Recensioni per
Cuore di Tenebra
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/03/21, ore 13:24

1° classificata al contest "Titoli a Catena"

Grammatica: 9,89/10
La storia è molto cospicua, eppure niente di negativo la contamina. Anche la punteggiatura è stata usata in maniera impeccabile. Per questo ti faccio i miei più vivi complimenti poiché, trattandosi di un testo molto lungo, un'interpunzione sbagliata avrebbe reso la lettura tutt'altro che scorrevole. Brava!
Ti sono però scappate due cosucce:
- […] potrebbe essere il talento letterario che sta cercando tre anni (da quando Asteria è sparita nel nulla) […] → […] che sta cercando da tre anni […] (-0,01 pt).
- Draco sospira, passando le mani sulla carta: quando è stato stupido, rinchiudersi in ufficio per leggere la sua ultima lettera? → quanto (-0,10 pt).

Stile e Lessico: 9,20/10
Fin dall'inizio è stato chiaro che lo stile che hai deciso di adottare, così come il contenuto della storia, tendesse alla poesia. Mi piacciono molto i testi che si avvicinano ai componimenti poetici, che usano delle forme strutturali e lessicali abbastanza lontane dall'uso quotidiano. Tutti quei che, quel mai (“E lui mai. Mai ha guardato Asteria sapendolo, intuendolo, indovinandolo […]”) e quell'allora (“Non so perché mi sia entrato dentro in questa maniera così lontana da ogni spiegazione, da ogni comprensione, ma semplicemente l’ha fatto e allora. Allora come fare a continuare a resistere […]”) interrotti dal punto fermo e poi ripresi... sono stati davvero molto d'impatto e non hanno mai stonato.
Mi è poi piaciuto che a inizio storia, ancor prima del titolo, ci fosse un piccolo stralcio di testo che, solo in seguito, si scoprirà essere ripreso dall'epilogo della trama. Anche questa è stata una scelta che ho trovato molto d'impatto, così come ho apprezzato la tua decisione di estrapolare pezzetti della lettera scritta da Astoria per Draco per poi disseminarli qua e là, inserendoli tra le righe riguardanti i pensieri tormentati di Malfoy.
Per quanto riguarda le citazioni, solitamente l'uso di parecchi richiami non mi fa impazzire, benché questi possano adattarsi perfettamente alla trama. Se ho trovato azzeccatissima la citazione presa da “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad, non tanto ho in seguito gradito le successive estratte dal testo di Irama, specie verso fine lettura, trovando che andassero a spezzare un po' troppo la continuità della storia che, già di per sé, viene interrotta dal fatto che non si tratta di un testo unico, ma di vicende che si susseguono tra loro.
Altra cosa che voglio farti notare, riguarda qualche ripetizione che ti è sfuggita. Sebbene in alcuni punti fosse palese, ai fini della trama, la necessità del ripersi di alcune parole, in altri credo che avresti potuto diversificarle per non creare un effetto disarmonico:
- «Sono qui per me, questa volta». Lui pensa a tutte le volte in cui lei, Potter e Weasley si sono presentati alla sua porta cercando ipotesi di complotto – Potter e la Granger scusandosi ogni volta, Weasley un po’ meno – e non trovandone mai. Pensa a quella volta, ormai quattro anni prima […] (-0,10 pt).
- Lei gli restituisce lo sguardo, senza sorprendersi minimamente e pronuncia l’unica parola in grado di farlo tentennare di fronte alle proprie medesime parole. […] Lui, che non s’aspettava quelle parole, trema ancora: non vede cicatrice, in quel racconto, dolore viscerale che s’aspettava di provare. Il Marchio brucia ancora, ma quello lo fa sempre, e non sono le parole ad alimentarne l’incendio – le parole di Hermione Granger, nonostante le sue più inconsce aspettative, non hanno lasciato alcun segno → ho notato che i termini “parola/e” e “manoscritto” si ripetessero molto all'interno del testo; mi rendo conto che per questi due lemmi sia difficile trovare un sinonimo soddisfacente, tuttavia nel periodo riportato credo che avresti potuto differenziare almeno qualche volta per evitare di ripeterti così tanto (-0,10 pt).
- Lei gli lancia un’occhiata severa e, per una frazione di secondo che gli cancella il sorriso dal volto, hanno di nuovo tredici anni e lei sta per tirargli uno schiaffo in pieno volto. Ha un’ombra piena di rancore che le sfregia il volto […] (-0,10 pt).
- Non le chiede di ripetere, non ne avrebbe la forza: così mormora quelle medesime parole, senza riuscire a comprenderne il significato. «Hai scelto me» mormora […] → la seconda volta avresti potuto usare il termine bisbiglia oppure sussurra (-0,10 pt).
- «Malfoy, pensi davvero che nasconderti in ufficio serva a farmi desistere?» Hermione guarda la porta chiusa, con poca sopportazione, e sospira. «Ti conviene aprire la porta di tua spontanea volontà, prima che decida di farla saltare». […] «Malfoy» ripete Hermione, bussando leggermente alla porta. «Conto fino a tre». Ma la porta rimane chiusa, così da costringerla a contare fino a cinque, dieci, venti e a trenta Hermione sfodera la bacchetta, aprendo la porta con un silenzioso Alohomora. (-0,10 pt).
- È inquietante, grossolanamente angosciante, il modo in cui le parole della Granger gli rimbombano nella testa, fondendosi con i suoi ricordi in un connubio indistinguibile. E, la cosa peggiore di tutto questo è che – anche se fatica ad ammetterlo persino con sé stesso – lo stile di scrittura di quella dannatissima donna gli ricorda in maniera inquietante (e squallida, squallida) quello di Asteria Greengrass → probabilmente in questo periodo il tuo ripetere la parola “inquietante” è stato voluto, ma personalmente ho trovato che stonasse lo stesso (-0,10 pt).
- Ma lei sorride, illuminata per l’ennesima volta da una luminosa comprensione che lui non le ha mai domandato […] → avresti per esempio potuto scrivere: […] illuminata per l'ennesima volta da una sfavillante/evidente/chiara/fulgida/brillante comprensione […] (-0,10 pt).

