Ciao!
Eccomi qui: ormai ho letto diverse tue storie, ma mi sono resa conto di non essermi mai avventurata oltre le one shot, così ho deciso di provare a dare uno sguardo anche a qualcosa di più lungo, perché ormai so di apprezzare la tua scrittura e il modo interssantissimo con cui riesci a mettere a fuoco tematiche spesso particolari e apparentemente lontane dal genere.
Insomma, sbirciando sul tuo profilo sono stata attirata da questa storia in particolare proprio per via dell'introduzione: solitamente la figura del vampiro non mi affascina particolarmente (nel senso che, in modo "astratto", mi è piuttosto indifferente), ma in questo caso c'è uno slittamento che promette di essere molto interessante. C'è la promessa di una creatura particolare, frutto di progettazione e manipolazione, e già questo apre a molte domande (la manipolazione arriva dal padre della protagonista, e dunque non posso fare a meno di chiedermi quale sia il rapporto tra i due, e se e come questi esperimenti sulla sua natura abbiano influito su tale rapporto). Per di più, tutto il discorso sulla nascita e sulla morte mi ha incuriosita moltissimo, e insomma, mi sono buttata.
E, ecco, questo primo capitolo non risponde a molte di queste domande, ma getta le basi di un quadro molto interessante: la storia infatti si apre proprio con un'affermazione forte, quasi una rivendicazione: il padre della protagonista era un uomo gentile, nonostante la gentilezza non sia un tratto caratteristico degli uomini che compiono il suo mestiere. E subito nel primo paragrafo ci dici qualcosa che già è molto interessante di per sé, ma che alla luce di quanto sottolineato nell'introduzione prende un significato ancor più interessante: quegli esperimenti per dare maggior coscienza agli orchi presuppongono non solo tutta una serie di riflessioni su che cosa effettivamente sia la natura umana, ma sapendo quale sarà il destino della protagonista sembra davvero di poter sbirciare un po' nell'embrione di ciò che accadrà (e invece ora mi dici che sono completamente fuori strada XD).
In questo contesto, ho trovato molto interessante il modo in cui hai predisposto l'entrata in scena di Lord Yao: trattandosi di una storia che in questo momento sta tornando indietro a ripercorrere un passato che ha avuto conseguenze importanti, c'è tutto un senso di ineluttabilità, e la protagonista è capace di leggere i segni in maniera molto più acuta e precisa di come potrebbe fare se la storia non avesse già una prospettiva precisa.
È sorprendente come, pur con poche parole, questo personaggio riesca ad emergere in maniera tanto sgradevole: c'è tutto il suo atteggiamento opportunista e manipolatore, la sua capacità di ammaliare il prossimo e usare i punti deboli della gente per entrare nelle loro grazie e perseguire il proprio scopo. Il modo in cui poi presenti la tragica morte del fratello è terribile: dev'essere un avvenimento che, in qualsiasi circostanza, risulta completamente sconvolgente, ma che soprattutto in un contesto del genere, sapendo che si tratta di un omicidio deliberato e ben mascherato avvenuto nell'inganno della fiducia così apertamente accordata, diventa ancor più straziante.
Insomma, come sempre ho trovato una prosa piacevolissima, capace di costruire in maniera molto efficace l'ambientazione e le "coordinate emotive" che muovono i personaggi.
Mi hai incuriosita moltissimo, spero di riuscire a proseguire presto nella lettura! |