsi di emozioni. Dal presente dove vediamo un Tony ormai arreso e distrutto a Thanos, non vuole più tentare per non rischiare nuovamente di fallire. Soffri assieme a lui perché senti i suoi timori. E poi c'è il passato: Il modo in cui Peter si rivolge a Tony, così schietto, sincero, rivelando le sue debolezze con un tale coraggio. Un ragazzo che seppur giovane ne ha viste di tutti i colori e si nota la sua grande maturità anche nell'affrontare il discorso di loro due. Ho amato questo contrasto tra Peter e Tony, per il loro modo di affrontare la situazione, la loro differenza.
Il momento del flash back poi è quello che ho apprezzato maggiormente: Tony che vuole allontanarsi da Peter e lui che cerca un confronto, assumendo in questo caso un atteggiamento decisamente più maturo di lui. C'è il problema dell'età e mentre Peter sembra affrontarlo in modo maturo, quasi rassegnato in un certo senso, Tony sembra quello più dubbioso, è evasivo, frustrato, solleva un muro tra lui e Peter, spaventato da questo sentimento. Non sa bene come affrontarlo ma rimane comunque spiazzato dall'incredibile schiettezza del ragazzo.
Peter lo hai descritto magnificamente, quel ragazzo è oro, ti è uscito davvero bene e non vedo l'ora di leggere ancora di lui nei prossimi capitoli.
Mannaggia a Tony dai, dovrebbe essere lui l'adulto in questo caso. Anche se la cosa non mi stupisce, lo trovo perfettamente IC col personaggio, anche la sua arresa a Thanos.
Inoltre mi piace un sacco questo alternarsi tra passato e presente, rende molto più viva e coinvolgente la storia.
Questo primo inizio è una bomba e non posso che tenerla nelle seguite, perché non voglio perdermene nemmeno un capitolo. Ora infatti vado subito a leggere il secondo.
A prestissimo <3
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 11:38 pm)

Recensore Master
07/01/21, ore 14:34
Cap. 1:

Ciao carissima, eccomi per lo scambio ABC. Se tu dici di essere passata all'ultimo, cosa dire di me? XD
Ma passiamo alla storia, che mi sta piacendo molto.

Io non so come fai a descrivere certe emozioni crude e devastanti. Non me ne capacito. Io non saprei concepire, né descrivere, una devastazione tanto proonda. Non vorrei che tu avessi vissuto una simile perdita in prima persona. Ma magari sei solo benedetta da una maggior capacità di immedesimazione, che non ti rende necessario aver sperimentato traumi per poterli descrivere.

In particolare questa frase:
Sente ruvidi aculei che si aggrappano alla sua carotide. Scendono fino ai polmoni e li dilaniano. Gli tolgono il respiro. Attacchi di panico perenni, appiccicati alla gabbia toracica.

E' come esserci, è come viverlo, non è nemmeno come guardare un quadro ma è proprio come sentire la stessa sensazione.
Non so se farti i complimenti o preoccuparmi :-? Ottimisticamente ti faccio i complimenti.
E' ancora più particolare perché parliamo di Tony Stark, uno che sembra sempre tutto d'un pezzo, che reagisce ai problemi con piglio ironico, come se potesse risolverli con la sua intelligenza e la sua forza di carattere. Ma non stavolta, che sembra sull'orlo della depressione. Sia chiaro, non sto dicendo che Tony Stark nei film sembri senza sentimenti, ma dico che sembra avere uno spirito indomito di chi non si arrende.

