Cara Nao,
ecco che finalmente sono giunta da te! Ho amato questa distopia, lo dico senza mezzi termini. Non ti sei fermata eccessivamente sul mondo dopo l’Apocalisse, ma quei pochi tocchi che hai dato sono stati messi con perizia e intelligenza. Crowley è solo in un mondo grigio, dove, per citarti, nessuna guerra e pestilenza può essere più fermata. Ecco, qui mi sono venuti i brividi, perché hai colto quello che è la tragedia che viviamo tutti i giorni. Il punto non è cosa succede se scoppia la guerra o una pandemia (sic), ma quanto ci costa fermarla, quanto tempo e fatica, quante speranza disattese. Il demone soffre per la mancanza di un’umanità che gli era, tutto sommato, congeniale e con cui viveva da più di seimila anni, ma soprattutto soffre per la mancanza dell’angelo. Accanto a delle riflessioni analitiche (apparteniamo a due fazioni diverse e non potevamo fare altro) c’è il rimpianto per la fuga che Azipharale ha voluto non compiere, c’è il dubbio legato al fatto che sarebbe stato, forse, meglio insistere, c’è la solitudine e la consapevolezza di quanto l’angelo sia parte di lui, sia necessario alla sua vita. E tutto questo è bellissimo.
Poi arriva anche Azipharale e vederli così, soli in questo mondo distrutto che avrebbero potuto salvare, ma non hanno salvato, a dirsi di aver sbagliato, è struggente. Quando dici che ogni luogo visitato e persona conosciuta è semplicemente estinto utilizzi un termine perfetto che richiama alla mente le grandi estinzioni e sparizioni che hanno colpito la Terra nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni. È un termine che segnala l’assoluta fine dell’Umanità, senza superstiti, senza speranza. Eppure la speranza in questa storia c’è. Le due creature divine che piangono l’umanità (già solo quest’immagine è fortemente poetica) e si completano, sono due anime gemelle, due soulmate – io non riesco a intendere questi due personaggi in altra maniera, davvero. La loro forza è essere insieme e insieme, ora che il mondo che amavano e che li univa non esiste più, possono ancora fare qualcosa. Non dici cosa e lasci in ombra questo dettaglio e ciò mi piace – il lettore deve poter immaginare e questa storia gli lascia immaginare tutte le soluzioni che vuole. Dall’oscurità si passa alla luce, ma soprattutto si passa a un’accettazione dei sentimenti reciproci di Crowley e di Azipharale. Il modo per spazzare via anche la peggiore delle apocalissi dunque esiste e si può ottenere solo avendo coraggio e amandosi, perché l’amore è uno di quei poteri che fa girare l’universo (e qui, per deformazione mia, metterei una qualche citazione, ma pare non sia di moda farle: sta bene, ma è come se te l’avessi fatta). Un abbraccio forte e grazie, come sempre, per la pazienza che metti nell’attendere le mie recensioni <3.
Un abbraccio e a presto, questa va dritta nelle liste **,
Shilyss |