Recensioni per
Tre minuti
di Lisbeth Salander
Ciao Fede ❤ |
Ciao Lisbeth, eccomi qua che passo di volata per quello scambio su cui c'eravamo accordate. |
Cara Fede, |
Ciao Fede, nemmeno io so cosa ci faccio in questa storia visto che Dean e Ginny non mi interessano minimamente e detesto i Negramaro, ma la tua storia era tra quelle da recensire (sicuramente sono andata sulla fiducia) e sono felice di averla letta perché mi è piaciuta molto. Tutti noi siamo stati Dean almeno una volta nella vita, trovandoci dall'altra parte, di chi sa di non essere corrisposto e vede che lo sguardo dell'altro si ferma sempre a due passi da lui. Ho adorato tutta l'introspezione di Dean, il modo in cui hai ricostruito i mesi in fuga, la paura di finire in mano ai Mangiamorte e la sopravvivenza resa possibile grazie al ricordo di Ginny impegnata a resistere contro i Carrow, insieme a Neville e Luna (almeno finché Luna non viene portata al Malfoy Manor). |
Che bella questa one shot, molto delicata e azzeccata. Dean e Ginny non sono una coppia che io abbia mai preso realmente in considerazione come tale (magari a torto), ma questo punto di vista di Dean è interessante, realistico e molto ben scritto. È stata davvero una piacevole lettura. Complimenti! |
Ciao, ami ♥︎ |
Come ti dicevo altrove: YOU DID IT AGAIN! Non so come tu ci riesca, ma sai sempre come andare oltre — semplicemente "oltre" (superare ed espandere il motivo di base del racconto, eccedere le aspettative iniziali che uno si forma adocchiando i personaggi scelti e l'estratto della trama nell'introduzione, costantemente vincere le aspettative già eccedute, ogni volta, con le storie precedenti). Ti superi continuamente, senza mai retrocedere o commettere "passi falsi": leggere le tue storie equivale ad andare "sempre più avanti", a salire un gradino sempre più in alto (non chiedermi come sia possibile, ma è questa la sensazione che mi trasmettono le tue storie!). Volevi raccontare di un amore non corrisposto, stavolta - e ci sei riuscita, eccome se ci sei riuscita (si percepisce nitidamente l'intero percorso mentale di Dean: dal ricordo, la "nostalgia di casa" che è, anche, Ginny, il risvegliarsi di un moto di coraggio e sentimenti mai sopiti, nonostante la fase di dolore e di rabbia - la fase in cui si era ripromesso di "non sentire -, fino all'infiltrazione - dolorosa, lucida - della consapevolezza finale; si avverte proprio con forza il momento in cui questa sua rinata speranza si sgretola , nel seguire gli occhi di lei e nel ritrovarsi eternamente, inevitabilmente secondo!). Volevi raccontare di quello ma, "nel mezzo" e tutto attorno, hai raccontato tantissime altre storie: storie di clandestinità e fuga, storie di resistenza (che bello - e giusto - quel riferimento a Neville; ultimamente, i Paciock di tutte le generazioni mi stanno particolarmente a cuore, lo sai!), storie di ricostruzione e rinascita. E, sempre "nel mezzo e tutto attorno", ci sono anche storie di tempi felici: come quando loro due erano ancora assieme e "parlavano tanto", si ritrovavano nei vagoni di un treno affollato e condividevano la passione per il Quidditch. È una storia completa, come sempre. E, come sempre, sai restituire ogni personaggio con una lucidità e bravura impareggiabili e, in questo caso, non posso che ringraziarti per questo ritratto meraviglioso di Ginny che sei riuscita a realizzare (un ritratto fedele, ma che fa male - fanno male quei "muscoli atrofizzati" del volto, quel "vestito bianco a fiori, dentro il quale sembra scomparire"). Ho amato il modo di Dean di soffermarsi sul sorriso (debole, ma sincero!) di Ginny, la sua indomabile fierezza, di chi non abbassa mai lo sguardo e di chi resta e resiste, di chi combatte (ho amato anche quella traccia di gelosia e fastidio che lasci intravedere, in quel suo torcersi le mani mentre Harry parla con Cho e Katie, che richiama, in effetti fedelmente, la Ginny dei libri, quella che salta su alla proposta di Cho di accompagnare Harry nella Sala comune di Corvonero alla ricerca del diadema perduto). Ho amato - amato amato amato - l'idea di Dean e Luna che, nei tempi bui di prigionia, si facciano forza a vicenda tramite il ricordo di Ginny. Ma, soprattutto, ho amato l'immagine di Ginny che "infesta" la mente di Dean, anche mentre fugge dai Mangiamorte: Ora che lei è finalmente lì, davanti a lui, vorrebbe soltanto ringraziarla e dirle che, dopotutto, è anche per lei se è riuscito a sopravvivere e non impazzire. È anche grazie a lei se è riuscito a tornare a casa. Si è aggrappato ai ricordi belli e lei è sempre stata tra quelli. È questa la mia parte preferita! C'è qualcosa di dolce - amaro, anche, e triste, ma dolce - nel fatto che Dean, come Harry, abbia trovato in Ginny, anche in Ginny, la forza per non arrendersi. Solo che questo elemento - apparentemente solo dolce - non fa che ribadire l'eterna sconfitta di Dean, eternamente superato "dal Prescelto" (ma davvero, "come competere con lui?" cit.): Harry, dopo, ritorna da una Ginny che l'ha sempre atteso; Dean, invece, si ritrova lì, in quel giardino, con lo sguardo di lei "eternamente a due passi da lui", un cuore che non è per lui e con parole non dette da deglutire, da tenersi strette. Insomma, Fede, perdona la stringata recensione, ma il tempo non è dalla mia! Dovevo, però, scriverti qualcosa, per forza (è anche questo uno degli effetti immancabili delle tue storie!). Bravissima, come sempre . Un bacione!♡ |
Ho aperto EFP e la prima cosa che ho trovato è questa One Shot. L'ho letta spinta dalla coppia insolita e dal fatto che Ginny Weasley è un personaggio che apprezzo moltissimo e sono sempre affascinata dal sapere quale fosse la sua vita ad Hogwarts. Poi ho scoperto che arriva da una delle bellissime iniziative del gruppo "Caffé e Calderotti" e ne sono stata ancor apiù contenta. |
Non può che essere destino se accedo al sito e la prima storia che incrocio è la tua. |