Se ho ben capito, la relazione con Peter non era "compromettente", almeno fino ad ora non sembra; Tony provava qualcosa per lui, ma c'era ancora abbastanza distanza perché Peter gli desse del "lei". Ecco, sai cosa trovo terribilmente ingiusto? Tony non è attratto da Peter perché Peter è giovane, ma si sente in colpa per quell'attrazione che prova perché Peter è giovane, perché c'è differenza di età. E insomma! Non ci sto, non va bene, non dovrebbe sentirsi in colpa se non è quello ad attrarlo!! >.<
Peter infatti è infastidito da quel distacco, un distacco a cui Tony costringe entrambi perché Peter è "un punto di non ritorno che ha già valicato da tempo e che non vuole distruggere". Cos'è che Tony aveva paura di distruggere? Peter? O il loro rapporto attuale? Tony, dai, sei tu l'adulto, vuoi dirmi che non sapresti gestire i tuoi sentimenti se le cose andassero bene?
E' chiaro che Peter ha una sbandata per il signor Stark (chi non l'avrebbe?) ma la sua rassegnazione ha qualcosa di nobile, di ammirevole, perché è rassegnato eppure è ancora lì: non lui, la sua sbandata. Peter è lì con i suoi sentimenti in stand-by - raccontandosi di essersi arreso e di stare solo aspettando che passi - ed è come se fosse in attesa, anche se non lo sa.
Quanto al fatto che l'atteggiamento di Peter sia "maturo"... non so dire se la rassegnazione sia una cosa matura. Secondo me ad alcune persone viene più naturale che ad altre, o magari è questione di percezione di sé, di autostima, o di educazione.
A me la rassegnazione è sempre riuscita facilissima e un po' invidio e un po' detesto le persone che insistono a oltranza nelle cose, come se fossero convinte di meritare, amore, lavoro, ammirazione, qualsiasi cosa decidano di meritare. Dev'essere una bella vita, oppure una vita molto frustrante, non lo so.

La rassegnazione di Tony invece sembra una bruttacopia di quella di Peter: non è naturale, non gli viene da dentro, è come se fosse un'auto-imposizione. Tony sceglie di arrendersi o almeno dice così, come se lasciare Peter nella non esistenza fosse una scelta migliore che riaverlo vivo e dover affrontare i propri sentimenti. Boh, forse non è così, forse sto immaginando cose, ma se è così Tony mi pare un codardo.
Poi, se la situazione fosse che Tony pensa davvero che non ci sia niente da fare, che sia una situazione persa e senza sbocchi, allora sarebbe diverso.
Però non so... sarebbe la prima volta che Tony si arrende, credo. Tony è testardo come un mulo, perché arrendersi adesso? La morte non è una scappatoia troppo comoda, anche se è la morte altrui?

Meno male che questo è il primo capitolo, perché per il momento il comportamento di Tony mi sembra incompleto, mi sembra il primo stadio di qualcosa: c'è ancora spazio per una evoluzione di personaggio e spero che gli altri capitoli portino a questo. A lui che prende coscienza che deve alzare il culo e fare qualcosa.

Recensore Master
29/12/20, ore 11:36
Cap. 1:

Buongiornissimo tesoro mio ♥
Lo sai perché è un buongiorno? Perché finalmente sto leggendo una delle autrici più brave e talentose che ho conosciuto in quest’anno abbastanza tosto. Sei stata una meravigliosa scoperta e talvolta mi sento in difetto a farti leggere le mie storielle banali. Ti stimo moltissimo e mi dispiace un sacco aver procrastinato questa recensione per forze di causa maggiore. Spero tu possa perdonarmi.