Passo ora a soffermarmi su una frase, l'ultima di questo pezzo riportato:

«Mi aspettavo qualcosa di meglio da te, Granger» risponde Malfoy, acido, aggrappandosi a quel plico di fogli spaiati come se ne dipendesse la sua stessa vita. «Non stai scrivendo niente che io non abbia mai letto». Silenziosamente, spera che lei ritiri il suo manoscritto e fugga via, a piagnucolare tra le braccia di Potter, ma non è così.
«Leggilo» sibila, semplicemente. «Aspetterò con ansia un tuo Gufo, per la prima revisione. Ma leggilo».
Lui sospira e silenziosamente ascolta i suoi pensieri scivolar via verso una resa che appare inevitabile, e serra le mani sul manoscritto […]

→ A quanto mi pare di aver capito, i pensieri che Malfoy ascolta scivolar via verso una resa che appare inevitabile, sono i pensieri di Draco stesso – sono arrivata a questa deduzione in quanto è Malfoy che si arrende inevitabilmente a Hermione e al suo manoscritto, sul quale serra poi le mani. Se la mia intuizione dovesse essere corretta (e ti prego eventualmente di scusarmi e correggermi se ho equivocato), trovo che il possessivo dell'ultima frase non sia utilizzato nella maniera giusta: scegliendo di usare la forma suo, il contesto è facilmente fraintendibile poiché si fatica a comprendere se Draco si riferisca ai pensieri di Hermione oppure ai propri. Ecco perché credo che sarebbe stato meglio se avessi utilizzato la forma possessiva proprio (-0,10 pt).

