Recensioni per
L'intruso
di Made of Snow and Dreams

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/12/20, ore 20:15
Cap. 3:

Eccomi di nuovo.
Ho divorato anche questo capitolo, ovviamente. E mi dispiace davvero che siano già finiti: sarei andata avanti molto volentieri.
La parte del racconto è scritta divinamente, ma ormai già sai cosa penso, inutile ripetermi. L'ho trovata onirica e inquietante, ma molto bella.
Il cadavere del coniglio... mi domando se abbia qualche significato.
Ma la cosa che mi ha colpita maggiormente è stato l'incontro con suo fratello. Un ex alcolista che è sceso a patti con la sua vita e i suoi errori.
Ecco, non riesco a credere in tutta la sua ritrovata "sanità" mentale.
Come si fa ad essere meno empatici di lui? Questo proporsi a sua sorella, la stessa che ha stuprato per anni (immagino) con una leggerezza, pretendendo che con una stretta di mano tutto venga lavato via.
E la cosa peggiore è che lui sa di essere appoggiato dalla loro stessa genitrice, quindi io credo che ciò lo faccia sentire ancor più forte nel suo ruolo di maschio.
In fondo si dice "in vino veritas": vero che era ubriaco, ma è vero anche che questa condizione scioglie le inibizioni. Cosa ne sappiamo noi che quello del passato non fosse il suo vero io?
Questa vena sadica che lo ha portato a sottomettere la carne della sua carne, umiliandola in un abominio qual è uno stupro incestuoso... non lo so, come Margareth neanche io mi fiderei di lui.
Ma al di là della colpa, del trauma subito, proprio perché l'aver conosciuto quel lato oscuro della persona me la farebbe temere fino alla fine dei giorni.
La figura del fratello, nascosto sotto una vita patinata (di bell'aspetto, figli e moglie, bella casa, ecc) mi fa davvero pensare a una replica di Ted Bundy: anche lui, come tanti colleghi, da fuori sembrava un uomo perfetto. Di bell'aspetto, carismatico tanto da difendere se stesso in aula, affascinante, di ottime maniere e molto affabile.
Molti serial killer sono consapevoli delle loro doti e le sfruttano, e Christopher mi da proprio l'idea di poter fare parte della cerchia.
Vedremo.
D'altro canto, fortunatamente Margareth non è una stupida: non ha perdonato suo fratello perché ha provato in prima persona un certo tipo di trauma non condiviso da tutti - in barba all'empatia dimostrata, o si subisce o non si capisce - e ne ha ben donde nel suo non perdonarlo.
Come ti dicevo, a mio parere più che "l'offesa" si tratta proprio di una questione di timore, tanto da tenere le antenne pronte a captare ogni segnale negativo: i movimenti del fratello sono posti sotto la lente d'ingrandimento, non si lascia andare in parole per non abbassare le difese, se non quando lui tocca la sua zona di comfort: la stanza da letto e soprattutto Charlotte.
Quel tocco vintage, ovvero proprio Charlotte, è davvero delizioso.
Regala un nonsoché di etereo all'immagine della protagonista. Non ho idea della motivazione, ma la mia impressione è questa.
Forse perché non appartiene al suo passato, quindi è un qualcosa al di fuori sia della sua vecchia vita personale, che del periodo vissuto (immagino che si usassero già i pc nel periodo in cui Margareth subiva abusi), quindi a mio parere è come una goccia di detersivo che spazza via l'olio dalla superficie dell'acqua in una padella sporca (lo so che è un paragone assurdo, ma non mi viene in mente altro perché quando ciò accade, l'olio si ritrae repentinamente verso i lati della padella. L'impressione è quella.).
Dopo quest'ultima strampalata immagine, ti mando un caro saluto!
Ps. aggiorna presto!

Alla prossima.
- A.