Recensioni per
L'intruso
di Made of Snow and Dreams

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/12/20, ore 19:07
Cap. 2:

"Margeret Brown? Come l'inaffondabile Molly Brown?!"
Ammetto che questa è stata la prima domanda che mi sono posta leggendo questo primo capitolo.
Bello, bellissimo. Cosa vuoi che ti dica? Questo è uno di quei capitoli che tutti dovrebbero leggere e da cui tutti dovrebbero attingere. Mi basta il secondo passaggio in neretto: chiurlare Dove l'ho mai letto? Finora mai.
Questo per dire che ho trovato una ricerca nello stile e nella scelta dei termini davvero squisita. Fa davvero piacere portare avanti una lettura del genere.
Lo stile è molto curato, ma senza risultare artificioso. Voglio dire che sembra venirti naturale, non dai affatto l'impressione di essere una di quelle scrittrici che cercano paroloni per dimostrare qualcosa a loro stesse e/o agli altri.
Ho letteralmente divorato il tuo scritto, inesorabilmente rapita dal tuo stile.
Il personaggio di Margareth mi piace molto: anche lei è un'artista ed infatti grazie alla sua vocazione mi sembra di capire che riesce a comunicare il suo trauma.
è una caratteristica degli artisti molto comune, basti pensare a Chester Bennington dei Linkin Park, che ha parlato ampiamente degli abusi sessuali subiti in diversi pezzi del gruppo. Poi si è suicidato, ma questo è un epilogo a cui non tutti fortunatamente vanno incontro.
Il paragone è inevitabile perché la tua Margareth è viva.
In qualche modo le conseguenze sono venute fuori e si sono rispecchiate proprio nel suo corpo, tanto da passare da giunonica a ossuta.
Mi viene in mente un po' il rifiuto del proprio corpo che hanno le vittime di abusi sessuali. Alcune ipersessualizzano tutto, altre invece nascondono tutto sottoterra in vari modi.
Il capitolo è molto corto, ma davvero incisivo. In maniera delicata hai toccato un tema spogliandolo della sua ovvia brutalità, permettendo di immedesimarsi nella vittima.
Anche il suo essere nervosa è tipico sia di chi subisce abusi, ma anche di molti artisti, che sperimentano un male di vivere tutto loro spesso e volentieri senza cause. Semplicemente si sentono pesci fuor d'acqua un po' ovunque. Mi basta pensare al loro modo di esprimersi alternativo, che non sempre tutti capiscono e travisano.
A mio parere Margareth è coerente con il personaggio che le hai dato.
Ed il punto più dolente credo sia la madre di lei, quella classica persona che ti spinge a cancellare e perdonare.
Molto facile per chi sta fuori e non subisce in prima persona.
Tendono sempre a sdrammatizzare, per molti motivi, ma nessuno è mai valido.
Sua madre mi da l'idea di una donna all'antica, di quelle che il figlio maschio è il favorito della prole, appunto perché maschio.
Non sono femminista e non odio gli uomini, lungi da me ambo le cose, ma trovo che esistono ancora molti genitori per i quali il figlio maschio è intoccabile e indubbiamente favorito.
Lei mi sembra avere questa mentalità, o comunque tende a far riappacificare i due. Questo mi fa riflettere sull'aiuto concreto che possa aver dato in passato alla figlia.
A proposito di passato, visto che ci sono ancora pochi capitoli di questa storia, sicuramente leggerò Lizzie.
A dirla tutta, l'avrei letta lo stesso per molti motivi.
Ora vado avanti.
A presto!

- A.

Recensore Master
04/12/20, ore 04:05
Cap. 2:

Ciao!
Rieccomi, sempre ad un orario molto decente, a lasciarti il mio parere.

Prima di cominciare volevo farti notare una cosa: non so se sia voluto o meno, ma all'inizio, una bella parte di testo appare in grassetto. Non è una cosa che ho gradito tanto, ad essere onesta - più che altro perché lo trovo aggressivo e non mi facilita la lettura. Ma resta un parere mirato puramente al lato dell'impaginazione perché, l'intero capitolo, è scritto benissimo.
E scorre veloce.

Qui vediamo una Margareth adulta. Ridotta quasi pelle e ossa. Più misteriosa. Più segnata.
Una Margareth che adesso ha Charlotte nella sua vita - e penso proprio che andrò a leggermi anche la storia legata a questa macchina da scrivere -, anche se chissà se sia una benedizione o una maledizione.
Questa macchina da scrivere non è ordinaria. E credo che si capirà presto il perché. Intanto, Margareth interagisce con essa come se fosse una persona. E non credo sia semplice affetto da scrittrice. In più, puzza molto la storia del suo vecchio proprietario.

Poi ci viene detto della nuova vita del fratello di Margareth... E come non comprendere la sua poca voglia di conoscere i suoi nipoti?
Suo fratello l'ha macchiata. Violentata. Segnata a vita. Non esiste un vero perdono. Certe cose non si possono veramente perdonare. Ti cambiano e basta. Non possono essere cancellate.

E Margareth adesso, come tutti, è la somma di ciò che ha subito e vissuto.
Anche se non ci stai mostrando ancora tutto - logicamente.

Hai saputo trasmettermi... Inquietudine. Ero seduta sul letto, ma improvvisamente mi sembrava di stare scomoda. E non è una critica: vuol dire che mi è arrivato esattamente ciò che volevo arrivasse.

Una recensione molto, molto scarsa, ma ci tenevo a farti sapere il mio parere.
E sono curiosa.