Questa storia è una pugnalata al cuore, è poetica e malinconica al tempo stesso. C’è così tanto angst in questo capitolo che mi si è stretto il petto in una morsa dolorosa e gli occhi si sono inumiditi di lacrime :’(. Il protagonista indiscusso è Tony circondato dal dolore della perdita di una persona che gli ha lasciato una profonda impronta nella sua anima. Tony è solo un sopravvissuto dello schiocco di Thanos, un rottame senza vita che non fa altro che torturarsi per la morte di Peter, quel ragazzo che con la sua genuinità e, soprattutto, la sua sincerità ha scalfito la corazza di cui l’uomo si faceva scudo. Assistiamo al dolore di Tony, anzi, grazie alla tua bravura ci hai permesso di sentire e toccare con mano il mix esplosivo di emozioni contrastanti, che lo stanno logorando da dentro a causa della scomparsa di Peter. Ti giuro che mentre leggevo sono stata male per lui ed ho sofferto con lui, perché ho capito che nonostante sia rimasto in vita, il senso di colpa è così grande che preferirebbe chiudere gli occhi e perdersi nell’oblio. Senza Peter non c’è vita, felicità, spensieratezza. Che senso ha vivere o peggio ancora sperare che possa tornare? Tony è morto con lui, su quel pianeta, Tony non è mai tornato, è rimasto bloccato all’interno di quel terribile incubo che si ripete costantemente nella sua memoria. Non ha le forze necessarie per credere nella possibilità di poter riportare in vita quel ragazzo e per questo motivo si tira fuori da tutto. Non vuole provarci, si è arreso. E la cosa che mi fa più male sono quei flashback in cui avrebbe potuto essere sincero quanto Peter ed invece ha preferito fare due passi indietro e lasciar intendere al ragazzo che la sua infatuazione fosse solo a senso unico. E niente mi hai spezzato il cuore :’( adesso devo assolutamente continuare questa storia, perché io voglio un lieto fine per loro due, seppur per due secondi.

Che dire? Sei una scrittrice meravigliosa, più leggevo più ho avuto la conferma che sei spettacolare. Tesoro, questo è il tuo mestiere e ti auguro di poter sfondare in questo campo. Scusa ancora per il ritardo, questa storia non lo meritava. A presto e ricorda: SEI FENOMENALE. Ti voglio bene

Recensore Master
26/12/20, ore 18:30
Cap. 1:

Carissima Miryel, parto col dire che questa storia ha troppo del "When you walk away", sapevilo (un giorno ci incontreremo di persona e la canteremo a squarcia gola per strada, lo so). Altro punto, appena mi sarà possibile recupererò "Protocollo Speranza" perché sono curiosa come una scimmia (?).
Poi. Storie post-Infinity War ce ne sono tantissime, ma ognuna è talmente diversa da non annoiare mai né dare idea del cliché e la tua non fa eccezione, anzi. Abbiamo un Tony Stark perfettamente canon nel suo arrendersi dopo lo schiocco, esattamente come lo troviamo in End Game, distrutto per la scomparsa di Peter, ma qui con uno struggimento maggiore che trasuda dalle tue righe così tanto da far male.
Gli intermezzi di scene con Peter sono bellissime perle, ricordi a cui Tony forse ripensa con un dolore troppo grande per essere espresso a parole, ma traspare tutto ciò che apprezza -che ama- di Peter, ma che tiene per se stesso. Almeno per ora e per quanto mi è dato sapere, forse nel sequel di questa storia ci sono le risposte, oppure le troverò semplicemente continuando la lettura.
Che dire di più? Sono curiosa di vedere come incastrerai i tuoi progetti nella trama di End Game.
Tanti complimenti per il primo capitolo di una storia che vola tra le preferite perché se lo merita, perché te lo meriti tu, e perché ci sono tante di quelle espressioni che mi hanno colpita da perderne il conto. E siamo solo all'inizio.
A presto cara ♥
Liberty89

Recensore Master
06/12/20, ore 19:31
Cap. 1:

Cara Mirycosa del mio cuore,


è dilaniante ed è bellissimo questo inizio. Ho un groppo in gola e ti assicuro che non è catarro, ma solo questa valanga di angst che mi ha proprio sommersa senza speranza. Sai quanto ami Protocollo (ma non è la sola storia tua che adoro ^^) e sai come Infinity ed Endgame per me siano una vera e propria ferita aperta. E questa storia riapre tutto ciò, ma in maniera nuova. Anzitutto, stilisticamente ho amato molte figure retoriche che rendono poetico il testo e poi c’è questa meraviglia che è la caratterizzazione di Stark. Che cerca di allontanare Peter e di non pensare a una serie di impulsi e desideri che nascono nonostante tutto. Beh, a me quel nonostante tutto fa morire. Si pone il problema della giovane età di Spiderman e in questo porsela c’è l’attenzione che si riserva a chi amiamo, il tentativo di non corrompere qualcosa di bello, la preghiera che l’altro non sappia mai, perché se sapesse, allora, resistere sarebbe difficile e terribile. Nel passato noi ci troviamo davanti a una situazione che abbiamo già assistito nei film. Peter rincorre Stark, lo chiama, lo cerca e l’altro nicchia, non risponde, mette paletti. Ma la schiettezza di Parker, un ragazzo che in meno di vent’anni ne ha viste quante Carlo in Francia, riesce a insinuarsi nella corazza di Iron Man, come un ragno che, paziente, tesse la tela e aspetta. Una tela che non si può quasi osservare a occhio nudo, ma che è una trappola tra le più efficaci in natura.

