Recensioni per
Selva oscura
di sacrogral

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
21/05/21, ore 21:45
Cap. 1:

Caro Sacrogral,
che bella scoperta questa storia!
come sempre riesci a prendere un episodio del nostro anime preferito arricchendolo e corondalo di sfumature secondo la tua personale visione. E che visone!
In questo caso sei riuscito e rendere un semplice e casto baciamano il gesto più avvolgente e desiderabile del mondo. Meraviglioso!
i miei più sentiti apprezzamenti, come sempre!
Galla88

Recensore Master
15/03/21, ore 08:33
Cap. 1:

Si, Sacrogral, su questo punto hai ragione, dovevo subito cancellare questa rec dal momento che hai tolto la tua.
Non solo perché sei andato fuori tema e mi hai ironizzato ma anche perché hai messo i nomi di altre autrici/ lettrici , questo mi hanno detto non si deve fare..
Scrivo due righe su " Selva Oscura " poiché conosco la persona che ti aveva scritto in negativo ,e mi spiace che anche la sua recensione sia stata cancellata (?).Concordo sul fatto che tutta la storia esuli dal contesto .È una puntata 27 completamente stravolta. Può forse piacere ma è inquietante nelle immagini, nel contenuto. Cambia proprio la prospettiva, non è anime/manga. Sembra un originale coi nomi di Oscar e André buttati lì a caso , in una storia che non è la loro. Infatti in quel contesto la dichiarazione d'amore di André e il conseguente rifiuto di Oscar erano ancora di là da venire.
Complessivamente se leggo questo tuo lavoro e l' ultimo posso apprezzare alcune migliorie soprattutto dal lato della comprensione drlla storia.
Se piace un un argomento bisogna conoscerlo abbastanza prima di scrivere una fiction, noto un certo impegno e una maggior caratterizzazione dei personaggi.
Buon proseguimento di scrittura.
(Recensione modificata il 01/04/2021 - 03:59 pm)
P.S. grazie x le risposte e le precisazioni. Ho capito che non avevi segnalato tu. Buona serata
(Recensione modificata il 02/04/2021 - 07:34 pm)

Recensore Junior
30/01/21, ore 12:43
Cap. 1:

Ciao Gral, confesso che aspettavo un tuo nuovo scritto, quel candido omaggio invece mi ha colta impreparata... mai sottovalutare la potenza di una virgola e un trattino!

È poco dimostrare quanto abbia apprezzato testo e dedica con un semplice e sincero grazie e un umile commento? 

Ho amato ogni singola frase del testo, ogni parola, ogni virgola, fino all’ultimo punto. Il testo è una rosa e, se è vero che stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus, per quale motivo cancellare il tangibile perché ne rimanga solo l’intellegibile cioè il nudo “nome”? 
La prosa squisita è pari alla fragranza della rosa più pura, perché decretarne morta prematura solo perché mani rozze come le mie non saprebbero coglierla? Vorrei annusarla ancora a mio piacimento e sono contenta che sia stata ripiantata, che rimanga quindi nel giardino incolto.
Mi si conceda il calembour polisemico: con questo scritto hai colto finalmente La Rosa.
Già dalle prime battute si evince che è profondamente diverso dai precedenti, è più lineare, perfino l’impaginazione e la punteggiatura leggera tradiscono un Gral dissimile, è sicuramente più introspettivo e possibilmente più personale.
Do per una volta un calcio ai tecnicismi e non che non ve ne siano: non c’è allegoria in questa storia, questa è Oscar nuda e cruda, l’incosciente spavalda, coraggiosa donna soldato e che, con i sensi allertati e in solitudine, concede a se stessa di indulgere col pensiero in desideri e paure. Lucida anche nei pensieri più lontani e consapevole di sé e del pericolo. 
Spavalda sì, sprovveduta mai, rivendica la sua indipendenza dagli stereotipi che le vengono appiccicati addosso, sicuramente inconsapevole della sua stessa modernità.
Finora, e non credo di sbagliare, non avevi mai scritto, o almeno non così, di una donna dal punto di vista di una donna, non avevi scritto di Oscar per bocca di Oscar, ebbene ora ci sei riuscito in maniera magistrale.

