Sto continuando a leggere queste tue piccole dediche perché mi piace il modo in cui riesci a tratteggiare dei sentimenti senza dirli esplicitamente ma mostrandoli. Non credo sia facile parlare di quello che si prova in prima persona ma tu lo fai, in modo delicato e sentito, e quindi a me da un lato pare di entrare in qualcosa di personale, ma dall'altra parte no perché sono sensazioni universali che dovrebbero trovarsi in ogni amore e in cui riesco, infatti, a rivedermi anche io con la mia storia personale.
Dicevo, questo amore tu lo mostri – nei vostri contrasti che sono anche complementari (Matilde era emotiva/Elisa era impulsiva); nel modo diverso di percepire le cose (il cadere delle foglie d'autunno) e nel modo in cui riesci a descriverla nelle sue sfumature (attraverso i fiori, perché lei per te è ogni singolo fiore diverso, e lo hai capito gradualmente, ed è anche tutti insieme). E soprattutto lo mostri nelle cose semplici. La drabble che mi è piaciuta di più è infatti quella che drabble non è, perchè a 90 parole neanche ci arriva: l'anello di plastica che si perde e la persona accanto che lo cerca, che lo trova, che non lo prende per una "sciocchezza". Ecco, mi è piaciuta l'idea di un amore senza il quale può diventare una tragedia anche perdere un anello di plastica: un concetto che hai espresso benissimo con questo episodio.
Stai facendo un ottimo lavoro, adesso mi fermo per non essere troppo invadente, ma ti faccio tanti complimenti!
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