Voglio dirti cos'altro non mi è ben quadrano, sebbene non lo segnalerò come errore in quanto mi rendo conto che si tratta di scelte stilistiche soggettive che possono piacere come no:

Quand’è che Hermione Granger s’è destata scoprendo che non esistono le favole, né belle né tantomeno brutte, e allora ha perso tutta la poeticità che Draco le ha sempre attribuito, di malavoglia, in ogni suo pensiero. Forse non è mai stata principessa, questo sì, ma ha sempre sognato il principe che le chiedesse di combattere al suo fianco e di fuggire via in quel posto dove va tutto meravigliosamente bene e non esistono le note stonate.

→ Non ho ben capito come mai tu abbia deciso di concludere la frase sottolineata con un punto fermo, quando a primo impatto, appena si comincia a leggere, si ha come l'impressione che si tratti di una domanda. Personalmente avrei gradito il punto interrogativo, ma ribadisco che si tratta di scelte soggettive.

Detto ciò, quello che invece ho apprezzato molto è stata una frase in particolare che hai ripetuto in più occasioni. Frase che fa riferimento a Draco e che è stata investita di un'importanza profonda e specifica ai fini della trama, specie se si prende in considerazione il contesto, associato sempre e comunque al manoscritto di Hermione:
- «Mi aspettavo qualcosa di meglio da te, Granger» risponde Malfoy, acido, aggrappandosi a quel plico di fogli spaiati come se ne dipendesse la sua stessa vita.
- Quando la rivede, Hermione Granger è inappuntabile come sempre, mentre lui freme e s’agita come se la sua opinione potesse veramente contare qualcosa, per lei: stringe tra le mani il manoscritto come se la sua vita potesse dipendere da quello e, allora, la Granger lo guarda incuriosita.
- Perché Draco Malfoy scuote il capo, e guarda quel manoscritto come se la sua stessa vita dipendesse da esso, con aria malinconica e un po’ rassegnata.

Attinenza al titolo: 5/5
Sarò sincera: mi aspettavo che questo titolo venisse sfruttato in maniera differente.
La cosa che forse mi ha un po' destabilizzata è stata la lunghezza della storia che, in qualche modo, ha fatto sì che i riferimenti al titolo si disperdessero nel testo. A una seconda lettura, volta esclusivamente a soddisfare questo parametro, ho individuato le parti interessate e destinato loro un'attenzione particolare, analizzandole prima da sole e successivamente nell'insieme del contesto e... wow, finalmente tutto mi è parso chiaro! Il Cuore di Tenebra di cui parli, è un cuore colmo di una miriade di sentimenti anneriti, disperati, insoddisfatti; un cuore pieno di grida soffocate, di amare consapevolezze chiare a Draco stesso, ad Astoria e infine persino a Hermione.
Direi che hai svolto un lavoro magistrale e meriti davvero i miei più sentiti complimenti!

Originalità: 5/5
Non c'è che dire, sicuramente si tratta di una storia originale!
Ciò che ho trovato originale, più che la dramione in sé, è stato tutto il contorno. Non ho mai letto, prima d'ora, una storia in cui fosse Astoria a lasciare Draco (soprattutto avvalendosi delle motivazioni della tua Grengrass); non ho mai letto una storia in cui ci fosse un Malfoy come il tuo, distrutto per l'abbandono subito da parte di una fidanzata che lui amava e che, al contrario, non lo ricambiava; non ho mai letto di un Draco che decide di aprire una casa editrice, che è alla ricerca della poesia così difficile da trovare per lui – specie dopo essere stato lasciato dall'unica nella quale l'avesse mai trovata. Ciò che non mi stupisce e che sicuramente è un elemento molto IC, è la scelta di Hermione di voler scrivere un libro narrante quelle specifiche tematiche; non mi sorprende più di tanto neanche la sua decisione finale di utilizzare la prima persona e scegliere, come protagonista, lo stesso Draco. Eppure, per quanto siano elementi canon che non mi meravigliano affatto, rimangono comunque originali poiché – ribadisco – mai prima di questo momento mi era capitato di leggere una storia simile.

