Recensioni per
NieR Automata - The Dreams of Puppets
di Exeregen

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/03/21, ore 23:27
Cap. 3:

Salve plebeo, è il tuo Lord che ti parla

Rieccomi, sono riuscito a non farmi attendere mesi. Se continuo così, potrei anche fingere di non essere un procastrinatore maledetto.

Autocommiserazioni a parte, iniziamo.
Continuo a ritenere valido quanto ho detto nella precedente recensione, ma ammetto che qui, così come nel primo capitolo, ho percepito meno il tuo problema di esposizione dei fatti narrati. In verità, ho solo una puntualizzazione da farti, ma è su un argomento di cui non ho totalmente certezza, quindi non correggerti dando per scontato io abbia ragione, ma informati meglio anche tu.

Quando il medico parla del tumore con la signora White, credo ci sia qualche imprecisione.In particolare, non mi convince tanto che dica "Lei deve fare qualcosa ADESSO, dopo sarebbe doloroso o addirittura impossibile".
Da quello che so, se non si opera un tumore, i problemi sono che, oltre a diventare inoperabile, questo interferisca con le funzioni del corpo e generi metastasi. Mi sembra strano il medico dica "dopo sarebbe doloroso", perché le operazioni immagino si facciano con il paziente sedato, e non sembra parlare di eventuali dolori post-operazioni. Poco prima gli fai dire che quel cancro gli potrebbe causare grandi problemi in futuro, quindi credo tu sappia come funziona questo male. Solo, mi sembra che il modo in cui ne hai fatto parlare con il medico sia poco chiaro.
Ovviamente, hai il diritto di rimproverarmi nel caso sia io a star dimostrando della mancanze.

Anche qui, le caratterizzazioni dei personaggi le trove sempre rispettate in pieno. Sono rimasto particolarmente colpito da quel "Tooooobiiiii, sono una pessima madreeeeeee" che mi ha ricordato il "She turned me down" detto in preda alla disperazione dal personaggio originale, dopo essere stata rifiutata dall'Operatore che le piaceva.
Bello anche come hai inserito il nome di Jackass e l'aver reso reale l'appunto al centro commerciale (un momento che ho trovato dolcissimo la prima volta che l'ho vissuto nel gioco, ed ora mi fa sempre un po' male ricordarmelo con la coscienza di come si evolvono gli eventi).

Sono curioso di vedere come andrà avanti il tutto.
Cordiali saluti da Lord Kleveland.

Recensore Veterano
11/03/21, ore 18:34

Salve plebeo, è il tuo Lord che ti parla

Ci ho messo un po', ma sto studiando e sto scrivendo anche io delle cose, quindi il tempo e le energie per continuare con le letture che avrei voluto fare non l'ho avuto.
Eccoci qui, comunque.

Partiamo dalle cose positive. Mi sono piaciuti molto i discorsi sul sogno, sullo sperare di non starlo vivendo e di non risvegliarsi per non scoprire vani tutti gli eventi di cui si ha avuto esperienza. Non solo li ho trovati "ben dosati", senza eccessivi sentimentalismi che li avrebbero resi irritanti o nauseanti, ma li ho trovati anche in linea con il gioco originale, il che è ottimo.
Inoltre, continuo a dire che trovo tu riesca a rispettare bene i caratteri dei personaggi nonostante le rielaborazioni necessarie per il contesto. Gli OOC non voluti sono sempre brutti, sia per chi li scrive che per chi li legge.

Purtroppo, ho molte cose da segnalarti. Spero di non sembrarti stronzo, voglio solo aiutarti a migliorare. Credo anche sia il mio dovere, come lettore, farlo. Almeno spero.