E Peter, scritto da te, è un vulcano di cose: è sofferente, schietto, intelligente, coraggioso, sincero. Ammette le sue debolezze e il suo non credere abbastanza in se stesso, ipercritico com’è, ma vede quelle altrui con la nitidezza di chi è intelligente ed empatico, ma anche giovane, perché la giovinezza offre uno sguardo spietato sulla vita degli adulti, come ci insegna Ferrante. E poi c’è il presente, spiazzante e doloroso, dove un Tony troppo magro si arrende all’inutilità di contrastare Thanos, si piega alla sconfitta per non dover perdere di nuovo, illudendosi, magari, di ottenere un successo. L’ha perso e quel momento è rimasto scolpito nei nostri cuori – e farebbe piangere anche un sasso, per inciso. C’è talmente tanto in questa storia che per recensirti a dovere dovrei lasciare che il capitolo si sedimenti ancora un po’, perché ci sarebbero ancora tante, tante cose da dire. Li padroneggi con delicatezza e maestria e ci trasmetti sempre l’immagine di una coppia di eroi con le loro fragilità, sofferenze, differenze e punti d’incontro, portandoci in viaggi introspettivi che non dimenticano mai il canone, pur dando, al fandom e a chi ama i personaggi, tanto.

Ti si vuole bene, Cosetta e a ogni nuova storia il mio cuore raggiunge vette di gioia altissime, purissime, levissime.
Un abbraccio stritoloso e tiramisuoso,
Shirycosa

Recensore Veterano
05/12/20, ore 10:40
Cap. 1:

Ciao darling!
Appena ho visto il tuo nome mi prudevano le mani per tornare su Rewrite the Stars, ma assecondo volentieri le tue richieste (e ti faccio anche i miei più sinceri complimenti per la vittoria ai Wattys! Sono curiosa di leggere anche quella! *GGGGNH SEI UNA MINIERA INESAURIBILE 💖*)
Essendo fresca fresca di rewatch di Infinity War, questa storia colpisce il doppio. Le introspezioni che crei sono sempre un viaggio, specialmente quando scavi in Tony. Forse perché é un personaggio più "mascherato" e quindi ci sono più livelli da scavare, ma ogni volta parti da una faccia diversa e arrivi sempre allo stesso nucleo un po' stanco e disilluso che é il suo *io* più vero. E in quell'io c'è sempre anche Peter, anche quando non c'è.
In tutto questo, non fallisci nello strapparmi un sorriso ogni volta che fai aprire bocca a Peter. "Poi la signorina Romanoff mi ha spiegato che é solo un sacco antipatico" mi ha fatto proprio ridere, adoro questo legame che hai creato tra Nat e Tony! Essendo due persone un po' sui generis, trovo che i loro caratteri si combinino davvero molto bene e mi risulta estremamente credibile che ci sia questa sorta di amicizia "alla lontana" tra loro. Anche perché é un legame che ha tante sfaccettature e va dal prendersi in giro al tenere insieme i pezzi l'uno dell'altra. É completo, significativo e gestito molto bene anche se non é il cardine della storia.
Quel tocco di senso di colpa che hai dato a Tony é un'interessante novità, un aspetto nuovo del suo rapporto con Peter che mi ha davvero catturata. Questo scambio tra loro, che mostra un embrione del loro legame, é estremamente dolce, con Peter che vuole quasi farsi notare, anzi, farsi conoscere oltre la prima impressione. Ci tiene a fare bella figura di sé, a mostrare a Tony tutta quella parte del suo mondo che il "lavoro" gli nasconde. É dolcissimo, veramente.
Nella conversazione tra Tony e Nat ho trovati una dualità bellissima con Serenata Silenziosa. Se lì era Peter ad essere disposto a tutto per recuperare Tony, qui é il contrario, anche in barba all'universo intero. Si inseguono freneticamente, come una reazione chimica che torna sempre allo stesso punto di equilibrio. Si bilanciano in ogni aspetto, con uno che fa passi indietro e l'altro che avanza, uno con una genuinità "creatrice" e l'altro "distruttore". O almeno, così Tony si percepisce, perché lo rappresenti come una persona davvero troppo dura con sé stessa, che non si perdona nulla. Né i sentimenti che prova, né le scelte che ha fatto.
Non vedo l'ora di proseguire perché sono veramente molto curiosa di scoprire la tua attinenza al canone. Non avendo letto Protocollo Speranza temo che mi perderò qualche riferimento, ma se mi dici che é fattibile mi imbarco volentieri anche a costo di percorrere la rotta al contrario! Vedrai che con calma recupererò tutto 👀
Nel frattempo, alla prossima dear ✨

