Recensioni per
L'irruenza dell'abbandono
di CatherineC94

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/04/21, ore 14:59

Valutazione per il contest "Che bella parola 'per sempre'" - Quarto posto (parimerito)



Grammatica e stile: 14,2/15 (9,4/10 + 4,8/5)

Non ho riscontrato grossi errori e per questo ti faccio i miei complimenti, ma ci sono stati alcuni problemi con la punteggiatura nei dialoghi finali.

“« Ci rivedremo presto»

«Vorrei rimanere qua con te»

«Appena finirai le lezioni, promesso».” -> nelle prime due frasi manca il punto. Lo considero un misto tra errori di battitura e di punteggiatura, perciò tolgo -0,3 per ciascuno.



Ti segnalo poi alcuni problemi di spaziatura che hai avuto.

“l’ha accarezzato e baciato innumerevoli volte, estasiato. Quella notte invece”

“due persone che riesce a ritrovare. Spesso non le distingue”

“ I movimenti sono fluidi e rapidi”

“« Ci rivedremo presto»”



Lo stile è semplice e hai optato per frasi brevi o intervallate da un punto e virgola e trovo che sia stata un’ottima scelta, soprattutto in un testo così breve, perché aiuta a mettere in risalto ogni parola. Ti segnalo però un paio di punti in cui mi sono imbattuta in degli incisi che non erano accompagnati da una punteggiatura corretta.

“Nei suoi occhi, quel gelo, marchio di fabbrica della sua ignobile stirpe che ha da sempre rifiutato si è sciolto quando ha visto per la prima volta Harry.” -> “quel gelo, marchio di fabbrica della sua ignobile stirpe che ha da sempre rifiutato, si è sciolto”;

“Dopo aver finito, si veste di tutto punto, colto da chissà quale strano presagio e aspetta.” -> “si veste di tutto punto, colto da chissà quale strano presagio, e aspetta.”



Titolo: 3/3

Il titolo l’ho trovato subito molto potente e richiama appieno il tema della tua storia. È un richiamo a Sirius, che più volte descrivi come “irruente” e anche alle perdite improvvise che, prima Sirius poi Harry, si ritrovano a dover affrontare.



Trama e originalità: 9,5/10

La storia comincia con i ricordi di Sirius sulla prima volta che ha visto Harry e sulla notte della morte di Lily e James, per poi descrivere la sua morte al Ministero. Dunque, non mi ha convinto moltissimo lo stacco tra i pensieri di Sirius sull’Harry bambino e il momento in cui è nella vasca a Grimmauld Place e avverte che sta per succedere qualcosa. Sembrano due momenti scollegati, non amalgamati molto bene tra loro. Mi è venuto in mente che forse, trattandosi di pensieri generici e avendo fatto il paragone con l’acqua nella prima frase, Sirius si trova dall’inizio nella vasca e riflette sul suo rapporto con Harry; ma se è così, non si capisce benissimo. Quando sono arrivata alla parte della vasca, ho avuto l’impressione che ci fosse stato un salto improvviso e questo mi ha interrotto per un momento la lettura: sarebbe bastato anche solo dividere i paragrafi, così il “salto” sarebbe stato implicito nella struttura; oppure, se effettivamente Sirius fa queste riflessioni mentre è già nella vasca, avresti potuto farne cenno già all’inizio, così non si sarebbe sentito lo stacco.

Per quanto riguarda la parte al Ministero, comunque, mi è piaciuto molto leggerla dal punto di vista di Sirius e assistere al suo dispiacere per aver lasciato Harry da solo. Il dialogo finale è molto triste e rende le preoccupazioni di Sirius ancora più concrete: anche lui sa bene che Harry sarebbe disposto a morire piuttosto che dover rinunciare di nuovo a un membro della sua famiglia.



IC: 10/10

Hai rappresentato Sirius alla perfezione, cogliendone tutti gli aspetti principali: è irruente e avventato, odia la sua famiglia ed è felice solo con i suoi amici e Harry. In particolare hai messo bene in evidenza come Sirius tenda a vivere nel passato, cercando continuamente James in Harry per credere che il suo migliore amico sia ancora in vita.

Anche con Harry hai fatto un buon lavoro, sebbene lui venga descritto solo attraverso gli occhi di Sirius. È infatti un ragazzo coraggioso che desidera restare insieme al suo padrino, e che non ci penserebbe due volte ad attraversare il Velo solo per poterlo raggiungere.



Attinenza al bando: 4/5

- Sviluppo del “per sempre”: 2/3

Sono stata un po’ in dubbio su questo parametro, perché seppure il tema della storia sia la morte e l’abbandono, che infrangono per loro natura ogni “per sempre”, dall’altro lato non viene menzionata nessuna promessa infranta. Certo, il desiderio di restare insieme per sempre è implicito nel rapporto tra Sirius e Harry ed è intuibile dai loro dialoghi, con le richieste di Harry di poter restare con lui, ma ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere qualche riferimento più esplicito, per esempio con loro due che facevano piani per la loro vita dopo che Harry avesse finito gli studi.

- Uso della limitazione: 1/1

Sirius, dopo il 31 ottobre 1981. Ammetto che quando ho proposto questa limitazione avrei voluto vedere una storia ambientata intorno a quel periodo, mentre la tua si svolge praticamente al momento della morte di Sirius. Comunque qualcosa intorno a quella data c’è (Sirius che trova il neonato Harry) e la richiesta diceva “dopo” senza specificare quanto dopo, perciò ti ho assegnato comunque il punto pieno.

