Recensioni per
La Via Smarrita
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 72 recensioni.
Positive : 72
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
19/11/21, ore 09:06
Cap. 3:

Ah, quindi il mostro con cui sono alle prese i Tre dell'Avemaria (Roisin, Ettore, Tobia) era proprio lo stesso su cui indagavano Bice e Fortunato.
Povera Rosi, come si vede che vuole levarsi in fretta la questione dalle scatole ... ovviamente non può andare così.
Interessante la questione della leggenda delle Sette Porte: anche quando si tratta di Altrove la Chiesa ha un potere considerevole, invece di essere ferocemente opposta come tipico delle storie fantasy (oltre che per quel 'baciapile' che credo sia l'equivalente toscano del 'basabalaustre' che si usa dalle mie parti).
Noto che qui tutti hanno i nervi a fior di pelle, tranne Tobia. Non dirmi che è perché il poveretto ci è abituato, e per giunta da solo e creduto pazzo da tutti.
E mi sa di sì, in un certo senso. Più che altro gli sfoghi di rabbia non gli hanno portato a niente. Ma nella scorsa storia è stato spiegato a un certo punto cosa sia successo davvero tra lui e Roisin, o sono proprio briciole disseminate in attesa della grande rivelazione?
E vai con le rivelazioni quelle belle: il serpe regolo diventa ancora più grosso!
Intanto l'uscita di Ettore è stata fenomenale: butta lì che Maddalena è una succuba per scoprire solo lì che nessuno l'aveva detto a Rosi ...
Cate che fa tutte quelle arie da padrona del bar davanti a Malù fa morire dal ridere; la sua conversazione con Pietro è interessante, perché la ragazza ha le sue ragioni che all'altro risultano difficili da capire per mancanza di esperienza diretta, ma anche lui è solo un buon amico che si preoccupa per lei.
Tra l'altro, la descrizione del suo legame con Maddalena è semplicemente adorabile: sono rese benissimo la descrizioni delle sensazioni della succuba, che si è probabilmente innamorata sul serio per la prima volta e adesso è esaltata dalle sensazioni nuove; ma al tempo stesso è in una posizione delicatissima, per cui una minima svista rischia di condannarla definitivamente agli occhi degli altri come il mostro che è sempre stata sospettata essere.
'Cate non aveva la faccia di bronzo di Dermot, non avrebbe mai potuto mentirle così' mi ha quasi fatto sputare un polmone dal ridere. Insomma, hai ragione a sottolineare che Marina non capisce un cavolo ... tra l'altro, bello il suo piano di andare da Malù a cianciare di 'mancata formazione materna', mi sa che la ragazza prenderà proprio bene il rinfaccio delle sue idilliache condizioni familiari.
A parte questo, interessanti i suoi pensieri sul ruolo di Sorvegliante: è bello che ritenga che il suo compito sia quello di 'proteggere', è nobile che lo metta al di sopra di sè stessa ... ma lo metterebbe anche al di sopra delle sue figlie?
E chiudiamo con Alina che va a fare due chiacchiere con don Doriano. Perché ho il sospetto che tra i Sorveglianti di Malacena si stia per creare un conflitto interno?
Altro capitolo molto interessante, complimenti!

Recensore Master
23/01/21, ore 09:40
Cap. 3:

