Recensioni per
Sulle lame della vittoria
di paige95

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Veterano
07/12/20, ore 21:21

Ciao!

Ho visto la storia in Caffè e Calderotti e ho deciso di passare molto incuriosita dall'introduzione che ne hai fatto. Harry è un personaggio che mi piace tantissimo, tra i miei preferiti della saga, e spesso mi sembra che venga un po' maltrattato dal giudizio comune; una flash introspettiva tutta dedicata a lui in un momento così delicato mi ha dunque intrigata subito!
La tua storia mi è piaciuta moltissimo, complimenti! Parto con una questione tecnica. Di solito non amo la prima persona, tendo proprio a scartarla a priori, ma qui l'ho sentita appropriata e ben gestita. E' invasiva al punto giusto perché il messaggio che vuoi comunicare arrivi al lettore con tutte le emozioni che hai fatto provare a Harry nel momento della vittoria. Penso sia stata un adeguato mezzo per farci sentire a disagio come lo è Harry in mezzo alla folla festante.
I riferimenti ai caduti - sia nella battaglia di Hogwarts che in generale durante tutta la guerra - mi hanno sinceramente spezzato il cuore. Li hai inseriti in modo molto calibrato: indizi, quasi, delle persone che sono morte e che hanno supportato Harry nel cammino. Ho apprezzato soprattutto che tu non abbia esagerato con le descrizioni o i ricordi dettagliatissimi: è un tocco di stile che rende la narrazione in prima persona verosimile e credibile per tutto il tempo. Harry ha come dei flash ed è più che normale che sia così: è in uno stato di shock, tutto sommato, e non potrebbe recuperare la lucidità così in fretta. Dunque ottimo lavoro!
Un'altra grande nota di merito credo che sia il modo in cui hai trattato Voldemort. Dal punto di vista della saga, il fatto che muoia come un comune essere umano ha un significato profondissimo, ma giustamente Harry non riesce a vederlo. Voldemort è morto così, senza clamore, in un istante. E' lecito che il protagonista si chieda se non ci sia dell'altro in serbo per loro perché non gli sembra vero che sedici anni di guerra possano essere spazzati via in un attimo. Sedici anni per arrivare solo a quello... Deve essere alienante, e credo che tu abbia reso benissimo il concetto in poche parole.
Il contrasto tra questo Harry incredulo, quasi deluso e la folla intorno, compresi Ron e Hermione, che è tutta festante ha contribuito ad arricchire la caratterizzazione di Harry e a sottolineare quanto il ruolo del prescelto per lui non sia stato affatto una passeggiata. E' più segnato nel profondo di quanto lo siano gli altri ed è come se il suo motivo di vivere fosse morto insieme a Voldemort. Mi ha fatto piacere la nota positiva con cui comunque hai deciso di chiudere la flash: Ginny che lo perdona con un abbraccio e gli promette che andrà tutto bene è davvero un toccasana per lui al momento e risolleva anche noi lettori dai ricordi di chi non ce l'ha fatta. Harry deve ricostruirsi, deve ritrovare un obiettivo e può farlo solo attraverso l'aiuto di chi gli vuole bene davvero.
Voglio complimentarmi anche sullo stile: penso che sia perfettamente adatto alla storia e al momento che hai deciso di raccontare. Fluido, scorre bene fino alla fine e accompagna il lettore alla scoperta delle emozioni di Harry.
In conclusione, ottimo lavoro! Ti faccio tanti complimenti!
Un abbraccio,

Menade Danzante

Recensore Master
07/12/20, ore 20:10

Nelle tue parole, in questa breve flash c’è tutto ciò che JK avrebbe dovuto scrivere. Innanzitutto grazie per averlo fatto perché tutto questo, anche se sotto inteso manca notevolmente. Mi sono commossa, perché hai fatto un chiaro riferimento a Sirius ( che adoro) a James e Lily e in quel momento mi si è stretto il cuore. Anzi diciamola tutta, questa storia è un ensemble di riferimento minuziosamente collocati ma che per chi conosce la storia per bene e in ogni minima sfaccettature è un continuo colpo al cuore. Mi piace il tuo stile, poetico a tratti straziante; sono felice di averti incontrata come autrice, ti inserisco tra quello preferiti così non ti perdo di vista. Un abbraccio, Caterina

Recensore Master
07/12/20, ore 19:27

Ma come sono felice che in pochi giorni tu abbia scritto e pubblicato due storie, sono felice che ti senta di scrivere e che non sia più bloccata, perché sei veramente bravissima, creativa, sensibile, originale e c'è tanto bisogno di scrittrici come te!
Per adesso eccomi su questa breve OS, ma presto tornerò anche su "Congiunzione astrale" e le altre tue storie, per fortuna questa settimana sono un po' meno impegnata con il lavoro!
Credo che pochissimi sarebbero in grado di esprimere in così poche righe tutta l'enormità dei sentimenti e delle emozioni di Harry di fronte alla vittoria, alla morte di Voldemort, alla prospettiva della pace. E' qualcosa a cui spesso non si pensa, ma Harry non è un vero eroe (intendo nell'accezione comune del termine), non ama essere chiamato così e non vuole pensare a ciò che questo comporta. Un eroe, così come lo pensiamo normalmente, è qualcuno che sceglie consapevolmente di affrontare un nemico, di combattere, di sacrificarsi. Harry, in realtà, non ha scelta, non ne ha mai avute fin da quando Voldemort ha ucciso i suoi genitori. Voldemort lo ha scelto, non è stato lui a volere una vita "da predestinato". Harry avrebbe tanto desiderato una vita normale, magari perfino noiosa, essere "uno dei tanti", ma non gli è stato concesso. E anche di fronte alla vittoria e alla morte del suo nemico non riesce a gioire perché ciò che vede sono gli amici che hanno perso la vita nella battaglia (Fred, Lupin, Tonks...), quelli a cui pensa sono i suoi cari perduti per sempre (i genitori, Sirius, Silente...) e che non torneranno solo perché Voldemort è stato sconfitto. E tanto amara è questa vittoria che Harry quasi non crede nemmeno che sia vera, pensa che Voldemort si alzerà di nuovo, che tornerà in vita e tutto ricomincerà.
Non può stupire, dunque, che Harry detesti essere considerato "l'eroe del Mondo Magico" e credo che proprio in questo stia il suo essere, alla fine, un vero "eroe", non di quelli che si compiacciono o che si fanno pubblicità, ma di quelli che sono "eroi" perché compiono il loro dovere fino in fondo, senza clamori, senza ricompense, ricavandone solo dolore e sacrificio.
Una ff molto breve ma talmente profonda e intensa da togliere il fiato!
Mi erano mancate le tue storie, complimenti e bentornata!
Abby

[Precedente] 1 2 [Prossimo]