Prima di tutto, in generale ho percepito un tuo problema di stile, in questo capitolo più del precedente. Tendi a descrivere troppo le situazioni così: "Succede questo, poi succede questo, poi succede questo, poi...". Questo è un problema, perché appiattisce tremendamente la narrazione.
Basandomi su altri errori che hai fatto (e che ti segnalerò in seguito), credo che il tuo sia un problema di approccio alla scrittura immersiva. Lascia che ti aiuti.
Dunque, anche quando scrivi in terza persona, tu devi SEMPRE filtrare gli eventi con il punto di vista di un personaggio. La narrazione non è il cinema, non devi descrivere gli eventi come una telecamera esterna a tutto, viene male. Devi descriverlo come lo vede il personaggio, narrando le sensazioni e i pensieri che il mondo gli provoca.
Ti dirò di più, devi anche riflettere su cosa attira l'attenzione del personaggio.
Per renderti chiaro questo concetto, rielaborerò un esempio del Duca di Baionette (guardati il suo corso di scrittura creativa su Youtube se vuoi avere molti più chiarimenti di quanti te ne possa dare io in questo spazio limitato) nella tua storia: 9S ha un poster di Steven Tyler in camera (non che tu lo abbia descritto, è un esempio). Essendo la sua camera, molto probabilmente 9S non avrà motivo di concentrarsi su un poster che vede ogni giorno, almeno che qualcosa non attiri la sua attenzione su di esso. Se ciò dovesse accadere, è improbabile che lo descriva in modo non lusinghiero (almeno che non ci sia qualche motivo, ma non dilunghiamoci).
Il discorso è diverso se 2B entra nella sua camera per la prima volta, forse quel poster è la prima cosa che le balza agli occhi, e quali pensieri potrebbe causarle? Conoscendo il suo carattere, qualcosa come "Sul muro della camera è incollato il poster di un individuo gracile che tiene le mani su una tastiera, ha la faccia da tossico e i capelli disordinati con degli improbabili ciuffi tinti di bianco. Che razza di musica ascolta 9S?".

Spero di averti chiarito le idee su questo punto. Ora, andiamo più nello specifico:

-"quando improvvisamente un flashback della giornata di ieri...". Questo problema forse è anche dovuto alla tua visione della scrittura, ma di base è un termine usato in modo improprio. "Flashback" riguarda la narrazione e il cinema, non è qualcosa che una persona vive. Al massimo puoi dire che "i ricordi della giornata precedente gli apparvero come un flashback", ma Nines non può avere un flashback vero e proprio.

-"accenna quasi un sorriso triste". Qui di problemi ce ne sono due: primo, cerca di usare il termine "quasi" e simili il meno possibile, solo quando è veramente necessario. Questo perché nella realtà esistono le cose, non le "quasi cose". Si è giù di morale, non quasi tristi. Si cammina rapidamente, non quasi correndo. Infine, un maglione è arancione, non quasi rosso. Spero di essere stato chiaro; Secondo, cos'è un "sorriso triste"? è un ossimoro come concetto, la cosa più triste che riesco ad associare al sorriso è la malinconia, ma credo nessuno abbia mai sorriso con tristezza. Cerca di ragionare su cosa significa quello che scrivi, e se esiste.

-"La scena si sposta su Nines arrivato...". Questo è ciò che mi ha convinto del tuo approccio sbagliato alla scrittura. Questa frase, formulata in questo modo, mi aspetto di trovarla in un copione cinematografico, non in un testo di narrativa. Non c'è nessuna telecamera che riprende Nines al dojo, Nines è arrivato al dojo e noi lettori dobbiamo vivere questa esperienza con i suoi occhi, non i nostri.

-"Parte una risata di gruppo, di quelle cattive...". Non è proprio un errore, ma piuttosto un modo un po' grezzo di descrivere una risata crudele. Magari potevi aggiungerci qualcosa come "...di quelle cattive, che riescono a farti sentire debole e inerme mentre ti predano". Scritta così, non è una formula molto chiara ed elegante.

-"Qualcuno gli sferra un pugno vicino al sopracciglio e glielo fa sanguinare...". Al massimo "uno di loro", se scrivi "qualcuno" io mi immagino un passante che arriva, fa "Buongiorno Nines" e gli tira un diretto in faccia. Una scena divertente, ma non credo avessi in mente quello.

-"Il precedente sindaco oggi fa il contadino, l'amministratore del museo ha aperto un giornalaio e così via...". Credo che l'amministratore del museo abbia aperto un'edicola, e non sia andato da un giornalaio ad aprirgli il torace a mani nude come solo Scorpion saprebbe fare.

-"2B! Scherzo lo so che detesti quel nome. Ciao, Tobi". Solo un problema di punteggiatura. Scritto così, sembra che Nines abbia detto "Scherzo lo so che detesti quel nome" tutto d'un fiato. Meglio così "2B! Scherzo, so che detesti quel nome".