Recensore Master
29/11/20, ore 17:59
Cap. 1:

Ciao Miryel, ho visto l'aggiornamento del secondo capitolo e ho aperto la storia recuperando il primo attratta dai temi trattati, la perdita, il lutto, il dolore e mi si è spezzato qualcosa dentro nel leggere di un Tony così fragile.
Sicuramente mi spoilero cose dei film e non conosco il canone e avrei dovuto finire di guardare i film prima di leggere la tua storia, ma sai che ho scoperto che le fanfiction mi stanno rendendo più sopportabili i film? Che tra un combattimento e un'esplosione e certe scene d'azione che sono inutilmente lunghe, sapere che in quel film ci sarà un determinato evento/personaggio/tema/possibile ship mi aiuta a godermelo di più e colgo molti più riferimenti?

Parto con farti i complimenti per la meravigliosa impaginazione. La differenza cromatica tra il presente della narrazione in cui Peter è morto/scomparso (Natasha dice che forse si può recuperare, io non lo so e non mi interessa) e i ricordi del passato è meravigliosa.
Al presente troviamo un Tony è rotto, demoralizzato e fisicamente e psicologicamente così distrutto da non sembrare nemmeno lui. Che poi non è vero, ho già visto Tony a pezzi nei film di Iron Man e quindi non fatico a considerarlo IC e immaginare queste reazioni assolutamente plausibili (poi tu ti farai una risata dicendo "e grazie al piffero, c'è nei film!") Peter mi piace un sacco nel suo dichiararsi alla fine e persino l'incapacità di Tony di rispondere che sì è ricambiato mi è sembrata assolutamente IC.
Adoro anche il modo in cui Tony e Natasha si relazionano e come lei sappia leggergli dentro (quella donna è sempre fantastica).
Credo averti già detto di amare il tuo stile scorrevole, con un lessico sempre pertinente e una costruzione delle frasi che non è mai eccessiva o ridondante. Al tempo stesso, pur avendo una sintassi pulita, riesci a trasmettere le emozioni dei personaggi e a far empatizzare il lettore coinvolgendolo nel dolore di Tony. Sono riuscita a sentire quel senso di annichilimento che prova un sopravvissuto che sa che il proprio amore è scomparso per sempre ed è costretto a vivere il presente mentre il passato gli torna continuamente in mente per tormentarlo con i ricordi. È un tema che mi è molto caro. Credo che presto passerò a leggere il secondo capitolo. Al momento metto questa storia tra le seguite, così spero di non perdermi i prossimi aggiornamenti.
Un abbraccio grande,
Sev

Recensore Master
26/11/20, ore 19:19
Cap. 1:

