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Recensore Junior
22/02/21, ore 23:29
Cap. 1:

Veramente bellissima! La prima strofa è davvero notevole. Mi avevi convinto già solo con il verso di apertura (“Inseguo immagini”, molto bella la scelta del verbo) e, proseguendo nella lettura, sono rimasta sempre più affascinata da questo tuo componimento. Complimenti sentiti!

Recensore Master
22/02/21, ore 06:31
Cap. 1:

Buongiorno,
sono giorni strani, qui fatti di aperture e rapide chiusure, di disorientamento, di non sapere bene cosa fare o cosa no... giorni di magra, come dicevano i vecchi di una volta; è una carestia di ugual proporzione a quella alimentare, perché riguarda anche i sentimenti, le emozioni umane, con le distanze, la maleducazione di alcuni.
Mia nonna dice sempre che erano felici, avevano poco o niente da mangiare ma ci si voleva bene, si avevano amici calorosi e generosi e assieme si tirava avanti. Ma adesso siamo tutte isole solitarie disposte a difesa del poco che resta.

Recensore Veterano
21/02/21, ore 21:28
Cap. 1:

Ciao Francesco, ti leggo sempre volentieri.
Davvero interessante ed articolato questo tuo nuovo scritto, che racchiude considerazioni, speranze, disillusioni, prospettive.
Sempre disinvolto e geniale nei versi.
Inutile dire che sono assolutamente d'accordo con te.
Penso che l'ultimo verso sia il fulcro di tutto, come il sepolcro di Foscolo per la vita terrena.
Spesso analizzare a ritroso un problema è il modo migliore, o meglio, come scriveva un tizio molto in gamba alla francese "à rebours.. "
Un abbraccio a presto

Roberto

Recensore Master
21/02/21, ore 13:52
Cap. 1:

Caro Francesco, ti ritrovo con una poesia intrisa di amarezza, sembra quasi tu abbia perso la speranza che le cose, che si muovono intorno a noi, possano migliorare. Forse sarà proprio tra quella pagine, lette in momenti lontani e che ti sembravano avvilenti, che si avrà l’opportunità di trovare le risposte ai tanti quesiti che ingombrano mente e cuore in questi ultimi periodi. Non è il momento di lasciarsi andare e accettare il clima di zolfo che sembra alzarsi dalle voci che vogliono far sentire la loro voce anche fra le ombre della sera per poi accettare le notti urbane dove la nostra civiltà ci conduce a vedere cosa accade. Manteniamo accesa la fiammella della speranza che è quella che ci fa andare avanti. Un abbraccio e un saluto. Elena

Recensore Veterano
21/02/21, ore 12:12
Cap. 1:

Buon giorno!
Questa poesia è particolarmente sconsolata, seppure bella. L'istinto primo che suscita è quello di consolarti, ma non saprei proprio come. Qui si fa un passo avanti e due indietro, due avanti e uno indietro, cercare consolazione è vano e siamo tutti in attesa di scoprire come andrà a finire.
Ti auguro una buona domenica! Un abbraccio!
Jean