Gradimento personale: 9/10
Ho apprezzato il tuo lavoro davvero molto, credimi.
A quanto mi pare di aver capito, tu sei un'autrice a cui piacciono tanto le dramione. Ti dirò: sei stata la prima a iscriversi al contest aggiudicandosi il titolo da me suggerito. Credevo (non so per quale motivo!) improntassi la storia su Bellatrix e Voldemort, ecco perché sono rimasta molto stupita nel constatare, poi, che si trattava di una Draco/Hermione. All'inizio avevo un po' paura... avevo paura che la tua dramione fosse una di quelle col lieto fine, cosa che non tanto amo poiché, a mio parere, una storia con questa coppia proprio non può avere l'happy ending – e ciò che mi fa parlare in questo modo, è il fatto che il tuo finale (almeno per come l'ho inteso io) è stato lasciato abbastanza aperto, in modo che il lettore potesse intenderlo un po' a proprio piacimento (poi magari sbaglio, ma la mia impressione è stata questa!). In seguito, leggendo, mi sono piacevolmente ricreduta: oltre all'originalità, ho amato davvero ogni singola riga. Ho amato il carattere poetico che hai attribuito all'intero testo, ho amato il dolore di Draco che trapela da ogni dove, l'affetto sbiadito di Astoria nei confronti del(l'ex) fidanzato, la tenerezza/compassione che in qualche modo Hermione prova nei confronti di Malfoy, e poi la determinazione di quest'ultima in merito al proprio manoscritto, il suo piazzare le tende nell'ufficio di Draco e i loro continui battibecchi, discussioni, scambi d'opinione e pensieri – a volte “superficiali” e altre abbastanza intimi. Ho adorato l'impronta IC di entrambi: erano Draco e Hermione così come abbiamo imparato a conoscerli, cresciuti sì, maturati, ma pur sempre loro. Soprattutto ho amato il tuo farli parlare, i termini che hai messo loro in bocca, la scelta di associare a uno stile così suggestivo dei vocaboli tanto distanti dalla poesia e che, tuttavia, non potevano essere più appropriati (per esempio: “«Vorrei dirti che mi dispiace per aver provocato Weasley, ma sarebbe una sonora cazzata»” oppure “«Pensavo fossi uno stronzo, Malfoy» risponde lei, con il medesimo tono. «E invece scopro che sei morbosamente attaccato alla poesia»”).
Davvero una storia bellissima, così pregna di angst che, nonostante la nota romantica, ha piacevolmente soddisfatto il mio animo alla continua ricerca del dramma!

→ Il nome della Grengrass ha subito un errore di trascrizione dal Time Magazine, il quale lo riportò come Astoria, sebbene nell'albero genealogico mostrato nel sito della Rowling compaia come Asteria. Il nome dato dal Time è poi diventato d'uso comune, ma, per quanto mi riguarda, entrambe le versioni sono corrette.

Tot: 38,09/40
(Recensione modificata il 19/03/2021 - 01:30 pm)

Recensore Master
01/03/21, ore 20:23

Recensione premio contest a Farewell to.

Questa storia era nella lista da un bel po’ e con estrema vergogna approdo ora finalmente a recensirla. Leggere una tua storia è un viaggio sicuro, in un mondo recondito ma che racchiude in sé punti fissi che coinvolgono appassionatamente. Credo che questo pairing sia come argilla tra le tue mani, sapientemente collochi ogni personaggio nella sua dimensione e delicatamente ci coinvolgi. Complimenti❤️