Mi piace vedere Rosi che finalmente prende sul serio questo lavoro, come sta facendo in questi capitoli. Magari ha tutta questa fretta perché vuole tornare il prima possibile a vivere nel Chiaro, ma io non capisco come si faccia a tornare a chiudere gli occhi dopo aver vissuto questo.
Però è di sicuro bella spericolata, yeee andiamo a cacciarcidentro a delle gallerie che corrono sotto tutta la montagnola, con un'indicazione approssimativa della direzione giusta, alla fine quello che dicono sempre tutte le guide di tutte le grotte è di non muoversi da soli in zone inesplorate. E qui non c'è solo il rischio di perdersi, c'è anche il rischio di trovare un mostro, che forse di giorno sta dormendo, ma se si stesse solo nascondendo dal sole? Un mostro che fra l'altro sta diventando anche più grosso. Ma non bastava la foto della muta? Avevano paura che lo scambiassero solo per un serpente?
Fra l'altro io non so quanto possa essere utile andare dai sorveglianti, uno è colpevole (e su questo tornerò dopo lol), uno è un imbecille e la terza è convinta di sapere già tutto quello che c'è da sapere su tutto. Qui mi sembra un altro segno del fatto che Rosi voglia togliersi la patata bollente dalle mani il prima possibile.
Maddalena e Caterina sono troppo carine, soprattutto Cate, perché Malù non riesce ad essere completamente rilassata (e chi ci riuscirebbe nella sua situazione?). Certo che si vede lontano un miglio quando è colpevole 😂 come si fa a diffidare di una succuba che così palesemente non sa mentire? È chiaro che non c'è nessuna cattiva intenzione da parte sua, anzi poverina vive nella convinzione di essere un mostro, non si è mai posta nella posizione di chi vuole combattere le regole o aggirarle. Probabilmente vede se stessa come una vittima dei sorveglianti, non come una nemica dei sorveglianti.
Marina come dicevo mi dà la sensazione di essere convinta di sapere tutto, forse perché ormai ha raggiunto una certa età, io immagino che abbia almeno 50 anni, quell'età in cui non sei anziana ma sei già matura e ti senti completa, solida. Almeno penso che ci si senta così, quando si è sicure della propria competenza nella propria professione. Infatti lei vede se stessa come la custode dell'equilibrio, niente meno. Però insomma i sorveglianti si stanno facendo scappare sotto il naso un mostro bello grosso di cui non si sono neanche accorti 😣
A proposito di equilibrio, giuro che io fino a questo momento non avevo capito che il Mondo Altro fosse una cosa, una cosa diversa dall'Altrove. Forse lo dicevi in uno dei primi capitoli ma non me lo ricordavo. Pensavo che il mondo delle creature fatate si chiamasse Altrove e che esistesse solo in alcuni luoghi a macchia di leopardo perché era filtrato attraverso delle porte secoli fa, non avevo capito che l'Altrove fossero quei luoghi dove il Chiaro era stato "contaminato" dal Mondo Altro. Mi chiedo come sia il Mondo Altro e se anche lì ci siano delle zone in cui le influenze del Chiaro hanno modificato qualcosa, che so, zone in cui la magia "funziona meno" e simili.
Avevo promesso di tornare al discorso dei sorveglianti e ci torno commentando la parte su Alina. La posso commentare solo con una parola: FACEPALM.
Madonna se è piena di bias la ragazza. È cresciuta considerando i preti delle figure di riferimento, importanti, forse i migliori sorveglianti, e adesso lascia che questa impressione che le è rimasta dall'infanzia le impedisca di formarsi un giudizio indipendente. È anche vero che per ora il prete non ha fatto nulla di sospetto, però lei pensa che i sorveglianti abbiano coperto il lupomanaio, quindi dovrebbe sospettare anche del prete. È andata lì per accertarsene oppure è andata lì per dirgli che pensa che gli altri sorveglianti abbiano combinato un casino?
Non vedo l'ora di scoprire cos'è andata a chiedere Alina a Don Doriano.

Recensore Junior
10/01/21, ore 12:40
Cap. 3:

