Recensioni per
Un per sempre non è mai per sempre
di Lina Lee

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/04/21, ore 14:55

Valutazione per il contest "Che bella parola 'per sempre'" - Quinto posto



Grammatica e stile: 14,4/15 (9,9/10 + 4,5/5)

Non ho trovato particolari errori, brava! Ti segnalo solo che hai scritto male questo nome:

Grayback -> Greyback. -0,1



Lo stile è molto semplice. Hai usato frasi lunghe che, ogni tanto, ho sentito un po’ pesanti, come in questo caso: “e io ti avevo creduto, avevo creduto alla tua sicurezza che sorreggeva sempre la mia insicurezza, alla tua forza che sorreggeva sempre la mia debolezza, al cane che fronteggiava sempre il licantropo senza timore alcuno.” Per quanto i concetti che vengono espressi siano interessanti, questa struttura ripetitiva è stata un po’ pesante da leggere per me. In un testo così corto ti consiglierei di usare frasi più brevi e incisive, che aiutino a mettere in risalto il concetto che vuoi trasmettere senza troppi giri di parole.



Titolo: 2,7/3

Il titolo è piuttosto semplice, ma adeguato per questa storia, di cui ne riprende proprio la frase finale. Da come l’hai impostato però, mi aspettavo di sentire pronunciare a Sirius le parole “per sempre”, che invece risultano implicite nelle due frasi che pronuncia e per questo, secondo me, il titolo ne risente un po’.



Trama e originalità: 9/10

La storia è incentrata sui pensieri di Remus e il suo dolore a seguito della morte di Sirius. Hai raccontato una piccola parte del passato dei due personaggi, prima da ragazzi a Hogwarts e poi da adulti a Grimmauld Place, e penso che avresti potuto concentrarti un po’ di più sul loro amore, dal momento che non è un elemento canonico. A parte questo, l’ho trovato un buon testo introspettivo.



IC: 10/10

Hai fatto un buon lavoro con l’introspezione di Remus, mostrando le sue insicurezze e il suo dolore. La menzione a Tonks, inoltre, permette di vedere anche il fatto che Remus non si permette di essere felice e di andare avanti, aspetto del suo carattere che nel canon troviamo correlato alla licantropia e che proprio Sirius e i Malandrini gli avevano fatto mettere da parte.

Anche Sirius, nonostante sia presente solo nella mente di Remus, trovo che sia descritto molto bene. È spavaldo, quando dice che niente li avrebbe separati è sincero: è troppo sicuro di sé per immaginare di poter morire o di non riuscire a proteggere le persone che ama.



Attinenza al bando: 5/5

- Sviluppo del “per sempre”: 3/3

Hai centrato bene il tema del contest. Sirius ha promesso a Remus, fin da ragazzi, che nulla li avrebbe separati eppure non ha mantenuto la parola in ben due occasioni: ha detto che la guerra (la prima) non li avrebbe separati, ma al termine di quella Sirius è stato rinchiuso ad Azkaban per dodici anni, e poi che, sopravvissuti ai Dissenatori, non avrebbero più dovuto temere nulla e, di nuovo, è stato smentito.

- Uso della limitazione: 1/1

Remus, post quinto libro. Hai ambientato la storia proprio nei mesi successivi alla morte di Sirius, che appunto coincide con la fine del quinto libro.

- Uso del genere: 1/1

Angst. Hai parlato della reazione di Remus alla morte del suo amato, perciò il genere è centrato in pieno.



Gradimento personale: 4/5

Nel complesso la storia mi è piaciuta. Non mi sarebbe dispiaciuto vedere qualcosa di più sul rapporto tra Sirius e Remus come coppia romantica, ma è comunque stata una lettura piacevole.



Bonus: 1/1

Hai usato la coppia Sirius/Remus.