Mi dispiace niente rossa, neanche stavolta!

A presto, sempre tua Fiamma. 

Recensore Master
28/01/21, ore 11:28
Cap. 1:

Caro Cavaliere, ero sicura che nei miei archivi, composti di tanti racconti e altrettante recensioni a suo tempo lasciate, ci fosse ancora qualcosa da riproporvi, per la vostra gioia, ed ecco che ho ritrovato un ulteriore tassello alle vostre storie che vi ripropongo appunto esattamente nella medesima forma in cui era stata scritta, coinvolgendomi per le emozioni che mi aveva trasmesso ora come allora.

Ben tornato Sacrogral, è sempre un piacere scoprire uno dei tuoi scritti nei quali fai muovere i tuoi Oscar e Andrè sempre in maniera imprevedibile ma altrettanto interessante. Mi è piaciuta la riscrittura di questo episodio nella quale hai dato ampio spazio a quelli che devono essere stati i pensieri e le paure di Oscar quando si è trovata intrappolata nei sotterranei di Palais Royal. Abbiamo potuto percepire la rabbia che ha invaso il suo animo per non essere stata accorta come sempre, come il soldato addestrato che era, e non esserti ravveduta della trappola nella quale è caduta. Si è fatta soggiogare da quei giovani che parlavano in modo forbito, dall’ambiente colto nel quale si respirava un’aria di libertà intellettuale. Poi quando è stata catturata ha ripensato ai suoi sbagli e ha avuto anche tempo per pensare che forse se André fosse stato con lei la situazione avrebbe avuto un decorso decisamente diverso. In quelle lunghe ore dove la paura dell’incognito serpeggiava ha potuto ascoltare i pensieri delle uniche persone con le quali è venuta in contatto, le quali non avevano nessun interesse a che lei rimanesse in vita, per loro era un nobile al quale far pagare lo scotto di esserlo per come trattava il resto della popolazione che nobile non era. Volevano prendersi una rivincita e far provare al nobile quanto possa essere umiliante venire trattato come un oggetto e non come un essere umano. Oscar ha provato profonda vergogna per la sua classe sociale, dissociandosi dai comportamenti tenuti da alcuni nobili che per il solo fatto di esserlo si prendevano libertà di cui non avevano diritto. Subito il pensiero è corso ad André, che nobile non era, ma anche avendo vissuto al servizio di una famiglia nobile da quando era bambino, mai avrebbe pensato di rivalersi su uno qualsiasi di loro per un torto subito ma perpetrato da altri. Se André fosse stato con lei, tutto sarebbe andato diversamente. Se Andrè non fosse stato ferito all’occhio adesso sarebbe stato lì a liberarla. E come se lo avesse chiamato con una voce che viene da un recesso ancestrale e che li collega, ecco André materializzarsi in quella fetida cella e portarla alla luce, alla libertà. Mi ha incuriosito tutto il pensiero che Oscar ha fatto su Andrè che, su sua richiesta, le avrebbe baciato la mano con la delicatezza che gli è propria non stupendosi del gesto compiuto ma conservandolo come un regalo prezioso. Alla fine di quell’avventura, forse per stemperare la tensione, il pensiero che le era passato per la mente torna in maniera prepotente e pur ancora in una situazione non del tutto sicura Oscar chiede veramente ad André di baciarle la mano, lasciando lui perplesso e incuriosito dalla richiesta. Anche questa volta sono rimasta piacevolmente sorpresa della tua inventiva e soprattutto del modo gentile della tua narrazione, che ci riporta i personaggi come sono percepiti da te in una maniera del tutto personale, che scorre sempre fluida e che dà l’impressione di poter vedere la scena svolgersi davanti agli occhi del lettore. Mi ero ripromessa di non fare l’ennesimo commento prolisso ma anche questa volta non sono riuscita a fermare le dita sulla tastiera. Mi scuso per la lungaggine e complimentandomi con te ti mando un caro saluto.”