E finalmente le due storie, quella medievale e quella moderna, si ricongiungono e si rispecchiano.
Bice trova la pelle del serpente, e così fa la sua pro-pronipote (?) e controparte moderna Rosi.
Credo a questo punto che Fortunato sia l'attenato dei Neri, che sono stati reclutati come Sorveglianti dopo che lui è stato informato dell'Altrove. Credo che col proseguire della storia medievale scopriremo come le varie famiglie di Malacena sono diventate Sorveglianti.
I Ghini discendono dai castellani giusto? Almeno così mi è parso di capire.
C'è qualcosa di tristemente ironico nel fatto che le Silvani abbiano affittato il bosco ai siciliani per impedire al Sindaco di demolire Castiglioscuro, e che proprio l'arrivo dei siciliani abbia determinato l'apertura della porta per cui il Sindaco voleva demolire il Castello.
Come nella canzone Samarcanda. Cerchi di sfuggire al destino, e il destino ti trova proprio mentre scappi. Più cerchi di allontanartene più gli corri incontro.
Non è una visione che condivido, ma è sicuramente d'effetto nelle storie.
Complimenti per la tua abilità nello sviluppare varie trame e farle giungere al culmine nello stesso momento. È una cosa positiva per il ritmo della narrazione, che in questo sequel è molto più incalzante.
La tensione ormai è massima, anche e soprattutto nei momenti di calma, che a causa dell’inquietudine diffusa, dell’ansia perenne e delle domande senza risposta, tanto calmi ormai non sono.
Ormai ognuno sa o sospetta qualcosa, nessuno sa tutto, tutti sospettano di tutti e nessuno sa quello che sanno gli altri.
Azzeccatissima la citazione di Platone.
Il lettore, fuori dalla caverna, sa più della maggior parte dei personaggi, tranne che degli antagonisti, che non si sono ancora rivelati davvero (e con un colpo di genio, potrebbero anche non rivelarsi così antagonisti, o non rivelarsi affatto. Chissà. Attendo impaziente il PoV di Stefano o di Don Doriano. #ineedaspoiler #maybetwo)
Analizziamo situazione per situazione.