Ciaooo tesoro miooo! Eccomi qui da te finalmente! Ma tu hai una vaga idea di cosa hai causato in me quando ho visto su Facebook che avevi pubblicato il prequel di Protocollo Speranza?? No, vabbè… forse è meglio che non ce l’hai, guarda, perché scene così potrebbero essere particolarmente disturbanti! Sospetto che i miei genitori stiano compilando delle pratiche in gran segreto, per farmi internare in qualche clinica privata… aaaah, ma che ne vogliono capire loro?!
La verità è che ho amato Protocollo Speranza e credo non dimenticherò mai il modo in cui mi ha stracciato il cuore. E allora cosa potevo chiedere di più, se non innamorarmi un’altra volta, scoprendo sia ciò che è avvenuto nei famosi – e terribili- cinque anni che hanno diviso la scomparsa di metà esseri dell’universo fino alla loro riapparizione, sia ciò che è stato ancora prima, nel rapporto tra Tony e Peter! *^*
Dunque, questo primo capitolo si apre nel dolore, un dolore soffocante, colmo di muta disperazione, quello di Tony Stark, sopravvissuto allo schiocco di Thanos, ma non alla morte che ha visto intorno a sé, soprattutto quella di un certo ragazzino che non è riuscito a salvare. Questa perdita lo sta sfibrando, lo sta divorando dall’interno, lo sta lasciando vuoto e inerme e tu sei stata come al solito magistrale nel raccontarci l’animo di Tony e questo buco nero di sofferenza che lo sta dilaniando, al punto che soprattutto nella prima parte, io stessa ho avvertito un forte senso di disagio che non sapevo togliermi di dosso. Mentre leggevo mi sono resa conto di un dettaglio fondamentale: io non avevo mai capito davvero il dolore di Tony fino a questo momento. Nei film traspare tanto ovviamente, merito dell’interpretazione magistrale di Robert, tuttavia non lo aveva mai fatto davvero mio, per un semplicissimo dettaglio: dopotutto io, da fuori, ho sempre saputo che Peter sarebbe tornato. Tony no, non lo sa, ha perso una persona che era una parte di sé ed è così lacerato che non vuole nemmeno accarezzare quella vana speranza, non ne ha la forza, Natasha cerca di reagire, lui invece è solo incastrato in questo limbo di dolore.
Altrettanto significativi, sono gli intermezzi del suo passato con Peter e lì – a riprova dell’altalena di emozioni che sai farmi provare- ho avuto i brividi dall’inizio alla fine, te lo dico. Quanto è bello e quanto è complesso il tormento di Tony che vorrebbe toccare Peter, prenderlo, amarlo come sente nel profondo del suo animo, ma non può, si vergogna anche soltanto dei suoi stessi pensieri? E non è soltanto un fattore di età, probabilmente vorrebbe che fosse soltanto quello, il problema è ciò che Peter rappresenta.
Io credo di dover fare testamento al più presto, tesoro, perché alla fine di questa fanfiction non so se ci arrivo, onesto! Sicuramente non tutta intera almeno! Se questo è il primo capitolo, non oso nemmeno immaginare cosa ci riserverai dopo… quando magari Tony si lascia andare con Peter… e il ricordo di tutto questo!
Vabbè CIAO CORE! Aspetto trepidante il seguito, baby!
Un abbraccione, Violet :D

Recensore Veterano
25/11/20, ore 12:46
Cap. 1:

Ciao tesoro!
Quando mi hai chiesto di dare precedenza a questa nuova storia, ho fatto tipo qualche saltello sulla sedia perché sono veramente felice che tu abbia deciso di scrivere un prequel per “Protocollo Speranza”, storia di una bellezza disarmante.
Come nella mini long, anche in questo caso la narrazione si scinde in momenti che si svolgono nel presente e ricordi legati al passato.
Nel presente troviamo Tony Stark che, tornato da poco da Titano, decide momentaneamente di allontanarsi da tutto e da tutti per rimanere da solo con il proprio dolore. Persino guardare il proprio volto riflesso nello specchio gli fa male, quindi preferisce persino non specchiarsi.
Ha continui attacchi di panico e, i pochi momenti in cui riesce a dormire, i suoi sogni sono popolati da incubi.
Continua ad avere continui ricordi di Titano, mentre le braccia di Peter lo stringono forte prima di scomparirlo nel nulla.
Neanche nei suoi pensieri riesce a salvarlo.
È proprio questo che non riesce a sopportare: in quegli ultimi momenti Peter aveva bisogno di un conforto da parte sua, una flebile speranza, che però lui non è riuscito a dargli.
Ed ora lui non riesce ad andare avanti con la sua vita sapendo che il giovane è morto, che non tornerà.
Questa perdita ha creato un vero vuoto dentro di lui.
Devo ammettere che, questa prima parte del capitolo, oltre a farmi sentire tutta la sofferenza che Tony prova per questa perdita, mi ha fatto sentire proprio un senso di sfiducia, una totale mancanza di speranza che, in un modo o nel altro, si potrà trovare un modo per sistemare la situazione.
Questa mancanza totale di speranza da parte dell’uomo l’ho trovata lampante all’inizio del secondo spezzone ambientato nel presente, dove annuncia a Natasha che lui si tira fuori da tutta quella faccenda.
Non capisce perché dovrebbero continuare a lottare visto che non c’è una soluzione al problema, visto che rischierebbero solamente di avere altre perdite.
Natasha cerca di farlo ragionare, spiegando che c’è la speranza di trovare un modo per far tornare indietro tutti quelli che sono spariti, ma l’uomo non sembra davvero voler sentire ragioni.
Ovviamente la donna conosce perfettamente il vero motivo per il quale Stark sta reagendo in questo modo: non riesce a darsi pace per la scomparsa di Peter.
Ma allora, se sta così male per la sua scomparsa, perché non decide di impegnarsi maggiormente per trovare un modo per riportare tutti indietro invece di fare un passo indietro e decidere di abbandonare questa missione?
Immagino che sia questo che si possano essere chiesti Natasha e gli Avengers rimasti nel udire della decisione di Tony, ma perché non comprendono quale sia la vera problematicità per lui. Sì, soffre per la mancanza di Peter, ma ha davvero paura di provare e riprovare a trovare un modo per farlo tornare indietro e di fallire ogni volta.
Devo ammettere che è una paura di fallire sia una paura condivisibile, ma, in qualche modo, in questo vedo anche la sua paura di deludere ancora una volta Peter; non è riuscito a salvarlo una volta e, se non riuscirà a riportarlo indietro, sarà un ulteriore delusione per lui.
Sentimenti e pensieri davvero condivisibili, ma spero davvero che Tony possa tornare sui suoi passi.
Nel passato, troviamo Peter che, dopo giorni in cui non vede e non sente il signor Stark, decide di andare da lui di persona.
Credo che sia veramente un bel gesto da parte sua. Infatti, il giovane ha capito che c’è qualcosa che non va, che Tony vuole tenerlo a distanza, ma, invece di lasciar perdere, decide di andare a fondo alla cosa. Penso che ci vuole molto coraggio per fare una cosa del genere, soprattutto quando si tratta di una persona più grande.
Mi piace che non sembra aver nessun problema a dirgli che spesso pensa che sia arrabbiato con lui e che, spesso, questo incide anche sul suo umore. Ha fatto benissimo a dirglielo perché Tony deve sapere quanto questo suo comportamento lo fa sentire. Così come deve smetterla di vederlo solo come un ragazzino che va ancora a scuola e che, occasionalmente, si trasforma in Spider-Man, ma questo non lo capirà mai se continua a creare un certo distacco tra di loro.
Mi piace molto la conversazione che i due hanno avuto sul distacco mentre si trovavano a bere qualcosa al bar.
Secondo me Peter non vede il distacco ovunque perché non sa veramente che cosa sia, ma, visto quante volte lo ha provato sulla sua pelle, riesce a riconoscerlo immediatamente e, in questo caso, non può non chiedersi il motivo che spinga il signor Stark ad erigere questo muro tra di loro.
Alla fine, però, Tony gli spiega il motivo senza troppi preamboli o giri di parole: lo fa perché sa che lui si è preso una sbandata per lui.
In realtà, questa è una mezza verità, perché, sì, lo ha fatto per tenere il più lontano possibile Peter, ma perché anche lui si è preso una bella sbandata per il giovane, solo che lui non ha tutto il suo coraggio di dirlo apertamente.
Forse anche di questo non può fare a meno di sentirsi in colpa nel presente: non aver detto a Peter che provava dei sentimenti per lui.
Gli ha fatto credere che sarebbe stato utopistico pensare ad un loro futuro insieme e di non avere nessuna speranza, quando le cose non erano così, quando tutto poteva andare davvero differentemente.
Come primo capitolo devo ammettere che è stato davvero molto toccante e che mi ha dato veramente molti spunti di riflessione proprio sui vari tipi di rimpianti che si possono avere quando una persona a cui teniamo se ne va.
Davvero complimenti per questa tua capacità. Ogni volta che mi accingo a leggere qualcosa scritto da te so che non sarà per nulla banale e non deludi mai le mie aspettative.
Sono veramente curiosa di vedere se Tony riuscirà a tornare sui suoi passi ed accendere almeno un piccolo barlume di speranza in tutto quel vuote che sembra portare dietro.
A prestissimo mia cara!
Un mega abbraccio,
Jodie