Recensore Master
04/02/21, ore 13:09

Ciao Gaia,
ho letto questa storia due giorni fa, dopo la full immersion nel "Racconto della Regina" ma non ho avuto il tempo di recensirla e devo dire che lasciandola sedimentare è rimasto quel fondo di malinconia e di tristezza che la pervade, così come la speranza flebile che si affaccia alla fine con un finale apertissimo.
Il desiderio di Draco di avere della poesia e non della banale prosa è struggente, e ho amato moltissimo il modo in cui hai caratterizzato questo Draco che parla di Mangiamorte sopravvissuti e non di Mangiamorte pentiti, a pezzi dalla guerra e dalla fuga di Asteria. ç__ç Ma come si fa a lasciare Draco per Fred? ç__ç Lo so, lo so, detto a te è un commento crudele, ma insomma, io voglio bene a Draco (vedi tu cosa mi fate scrivere) e vederlo così a pezzi mi si stringe il cuore.

È strabiliante la simmetria di visioni tra Asteria e Hermione e sembra quasi che Hermione finisca per essere una seconda chance per Draco, se la saprà cogliere, quasi che il karma voglia riequilibrare l'universo e questa volta sarà un Weasley ad essere lasciato per un Malfoy. Ci dispiace per Ron, ma insomma, sappiamo che lui troverà un modo per essere felice. Il finale è apertissimo e non sappiamo come sarà quel viaggio, quanto durerà e dove li porterà oltre Hertford, se troveranno la poesia che cerca Draco. Spero di sì, perché l'annuncio dell'estate nel gesto di Hermione ci lascia sperare bene. Lo so che l'angst con te è dietro l'angolo e potresti tranquillamente uscirtene con un sequel tipo soulmate AU in cui Draco scopre che Asteria era la sua anima gemella ed Hermione è quella di Fred e così la simmetria tra Asteria e Hermione si ripropone e tutti annegano nel dolore (anche da morti). Tranne Ron, che nel frattempo si è rifatto una vita e ha trovato la sua anima gemella. Ahahahah Oddio, se la scrivi giuro che la leggo, è un prompt che ti regalo.
Adoro la tua prosa così poetica (secondo me piacerebbe anche a Draco) e ho adorato anche il fatto che Hermione abbia scelto di raccontare la guerra dal pov di Draco. L'ho trovata una scelta interessante da parte del Ministro della Magia che lascia sperare che dalla comprensione dello stato degli sconfitti possa arrivare una sorta di pacificazione della società. *^*

Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
02/02/21, ore 14:42

Ciao Gaia, eccomi finalmente a leggere questa storia!
Innanzitutto ho adorato le premesse di questa one-shot, non credo di aver mai letto niente di specifico riguardo l'editoria nel Mondo Magico, sicuramente non una Dramione. È un'interessante prospettiva, perché dopo la guerra, in una società in cui lei è più in alto, si ritrova in una posizione secondaria, perché è lui a poter far nascere o meno il suo manoscritto.
Mi è piaciuto molto l'accenno ai cognomi nella prima conversazione tra Draco e Hermione: è un po' la cifra di loro due, lei che da Nata Babbana ha dovuto conquistare tutto, lui che da Malfoy ha sempre avuto tutto, eppure dopo la guerra i due piani si ribaltano.
Anche la critica iniziale al manoscritto di Hermione è molto coerente con il personaggio, che è tanto razionale e non si abbandona così spesso alla poesia. Vederlo crescere ed evolversi di settimana in settimana, capitolo dopo capitolo, va di pari passo con l'evoluzione del rapporto tra Draco e Hermione ed è stato molto bello seguirlo fino ad arrivare alla versione definitiva. Bello l'uso che hai fatto del titolo, con il "cuore di tenebra" che è Draco ed è il libro su Draco.
I tormenti di Draco, rimasto solo dopo Astoria, abbandonato a un mondo senza poesia, li ho sentiti miei, così come la sua graduale apertura alla ricerca di nuova poesia, di quella che ancora c'è nel mondo, e in Hermione. Li ho sentiti vicini, perché è la tua scrittura che li rende tali. Cerchiamo tutti un po' di poesia, quando leggiamo, quando scriviamo; grazie per averne scritta un po'.
Mi è piaciuta molto questa storia, complimenti!
Legar