1 SITUAZIONE MAGICO TRIO DEI COMPLOTTISTI

Perchè ho il dubbio che i Bambini Della Domenica si stiano cacciando in guai più grandi di loro? Più di quanto abbiano fatto finora Ettore e Tobia, cioè.
La loro data di nascita e i loro geni permettono ai tre investigatori provetti di vedere/sentire/percepire un piano della realtà differente, ma non di arrivare alla verità, quando la verità è creata e occultata dagli essere umani.
Sono comunque i più informati sulla situazione, e dovrebbero DAVVERO parlarne con qualcuno. Il Serpe Regolo è un pericolo per tutti, e da soli non possono fare molto. Non senza rischiare di venire ammazzati, perlomeno.
Capisco però perchè Tobia non si fidi di Marina: se hanno le prove che lei è il Sindaco stanno nascondendo un Lupo Mannaro, come possono escludere che non sia coinvolta anche nella liberazione del Serpente?
Noi lettori sappiamo perchè la Sorvegliante Silvani non lo farebbe mai: quei pensieri finali di Marina nella piazza del Bar, in cui si rivela una calcolatrice consapevole ma non un’opportunista. Perchè per lei essere Sorvegliante non vuol dire solo controllare l’Altrove, ma anche anche proteggerlo dal Chiaro. È la differenza tra lei e i Vanator, che proteggono il Chiaro dalle Creature, come i Sorveglianti, ma non viceversa.
Che le Silvani, in quanto discendenti di una Creatura nata dal ventre degli alberi, sentano un’affinità con l’Altrove più profonda dei “normali” Sorveglianti?
Tutte le manipolazioni di Marina, i suoi inganni, le sue bugie, sono finalizzati a mantenere intatto il precario equilibrio tra Chiaro e Altrove, che a Malacena rischia spesso di spezzarsi, con grandi pericoli per gli abitanti di entrambi i mondi. Ma l’equilibrio è fragile, per cui tenerlo in piedi non è facile, e le conseguenze di una sua eventuale rottura sarebbero terribili per tutti, pensa Marina: per cui, mossa dalla pietà verso tutte le vite che potrebbero sconvolgersi se questo velo sottile si spezzasse, per mantenerlo integro non solo compie azioni non propriamente etiche, ma è anche disposta ad essere spietata. Era quello che avevo percepito di lei fin dalle sue prime apparizioni, il contrasto tra eticità generale e astratta e moralità grigia, tra animo pietoso e un modo di agire calcolatore. Avevo cercato di comunicare queste mie impressioni confuse negli scorsi commenti, ma tu in questo capitolo l’hai spiegato meglio attraverso i pensieri della stessa Marina, e ora è tutto più chiaro. (Per forza, sei la sua autrice)
Che bel personaggio sfaccettato, complesso e moralmente grigio che hai creato, anche se in questi ultimi capitoli non ci fa una bella figura. Ma questo la rende più fallibile, e umana.
Tobia però non sa tutto questo. E forse non gli interessa nemmeno. Mettendomi nei suoi panni, non posso neanche dargli torto, per quanto riguarda la sua scarsa fiducia in Marina: lei ha fatto in modo che Tobia venisse bollato come schizofrenico dopo che lui aveva scoperto il suo segreto. E certo, l’ha fatto per proteggere un ragazzino, l’ha fatto perchè aveva dato la sua parola al sindaco, l’ha fatto perchè era l’unica cosa razionale da fare per evitare spargimenti di sangue, perchè non aveva scelta. Ma l’ha fatto, e con una discreta dose di spietatezza ha lasciato che Tobia, un ragazzo che aveva visto crescere, che era amico (e forse qualcosa di più) di sua figlia e che si fidava di lei come di una madre putativa, prendesse per anni medicine che non gli servivano e sopportasse lo stigma e l’isolamento legato alle malattie mentali.
Nulla di cui stupirsi se il Custode del cimitero non reputi Marina in cima alla lista delle persone degne di fiducia.
Anche Roisin sta lentamente perdendo fiducia nella madre per le questioni che riguardano l’Altrove, e la rivelazione che Marina sapeva della natura di Malù, e nonostante ciò ha lasciato che si avvicinasse a Cate, le ha fatto secondo me perdere altri punti agli occhi della figlia maggiore. Rosi, come mi aspettavo, si dimostra istintivamente più protettiva e irrazionale della madre sulla questione “eventuale tresca di Caterina con un demone della lussuria”. Può sembrare strano, ma non per le dinamiche di casa Silvani.
Da adolescente ha provato a considerare Caterina un’estranea, ma quando si è resa conto che non era possibile, ha cominciato a sentirsi iper-responsabile nei suoi confronti. Non è la sorella più affettuosa del mondo, ma nonostante ciò è per Cate praticamente una seconda madre, forse più presente della prima. (Senza il forse)
Dunque la sua reazione è più estrema di quella di Marina.
Rosi in generale non ha mezze misure, come dice Tobia in questo capitolo, o nega completamente qualcosa o vi si ossessiona; o si lega totalmente a una persona, o la rimuove dalla propria sfera affettiva.
E a proposito di rimozioni, così i notiziari ufficiali dell’Altrove hanno rimosso Bice dalla storia, sostituendola con un prete scialbo. (Bah, Roisin ha ragione a definirli baciapile. Credo siano maturi i tempi una rivolta anticlericale tra i Sorveglianti.)
Per il resto, Roisin e Tobia sono a metà tra il sembrare due tredicenni che si piacciono ma non sanno come dirselo, e quindi si fanno i dispetti facendosi gli occhi dolci di nascosto, e due genitori di mezza età divorziati che si amano ancora ma hanno accumulato negli anni troppo rancore reciproco, dunque si lanciano feroci frecciatine in continuazione, incapaci sia di riappacificarsi che di ignorarsi.
Qualcuno salvi il povero Ettore, davvero, prima che si offra volontario per testare di persona la pericolosità delle fauci del Mostro, pur di non stare in mezzo tra quei due.



