Recensioni per
L'intruso
di Made of Snow and Dreams

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/12/20, ore 19:12
Cap. 4:

Ciao cara, eccomi qui! Finalmente ho messo le mani su questo capitolo.
Non vedevo l'ora di leggerlo!
Il disgusto che Margareth prova per suo fratello emerge in tutto e per tutto: ho avuto la netta sensazione che quel coniglio guasto, pieno di insetti fosse lui.
Le immagini che dai nel parallelo tra la storia che scrive la protagonista e quella che scrivi tu sono superficialmente molto diversa, ma hanno un punto in comune che è l'elemento horror (posso definirlo così? Spero di non sbagliare).
Ci sono diversi fattori che, andando oltre possono essere connessi alla sua vita.
Innanzitutto questo fattore dell'orrore: Margareth ha praticamente vissuto una vita horror trovandosi il mostro in casa, tanto da averle sconvolto la fisicità.
Il fatto poi che si tratti di un incesto non consenziente credo l'abbia traumatizzata ancora di più. Il senso di colpa e d'inadeguatezza devono essere molto forti in lei. Finora si parla poco di come si sente lei durante le ore del giorno, quando è in casa da sola.
Però il legame del suo racconto tra lei e la casa è emblematico: sembrerebbe quasi comunicare che lei non si fida più degli umani, ma che a loro preferisca gli oggetti.
Sarebbe comprensibile e coerente, dato che è stata tradita da suo fratello e abbandonata praticamente da sua madre, che continua a spingerla verso di lui, nonostante tutto.
E mi ricollego in questo passaggio all'immagine del compleanno di Christ: ci sono lui e sua madre da una parte. Festeggiano, sono allegri e sorridenti, come fosse tutto normale.
Dall'altra ci sono Margareth e suo padre, in un angolo, simili e silenziosi, lui ha addirittura scolpito un sorriso su un viso che definisci di cera. Sembra quasi che padre e figlia siano davvero simili.
Mi ha dato l'impressione di una famiglia spaccata in due e del classico legame padre/figlia - madre/figlio.
Il ritmo è praticamente una corsa dall'inizio alla fine, il parallelismo tra la storia e il racconto di lei ti fa perdere. Il lettore viene trascinato in questo vortice di ricordi e sensazioni, non riuscendo a raccapezzarsi più di tanto, e ho avuto l'impressione che la mente di Margareth sia proprio così.
Corre, corre, corre e poi si lascia andare, sfinita, non curandosi di ciò che ha attorno, come quando alla fine si lascia andare su Charlotte, facendo volare via una lettera.
Questo caos rispecchia molto la sua personalità "repressa", o meglio credo sia stato dato dall'incontro con suo fratello. Anzi, dalla sua invasione di campo: in effetti lui è la causa indiscussa di tutti i suoi mali, ergo la sua mente ha subito uno shock rivedendolo, tanto da averne paura e portarla a ritrarsi.
Nello scorso capitolo non è successo nulla di quello che lei si aspettava, il che potrebbe averle dato un motivo per un momento di "follia", per la quale ha trovato ristoro solo scrivendo.
In effetti Margareth è un'artista che ha molto da dire, da esprimere: la sua sofferenza le è sempre rimasta dentro, facendola diventare remissiva grazie ad una famiglia che non l'ha sostenuta affatto.
Ma io credo che nell'intimo della sua personalità si stia iniziando a rompere qualcosa.
Un'altra cosa che mi ha colpita è un fatto che si ripete a cadenza regolare, ovvero Christ che si prende la sorella nel giorno del suo compleanno.
Festeggiato coi genitori.
Quando lui si scusa, si difende dietro la scusa dell'ubriachezza, ma la scena che ci hai presentato mi fa pensare che non c'è nulla di vero e che è solo la solita scusa per non prendersi le proprie responsabilità.
Perché lui mi da proprio la sensazione di non essersi mai pentito ma di fare una scena e basta. Magari non lo rifarà mai, però allo stesso tempo non gliene può fregare di meno della sofferenza della sorella.
Tanto sua madre lo protegge, ha la sua bella facciata con aspetto piacente e famiglia perfetta dietro alla quale nascondersi... perché mai dovrebbe sentirsi in sintonia con Margareth?
Lui è un vincente agli occhi della società, ha tutto dalla vita.
Lei è una sfigata: vive sola, scommetto non abbia molta vita sociale e già da piccola ha mostrato segni di "squilibrio" (in realtà era il trauma, ma che ne sa la gente?), quindi...
Insomma, anche questa volta hai tirato fuori degli ottimi spunti di riflessione. Ottimo!
Capitolo travolgente e onirico per certi versi, poiché l'alternarsi storia vera/storia scritta ha un ritmo sostenuto e non ti da respiro. L'azione in una s'interrompe del tutto, nell'altra continua dov'era rimasta, poi si presenta un altro episodio famigliare, poi di nuovo il coniglio...
A proposito del coniglio: riflettendoci, forse con l'animale morto Margareth voleva più rappresentare lei stessa.
Mi frulla in mente questa conclusione perché il coniglio è un animale docile, puro, molto tenero, lo si vede bene vicino a un bambino e potrebbe rappresentarlo.
Potrebbe raffigurare tranquillamente la purezza e l'ingenuità, o anche la fiducia di Margareth, che sono stati stracciati brutalmente dall'atto putrido del fratello.
Bellissimo capitolo. L'ho già detto, vero?
Ti mando un grosso abbraccio!
Alla prossima.

- A.