Recensioni per
Senza peso, senza fiato
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 52 recensioni.
Positive : 52
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/02/21, ore 19:01
Cap. 3:

Cara Rosmary,

Non sai da quanto dovevo recensire questa poesia vibrante e vivissima, dove il punto di vista di James emerge così chiaramente, con forza, con la forza nascosta negli sguardi che fanno da meraviglioso incipit alla lirica. Il contatto visivo è qualcosa che è fortemente connaturato all’amore, in natura. Lo sguardo chiama l’attrazione, l’ammirazione, la memorizzazione, persino. In quelli che James e Rose si scambiano c’è la forza di un legame muto e intensissimo, che fa sparire tutto il mondo circostante. Restano solo loro. E gli sguardi perduti non possono che richiamare al loro amore che li rende perduti e alle raccolte alle storie che hanno questo stesso identico nome.

La passione che sconvolge i due cugini è un’attrazione magnetica. Rose e James sono come due poli opposti che si cercano, ma si fuggono anche. In Paradiso Perduto è lei che fugge, ma anche lui nega fino all’evidenza un amore mascherato da amicizia e fratellanza. La voce narrante nella poesia è proprio quella di James, che cerca di convincere Rose a lasciarsi trascinare da qualcosa di ineluttabile, ad ammettere quello che esiste e che è così spaventosamente bello da non poter essere vissuto con un solo respiro. Oltre agli sguardi e all’idea della fuga come necessario meccanismo di difesa per non essere travolti dalla passione, un altro tema ricorrente è quello dell’eternità, del per sempre ripetuto in varie occasioni, dell’infinito: tutti concetti che rendono la vastità del loro legame e che sono una dichiarazione d’intenti, un tentativo di dire a voce quanto vasto sia questo amore, quanto annichilente possa essere per entrambi. Perché se Rose fugge e rinuncia alla forza quel noi non esiste più e anche James perde la sua forza; perché le notti agitate da sogni e da incubi nascono, come diceva il buon Freud, dalla necessità di appagare un desiderio. Per liberarsi dal tormento non c’è che perdersi. Complimenti di cuore, cara Rosmary, e perdona la latitanza <3 le tue storie sono sempre bellissime e non poter passare più spesso un mio cruccio. Ma piano piano, ne sono certa, recupererò tutto.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
22/01/21, ore 16:16
Cap. 3:

Ciao!
Ormai credo che sarai stanca delle mie premesse, ma davvero, davanti a questo tipo di scritti mi sento sempre in obbligo di mettere le mani avanti: io non credo di essere capace di fare un'analisi sensata di un testo del genere (ma nemmeno una "semplice" recensione, ecco). E allora leggo in silenzio, in silenzio mi emoziono, e poi rileggo, e finisco per sentirmi in colpa, perché se mi emoziono tanto credo sia solo giusto provare a restituire almeno una piccola parte di questa emozione.
A me questo tuo esperimento, questo stare in bilico fra poesia e prosa piace davvero tanto: forse te l'ho già detto, ma mi sembra che con questo tipo di scrittura tu riesca davvero a tagliare fuori tutto quanto esiste di superfluo per raggiungere un nucleo essenziale che sa davvero restituire tutta la concretezza e la forza dei personaggi e dei sentimenti che li legano. E, non lo so, questi versi mi sono sembrati intrisi di tutta la forza di James, quella forza che sembra quasi essere tutto ciò che resta quando il mondo è crollato, l'estremo barlume di luce a cui ci si aggrappa per sopravvivere.
Ho amato moltissimo come hai giocato con i concetti, ripiegandoli continuamente su loro stessi e rendendoli di volta in volta degli specchi, con quel continuo alternare definizioni di questo "noi" che è tanto, è tutto, ed è tanto, tanto bello. È una struttura che collega i singoli versi, sì, ma che poi è rirpresa anche in scala più ampia, con quelle fughe che all'inizio costituiscono quasi un nodo centrale del loro definire sé stessi, e poi si dissolvono in un sempre che è l'implorazione di cancellarla, quella fuga.
Insomma, non so bene cosa ti ho detto, ma so che quello che ho letto mi è piaciuto davvero, davvero tantissimo.
A presto!

Recensore Veterano
08/01/21, ore 11:54
Cap. 3:

Te l'ho già detto che arrivo, puntualmente, richiamata da questa raccolta quando sono impegnata in tutt'altro? Sì, so di avertelo detto ma te lo ribadisco!
Il punto è che, quando ieri abbiamo parlato di quel modo particolare di sentire certi personaggi, di quella differenza inevitabile, la mia mente è corsa tutta qui (e a Pezzi in decadenza e Verso di lei, lui, loro) e mi sono ricordata di questo appuntamento con il tuo James che a me piace così tanto.
Insomma, non ha soltanto gli addominali dalla sua e questo scritto, questa poesia/prosa, ne è la piena dimostrazione.
Visto che è ormai agli atti che James non possa che considerarsi DEVOTO, ti dico che questa devozione in questo caso è trasudata ovunque, in lui che la rintraccia ovunque, negli sguardi, nelle fughe, in loro stessi.
C'è tutta l'essenza di quel James che non rinuncia mai, che per Rose, che per loro fa a pezzi il mondo in quel suo modo di amare che è assolutamente totalizzante.
La cosa che amo di James e Rose è che loro - per dirla in modo forse un po' spoetizzante - non si rompono mai, non si infrangono contro niente ma resistono oltre qualsiasi cosa.
Ed è per questo che sono fatti di fughe ma anche le fughe sono fatte di loro, in quel andare ad aspettarsi altrove perché niente si è rotto e sono ancora loro due contro il mondo.
Non so se ha pienamente senso quel che ho detto ma confido nella nostra connessione spirituale! 
James e Rose ci sono sempre perché Rose appartiene talmente tanto a James e James appartiene talmente tanto a Rose dall'essere avvinti in questo vincolo eterno ed infinito (ma quanto è bello il "Siamo fatti di sempre e sempre è fatto di me e te").
Non poteva che esserci un titolo migliore di Infinito per loro, per il punto di vista di James, che a questo sentimento senza confini e definizioni si è arreso completamente ben prima di Rose, probabilmente riconoscendo prima che è sempre stata lei il suo solo destino. 
E sappi che ho amato il loro amore descritto dal punto di vista di quest'uomo che non rinuncia mai, qualsiasi cosa accada, che sovverte qualsiasi legge dell'universo, della morale e di qualsiasi altra cosa. 
È stata una bellissima sorpresa ritrovarsi, finalmente, a tu per tu con i pensieri di James.
Mi sento sempre un po' troppo toccata quando si parla di questi due, forse per il modo che hai di descriverli e che, ai miei occhi, ha fatto da subito tutta la differenza del mondo. 
Insomma, credo che ci sarebbero molte altre cose da dire e forse ben più complesso ma tendo sempre a perdere il filo con loro due.
Un abbraccio,
Fede