1. SITUAZIONE CATE/MADDALENA
E anche Cate adesso ha un segreto da mantenere! Non è molto contenta di farlo però. Se fosse per lei, tappezzerebbe Malacena di manifesti in cui c’è scritto a caratteri cubitali che lei e la siciliana si sono baciate e soprattutto STANNO INSIEME (alla faccia di Gloria Schiavi). Maddalena però non è tanto dell’idea: e come biasimarla, visto che c’è nei dintorni una giovane vanator che l’ha minacciata più volte di morte se solo avesse pensato di fare quello che sta facendo, ovvero imboscarsi con Caterina. Giovane vanator che tra l’altro è di pessimo umore, e che non aspetta altro che una scusa per poter far fuori una Creatura Versipelle qualsiasi con una motivazione valida, giustificando così la presenza ormai triennale sua e di suo padre a Malacena.
(Disprezzo di Alina/vanator per le creature+ protettività di Lin/amica verso Cate= bye bye Maddalena, tuo fratello ti ha voluto bene.)
Non ho apprezzato il giudizio frettoloso di Pietro su Malù e sulla segretezza. Capisco che a pelle gli stia antipatica (legittimo) e che i suoi comportamenti, a chi non conosce il suo passato e i suoi problemi relativi all’essere una Succuba, possano essere scambiati per stronzaggine e menefreghismo, quando invece sono frutto di calcoli che Malù fa per proteggere la propria vita- e che tutti faremmo nella sua situazione.
Però comunque, anche senza sapere il motivo per cui Maddalena non vuole rivelare a tutti la sua relazione con Caterina, Pietro non dovrebbe subito presupporre che la siciliana si vergogni di Cate e vuole tenerla nascosta. Spesso le cose sono più complicate di così, soprattutto tra adolescenti. Per quel che ne sa Pietro, Malù potrebbe aver appena scoperto di essere bisessuale e aver bisogno di tempo per abituarsi all’idea, prima di comunicarla agli altri. Potrebbe avere problemi con se’ stessa o potrebbe averceli la sua famiglia. Okay, noi sappiamo che non è così e che la ragione per cui non vuole che vengano scoperte è ancora più grave, ma anche se fosse per motivi più futili, come le normali insicurezze di un’adolescente che ha appena scoperto di non essere etero, non sarebbe giusto secondo me detestarla o colpevolizzarla per questo. Poi questo è un argomento controverso perchè ognuno ha la sua opinione sulla faccenda, anche condizionate dalle esperienze di vita personale, ma questa è la mia ed è diversa da quella di Pietro Zanchi.
Anche se comprendo che Pietro sia mosso dal senso di protezione verso l’amica di sempre, ma spero che questa sua preoccupazione (legata al fatto che Maddalena stia, secondo lui, trattando Cate come una storiella estiva) non lo spinga a confidarsi con Alina.
Però allo stesso tempo capisco che non sia giusto, da parte di Maddalena, pretendere segretezza assoluta senza essere sincera sui motivi. Si arrabbia con Caterina perchè confida a Pietro che si sono baciate, e dal mio punto di vista ha ragione perchè Caterina aveva comunque promesso di non dire nulla, però capisco anche il punto di vista di Caterina, ovvero che la segretezza la fa soffrire, essendo lei una persona aperta ed esplicita su tutto, compresa la sua sessualità. Inoltre, durante l'adolescenza nascondere le cose alla famiglia è più o meno la norma, ma farlo con gli amici più stretti equivale a un tradimento. Caterina riesce a mantenere la faccia di bronzo davanti alle domande perchè è pur sempre un'adolescente e dunque prova un sottile piacere proibito a mentire a una figura che, sia pure non autoritaria, rappresenta l'autorità in casa. In un certo senso, mentire a Marina è un'avventura sulle montagne russe, molto rischio e molta adrenalina. Ma Pietro e Alina non sono l'autorità, non sono famiglia impicciona, non sono nemmeno due estranei qualsiasi: sono i suoi migliori amici, e a diciassette anni questo titolo vuol dire TUTTO. Nascondere a loro due una sua relazione sarebbe da parte di Cate un tradimento della LORO fiducia. Ciò non toglie, che se Cate avesse saputo i REALI motivi per cui Maddalena non voleva che si sapesse di loro, sarebbe stata più attenta e comprensiva. Ma Malù questi motivi non può dirglieli, perchè violerebbe un altro patto, quello implicito e millenario che condividono tutti coloro che hanno contatti frequenti con l'Altrove o che ne fanno parte: non svelare mai, mai nulla di compromettente agli abitanti del Clarus.
La scusa che Maddalena ha fornito a Caterina sul suo attacco di panico è parecchio fragile: primo, perchè basterebbe chiedere a Michele se i loro genitori siano o meno dei bigotti di mentalità chiusa; secondo, mette in guardia Caterina dal parlarne con Stefano e Michele, al massimo, ma non abbastanza da non farlo con madre e sorella o con Alina. E sono loro tre il vero problema.
Per fortuna Cate, impietosita dall’attacco d’ansia della sua donzella in pericolo, non si lascia sfuggire nulla nonostante l’interrogatorio di Marina, mantenendo una discreta faccia di bronzo.