Recensore Master
25/11/20, ore 01:21
Cap. 1:

Stavo per perdermi questa nuova storia! >.<
In quanto prequel di "Protocollo speranza" mi sento spaccata in due: da un lato voglio assolutamente leggerla, dall'altra so già che farà malissimo.
Mi piace, però, che ci mostri un Tony convalescente dopo Titano: è un Tony spezzato, non solo fisicamente. Nel suo rifiuto c'è tutto il dolore che si tiene dentro.
In modo in cui hai alternato il passato, poi, dà l'idea che il Tony del 'futuro' viva immerso nei ricordi.
E nel ricordo, Tony è quasi crudele con Peter, lo mette di fronte alla sua cotta, ma mi piace molto che sia lui a fuggire, lui che si aspetti di finire con le spalle al muro, disarmato da un ragazzino che ammette con candore i propri sentimenti, e anche la rinuncia.
Del resto, Peter è troppo giovane per pensare di avere una possibilità con un uomo come Tony, senza nemmeno immaginare che è proprio il suo essere ingenuo e sincero, così diverso da chiunque altro lo circondi, a fare breccia in Stark.

Mi sono piaciute enormemente due espressioni che hai usato:
"Peter è morto e non torna", e dirai che non c'è niente di particolare, in questa frase, invece in quel "e non torna", dopo "è morto", c'è una sorta di incredulità, di rabbia. Quasi fosse ovvio che i morti tornano, ma lui no.
Probabilmente se avessi usato il futuro, non avrebbe lo stesso impatto.

E poi tutto l'ultimo periodo. "Succederà ancora, e più andrà indietro, più sarà braccato. Prima o poi incontrerà un muro che gli bloccherà le spalle e, da quel momento, non avrà vie di fuga." Pur essendo figurato è anche molto concreto. Lo trovo efficace.

Infine, però, ti devo segnalare pure due cosine (da poco, per la verità):
"Lo guarda e dentro a quelle pupille [...] ci vede tutto e niente." -> qui il 'ci' è di troppo perché è già chiaro dove veda.

"Mettono tutti su un muro di mattoni" -> corretta è corretta, ma... l'ordine delle parole mi sembra equivoco. Magari sono solo io a sentirlo così, eh. Hai usato questa costruzione con 'mettere su' in altre occasioni e fina, ma in questo caso sembra '(essi) mettono (qualcosa) su un muro di mattoni'. Il senso si capisce quando arrivi in fondo alla frase, ma metre la stai leggendo, a mio avviso, non è immediata.
Finisco di fare la pignola. ^^'''
Metto la storia tra le seguite e aspetto il prossimo capitolo. ♥

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