Sempre a presto!

Recensore Veterano
26/01/21, ore 20:56
Cap. 1:

“E quando l'ombra dilegua e se ne va, la luce che si accende diventa ombra per altra luce. E così la vostra libertà, quando spezza le sue catene, diventa essa stessa catena di una più grande libertà.”
~Khalil Gibran~

Finalmente sola, attraverso il disagio di una solitudine imposta dalle catene, Oscar libera il proprio io nello splendido dialogo immaginario con “l’ombra” che le permette di essere.
Il tempo si ferma e lei si monda dell’inessenziale, delle sovrastrutture dell’anima e alla fine si “vede” in quelle fulgide immagini di sé con André, essenza “preziosa” solo quando raccolta e liberamente racchiusa nelle mani di lui.
È un risveglio totale di coscienza, una epifania che non si accontenta di essere contemplata e che domanda, invece, di essere soddisfatta, di concretizzarsi e prendere vita col quel sfiorarsi di labbra con la mano, immagine magnifica di fine racconto.
Uno scritto che sicuramente fa del linguaggio visivo la sua forza e a cominciare proprio dal nitido fotogramma dell’incipit, da quei “muri incrostasti di salnitro”, dai “muscoli tesi” ma “in ritardo”, da quella “bellezza inutile e frutto del caso”, per passare poi a quel disprezzo per la “nobiltà” espresso con immagini forti e reali e per nulla offensive.
La verità, anche la più orribile non dovrebbe mai offendere mai la coscienza dei giusti.
Il “voto” è pieno ed è impreziosito dalla lode più sincera, leggere scritti così è il dono più prezioso per lo stanco peregrino della “selva oscura”.
Grazie quindi per aver rifocillato la sua mente, sono io che sono in debito con chi l’ha sfamata, quindi grazie davvero!
Alla prossima, 

Minaoscarandre 

Recensore Veterano
21/01/21, ore 21:24
Cap. 1:

Allora, tu sai quanto amo questo racconto.
Ha abbassato la guardia Oscar, per colpa di quel desiderio di vendetta che ora la anima perché lui è stato ferito, giace al buio e, sa Oscar che in parte è colpa sua.
Oscar, audace Oscar, Oscar senza un briciolo di criterio, non ha sentito il pericolo vicino a lei e ora è lì prigioniera e sola.
È messa davanti all'odio di un popolo che è costretto a subire i soprusi di pochi, lo sente l'odio che indistintamente colpisce chi ha avuto la fortuna di nascere tra i privilegiati. Lei non può sentirsi in colpa per gli errori di pochi, ne prova vergogna. E non cederà, qualunque sia la minaccia, o il destino che ha deciso di riservarle il Cavaliere nero.
E il pensiero corre a lui, uomo del popolo che non odia nessuno perché sa riconoscere gli uomini per ciò che sono, non per chi sono.
Lui non avrebbe ubbidito ciecamente ad suo un ordine umiliante, ma se gli avesse chiesto quel gesto di devozione lo avrebbe fatto, lui. Non al nobile o al colonnello, André avrebbe mostrato devozione alla donna. Alla sua mano di donna. Un momento sognato lì in quella cella buia, un momento immaginato…
André che ha capito e agito, chissà come, è lì per salvarla, è difficile lasciarlo andare perché lui finalmente è arrivato.
Oscar non lo sa, ancora, ma presto sarà il tempo a trasformare una cicatrice in un segno di bellezza sul volto di André. E Oscar, senza motivo, senza pensare, gli chiede quel gesto di devozione.
In questo viaggio a ritroso nel tempo, ho ritrovato le stesse emozioni, forse più intense, è pura magia quel gesto di devozione e il profumo di gelsomino…
Allora come oggi, come sempre, tu che sai comprendere il vuoto, gli echi e le ombre.