E ora, le due rimandate a settembre del capitolo: due personaggi che mi piacciono e che trovo infinitamente interessanti, anche e soprattutto nei loro errori o nelle contraddizione, ma che ultimamente stanno complicando le cose a tutti nella loro convinzione di agire per il bene. Ciò mi piace, da un punto di vista narrativo, ma mi fa anche venir voglia di entrare nella storia e insultarle, per cui ti lascio le impressioni “a caldo” che ho scritto su di loro subito dopo aver letto il capitolo: ti avverto, sono perlopiù scleri.

MARINA
1) Marina: “sono il personaggio che tutto vede, tutto sa e tutto capisce. Bitch please, nessuno mi può ingannare. Sono madre e strega, ergo sono doppiamente onnisciente per definizione.”
2) Sempre Marina, qualche capitolo dopo:

1) Ancora Marina:” I Siciliani sono a casa mia ora posso controllarli ehehe I’m too powerful.”
2) Marina, un capitolo dopo: < Oh, il giovane Stefano è uscito di notte, che strano. Mah, sarà andato con Maddalena in città. Nessun problema.
Ah proposito, che ci faceva Maddalena con Caterina nel ripostiglio? Adesso glielo chiedo. Anzi no, lo chiedo a mia figlia.
Okay, Cate mi ha detto che non si stavano baciando. Se ci credo? Ovviamente ci credo! Caterina non sarebbe mai capace di mentirmi! Del resto, si sa che le figlie adolescenti, ribelli e innamorate non mentono MAI ai genitori. E io, come madre, non devo subito pensare male, ci sono molte altre attività che due adolescenti possono fare imboscate in un ripostiglio. Attività istruttive che non c’entrano nulla con gli ormoni e i baci clandestini. Magari stavano giocando a nascondino, per questo le ho beccate tutte spettinate e col fiatone. >
Vai Marina, meno male che ti definisci una persona prespicace ed in controllo di tutto.


ALINA:
Alina davvero, renditi conto che il pericolo è un altro e molla quest’ossessione per il Lupo Mannaro. Ho capito da dove nasce, il prestigio tuo e di tuo padre messo in discussione, la delusione e il sospetto verso Marina, l’ansia di avere diciassette anni e dover gestire situazioni ENORMI. Ma sul serio, Elia da più fastidio da umano che da trasformato. (In versione ferina è quasi simpatico. Scommetto che se gli lanci una palla durante il plenilunio, te la riporta indietro. Sfruttiamo la luna piena per addomesticare ed addestrare il Lupo Elia, sia mai che il carattere della sua versione umana non ne trovi giovamento.)
Se tu, cara Buffy degli Appennini, fossi andata con Cate e Pietro a socializzare coi campeggiatori/LARPER avresti capito, dalle stranezze avvenute in quel pomeriggio di pioggia nel bosco, che ora c’è un altro pericolo. Uno contro cui dovreste essere tutti alleati e di cui tu, in quanto cacciatrice, ti potresti/dovresti occupare. Ma no, se n’è dovuta accorgere Maddalena, la pericolosissima succuba, perchè tu eri troppo presa a cercare di sventrare complotti e a tenere il broncio, segretamente gelosa perchè i tuoi bff sembravano essersi dimenticati di te tutti presi dai nuovi amichetti siciliani. E quindi ora ti mancano informazioni importanti, e vai da Don Doriano, il dolce prete che nel tempo libero fa cose carine tipo aprire le porte dell’Inferno e farne uscire simpatici serpentelli cannibali.
Sicuramente lui ti potrà aiutare. Mr Affidabilità di Malacena, e Miss Prespicacia sia della Romania che della Toscana.
Good Job, Alina. Compari in quattro righe e hai quasi superato Marina nella frustrazione che susciti in una povera lettrice.