-"Nines afferra la mano di Tobi che fino lo stava medicando...". Qui non credo di doverti dire la svista dove sia.

Bene, ho finito.
Credo di essermi dilungato molto, ma spero che il mio averlo fatto ti sia di aiuto. Ti assicuro che lo faccio per vederti migliorare.

Cordiali saluti da Lord Kleveland

Recensore Veterano
19/02/21, ore 13:47

Salve plebeo, è il tuo Lord che ti parla.

Ho finito Nier Automata relativamente di recente ed è diventato il mio gioco preferito per tematiche trattate, stile narrativo, estetica, art design, colonna sonora... Tutto praticamente. Quindi sto bazzicando un po' nel fandom (ho pubblicato anche qualcosa e, dopo il mio esame, penso di pubblicare altro). Ho visto che di recente hai pubblicato questo componimento, mi interessava l'incipit e le idee alla base e l'ho letto.

Prima di ogni cosa, ti dico che per ora sono soddisfatto. Mi piace come hai trasposto alcuni elementi del gioco in questo universo alternativo, come i nomi e, sopratutto, la "zona Taro via Yoko". Quella parte mi ha fatto particolarmente ridere. Per ora non mi pare tu abbia rovinato la caratterizzazione dei personaggi, forse 2B (anzi, Tobi) ha un'evoluzione emotiva troppo rapida, forse sarebbe rimasta fredda un po' più a lungo, però credo vada bene in questo nuovo contesto. 9S è perfetto e Pascal ci sta molto bene in veste di professore. 

Solo qualche piccola notazione. Prima di tutto, non c'è nulla di male nei periodi molto brevi ed essenziali (tanti scrittori li adoperano), però credo che i tuoi a volte lo siano troppo. Sopratutto perché vai a capo molto spesso, anche in momenti in cui probabilmente non ce n'è bisogno, quindi sembrano ancora più brevi. Però, l'esempio lampante è "Indica una casa con un vialetto pieno di lampioni e un giardino davvero carino". Ora, non pretendevo che tu mi descrivessi nei minimi dettagli il giardino (anzi, probabilmente sarebbe stato inutile), ma mettiti nei miei panni. Non tanto i lampioni, ma se io leggo "un giardino davvero carino", la prima cosa che penso è "cos'è un 'giardino carino'?". Non esiste un archetipo del "giardino carino", quindi non ho modo di immaginarmelo. Inoltre, carino spesso è una considerazione più personale rispetto ad altri termini come "bello" (ed anche dire "bel giardino" sarebbe stato vago senza aggiungerci niente), quindi viene da chiedersi "carino per chi?". Per te? Per me? Probabilmente per 2B, dato come è impostata la narrazione. Ma che giardini piacciono a 2B? Non posso saperlo siccome il gioco non mi dà informazioni (e comunque, non si dovrebbero dare per scontate certe informazioni) e tu non me lo dici.
Tutto questo sproloquio, di cui mi scuso, per dire che sarebbe bastato aggiungere qualcosa come "La colpivano sopratutto le lacrime lunari che crescevano nelle aiuole. Quei fiori erano affascinanti" e sarebbe stato perfetto.
Infine, la parte finale con l'operatore 6O, per quanto tu abbia azzeccato la sua caratterizzazione, mi ha causato un momento di disagio per una singola battuta. Ovvero, "Ma dai, Tobi! C'entriamo in due in quella vasca! Ti massaggio i piedini, ti succhio le ditaaaaa". Capisco che sia una battuta goliardica da compagni di stanza, ma credo sarebbe bastato fermarsi a "Ti massaggio i piedini". Perché quel "ti succhio le dita" crea un'immagine in testa molto poco gradevole e penso che, anche se l'avesse fatta veramente un mio compagno di stanza, l'avrei trovata - Dio, perdona il termine che sto per usare - cringe. Capisco che l'intenzione fosse probabilmente quella, ma... Anche no, ti prego. C'era sicuramente un altro modo per ottenere uno stesso risultato.

Ovviamente, non prendere le mie considerazioni come attacchi, non voglio essere aggressivo o fare il professorino. Spero piuttosto di averti dato un modo di approcciarti alla scrittura non dico corretto, perché non esiste e non mi permetterei di importi qualcosa, ma più apprezzabile e completo.



Tornerò il prima possibile
Cordiali saluti da Lord Kleveland