- Uso del genere: 1/1

Angst. Direi che il genere l’hai azzeccato in pieno, sia per il tema trattato sia con quelle due battute finali che ho trovato veramente molto tristi.



Gradimento personale: 4,8/5

Nel complesso ho apprezzato molto questa storia e mi è piaciuto leggere un racconto introspettivo su Sirius, anche se avrei apprezzato un maggiore approfondimento sul rapporto tra lui e Harry.



Bonus: 1/1

Hai usato la coppia Sirius/Harry.



Totale: 46,5/49

Recensore Veterano
04/03/21, ore 16:01

Ciao!
Partecipiamo allo stesso contest e mi sono messa a spulciare un po’ le storie delle altre partecipanti. Quando vedo Sirius, in ogni caso, mi precipito. Mi è piaciuto molto il ritratto che ne hai fatto in questa storia e i sentimenti che sono emersi dalla stessa: Harry e Sirius, se ci pensiamo bene, hanno due dolori identici, ovvero quelli di sentirsi soli nel mondo, aver perso le proprie radici. Una volta conosciutisi davvero, hanno provato a ristabilirle, riconnettersi, capire da dove venivano, dove volevano andare, insieme. Harry non ha mai conosciuto i suoi genitori, Sirius detesta la sua famiglia e da lunghi anni non ha più contatti con loro; Harry ha passato lunghi anni ignari in una casa che sentiva come una prigione, Sirius in una prigione vera e propria, entrambi per colpe che non hanno commesso. Non gli è stato insegnato come amare, né la tenerezza, né i gesti d’amore. Ma appena Sirius ha visto Harry gli è venuto spontaneo abbandonarsi a quei gesti d’affetto ed Harry, saputa la verità, ha provato lo stesso nei confronti di Sirius, ha voluto avvicinarsi a lui, lo ha sentito la sua prima vera famiglia. Per questo, questa storia è doppiamente dolorosa: Sirius sente che qualcosa non va, si prepara, va a proteggere Harry come avrebbe dovuto fare quella notte del 31 ottobre ed ha fallito. Lo vuole proteggere come avrebbe dovuto anche proteggere James; James, che ricerca nel figlio, ma che ha capito che – nonostante siano coraggiosi allo stesso modo – non sono la stessa persona. E, mentre sta morendo, soffre, soffre per Harry, soffre perché gli sta infliggendo lo stesso dolore di cui ha avuto così tanta esperienza nella vita, che lui avrebbe voluto risparmiargli – non (solo) per non morire, ma per non farlo soffrire ancora. Quel “Posso venire con te?” finale, poi, è l’ultimo colpo di grazia.
Ti faccio i complimenti per essere riuscita a riassumere, in poche parole, tutto il dolore immenso di questo abbandono.
A presto e in bocca al lupo per il contest!
Un abbraccio

Recensore Master
18/02/21, ore 08:44

Ciao Catherine **: non avevo mai letto nulla di tuo, prima, e dato che partecipiamo allo stesso contest ho approfittato di questa occasione per cominciare ^^.
Sigh, la morte di Sirius! Un trauma che non ho mai superato e che tu sei riuscita a rendere veramente bene in pochissimo spazio: ti ammiro molto, io con l'angst non ci so proprio fare.
Ho adorato la costruzione della storia che sembra quasi porre in contrapposizione due momenti: il primo riguarda la morte di James e Lily, e la prima volta in cui Sirius ha visto Harry (gaaah, non devo pensare a quello che succederà a breve, non devo pensare ad Azkaban çç) e il secondo invece, perfettamente speculare, riguarda l'ultima volta che Sirius ha visto Harry. Questa volta il dolore non è più il suo, bensì quello del suo figlioccio çç.
La frase di chiusura mi ha fatta piangere assai.
L'ho trovata un'ottima introspezione di questo bel personaggio, e mi è piaciuta molto anche la metafora dell'acqua per indicare il suo carattere super irruento.

Complimenti e in bocca al lupo *^*

Benni

Recensore Master
15/01/21, ore 20:29

Hai trovato una metafora calzante per Sirius! Davvero lui ricorda l'acqua... quella di un mare in tempesta, di un torrente impetuoso che scorre tra orridi montani per buttarsi a capofitto in pozze ribollenti.
Sirius è vissuto in perenne angoscia: per la sua odiosa famiglia, per la necessità di combattere i Mangiamorte, per l'attacco di Voldemort al suo miglior amico, per il tradimento di un altro miglior amico e per i sospetti del terzo miglior amico che lo immagina spia prezzolata al soldo del nemico... e poi Azkaban!
Può una persona sopravvivere a tutto questo e restare puro di cuore? Lui lo ha fatto. Ha cercato vendetta contro Peter, ha invocato il perdono di Harry per non averlo saputo proteggere nel passato, né lui, né Lily e James, ha lottato come un leone contro quella bastarda di Bellatrix e ha dovuto di nuovo lasciare il suo protetto.
Bellissima la tua narrazione... la tua giornata NO ha dato ottimi frutti: questa storia l'ha trasformata in NI! Forza!