In realtà non riesco ad essere completamente arrabbiata con Alina, perchè anche lei è intrappolata in una situazione di grandi responsabilità, pericoli e bugie, in cui cerca di sguazzare come può, senza venir meno al suo dovere di vanator, ne alle responsabilità che sente di avere sia come figlia, che come amica.
Però che situazione frustrante: i personaggi si nascondono delle cose perchè non si fidano abbastanza gli uni degli altri, ma più si nascondono cose più aumentano i sospetti reciproci, che a loro volta alimentano la sfiducia, nuovi segreti e indagini clandestine.
È un circolo vizioso.
Aldilà dei miei scleri contro i personaggi immaginari, (si nota quando subito dopo aver letto il capitolo, sono più parziale e meno analitica, perchè ancora iper-coinvolta dalle emozioni della lettura) la mini-scena di Alina è molto efficace, soprattutto posizionata alla fine del capitolo. C’è sempre un’aria tesa, densa di una tranquillità irreale, sottilmente sbagliata, quando compare lei. Il cielo azzurro, la quiete della mattina paesana, il bosco che di giorno sembra innocuo e luminoso, la ragazza che aspetta educata il prete bonario e sorridente; sotto questa superficie illusoria, c’è però una tensione sinistra, che in un telefilm verrebbe tradotta con una musichetta inquietante, in contrasto con l’apparenza della scenario, limpido e pacifico. Mi chiedo se quest’atmosfera strana, di calma fasulla e innaturale, sia un riflesso dell’interiorità di Alina, visto che l’accompagna sempre e pervade i suoi PoV. Le frasi sono concise, la realtà è descritta in modo preciso e analitico, con un’attenzione ai dettagli e soprattutto ai rapporti causa-effetto, ma è quello che manca nei pezzi narrati dal suo punto di vista a farci capire davvero il problema di Alina. Manca un rapporto diretto e spontaneo con la propria emotività, che è sempre nascosta, razionalizzata o repressa a forza.
(Subito in coda dietro ad Elia, tra i personaggi che necessitano urgentemente di una seduta di psicoterapia. Anche Rosi da questo punto di vista non scherza, comunque.)
Sono curiosissima di vedere come procederà la storia della giovane cacciatrice. Come farà a crescere, ad evolversi, ad adattarsi al “mondo reale”? Perchè lei è una vanator e non le è stato insegnato ad essere altro. (#marianpadredell’anno sempre e comunque- è un hashtag ormai). In questi tre anni però ha imparato anche ad essere un’amica: e penso sarà questa la sua chiave di svolta. Immagino che avverrà presto una sua crisi interiore, un momento in cui metterà in discussione il suo scopo di vita e tutto ciò che le è stato insegnato, e forse sarà proprio grazie a Cate&Pietro.

...Malù, con tutti i posti in cui puoi sfogare il tuo Sturm Und Drang, proprio nel bosco devi passeggiare? Non è che tu non sappia cosa ci puoi trovare!
Forse a livello inconscio si rifugia nel Bosco proprio perchè in quel momento si sente giudicata dagli altri solo in quanto Versipelle, e allora si allontana dagli esseri umana per correre tra le Creature che, a detta di tutti, sono suoi simili.
Può sembrare triste, ma se così fosse sarebbe comunque un passo avanti rispetto all'inizio della storia, quando rifiutava in toto l'Altrove, finendo ad odiare se stessa per il fatto di farne parte.
Ma questo dubbio "passo avanti" nel tortuoso cammino dell'accettazione di se' doveva farlo proprio ora? Subito dopo che Rosi ha detto che oltre al Serpente potrebbero essere usciti ALTRI mostri?? (E mica è detto che tutti siano notturni.)
Sul serio, Malù, va a fare due passi sulla pista ciclabile piuttosto. Non che la graziosa e inutile pista ciclabile non nasconda anch'essa un significato più profondo e macabro. (Adoro il modo in cui colleghi dettagli assolutamente mondani e apparentemente poco creepy all'Altrove. A Malacena nulla è come sembra, tranne le cose inquietanti. Quelle sono davvero inquietanti. Le cose normali, invece, sono anch'esse inquietanti sotto la superficie.)