Totale: 46,1/49

Recensore Veterano
04/03/21, ore 18:18

Ciao cara!
Partecipiamo allo stesso contest così ho deciso di andare a spulciare un po’ nelle storie delle altre “concorrenti” (termine molto mikebongiornesco) e quindi eccomi qua. Ammetto di aver fiutato anche odore di Wolfstar, il che mi attira sempre. Venendo a noi: questa storia è veramente toccante. In primis, per la scelta di far parlare Remus direttamente con Sirius come interlocutore, non lasciando filtrare le sue emozioni da un narratore. Si rivolge al suo amico come se fosse presente (ironico, se pensiamo che sta parlando appunto della sua morte) e lo fa con una rabbia che mi ha veramente stupito ma che, allo stesso tempo, trovo molto coerente con il possibile stato d’animo di Lupin. Lui è sempre un tipo molto pacato, molto fermo, però dobbiamo contestualizzare questo momento: dei suoi tre amici, nessuno è rimasto; l’ultimo della famiglia che ha scelto se n’è andato, così come James e Peter. Dora non è ancora entrata nella sua vita in altro modo e, probabilmente, non ci entrerà mai (“Sento gli sguardi di lei su di me, capisco che vorrebbe qualcosa, ma io non voglio, non posso”). Remus non può non solo perché è mangiato da questo dolore sconfinato ma perché il suo cuore era di Sirius, solo lui era in grado di tranquillizzarlo e anestetizzarlo dalle sue paure, di riuscire a stargli accanto non solo come uomo ma anche da lupo, come Felpato. Lui ha sempre curato le sue insicurezze e i suoi timori e adesso che lo aveva ritrovato, che avevano sperato che le promesse di giovani fossero finalmente onorate, è arrivata la morte a dividerli ancora, a spezzare e cancellare quei progetti d’eternità finalmente insieme. Mi è piaciuto molto come Remus alla fine si renda conto di essere in errore: è vivo, se ne rende conto, immagina che sia lui a urlargli in faccia di non lasciarsi andare, di vivere per entrambi, di fare anche quello che era il suo dovere e come, però, non riesca ad ascoltare quella voce. Perché, senza Sirius, non ne ha la forza, non ne ha il coraggio. Vorrebbe semplicemente raggiungerlo oltre il velo, per arrivare lui ad urlargli in faccia che la deve smettere di promettere, se poi non può mantenere.
Con il cuore un po’ strizzato, ti faccio i miei complimenti per questa storia che lascia trapelare davvero una rabbia e un dolore tali da emergere da ogni parola.
In bocca al lupo per il contest ed a presto!
Un abbraccio

Recensore Veterano
17/01/21, ore 23:07

Ma quanto sono devastanti questi pensieri? Quanto mi hanno fatto star male e sperare in una morte veloce di Remus soltanto per permettere a Sirius di mantenere la promessa del suo per sempre??

Cioè, ho gli occhi lucidi perchè è proprio così che ci sentiamo quando una persona cara ci lascia: abbandonati, vuoti, privi di senso.

Troppo vera e bella questa storia.

Recensore Master
17/01/21, ore 17:58

Eccomiii! E' da quando hai fatto il post l'altro giorno che voglio passare di qui **, e finalmente trovo il tempo di riuscire a lasciarti due righe **. Sigh, io adoro le wolfstar ma ne leggo pochissime perchè, bene o male, spesso vanno a esplorare esattamente questo momento che fosse per me dovrebbe essere eliminato dalla trama. La morte di Sirius è una delle più ingiuste a mio avviso e vedere il tremendo dolore di Remus fa stare male anche me. Ciò che si evince di più da questo testo è la delusione di chi resta e si sente tradito: tradito da promesse che non hanno più alcuna importanza, da un per sempre che ora è completamente vuoto. E lo capisco benissimo Remus, perchè io mi sentirei esattamente allo stesso modo, svuotata e senza più alcuna voglia di proseguire. Sentirsi abbandonati è fra le cose peggiori che si possano provare e tu sei riuscita a esprimerlo perfettamente in pochissimo spazio çç.

Complimenti vivissimi cara!

