Ciao e ben ritrovata, JellybeanJones.
Se lo scorso capitolo era stato più statico e introspettivo, questo qui ci catapulta immediatamente in un nuovo quadro ricco di tensione e indecisioni sulla strada da intraprendere; per fortuna Maria, che pure ha un carattere bello tosto, sta dimostrando di essere una donna molto più logica e strategica di quanto possa sembrare ad una prima occhiata.
Se ne sta accorgendo a poco a poco anche Thomas Shelby, che per la prima volta da chissà quanto tempo si è ritrovato in una conversazione in cui non fosse lui a farla da padrone, bensì dovesse sottostare alle richieste sempre più sorprendenti della sua nuova collaboratrice (richieste, fra l'altro, perfettamente giustificate dalla stessa).
Si vede, poi, che ci stai mettendo un lodevole impegno nel donarci un 'palcoscenico' più realistico possibile, con il variopinto (e sinistro allo stesso tempo) quartiere italiano di Birmingham e con una Sicilia bella ma aspra come la famosa vipera che ancora infesta gli incubi di Maria.
Come dicevo prima, credo che la parola che meglio riassuma questo capitolo sia 'tensione': quella sinceramente turbata di Giovanna quando ha udito il genere di affari in cui si sta cacciando la sua migliore amica; quella furiosamente palpitante di Maria quando, in chiesa, s'è sentita addosso gli occhi di Tommy e non ha potuto fare altro che incrociare le mani e cercare risposte nella fede; quella ansiogena (e perché no, anche sessuale) tra i due protagonisti nel discutere i dettagli dell'accordo; e infine quella adirata (tipicamente mascolina) tra Shelby e Massimo, nel loro primo faccia a faccia (almeno il primo che ci racconti).
Una tensione che, vista l'assenza di azione vera e propria, sei ben riuscita ad esprimere attraverso i dialoghi. Brava!
Attendo nuovi aggiornamenti e ti saluto augurandoti buona giornata.
Alla prossima! |