Ps- più che la quarta di copertina del libro, potrei scriverti una quarta di copertina per ogni capitolo, vista la lunghezza media delle recensioni che ti lascio😂
Comunque quando scrivi che le mie recensioni ti piacciono sono contenta perchè ho sempre paura di cadere nel cosiddetto eccesso di interpretazione, ovvero di vedere nel testo cose che nell’intenzione dell’autrice non ci sono. È un po’ stupido, ma dopo cinque anni di Liceo Classico e poi Lettere all’Università interpretare male un testo letterario, di qualsiasi tipo, è un terrore che mi è rimasto addosso😂
La cosa bella di efp è che consente uno scambio diretto di opinioni tra chi legge e chi scrive.
Cosa intendi tu per scrivere sul serio?
Perchè io in realtà scrivo, praticamente da sempre, e ci metto tempo e attenzione. Quindi, dal mio punto di vista, scrivo sul serio, perchè mi impegno; ma lo faccio soprattutto per me stessa, perchè mi piace e mi fa star bene, non per far leggere ad altri ciò che scrivo. (Tranne che alle mie amiche, a volte- raramente) Anche perchè non ho la costanza per finire una storia con più capitoli, di solito o scrivo racconti brevi o abbandono a metà. (Ti ammiro molto per essere riuscita a portare avanti la stessa storia per 10 anni, senza stufarti😂)
Da bambina ho pensato spesso che un giorno avrei fatto la scrittrice o qualcosa di simile, poi l’ho bollato come un sogno infantile. Non posso dire di averlo abbandonato del tutto, perchè ho un rapporto viscerale con la scrittura, è qualcosa che mi definisce, mi sfinisce e riappacifica, mi consente di metabolizzare il mondo, di comunicare con gli altri ad un livello di emozione e verità che a voce non so raggiungere, mi salva da ciò che non controllo e mi permette di arrivare a determinate profondità in cui altrimenti annegherei; ma vedendo l’atto stesso di scrivere come un bisogno o come la conseguenza di uno stato emotivo, l’idea di associarlo a regole, orari, scadenze, come si fa con un lavoro, per lungo tempo mi ha creato ansia. Non lo so, ho quest’idea che chi scrive per mestiere debba essere una persona anche molto costante e determinata, oltre che talentuosa, e mantenere sempre un controllo ferreo sul suo flusso creativo. Però sono curiosa: è davvero così? Quanto è diverso iniziare a scrivere con l’idea di pubblicare un libro dallo scrivere per divertimento, per passione, per hobby o per sfogo personale? Te lo chiedo visto che hai scritto per anni fanfiction senza scopo di lucro, mentre se ho capito bene la Selva Oscura potrebbe venir pubblicata da una casa editrice. A parte il world-building, ci sono altre differenze nei processi creativi o di scrittura?
Ammetto di aver pensato ultimamente di pubblicare qui su efp qualcosa che ho scritto, anche solo per togliermi lo sfizio, ma sono ancora un po’ diffidente verso l’intero sito, e non sono sicura di aver capito bene come funzionino i suoi meccanismi.

...Questa recensione mi sa che è venuta DAVVERO troppo lunga, e ho parlato letteralmente di TUTTO.

Ancora complimenti per lo story-telling, la caratterizzazione dei personaggi e le atmosfere.
Aspetto il prossimo capitolo, e studio permettendo continuo a lasciare recensioni nei capitoli passati e nelle storie più vecchie!
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 02:11 pm)
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 02:14 pm)
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 02:19 pm)