Benni

Recensore Master
17/01/21, ore 17:41

Ciao, tassina del mio cuore ^^

Giustamente da non fan di questa coppia passo qui xD In verità sono passata perché avevo voglia di leggere qualcosa di tuo e poi perché per come li hai affrontati il loro rapporto è adorabile, in tutta la malinconia che mi hai infuso TT.
Non credo di aver mai letto i pensieri di Remus dopo la morte dell’amico, specie in modo così intimo, sofferto, ma allo stesso tempo molto composto.
Già dal primo paragrafo emergono le diverse personalità dei due uomini. Sono quasi l’uno l’opposto dell’altro, eppure è proprio grazie a queste profonde differenze che deriva la loro unione, grazie a queste caratteristiche nasce sostegno e consolazione reciproci. Remus è più prudente, Sirius è più ottimista, illude Remus e Remus necessita delle sue illusioni per affrontare le difficoltà (ostacoli e pericoli che dovrà affrontare senza Sirius durante la battaglia finale e nonostante tutto riscoprirà sicuramente la forza di Sirius dentro di sé; ci sono legami dai quali nel bene e nel male saremo sempre influenzati). Sirius è simbolo di forza e sicurezza, Remus è simbolo di debolezza e insicurezza; sono lati della personalità che li hanno accompagnati anche durante la loro adolescenza, si pensi ad esempio alla vicinanza di Sirius a Remus durante le notti di luna piena (un “problema” inimmaginabile che non può non indebolire l’animo).
Hai lasciato riferimenti all’oscurità che Sirius aveva già vissuto ad Azkaban e che ora rivive in via definitiva affrontando il suo ultimo viaggio.
C’è un legame fortissimo tra di loro e questo legame è direttamente proporzionale al dolore che prova Remus. Deve essere ancora più doloroso sentirsi soli e “abbandonati” nel corso di una guerra, dei suoi amici rimane solo Harry, una parte di loro vive in lui, sa di avere l’importante compito di proteggerlo (per salvare almeno lui) ed ora resta solo a combattere fino alla morte.
Inserisci anche il lato più romantico, espliciti una matassa di sentimenti che resta nel cuore di Remus, desideri destinati ad essere lasciati insoddisfatti nel futuro. Il desiderio della morte, di soccombere alla sua stessa natura e ai suoi simili sembra l’unica via d’uscita dal dolore per Remus. Immagina come reagirebbe Sirius sentendo i suoi pensieri dimostrando così di conoscerlo bene, di essere cresciuti insieme e di aver dato vita ad un amore nato innanzitutto da una grande amicizia. Il pensiero della morte di Sirius e del suo obiettivo, il fatto di essere tra i pochi in grado di portarlo a termine, lo indebolisco e lo rafforzano allo stesso tempo.
Il monologo termina con la disillusione di Remus, è un lutto ancora fresco e così lancinante da desiderare la morte prima di lottare in campo aperto e avere la certezza che per lui davvero non ci sia speranza.

Come ti dicevo è una matassa di sentimenti credibile a questo punto della vita di Remus, anzi non è mai stato molto equilibrato emotivamente e questo penso anche io possa essere l’apice della sua instabilità. I sentimenti si mischiano agli obiettivi di guerra, troppe persone care implicate. È tutto verosimile.
Sei stata coinvolgente e delicata, bravissima <3

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale

Recensore Master
17/01/21, ore 16:47

Ciao!
Credo che questa sia la prima recensione che ti lascio: correggimi se mi sbaglio, perché ho una memoria pessima per certe cose. Se è davvero la prima volta, sono davvero contenta di esserci trovate in questa storia: Remus e Sirius sono particolarmente intensi, li amo in un modo viscerale. Amo il loro rapporto che esiste e c'è, ma c'è per così poco che alla fine non dovrebbe essere niente, ma assume le sembianze di un infinito. Un infinito di tristezza e amore: c'è un barlume di felicità, è in quelle carezze che si lasciano nelle stanze buie, è nei baci. Non bastano, perché quei momento felici per loro lo sono davvero, ma io so cosa viene dopo, so cosa è venuto prima. Il modo che hanno di ritrovarsi è una lezione che offrono al mondo: si può perdonare anche dove non c'è macchia. Si può perdonare anche dopo dodici anni, si può perdonare anche nella morte. Non è colpa di Sirius, anche se lascia l'ennesimo vuoto: sempre lui se ne va, sempre lui non solca la terra con i suoi piedi e non riempie il buio con gli occhi grigi. Mamma, che dolore le parole di Remus, quel rifiuto verso Tonks che sale da un amore che ha perso, quel dolore con cui non riesce a convivere. Mi si è stretto il cuore, a leggerti qui e così: è intensa ed è bello anche per questo.
"ormai me lo hai impresso addosso, sulla pelle, come un marchio a fuoco, che i tuoi “per sempre” non potranno mai davvero essere per sempre." e qui posso fermarmi, perché la frase finale mi ha preso e scaraventato a terra. Grazie (?).
Sia ❤