Recensore Junior
02/02/21, ore 12:28

Questa storia è bellissima, una one shot che ti rimane davvero nel cuore. Non posso che farti i complimenti: per come si sviluppa, per la descrizione dei personaggi, per la trama, per la poesia che ci metti dentro queste storie.
Sei davvero bravissima :)

Recensore Junior
01/02/21, ore 17:30

È sempre un piacere leggerti, questa è la mia certezza quando apro una tua storia. Tramite le tue parole riesci sempre ad arrivare dritta al cuore del lettore, in un crescendo di sensazioni ed emozioni che accompagnano per tutta la lettura.
Le immagini che riesci a creare tramite le parole sono bellissime, e io sono ormai diventata una tua fan.
Hai una grandissima capacità di mantenere i personaggi così IC, che io stessa mi chiedo come tu faccia: Draco e Hermione potrebbero essere tranquillamente quelli della Rowling. Cresciuti, certo, ma davvero mi sembra di leggere loro, con tutti i difetti e tutti i loro pregi. In particolare, penso che tu abbia un dono nella caratterizzazione di Draco. Si vede che conosci questi personaggi, senza rinunciare comunque a farli tuoi. Quando leggo una tua storia, infatti, é vero che ritrovo gli stessi dei libri ma, allo stesso tempo, è come se ci fosse anche la tua firma.
E questo fa senza dubbio la differenza.
Alla prossima!

Recensore Veterano
01/02/21, ore 15:16

Ciao Bessie, volo qua prima che questa sia solo una tra le tante storie che devo recensire (l'elenco si fa infinito) perchè mi sembra giusto - l'abbiamo un po' condivisa sta storia, ne abbiamo parlato e so quanto è stato difficile per te tirarla fuori. Questo è stato un ritorno in grande stile, dopo qualche giorno di silenzio qua su EFP. Che dire di questa storia? Tocca proprio le viscere, fino in fondo, ti tocca proprio perchè Draco e Hermione sembrano essere usciti dai libri della Rowling, sono loro estremamente IC anche se entrambi in due figure professionali in cui lei non li ha immaginati. Draco come capo di una casa editrice è così plausibile, che credo lo abbraccerò come headcanon anche io. Questo Draco è alla ricerca di qualcosa, perchè la poesia si è fatta sempre di meno nella sua vita da quando Asteria se ne è andata, per rincorrere un amore sbiadito dalla morte. E quando Asteria se ne va, la prosa non riesce più a essere poetica e niente è più come prima. E poi arriva Hermione, caparbia, testarda, che non vuole mollare il suo manoscritto e vuole migliorarsi per quello ha scelto lui. Ha scelto lui come editore , ha scelto lui come protagonista e ha scelto lui come uomo. 
E vogliamo parlare un attimo di Ron? So che compare solo un attimo, ma hai reso i suoi lati critici nel modo migliore possibili, non facendolo per forza odiare ma mettendo in luce ed estremizzando un lato di lui che nei libri si trova nei litigi. Insomma, anche lui finisce a essere IC pur non essendo un personaggio su cui scrivi abitualmente. 
Ho amato tutto di questa storia, mi ha proprio toccato e trasportato forse perchè, inevitabilmente, anche io ho sempre cercato la poesia nella prosa, ho cercato di produrla io come facciamo tutti qui sopra. Tu me l'hai data questa prosa poetica, l'hai data a tutti noi e te ne sono grata. Questa storia - la seconda Dramione che finisco ad amare in tutta la mia vita! - finisce tra le mie preferite. Sono contenta e lusingata di averla letta in anteprima. 
Scusami la recensione scarna ma, come sempre, quando voglio dire tante cose non riesco a dirne nemmeno mezza.
Non smettere di scrivere con lo stile che hai, che è la tua firma, finisci sempre per toccare gli animi e destabilizzare positivamente i lettori
Un bacio
Mati